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Re: Omas: partiti i licenziamenti
Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 2:37
da analogico
DerAlte ha scritto:Trovano le offerte poco allettanti? Ma poco è meglio di niente, che guadagno avrebbero da un'azienda in liquidazione?
Se vendono devono vendere tutto, marchio compreso ovviamente , invece ci sta che a a lor signori interessi buttare tutto a mare ma rimanere proprietari del marchio per sfruttarlo in chissà quale modo.
Di certo i cinesi non fanno nulla che non abbia uno scopo vantaggioso (in genere solo per loro, alla faccia di tutti gli altri) quindi qualcosa di preciso in testa ce l'hanno se agiscono in tale modo.
Se vendono tutte quelle penne jinaho, hinao , gigiaho o come cavolo le chiamano, a 3 euro o anche meno, si può immaginare che le stesse penne con un vestito diverso e col marchio Omas le possano vendere magari a 10 o 20 euro, con un incremento straordinario dei guadagni, allo stesso pubblico che oggi acquista le gigiaho per due euro e mezzo, spese di spedizione incluse.
Tanto una clientela con altre mire una Omas made in China non la comprerebbe nè a 3 , nè a 10 nè a 150 euro.
In tutti i casi , speriamo che la questione si risolva per il meglio e che la OMAS resti a Bologna, ma sopratutto speriamo che nel caso, si torni ad investire sulla qualità dei prodotti che negli ultimi tempi mi dicono fosse in netto calo.
Re: Omas: partiti i licenziamenti
Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 14:57
da sciumbasci
Faranno come al solito: licenziati tutti, se sono furbi si tengono 2-3 da spedire in cina per insegnare agli altri il mestiere alla bene e meglio, spediscono i macchinari in cina, vendono il capannone, ed OMAS sarà al 100% cinese.
Comprano per "seccare".
Re: Omas: partiti i licenziamenti
Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 17:57
da Victor76
Qualora saltasse fuori un compratore, valuterei l'ipotesi di fondare una "nuova OMAS" nella quale far confluire le maestranze e le capacità produttive, lasciando ai cinesi un marchio dal valore disperso, coperto "d'infamia".
Re: Ore decisive per OMAS
Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 18:19
da vikingo60
Devo purtroppo comunicare che i cinesi hanno preferito non vendere Omas, condannando così il prestigioso marchio italiano al fallimento.
Resta solo da sperare che risorga in futuro, tramite altri marchi, come già avvenuto per qualche altra Casa.
Le leggi comunitarie vietano gli aiuti di Stato, ma c'è da dire anche che nessuno, tranne i dipendenti che ora hanno anche perso il lavoro, dopo essere stati presenti con intere generazioni, si è preoccupato della triste vicenda.
In un laconico comunicato fatto ai rivenditori, si afferma che l'assistenza e i pezzi di ricambio saranno garantiti per soli due mesi a far data da venerdì 12 Febbraio.
Re: Ore decisive per OMAS
Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 18:52
da DerAlte
vikingo60 ha scritto:
In un laconico comunicato fatto ai rivenditori, si afferma che l'assistenza e i pezzi di ricambio saranno garantiti per soli due mesi a far data da venerdì 12 Febbraio.
È una beffa per i clienti.
Quando chiuse la Contax, la Kyocera Yashica, proprietaria del marchio, si impegnò per assicurare la continuità assistenziale per 10 anni.
Mi dispiace moltissimo per i dipendenti, mi auguro che, passata la crisi, ciascuno di loro trovi le capacità e le risorse per rimettersi in gioco.
È uno smacco per la città di Bologna, l'azienda anche se impegnava un numero modesto di dipendenti rappresentava sicuramente un realtà prestigiosa per il capoluogo emiliano.
Rimane l'amaro in bocca per una vicenda che poteva concludersi in modo diverso.
Nicolò
Re: Ore decisive per OMAS
Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 18:58
da analogico
Mi pare che i cinesi abbiano raggiunto lo scopo,ormai si era capito che sarebbe finita così, grazie quindi a loro ed ai loro amici /sostenitori nostrani.
Speriamo che almeno ci sia qualcuno qui da noi interessato a comperare, suppongo a prezzo di realizzo, le scorte di magazzino e soprattutto il magazzino ricambi, perchè due soli mesi di assistenza garantita, mi pare un'assurdità.
Re: Omas: partiti i licenziamenti
Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 19:15
da Eroica
Pensare troppo con il cuore e poco con la testa
Re: Ore decisive per OMAS
Inviato: domenica 21 febbraio 2016, 22:11
da alfredop
Però non esageriamo, noi non sappiamo come sono andate le cose, la Omas andava male prima dell'arrivo dei cinesi, ed è continuata ad andare male con i cinesi (qualcuno su FPN ha postato dati economici). Questi ultimi hanno sostenuto l'azienda per un certo numero di anni coprendo le perdite (l'azienda non è tecnicamente fallita, e non ha debiti, proprio perché i cinesi coprivano le perdite), non mi sembra strano che adesso, prima di prendere qualsiasi decisione di vendita, vogliano capire come rientrare dei capitali investiti.
Purtroppo stiamo parlando di una azienda, e per sopravvivere non basta la storia.
Alfredo
Re: Ore decisive per OMAS
Inviato: venerdì 26 febbraio 2016, 9:00
da Victor76
DerAlte ha scritto:
È una beffa per i clienti.
Quando chiuse la Contax, la Kyocera Yashica, proprietaria del marchio, si impegnò per assicurare la continuità assistenziale per 10 anni.
[..........]
Nicolò
Se ancora oggi passi in Via Tabacchi a Torino con una RTS, piuttosto che con un Planar, hai buone possibilità che tecnici volenterosi ed esperti possano ancora metterci le mani.
Re: Omas: partiti i licenziamenti
Inviato: domenica 28 febbraio 2016, 11:20
da Lag90
sciumbasci ha scritto:Faranno come al solito: licenziati tutti, se sono furbi si tengono 2-3 da spedire in cina per insegnare agli altri il mestiere alla bene e meglio, spediscono i macchinari in cina, vendono il capannone, ed OMAS sarà al 100% cinese.
Comprano per "seccare".
Beh leggendo notizie di questo genere a me piange un po il cuore e mi sento in parte colpevole.
Mi son sentito nel mio piccolo estremamente colpevole quando un giorno compravo delle cuffie per il mio sudato smartphone (samsung, multinazionale sudcoreana tanto per cambiare) in un negozio di cineserie.
Arrivato alla cassa il simpatico Ragazzo asiatico, aveva in mano un appariscente smartphone con la mela morsicata;
Data la mia frequenza di acquisti nel negozio ,avendo preso confidenza con tale ragazzo chiesi scherzando:
"ti diverti con questi cloni dei telefoni a quattro soldi eh!?!",
lui divertito mi rispose mostrandomi le info di autenticità del telefono:
"Nono io no clone, italiani comprano cloni da cinesi quattro soldi, noi cinesi diventiamo ricchi, noi prendiamo cose vere, cose buone!"
Questo è secondo me la sintesi semplificata e ovviamente banalizzata di come tutta la cultura occidentale sia stata messa in scacco dal mercato cinese che, offrendo convenienza e produzione di massa, è ora in cerca di investimenti: acquista e si espande in occidente dove trova da acquistare i marchi che (in piccolo) tutti abbiamo aiutato a fallire.
Ovviamente il concetto è volutamente generalizzato e non da prendere alla lettera, ma spesso ci penso quando sulla baia noto offerte a quattro soldi dalla cina che offrono prodotti che nella nostra cara e bella europa pagheremmo il triplo.
Re: Ore decisive per OMAS
Inviato: domenica 28 febbraio 2016, 12:27
da sciumbasci
Discorso sicuramente giusto, Lag90, però devi capire che a volte, effettivamente, non è possibile sostenere il prodotto italiano.
A parte ormai i rari casi, il prodotto italiano si vuole porre, a prescindere dalla qualità, nella categoria dei prodotti di lusso; quasi fosse automatica l'equazione italiano = costoso.
Non c'è nessun prodotto italiano che possa competere con Lamy, Faber Castell o Pilot in termini di prezzo. Eppure le penne scolastiche mi sembrano siano quelle più vendute. Mercato saturo? Troppo poco margine di guadagno? Possibilità di vedere il prestigio del proprio marchio sminuito da pezzi a meno di 100€?
Io non lo so. So, per certo, che se avessi avuto una alternativa alle 3 viste sopra, avrei comprato nostrano.
Re: Ore decisive per OMAS
Inviato: domenica 28 febbraio 2016, 19:08
da vikingo60
Il mio timore è che il marchio Omas venga indegnamente "resuscitato" ad un certo punto per spacciare pennacce Made in China prodotte a pochi centesimi, piene di difetti, come già avvenuto per Sheaffer, sfruttando la notorietà della marca italiana.
E almeno all'inizio ci cascherebbero in molti; sarebbe una cosa molto triste.
Re: Ore decisive per OMAS
Inviato: domenica 28 febbraio 2016, 19:17
da Andrea_R
vikingo60 ha scritto:Il mio timore è che il marchio Omas venga indegnamente "resuscitato" ad un certo punto per spacciare pennacce Made in China prodotte a pochi centesimi, piene di difetti, come già avvenuto per Sheaffer, sfruttando la notorietà della marca italiana.
E almeno all'inizio ci cascherebbero in molti; sarebbe una cosa molto triste.
Forse, ma è difficile trapiantare velocemente in cina il know how aziendale (parlo della produzione di penne in celluloide, arco e via discorrendo) abbastanza velocemente e con competenze consolidate tali da essere profittabili, potrebbero fare una partnership con una azienda locale
Re: Ore decisive per OMAS
Inviato: domenica 28 febbraio 2016, 20:03
da analogico
vikingo60 ha scritto:Il mio timore è che il marchio Omas venga indegnamente "resuscitato" ad un certo punto per spacciare pennacce Made in China prodotte a pochi centesimi, piene di difetti, come già avvenuto per Sheaffer, sfruttando la notorietà della marca italiana.
E almeno all'inizio ci cascherebbero in molti; sarebbe una cosa molto triste.
Per me più che un timore è una certezza.
Mi sbaglierò ? Staremo a vedere, il tempo dirà.
Re: Ore decisive per OMAS
Inviato: lunedì 29 febbraio 2016, 9:10
da Phormula
vikingo60 ha scritto:Il mio timore è che il marchio Omas venga indegnamente "resuscitato" ad un certo punto per spacciare pennacce Made in China prodotte a pochi centesimi, piene di difetti, come già avvenuto per Sheaffer, sfruttando la notorietà della marca italiana.
E almeno all'inizio ci cascherebbero in molti; sarebbe una cosa molto triste.
Sospetto anch'io che il motivo per cui hanno rifiutato tutte le offerte sia quello.