Brexit

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
paki
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Messaggio da paki »

Siberia ha scritto:Vedo l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione, come un fatto molto grave e drammatico. Ci sono motivi storici e civili e motivi più pratici. Per quanto riguarda i primi, penso all'idea storica dell'unità politica europea per scongiurare guerre sul continente, una maggiore forza economica contro Cina e India; per quanto riguarda i secondi basta osservare il crollo delle borse oggi...
L'unione economica doveva essere il primo passo verso un' unione politica con, ad esempio, un unico esercito europeo. Invece, con il fatto della Gran Bretagna, si sta disgregando tutto: non è da escludere un effetto domino con referendum in altri Stati e resto dell'idea che, soprattutto l'Italia e altri paesi più deboli, uscendo dall'Europa, moriranno di fame.
Concordo. Gli Stati Uniti d'Europa sono una cosa pensata più d'un secolo fa ma oggi...

Beh, in una visione spudoratamente egoistica, non possiamo far altro che approfittare della svalutazione della sterlina. Ieri ho riempito il carrello con qualche campione di inchiostro, oggi, allo stesso prezzo ho potuto ordinare un campione in più, anche se le società che si occupano di pagamenti con moneta elettronica non vogliono aggiornare il cambio (MALEDETTI :evil: )

Dicono (correggetemi se sbaglio) che Scozia e Irlanda del Nord (che sono per il REMAIN) vogliono separarsi dal Regno Unito.

Se questo è quello che accadrà, la vedo male per la sterlina e per il portafogli, la vedo bene per il portapenne (che non ho).
Sono l'unico che ha voglia di una Swan? :D
(mi accontento di qualsiasi penna che non ho e che ora mi conviene acquistare e per questo... ho già individuato la 580...)
Ultima modifica di paki il sabato 25 giugno 2016, 12:55, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da ciro »

shinken ha scritto:
ciro ha scritto: Ma veramente parla del tempo atmosferico, del cibo e di tutto fuorché il denaro. :lol:
Ciro Ciro, quando diventerai grande ( =vecchio) capirai che le persone capiscono sempre quello che vogliono capire
Io non diventerò mai vecchio, io diventerò vintage. :ugeek:
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Andrea_R

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Messaggio da Andrea_R »

sciumbasci ha scritto:
Da quando questo abominio è stato messo in piedi, ho visto paesi come la Grecia, che hanno sempre campato grazie al cambio dracma debole/moneta straniera forte andare giù senza speranza di ripresa. Ho visto il Portogallo messo tanto bene quanto una barca in un bosco, nonché il sempre attuale tema dell'immigrazione, tanto caro ai paesi nordici che spingono per tirare dentro una massa di disperati che comunque non si integra ma vuole integrare (basta guardare Oslo 20 anni fa e Oslo oggi)
La Grecia beneficia come gli altri paesi della monete e del mercato unico e della libera circolazione delle persone dato che non è un paese propriamente indutsrializzato di turismo ci campa (sì ci campava pure prima ma dogane e controlli hanno anche loro un costo), l'adozione della moneta unica comporta anche obblighi verso gli altri paesi per evitare che la stessa si indebolisca.
P.S. eventuali effetti che non colpiscono te ma moltissimi dei miei coetanei ed amici http://espresso.repubblica.it/attualita ... i-1.274681


My two cents (non me ne voglia Piccardi per l'inglesismo):
Dal Brexit ne perdiamo tutti, soprattutto la GB stessa. L'UE vede la sua capitale finanziaria andarsene e può essere una buona opportunità per Francoforte e Milano che possono sostituire i servizi finanziari che fornisce la city.
Il come ed il perchè si è arrivati al referendum è stato un trionfo del populismo più becero, il futuro di una nuova generazione è stato deciso da over 65 e persone con bassa istruzione, che fra l'altra si tirano la zappa sui piedi essendo i primi a risentire della crisi che un eventuale salto nel buio aka uscita dall'unione potrebbe comportare.

P.P.S. http://9gag.com/gag/aGDwRR5?ref=fb.s
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Messaggio da analogico »

Andrea_R ha scritto:il futuro di una nuova generazione è stato deciso da over 65 e persone con bassa istruzione
E che vuol dire?
Il senso del del suffragio universale è proprio questo, tutti i voti sono uguali.
Il voto di un giovane vale quanto quello di un anziano , quello di un letterato vale quanto quello di un analfabeta , il voto di un miliardario vale quello di un mendicante.
Non ci sono gruppi di persone suddivise per caratteristiche omogenee che sono più adatti di altri ad esprimere il voto su determinati argomenti.
Il responso del corpo elettorale si prende così com'è e si rispetta anche quando sembra andare contro la tendenza dominante e/o a volte, contro la logica.
Se no addio democrazia.
Antonio

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Messaggio da Andrea_R »

Non voglio innescare alcuna polemica e vuol dire esattamente quello che ho detto: gli effetti del voto si sentiranno soprattutto sui giovani.
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Messaggio da analogico »

Ci mancherebbe, nessuna polemica.
L'effetto del voto cadrà soprattutto sui giovani, così si dice, poi vedremo, in questi casi si dicono tante cose, ma le cose a volte poi vanno in direzioni diverse da ciò che ci si aspetta.
Ma anche se fosse vero, non si potevano far votare solo i giovani istruiti.
Poi bisognerebbe analizzare il flusso dei voti.
Non si può liquidare la cosa col fatto che gli anziani magari ignoranti hanno determinato l'esito del voto, non credo che il numero degli aventi diritto al voto in Gran Bretagna sia così sbilanciato a loro favore, più facile invece che tra gli astenuti ci siano stati più giovani che anziani.
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Messaggio da shinken »

analogico ha scritto: Non si può liquidare la cosa col fatto che gli anziani magari ignoranti hanno determinato l'esito del voto, non credo che il numero degli aventi diritto al voto in Gran Bretagna sia così sbilanciato a loro favore, più facile invece che tra gli astenuti ci siano stati più giovani che anziani.
Spezzerei una lancaia anche a favore delle persone già vintage, bollate di ignoranti.
Tradizionalmente i capelli bianchi e le rughe sono associate ad una certa esperienza di vita, ad aver già visto tante cose, al guardare i fatti in maniera più disincantata..
Il fatto che qualche anziano non usi il cellulare o Fb, o non parli la lingua straniera adesso di moda, non vuole dire che non conosca le dinamiche della vita.
Luigi, tabaccaio in Genova.
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Messaggio da maxpop 55 »

ciro ha scritto:
shinken ha scritto: Ciro Ciro, quando diventerai grande ( =vecchio) capirai che le persone capiscono sempre quello che vogliono capire
Io non diventerò mai vecchio, io diventerò vintage. :ugeek:
Tu sei nato vintage!!!!!!!!!!!!!!!!!! :lol: :lol: :lol:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
frenkt

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Messaggio da frenkt »

Sicuramente è una situazione non proprio felice quella stiamo vivendo in questi giorni. Troppo spesso diamo troppe cose per scontato, ma quando ci accorgiamo della realtà è spesso tardi. Purtroppo dalla storia si fatica sempre ad imparare.

Il progetto europeista penso provenga da ideali nobili e giusti, ma penso anche sia di non facile attuazione. I Paesi UE sono ricchissimi di culture storiche profondamente diverse, con identità nazionali ancora troppo radicate. Credo che se volessimo parlare di Stati Uniti d' Europa non dovremmo più parlare di italiani, portoghesi, tedeschi, greci e inglesi, ma dovremmo parlare di un unico vero popolo europeo..chi di noi sarebbe disposto a rinunciare di riconoscersi prima italiano che europeo? Poi ci sono ancora troppe monarchie tra i Paesi UE..ma possibile che nel 2015 in Europa si debba avere ancora un re o una regina?!(mah, parere personale ma vabè). Anche le differenti lingue che si parlano tra i Paesi credo possano essere ancora un grosso ostacolo all'unione dei popoli.
Forse è semplicemente ancora troppo presto per vedere una comunità unita.. in più la volontà politica per questo progetto è limitata anche dalle scadenze elettorali interne di ogni Paese, che condizionano molto l'agire dei capi di governo.

Comunque volendo vedere il lato positivo della situazione possiamo sperare che a Bruxelles colgano questa opportunità per modernizzare ed innovare questo progetto europeo, che in questa modalità di attuazione sembra non essere ancora molto allettante per buona parte cittadini.

Io comunque sarò un po' ingenuo ma mi piace essere ottimista, e credo che il meglio debba ancora venire, forza Europa! :wave:
Siberia

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Messaggio da Siberia »

Credo che se volessimo parlare di Stati Uniti d' Europa non dovremmo più parlare di italiani, portoghesi, tedeschi, greci e inglesi,
Invece è proprio la diversità culturale la caratteristica vincente. Un conto è la propria lingua e la propria cultura, che va coltivata e preservata dallo Stato, un conto è l'unità politica: politica estera in comune e moneta in comune, questo è ciò che serve. Il resto è giurisdizione dello Stato federato proprio come gli USA, e prima degli USA, l'impero romano in cui ognuno parlava la propria lingua ma quella ufficiale per gli affari di governo era il latino. Negli Stati uniti d'Europa potrebbe essere l'inglese, ad esempio.
frenkt

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Messaggio da frenkt »

Siberia ha scritto:
Credo che se volessimo parlare di Stati Uniti d' Europa non dovremmo più parlare di italiani, portoghesi, tedeschi, greci e inglesi,
Invece è proprio la diversità culturale la caratteristica vincente. Un conto è la propria lingua e la propria cultura, che va coltivata e preservata dallo Stato, un conto è l'unità politica: politica estera in comune e moneta in comune, questo è ciò che serve. Il resto è giurisdizione dello Stato federato proprio come gli USA, e prima degli USA, l'impero romano in cui ognuno parlava la propria lingua ma quella ufficiale per gli affari di governo era il latino. Negli Stati uniti d'Europa potrebbe essere l'inglese, ad esempio.
Luca, a livello teorico posso darti ragione: sarebbe bello che ognuno mantenesse la propria cultura come patrimonio storico, artistico e culturale.

Però converrai come me che nella storia dell' uomo, e in particolare nella storia del nostro vecchio continente, le diversità sono state utilizzate raramente dai capi politici per creare ponti. Anzi le diversità sono spesso state strumento per creare guerre e conflitti. Da questo punto di vista mi sembra difficile possa diventare ora, di punto in bianco, motivo di unificazione (anche se così dovrebbe essere ovviamente). Certamente la mia era una provocazione (quella che hai citato) eccessiva, ma appositamente voluta, per dire che queste nostre identità nazionali non sono ancora coese al punto giusto per poter fare un unione politica. Mi hai giustamente citato gli USA. Credo che se chiedessimo ad un abitante medio dell' Ohio: <<lei si sente più abitante dell'Ohio o americano?>> Ecco, io penso ti risponda che prima di tutto lui si senta americano (opinione personale senza fondamenti empirici). Cosa succederebbe se lo chiedessimo ad un italiano medio? Forse risponderebbe italiano. Probabilmente le nostre nuove generazioni Erasmus sono e saranno molto più avanti da questo punto di vista, ma per ora e per quanto mi riguarda, il processo è ancora lungo.

Ovviamente rispetto la tua visione, ma mi sembra un po' troppo ottimista soprattutto per quanto stiamo proprio vivendo nei nostri giorni (brexit compresa). :)
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Messaggio da sciumbasci »

Ragazzi ma scherziamo?

Parlate davvero di rinunciare alla propria identità nazionale in favore di una creazione artificiale?

Parlate davvero di diversità culturali che devono essere appianate e "adattate" l'una all'altra?

Parlate davvero di monarchie e tradizioni secolari che sanno troppo di vecchio e vanno rimpiazzate?

Io veramente non ho parole. Si va bene tutto eh, ma delle volte si esagera. Vorrei ricordarvi che queste pseudo unioni di più popolazioni (all'epoca: razze) è sempre e solo finita male: dall'Austria Ungheria, definita la prigione d'Europa ed a ragion veduta, all'Unione Sovietica, il Pakistan, il Regno Unito con l'Irlanda.

L'Europa unita, inneggiando agli Stati Uniti col classico "eh ma loro l'hanno fatto e stanno bene!" è quanto di più ignorante si possa dire. Anzitutto perché bene o male le 13 colonie erano formate da Britannici, provenienti tutti dall'Inghilterra checché se ne dica, e tutti con lo stesso stampo culturale. L'acquisto della Luisiana, avvenuta all'epoca di Napoleone, è stato un vero e proprio genocidio culturale: da oggi in poi si parla inglese e basta. Da oggi in poi si insegna inglese e basta.

Voglio capire che oggi si vive molto alla buona, non me ne vogliate, e che si guarda ad un futuro idilliaco e fondato sulle chiacchiere di qualche visionario. Ma è la stessa cosa che pretendere una unione Israele Palestina perché i confini attuali sono brutti da vedere: una pazzia
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Messaggio da alfredop »

sciumbasci ha scritto:Ragazzi ma scherziamo?

Parlate davvero di rinunciare alla propria identità nazionale in favore di una creazione artificiale?

Parlate davvero di diversità culturali che devono essere appianate e "adattate" l'una all'altra?

Parlate davvero di monarchie e tradizioni secolari che sanno troppo di vecchio e vanno rimpiazzate?

Io veramente non ho parole. Si va bene tutto eh, ma delle volte si esagera. Vorrei ricordarvi che queste pseudo unioni di più popolazioni (all'epoca: razze) è sempre e solo finita male: dall'Austria Ungheria, definita la prigione d'Europa ed a ragion veduta, all'Unione Sovietica, il Pakistan, il Regno Unito con l'Irlanda.

L'Europa unita, inneggiando agli Stati Uniti col classico "eh ma loro l'hanno fatto e stanno bene!" è quanto di più ignorante si possa dire. Anzitutto perché bene o male le 13 colonie erano formate da Britannici, provenienti tutti dall'Inghilterra checché se ne dica, e tutti con lo stesso stampo culturale. L'acquisto della Luisiana, avvenuta all'epoca di Napoleone, è stato un vero e proprio genocidio culturale: da oggi in poi si parla inglese e basta. Da oggi in poi si insegna inglese e basta.

Voglio capire che oggi si vive molto alla buona, non me ne vogliate, e che si guarda ad un futuro idilliaco e fondato sulle chiacchiere di qualche visionario. Ma è la stessa cosa che pretendere una unione Israele Palestina perché i confini attuali sono brutti da vedere: una pazzia
Non sarei così pessimista sul processo di integrazione europea, i giovani sono molto diversi da noi da questo punto di vista, e sono abituati a viaggiare ed a sentirsi a casa propria che si trovino in Italia, Germania, etc.

Il problema principale finora è stata proprio l'UK che ha sempre mantenuto un atteggiamento euroscettico, e che ha molto rallentato i processi politici (problema che adesso sembra essere risolto). Inoltre è stato fatto l'errore di allargare troppo rapidamente i confini della UE ai paesi dell'Est, e questo ha innescato un ulteriore ritardo dovuto all'effettivo arretramento di alcuni di tali paesi.

L'Unione Europea non è nel suo momento migliore (come del resto l'intero pianeta), ma io continuo a ritenere che senza di essa noi staremmo peggio.

Alfredo
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
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Messaggio da frenkt »

sciumbasci ha scritto: Parlate davvero di rinunciare alla propria identità nazionale in favore di una creazione artificiale?

Parlate davvero di diversità culturali che devono essere appianate e "adattate" l'una all'altra?

Parlate davvero di monarchie e tradizioni secolari che sanno troppo di vecchio e vanno rimpiazzate?
Non dico si debba rinunciare in toto alla propria identità nazionale. Io credo profondamente la si debba superare ed innovare per creare una popolazione nuova, e perchè no, migliore. Un' Europa di cooperazione e coesione sociale per una società più unita. Non per questo monotona ed insipida: rimarremmo comunque persone che vivono vite in luoghi profondamente diversi con opinioni diverse, ma con una visione condivisa.

Dai fallimenti passati non dobbiamo solo imparare il pessimismo, dobbiamo capire il motivo del fallimento per non ripeterlo in futuro. I grossi imperi non sono falliti perchè troppo vasti e troppo divisi all'interno? Come hai detto tu la riuscita degli USA è stata da una sorta di "essere tutti uguali" all'interno di uno Stato nuovo. Per me dobbiamo essere solo più eguali tra noi "dell' interno". Ma sbaglierò io eh..

Se tutti parlassimo in inglese sarebbe davvero un così grosso problema? Per me no, anzi.

Poi io son giovane, e continuare a sperare in questa "visione idilliaca fondata sulle chiacchiere di qualche visionario" ho solo da guadagnarci. Io e chi verrà dopo di me.

Con tutto il rispetto del mondo, ma credo che lo smettere di sperare sia il problema. La speranza è sempre fonte di una vita nuova, non dobbiamo mai smetter di sperare.

Con tutto il rispetto, è quello che penso.
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Messaggio da analogico »

Una volta quando si viaggiava , bastava passare il confine di 100 metri e si capiva che si era all'estero.
Cambiavano gli usi,i costumi, gli atteggiamenti, la cultura , le tradizioni, ovviamente la lingua e ci si imbatteva nello spirito autentico dei luoghi e dei popoli.
Oggi si viaggia dappertutto ma sembra di essere sempre nello stesso posto.
Le città sono tutte uguali, piene di esseri tutti uguali che fanno tutti le stesse cose nella stessa maniera.
Una massa di cloni vestiti tutti uguali che parlano al telefono o maneggiano un telefono.
Lo spirito autentico dei luoghi non esiste più, se vado a far la spesa a Stoccolma nel negozio trovo lo stesso Pakistano che ha il negozio sotto casa mia, non è simile, è lo stesso, è proprio lui.
Vestito uguale, con la stessa mercanzia sugli scaffali, le stesse scritte sull'insegna, tutto uguale, anche la moglie in vestito tradizionale che guarda la TV Pakistana nel retrobottega è la stessa.
L'omologazione è la fine di tutto.
Le diversità e sopratutto lo spirito autentico dei popoli e di conseguenza dei luoghi sono ciò che rendono il mondo un posto interessante dove vivere.
A me francamente sta roba fa schifo, ma se vi piace un mondo così, omologato, dove tutti parlano la stessa lingua, e fanno le stesse cose alla stessa maniera, accomodatevi pure, io vi aspetto fuori.
Antonio

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