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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Ovviamente non so quale sia il problema di questa tua specifica Maiora, tuttavia considera che questo marchio usa un captive converter nelle sue penne a "pistone vero", ossia un converter prodotto da Shmidt, di capacità maggiore rispetto ad un normale converter, bloccato nella penna. In pratica ne più ne meno che quel che faceva Delta nelle sue Dolcevita a pistone e derivate. Purtroppo Maiora, sotto questo aspetto, non ha innovato ed ha continuato a seguire questa strada. Il problema maggiore è che se le penne sono realizzate alla stregua delle Delta, per riparare eventuali danni o difetti del sistema di caricamento vanno rotte e poi rifatto il fusto, non esiste altro metodo. Ovviamente qualora vi siano materiali più pregiati in gioco la cosa diviene complicata e poco produttiva.
Questo ipotizzando che la penna avesse qualche problema al sistema di ricarica, in caso contrario ho difficoltà a giustificare un produttore che non riesca a sistemare una penna in garanzia; nella peggiore delle ipotesi ne manda una nuova. Domanda: mai hai provato a contattare direttamente Maiora?
Questo ipotizzando che la penna avesse qualche problema al sistema di ricarica, in caso contrario ho difficoltà a giustificare un produttore che non riesca a sistemare una penna in garanzia; nella peggiore delle ipotesi ne manda una nuova. Domanda: mai hai provato a contattare direttamente Maiora?
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Credo che sia come dici tufrancoiacc ha scritto: ↑lunedì 12 settembre 2022, 22:01 Ovviamente non so quale sia il problema di questa tua specifica Maiora, tuttavia considera che questo marchio usa un captive converter nelle sue penne a "pistone vero", ossia un converter prodotto da Shmidt, di capacità maggiore rispetto ad un normale converter, bloccato nella penna. In pratica ne più ne meno che quel che faceva Delta nelle sue Dolcevita a pistone e derivate. Purtroppo Maiora, sotto questo aspetto, non ha innovato ed ha continuato a seguire questa strada. Il problema maggiore è che se le penne sono realizzate alla stregua delle Delta, per riparare eventuali danni o difetti del sistema di caricamento vanno rotte e poi rifatto il fusto, non esiste altro metodo. Ovviamente qualora vi siano materiali più pregiati in gioco la cosa diviene complicata e poco produttiva.
Questo ipotizzando che la penna avesse qualche problema al sistema di ricarica, in caso contrario ho difficoltà a giustificare un produttore che non riesca a sistemare una penna in garanzia; nella peggiore delle ipotesi ne manda una nuova. Domanda: mai hai provato a contattare direttamente Maiora?
la prima penna è stata sostituita con una identica dal negoziante che dopo un po ha presentato lo stesso problema allora ha pensato di mandarla alla casa laddove ne abbiamo perso le tracce
quali siano le intese tra la casa e il negozio non lo so , solo che mi è stato proposto di cambiarla con un altra anche di marca diversa
non escludo affatto che sia una gentilezza del negozio che non è nuovo a queste delicatezze verso il cliente .. .è anche vero che compro solo da loro e ho una certa frequentazione tra penne, carte e inchiostri
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Secondo voi la “-S” aggiunta dopo il nome di una Visconti sta per “Scrive!”?
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L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
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Certo che è un vero peccato. Ci sono alcune Van Gogh che mi piacciono molto, poi magari la Visconti le sistema in quattro e quattr’otto ma non ho voglia di sbattermi e quindi desisto.
Mi fa un po rabbia che nel forum abbiamo comprato di recente almeno 50 Jinhao x159 e ce ne fosse una che scrive male. Poi compri una penna bellissima di 200€ e devi pregare che ti arrivi un esemplare fortunato.
Fabio
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anche di 600,00 euro!Iridium ha scritto: ↑mercoledì 5 ottobre 2022, 15:36
Certo che è un vero peccato. Ci sono alcune Van Gogh che mi piacciono molto, poi magari la Visconti le sistema in quattro e quattr’otto ma non ho voglia di sbattermi e quindi desisto.
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Ciao Maruska, si avevo letto anche delle tue esperienze negative. Io mi riferivo alla Van Gogh che mi piace, poi mi piace anche la Homo sapiens che è fuori dalla mia portata, ma ovviamente il discorso vale anche per tante altre penne.Maruska ha scritto: ↑mercoledì 5 ottobre 2022, 16:21anche di 600,00 euro!Iridium ha scritto: ↑mercoledì 5 ottobre 2022, 15:36
Certo che è un vero peccato. Ci sono alcune Van Gogh che mi piacciono molto, poi magari la Visconti le sistema in quattro e quattr’otto ma non ho voglia di sbattermi e quindi desisto.
Mi fa un po rabbia che nel forum abbiamo comprato di recente almeno 50 Jinhao x159 e ce ne fosse una che scrive male. Poi compri una penna bellissima di 200€ e devi pregare che ti arrivi un esemplare fortunato.
Faccio una battutaccia, sembra che i cinesi dal basso del loro sgabello abbiano schiaffeggiato dal punto di vista del controllo qualità la nobile produzione italiana che giace su un trono ma traballante.
L’ho detto anche nell’altro post sulle Jinhao x159. Ne ho comprate due arrivate entrambe con pennini testati in quanto durante il bagnetto di benvenuto hanno sparso inchiostro blu nell’acqua. Loro le vendono a 3€ ciascuna e le testano tutte. Marchi importanti le vendono a 100 volte tanto e non le provano… per me scelta incomprensibile infatti difficilmente vedranno i miei quattrini.
Fabio
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sì sono perfettamente d'accordo con te, sono vergognosi!Iridium ha scritto: ↑mercoledì 5 ottobre 2022, 16:50Ciao Maruska, si avevo letto anche delle tue esperienze negative. Io mi riferivo alla Van Gogh che mi piace, poi mi piace anche la Homo sapiens che è fuori dalla mia portata, ma ovviamente il discorso vale anche per tante altre penne.
Faccio una battutaccia, sembra che i cinesi dal basso del loro sgabello abbiano schiaffeggiato dal punto di vista del controllo qualità la nobile produzione italiana che giace su un trono ma traballante.
L’ho detto anche nell’altro post sulle Jinhao x159. Ne ho comprate due arrivate entrambe con pennini testati in quanto durante il bagnetto di benvenuto hanno sparso inchiostro blu nell’acqua. Loro le vendono a 3€ ciascuna e le testano tutte. Marchi importanti le vendono a 100 volte tanto e non le provano… per me scelta incomprensibile infatti difficilmente vedranno i miei quattrini.
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Ho fatto di meglio ( o di peggio, non saprei ) ho contattato direttamente il "servizio clienti" via email... mi è stato risposto che "sbagliavo inchiostro".francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 31 agosto 2022, 12:47Visto che la penna e' stata acquistata in cartoleria hai pensato di usufruire dell'ottimo servizio assistenza di Visconti? Io ne ho una che scrive benissimo.
All' epoca , ti parlo del 2006 ( se non ricordo male), nulla sapevo di stilografiche e inchiostri. Semplicemente rimasi rapito dalla penna esposta in vetrina e la acquistai. 155 euro.
Mi precipitai ad acquistare un calamaio di inchiostro Visconti per sostituire il proletario Pelikan 4001.
Niente da fare.
L'alimentatore aveva delle "bavette" che ostacolavano il flusso... ma io che ne sapevo?
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e poi gli hai mandato e-mail dicendo che ora l'inchiostro era giusto? queste cose mi fanno imbestialireMastromax ha scritto: ↑sabato 8 ottobre 2022, 19:36Ho fatto di meglio ( o di peggio, non saprei ) ho contattato direttamente il "servizio clienti" via email... mi è stato risposto che "sbagliavo inchiostro".francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 31 agosto 2022, 12:47
Visto che la penna e' stata acquistata in cartoleria hai pensato di usufruire dell'ottimo servizio assistenza di Visconti? Io ne ho una che scrive benissimo.
All' epoca , ti parlo del 2006 ( se non ricordo male), nulla sapevo di stilografiche e inchiostri. Semplicemente rimasi rapito dalla penna esposta in vetrina e la acquistai. 155 euro.
Mi precipitai ad acquistare un calamaio di inchiostro Visconti per sostituire il proletario Pelikan 4001.
Niente da fare.
L'alimentatore aveva delle "bavette" che ostacolavano il flusso... ma io che ne sapevo?
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rientrato da un'uscita con amici dove parlavamo tra gli altri argomenti di hobby, mi sono espresso su certi comportamenti delle aziende e relativi prodotti, chi criticava l'assistenza, chi la riuscita del prodotto e via dicendo.
Rammentando questa lunga discussione aggiungo le mie considerazioni circa un'azienda territorialmentte vicina alla quale non posso altro che elogiare il servizio post vendita, elenco gli aneddoti:
- visita di piacere in Firenze, mi incammino per le viuzze per arrivare alla stazione dei treni e noto la vetrina di un'azienda di cui non ho prodotti, ma che leggo su questo forum. Entro per curiosità, domando, la gentile commessa risponde ai miei quesiti e mi presenta parte delle penne . . . per farla breve esco dal negozio con una Van Gogh pennino <M>, con l'accordo di provarla e se non mi trovo con il tratto lo sostituiscono con il mio preferito <F>, Ciò accade perchè più che un <M> sembrava un <B>, chiamo l'assistenza e, nella città dove risiedo non è possibile eseguire l'inervento, comunico che per me non è un problema ritornare presso il loro punto vendita. Nel giro di qualche giorno vengo contattato e fissato l'appntamento viene effettuato la sostituzione del pennino, tutto regolare anche se l'<F> montato non è proprio un <F> comparato ad altri.
- faccio altri acquisti nel tempo, sempre nel solito punto vendita, niente da segnalare.
- in altra occasione sono deciso ad acquistare una nuova penna con lo <Stub>. Stesso negozio per una "Opera Demo ..." alla quale viene sostutuito tutto il gruppo scrittura con il loro <Stub 1,3>. Provo la novità con vari inchiostri, la penna più che scrivere sembra che lasci strisce a mo di codice morse. Chiamo/scrivo all'assistenza e mi invitano, come da me specificato, presso il loro negozio e qui si opera alla sostituzione e . . . adesso la penna scrive e ne sono contento. Nell'occasione mi propongono un controllo generale su tutte le loro penne da loro acquistate. Costo zero.
- Sono contattato per una loro iniziativa e nell'occasione acquisto un modello che non possido la Voyager30, sistema di caricamento Power Filler. Lamento sin da subito una certa resistenza nell'aprire la valvola e lo scorrere del "pistone", mi si consiglia di adoperarla e provare a caricaarla con l'inchiostro. Nei giorni successivi nel girare il pomello per aprire la valvola, per la durezza del movimente, la penna pensa bene di scivolarmi dalle mani, mi cade piatta sulla scrivania (pochi centimetri) prosegue la corsa sulle cosce scivolando ulteriormente verso il pavimento. Momento di black out, panico, nomino tutta la materia esistente ed oscura dell'universo, mani tremanti e fredde, ne pensi mille . . . raccolgo la penna che tranquilla se ne giace distesa per terra eeehh, la provo: il pennino non sembra piegato, non gratta, scrive bene come in precedenza, la penna ad una prima analisi appare integra; sudore freddo e mani tremanti rientrate.
In un'occasione di una visita alla città di Firenze con me l'immancabile quaderno e penne anche la "Voyager30", passo dal negozio e faccio presente l'accaduto, lamento la durezza nel manovrare il pistone e la signora con gentilezza mi propone di mandarla in assistenza per una manutenzione/revisione generale, informandomi, visto il periodo, il tempo d'attesa non sarà inferiore ai due mesi, con eventuali costi per un cimello perso! Mi consegna la ricevuta della busta e . . . a poco più di un mese sono contattano e mi comunicano : la penna è pronta e disponibile in negozio, fatta revisione, sostituiti alcune parti (guastate dalla caduta?) comunque il tutto compreso nella garanzia a costo "zero", consigli per la manutenzione del mio assortimento Visconti.
Letto qui sul forum di situazioni diverse da quelle da me descritte, penso di aver ricevuto un trattamento rispettoso del cliente e degno nel nome dell'azienda. Certo mi sono costati viaggi e tempo, anche con ciò si fidelizza il cliente che rischia di rimanere soddisfatto nel sentirsi proporre una manutenzione straordinaria del proprio assortimento Visconti.
Posso permettermi di ringraziare sia le signore del Flagship Store e la responsabile rapporti esterni Visconti.
rientrato da un'uscita con amici dove parlavamo tra gli altri argomenti di hobby, mi sono espresso su certi comportamenti delle aziende e relativi prodotti, chi criticava l'assistenza, chi la riuscita del prodotto e via dicendo.
Rammentando questa lunga discussione aggiungo le mie considerazioni circa un'azienda territorialmentte vicina alla quale non posso altro che elogiare il servizio post vendita, elenco gli aneddoti:
- visita di piacere in Firenze, mi incammino per le viuzze per arrivare alla stazione dei treni e noto la vetrina di un'azienda di cui non ho prodotti, ma che leggo su questo forum. Entro per curiosità, domando, la gentile commessa risponde ai miei quesiti e mi presenta parte delle penne . . . per farla breve esco dal negozio con una Van Gogh pennino <M>, con l'accordo di provarla e se non mi trovo con il tratto lo sostituiscono con il mio preferito <F>, Ciò accade perchè più che un <M> sembrava un <B>, chiamo l'assistenza e, nella città dove risiedo non è possibile eseguire l'inervento, comunico che per me non è un problema ritornare presso il loro punto vendita. Nel giro di qualche giorno vengo contattato e fissato l'appntamento viene effettuato la sostituzione del pennino, tutto regolare anche se l'<F> montato non è proprio un <F> comparato ad altri.
- faccio altri acquisti nel tempo, sempre nel solito punto vendita, niente da segnalare.
- in altra occasione sono deciso ad acquistare una nuova penna con lo <Stub>. Stesso negozio per una "Opera Demo ..." alla quale viene sostutuito tutto il gruppo scrittura con il loro <Stub 1,3>. Provo la novità con vari inchiostri, la penna più che scrivere sembra che lasci strisce a mo di codice morse. Chiamo/scrivo all'assistenza e mi invitano, come da me specificato, presso il loro negozio e qui si opera alla sostituzione e . . . adesso la penna scrive e ne sono contento. Nell'occasione mi propongono un controllo generale su tutte le loro penne da loro acquistate. Costo zero.
- Sono contattato per una loro iniziativa e nell'occasione acquisto un modello che non possido la Voyager30, sistema di caricamento Power Filler. Lamento sin da subito una certa resistenza nell'aprire la valvola e lo scorrere del "pistone", mi si consiglia di adoperarla e provare a caricaarla con l'inchiostro. Nei giorni successivi nel girare il pomello per aprire la valvola, per la durezza del movimente, la penna pensa bene di scivolarmi dalle mani, mi cade piatta sulla scrivania (pochi centimetri) prosegue la corsa sulle cosce scivolando ulteriormente verso il pavimento. Momento di black out, panico, nomino tutta la materia esistente ed oscura dell'universo, mani tremanti e fredde, ne pensi mille . . . raccolgo la penna che tranquilla se ne giace distesa per terra eeehh, la provo: il pennino non sembra piegato, non gratta, scrive bene come in precedenza, la penna ad una prima analisi appare integra; sudore freddo e mani tremanti rientrate.
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Letto qui sul forum di situazioni diverse da quelle da me descritte, penso di aver ricevuto un trattamento rispettoso del cliente e degno nel nome dell'azienda. Certo mi sono costati viaggi e tempo, anche con ciò si fidelizza il cliente che rischia di rimanere soddisfatto nel sentirsi proporre una manutenzione straordinaria del proprio assortimento Visconti.
Posso permettermi di ringraziare sia le signore del Flagship Store e la responsabile rapporti esterni Visconti.
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"mi piacciono le storie raccontane altre"
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Ho letto un po' di corsa, ma se non ho capito male 3 penne su 3 della Visconti ti hanno dato problemi? Hai dovuto girare come una trottola per farteli risolvere? Tempo e benzina? Hai dovuto aspettare 1 mese o più? E il controllo qualità prima che la penna esca sul mercato dove lo mettiamo? L'assistenza dopo l'acquisto è un conto, il controllo qualità precedente all'acquisto è un altro.gianluca21 ha scritto: ↑domenica 29 ottobre 2023, 2:18 Buonasera
rientrato da un'uscita con amici dove parlavamo tra gli altri argomenti di hobby, mi sono espresso su certi comportamenti delle aziende e relativi prodotti, chi criticava l'assistenza, chi la riuscita del prodotto e via dicendo.
Rammentando questa lunga discussione aggiungo le mie considerazioni circa un'azienda territorialmentte vicina alla quale non posso altro che elogiare il servizio post vendita, elenco gli aneddoti:
- visita di piacere in Firenze, mi incammino per le viuzze per arrivare alla stazione dei treni e noto la vetrina di un'azienda di cui non ho prodotti, ma che leggo su questo forum. Entro per curiosità, domando, la gentile commessa risponde ai miei quesiti e mi presenta parte delle penne . . . per farla breve esco dal negozio con una Van Gogh pennino <M>, con l'accordo di provarla e se non mi trovo con il tratto lo sostituiscono con il mio preferito <F>, Ciò accade perchè più che un <M> sembrava un <B>, chiamo l'assistenza e, nella città dove risiedo non è possibile eseguire l'inervento, comunico che per me non è un problema ritornare presso il loro punto vendita. Nel giro di qualche giorno vengo contattato e fissato l'appntamento viene effettuato la sostituzione del pennino, tutto regolare anche se l'<F> montato non è proprio un <F> comparato ad altri.
- faccio altri acquisti nel tempo, sempre nel solito punto vendita, niente da segnalare.
- in altra occasione sono deciso ad acquistare una nuova penna con lo <Stub>. Stesso negozio per una "Opera Demo ..." alla quale viene sostutuito tutto il gruppo scrittura con il loro <Stub 1,3>. Provo la novità con vari inchiostri, la penna più che scrivere sembra che lasci strisce a mo di codice morse. Chiamo/scrivo all'assistenza e mi invitano, come da me specificato, presso il loro negozio e qui si opera alla sostituzione e . . . adesso la penna scrive e ne sono contento. Nell'occasione mi propongono un controllo generale su tutte le loro penne da loro acquistate. Costo zero.
- Sono contattato per una loro iniziativa e nell'occasione acquisto un modello che non possido la Voyager30, sistema di caricamento Power Filler. Lamento sin da subito una certa resistenza nell'aprire la valvola e lo scorrere del "pistone", mi si consiglia di adoperarla e provare a caricaarla con l'inchiostro. Nei giorni successivi nel girare il pomello per aprire la valvola, per la durezza del movimente, la penna pensa bene di scivolarmi dalle mani, mi cade piatta sulla scrivania (pochi centimetri) prosegue la corsa sulle cosce scivolando ulteriormente verso il pavimento. Momento di black out, panico, nomino tutta la materia esistente ed oscura dell'universo, mani tremanti e fredde, ne pensi mille . . . raccolgo la penna che tranquilla se ne giace distesa per terra eeehh, la provo: il pennino non sembra piegato, non gratta, scrive bene come in precedenza, la penna ad una prima analisi appare integra; sudore freddo e mani tremanti rientrate.
In un'occasione di una visita alla città di Firenze con me l'immancabile quaderno e penne anche la "Voyager30", passo dal negozio e faccio presente l'accaduto, lamento la durezza nel manovrare il pistone e la signora con gentilezza mi propone di mandarla in assistenza per una manutenzione/revisione generale, informandomi, visto il periodo, il tempo d'attesa non sarà inferiore ai due mesi, con eventuali costi per un cimello perso! Mi consegna la ricevuta della busta e . . . a poco più di un mese sono contattano e mi comunicano : la penna è pronta e disponibile in negozio, fatta revisione, sostituiti alcune parti (guastate dalla caduta?) comunque il tutto compreso nella garanzia a costo "zero", consigli per la manutenzione del mio assortimento Visconti.
Letto qui sul forum di situazioni diverse da quelle da me descritte, penso di aver ricevuto un trattamento rispettoso del cliente e degno nel nome dell'azienda. Certo mi sono costati viaggi e tempo, anche con ciò si fidelizza il cliente che rischia di rimanere soddisfatto nel sentirsi proporre una manutenzione straordinaria del proprio assortimento Visconti.
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Se, come è capitato a me, mi arrivano 3 penne su 3 che hanno dei difetti di fabbrica, l'azienda che le ha fabbricate per quanto mi riguarda può chiudere, non ho voglia e tempo di fare mille giri per farmi sistemare delle penne che sarebbero già dovute essere in perfette condizioni all'uscita sul mercato.
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Concordo con Maruska, come è possibile che tre penne su tre non fossero a posto al primo colpo? E meno male sono stati carini a risolvere