alfredop ha scritto:
Ciro con questa ti sei giocato la cittadinanza borbonica, quando vorrai tornare dovrai prima sostenerea un esame.
Sia ben chiaro: LA PIZZA NON È MIA!
È stata quella bestia di satana della mia compagna a fare questo affronto.
Domani la porto fuori a cena e la lascio, promesso.
Ciro (Io sono per le firme a colori, sapevatelo!)
“La vita è come una fresella, s'è troppo dura sponzala.”
- Nonna
ciro ha scritto:C'è una pizza con l'ananas nel forno della mia cucina.
Questo rapporto non può andare più avanti.
Ciro con questa ti sei giocato la cittadinanza borbonica, quando vorrai tornare dovrai prima sostenerea un esame.
Tornando invece al discorso generale, io quando sono all'estero evito accuratamente la cucina italiana, e cerco di adattarmi al locale fidandomi eventualmente di colleghi del posto (ed a volte non so nemmeno quello che mangio). Quando sono stufo della cucina locale cerco il più vicino McDonald, essendo sicuro che il panino che troverò li sarà esattamente lo stesso di quello che mangio ad 1km da casa.
Alfredo
Era una soluzione che avevo adottato nel passato, pensando che paese che vai..cucina che devi assaggiare , poi ho preso una serie di...pacchi, e ho preferito tornare a filtrare quello che inserivo nel palato... il Mac, e i suoi derivati rimangono una alternativa da ultima spiaggia, e salvano sempre la situazione
alfredop ha scritto: ....... io quando sono all'estero evito accuratamente la cucina italiana
Concordo in pieno; prima (diciamo negli anni 80) sentivo la mancanza solo del caffè; poi mi sono abituato a(leggi: ha cominciato a piacermi anche) quello all'americana (se fatto BENE...)
alfredop ha scritto:...... il più vicino McDonald, essendo sicuro che il panino che troverò li sarà esattamente lo stesso di quello che mangio ad 1km da casa.
Che è, storicamente, la "ratio" ispiratrice di McDonald
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
&...
I don't want to belong to any club that will accept people like me as a member (cit)
Non posso fare a meno di concordare:
fuori dall'Italia niente pasta...a meno che non sia un altro italiano - la cui cucina non si è ibridata - a prepararla.
Il fatto di metterla già dall'inizio in acqua fredda senza attendere che giunga a ebollizione è un vizio comune...credo dipenda soprattutto dall'idea che mangiare sia una necessità da soddisfare quanto prima possibile, senza un tocco d'arte.
Visto che qui si parla di usanze culinarie all'estero: mentre aspetti al centro di Londra gli amici* che hanno fatto ritardo, oltre ad usare la tua penna per appuntare sul giornale di ieri dove potresti occultare i loro cadaveri**, cosa puoi fare?
Intendo: in Italia normalmente avrei cercato un caffè di quelli aperti tutta la notte e mi sarei seduto a sorseggiare una bibita calda nell'attesa, ma qui questi locali chiudono prima dei negozi d'abbigliamento!
*amici italiani chiaramente.
**qui è il weekend di Halloween, loro sono vestiti da morti.
Ciro (Io sono per le firme a colori, sapevatelo!)
“La vita è come una fresella, s'è troppo dura sponzala.”
- Nonna
ciro ha scritto:
Alfredo, non te l'ho ancora detto? Sono astemio!
Ciro non è un difetto gravissimo, però ci sono due posti in cui non puoi vivere, il Regno Unito ed il Veneto, ed un gruppo etnico che non puoi frequentare (i russi)
Alfredo
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)