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Oggi son passata da Weiss a Dowland.
Ecco uno dei rari cantati che mi aggrada molto...

Leggendo gli ultimi ascolti di Daniela,
mi sono ricordato di avere un eccellente disco Harmonia Mundi del 1982.
John Dowland, Ayres & Lute Lessons, stupendamente eseguite dal Deller Consort.
La voce del soprano Rosemary Hardy in queste arie, non ultime quelle del tenore e del contro-tenore, è veramente qualcosa di ineguagliabile.

Ottimo!
Per Dowland ammetto di avere una specie di fissazione...cantato, cantato...ti piace William Byrd? Che meravigliosa sensazione di pace...

E di pace ne abbiamo proprio bisogno, cara Daniela. Meno male che... la musica c'è!
Per quanto riguarda Byrd, le sue opere per tastiera che ascolto più frequentemente sono contenute in un cofanetto di dischi Hyperion e sono interpretate da Devitt Moroney, un grande della tastiera dove tecnica e stile sono ai massimi livelli.
Per stasera una bella rinfrescatina di Byrd....

giannidr ha scritto: John Dowland, Ayres & Lute Lessons, stupendamente eseguite dal Deller Consort.
La voce del soprano Rosemary Hardy in queste arie, non ultime quelle del tenore e del contro-tenore, è veramente qualcosa di ineguagliabile.

Del Deller Consort ho un cd di Purcell (Ode on St.Cecilia's day, ...) ma il soprano è (l'ottima) Christina Clarke.

E di Heinrich Schutz che ne pensate?

Parlando di musica classica, qual'è il "pezzo", l'"opera", il "brano" che più vi ha colpito o "sconvolto" ... e perché?

Triplo concerto Op. 56, L. Van Beethoven. Edizione EMI. Karajan, Oistrach, Rostropovich, Richter.

Simone

Playlist relax:

[...]
Brian Eno, By This River
http://www.youtube.com/watch?v=SrZYP8SzlN8
[...]

bellissimo Musikalische Exequien, l'ho appena riascoltato tutto!
La domanda fatidica però...difficilissimo dare un risposta. Come scegliere un brano fra quelli che mi hanno particolarmente colpita....
Un esempio, la prima volta che ho ascoltato Les Folies d'Espagne nella versione di Marin Marais. Uno straordinario quartetto d'archi in una delle sale minori del Mirabell di Salisburgo.
Mi sconvolse e piansi tutta la sera. Perché non lo so, né lo voglio sapere. Se sapessi quali delle mie corde quelle corde hanno mosso, sarebbe svelato l'atavico segreto della mia passione per la Musica e questo meraviglioso incantesimo sarebbe perduto per sempre...

Irishtales ha scritto: La domanda fatidica però...difficilissimo dare un risposta. Come scegliere un brano fra quelli che mi hanno particolarmente colpita....

Verissimo Daniela.
Per quello che mi riguarda, da giovane ho trovato "illuminante" i Quadri di un'esposizione di Mussorsgky. Allora conoscevo quest'opera solo nell'arrangiamento orchestrale di Ravel (e in quella moderna degli Emerson Lake & Palmer).
Ricordo ancora il primo ascolto della versione originale per pianoforte (V. Ashkenazy): sconvolgente! Mi ha letteralmente illuminato sulle potenzialità del pianoforte.
E' stato come essere seduti su una Audi RS6, ingenuamente tranquillizzati dalla convinzione "pachidermica" di station wagon, e sentirsi improvvisamente "sparati" da oltre 500 cv di potenza!

Irishtales ha scritto: Un esempio, la prima volta che ho ascoltato Les Folies d'Espagne nella versione di Marin Marais. Uno straordinario quartetto d'archi in una delle sale minori del Mirabell di Salisburgo.
Mi sconvolse e piansi tutta la sera. Perché non lo so, né lo voglio sapere. Se sapessi quali delle mie corde quelle corde hanno mosso, sarebbe svelato l'atavico segreto della mia passione per la Musica e questo meraviglioso incantesimo sarebbe perduto per sempre...

Posso solo minimamente immaginare quello che hai provato, ma sicuramente la musica ascoltata "dal vivo" dona emozioni difficilmente restituite dall'ascolto domestico.

piccardi ha scritto:Triplo concerto Op. 56, L. Van Beethoven. Edizione EMI. Karajan, Oistrach, Rostropovich, Richter.

Direi una interpretazione "storica"!

A proposito di interpretazioni storiche...




Sviatoslav Richter - assieme ad Arturo Benedetti Michelangeli - è uno dei grandi pianisti del secolo scorso che per circostanze ed età non sono riuscita ad ascoltare dal vivo. Così come Herbert Von Karajan alla direzione. Questa interpretazione del divino Rachmaninov è idilliaca...primo movimento...sconvolgente! Il secondo, malinconico e struggente...il terzo infine ha la potenza dirompente di una resurrezione! Mi chiedo come sarà stato seguirlo dal vivo nel 1959...

Che delizia, Herreweghe e la "Orchestre de la Chapelle Royaleè" sono tra i miei esecutori preferiti:

J. Ph. Rameau: Les Indes galantes (1735)

Per stasera riscopro una chicca romantica del 2008 proposta da Challenge Classics di un autore virtuoso, fluido ed elegante anglo-francese e poco conosciuto che risponde a George Onslow, sue le Violin sonatas op.16, eseguite dal duo Ilia Korol al violino e Norbert Zeilberger al fortepiano.