Neapolis Pen Show - Mostra Scambio di Napoli
19-20 ottobre 2024 - Hotel Palazzo Alabardieri, via Alabardieri n. 9

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Messaggio da ASTROLUX »

Linos ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 9:40 L'unica penna autentica è quella d'oca. :mrgreen:
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Messaggio da RisottoPensa »

La storia trita e ritrita che quello che tocca la carta è iridio, è quindi non serve comparare oro e acciaio , vale solo per la parte della scorrevolezza sulla carta, ma la sensazione che genera il pennino è completamente diverso.

Esempio estremo: basta martellare o trascinare un oggetto con o senza un guanto. Si può notare come la presenza di un materiale che attutisce le vibrazioni si ha un feedback percepito minore, anche se l'attrito rimane uguale.

L'oro(Lega) restituisce un feedback minore perché il materiale è più morbido e malleabile dell'acciaio.

Il termine esatto per quello che cerco di dire si chiama " Damping capacity.", la proprietà di un materiale di assorbire vibrazioni, e tecnicamente trasformarli sottoforma di calore ( più vibra e più diventa caldo.).

L'acciaio ha un basso valore di assorbimento della vibrazione, mentre L'oro, con le sue leghe, possiede ( ipoteticamente parlando considerando il valore del rame e dell'oro in lega) un valore più alto.

È uno delle tante ragioni per cui il flusso dell'inchiostro è o sembra maggiore nell'oro ( perché si riscalda mentre scriviamo, più dell'acciaio ).

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Damping_capacity

Il pennino delta fusion più o meno funzionava su questa proprietà del materiale.
La forma del pennino influisce molto su questo valore, oltre alla sua composizione e a quello della sezione della penna.

Ovviamente non dico che L'oro è intrinsecamente meglio dell'acciaio, ognuno ha le sue preferenze, io che ho la mano leggera preferisco un pennino rigido in oro, ma molti dei miei pennini migliori sono in acciaio, Specificamente la #5 faber castell, lamy aion EF e una Jowo diplomat F.
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Messaggio da ASTROLUX »

RisottoPensa ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 9:50 La storia trita e ritrita che quello che tocca la carta è iridio, è quindi non serve comparare oro e acciaio , vale solo per la parte della scorrevolezza sulla carta, ma la sensazione che genera il pennino è completamente diverso.

Esempio estremo: basta martellare o trascinare un oggetto con o senza un guanto. Si può notare come la presenza di un materiale che attutisce le vibrazioni si ha un feedback percepito minore, anche se l'attrito rimane uguale.

L'oro(Lega) restituisce un feedback minore perché il materiale è più morbido e malleabile dell'acciaio.

Il termine esatto per quello che cerco di dire si chiama " Damping capacity.", la proprietà di un materiale di assorbire vibrazioni, e tecnicamente trasformarli sottoforma di calore ( più vibra e più diventa caldo.).

L'acciaio ha un basso valore di assorbimento della vibrazione, mentre L'oro, con le sue leghe, possiede ( ipoteticamente parlando considerando il valore del rame e dell'oro in lega) un valore più alto.

È uno delle tante ragioni per cui il flusso dell'inchiostro è o sembra maggiore nell'oro ( perché si riscalda mentre scriviamo, più dell'acciaio ).

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Damping_capacity

Il pennino delta fusion più o meno funzionava su questa proprietà del materiale.
La forma del pennino influisce molto su questo valore, oltre alla sua composizione e a quello della sezione della penna.

Ovviamente non dico che L'oro è intrinsecamente meglio dell'acciaio, ognuno ha le sue preferenze, io che ho la mano leggera preferisco un pennino rigido in oro, ma molti dei miei pennini migliori sono in acciaio, Specificamente la #5 faber castell, lamy aion EF e una Jowo diplomat F.
Prova a scrivere bendato... e noterai che la differenza sta tutta nel costo. :lol:
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Messaggio da maylota »

sansenri ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 9:32
torniamo sull'impopolare?

i pennini in acciaio sono vorrei ma non posso :mrgreen:

(e "i pennini in acciaio son buoni come quelli in oro" è l'autoassoluzione di cui sopra al contrario :) )
:thumbup: :thumbup:

E "tutti gli acciai sono uguali", come disse il progettista del Titanic e quello delle Alfasud (che si arrugginivano la prima volta che le lavavi...)
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Messaggio da Automedonte »

RisottoPensa ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 9:50 La storia trita e ritrita che quello che tocca la carta è iridio, è quindi non serve comparare oro e acciaio , vale solo per la parte della scorrevolezza sulla carta, ma la sensazione che genera il pennino è completamente diverso.

Esempio estremo: basta martellare o trascinare un oggetto con o senza un guanto. Si può notare come la presenza di un materiale che attutisce le vibrazioni si ha un feedback percepito minore, anche se l'attrito rimane uguale.

L'oro(Lega) restituisce un feedback minore perché il materiale è più morbido e malleabile dell'acciaio.

Il termine esatto per quello che cerco di dire si chiama " Damping capacity.", la proprietà di un materiale di assorbire vibrazioni, e tecnicamente trasformarli sottoforma di calore ( più vibra e più diventa caldo.).

L'acciaio ha un basso valore di assorbimento della vibrazione, mentre L'oro, con le sue leghe, possiede ( ipoteticamente parlando considerando il valore del rame e dell'oro in lega) un valore più alto.

È uno delle tante ragioni per cui il flusso dell'inchiostro è o sembra maggiore nell'oro ( perché si riscalda mentre scriviamo, più dell'acciaio ).

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Damping_capacity

Il pennino delta fusion più o meno funzionava su questa proprietà del materiale.
La forma del pennino influisce molto su questo valore, oltre alla sua composizione e a quello della sezione della penna.

Ovviamente non dico che L'oro è intrinsecamente meglio dell'acciaio, ognuno ha le sue preferenze, io che ho la mano leggera preferisco un pennino rigido in oro, ma molti dei miei pennini migliori sono in acciaio, Specificamente la #5 faber castell, lamy aion EF e una Jowo diplomat F.
Solitamente i tuoi interventi, mai banali, li trovo difficili da capire perché scritti in maniera "contorta" ma questa volta ti devo fare i miei complimenti :clap:

Hai spiegato perfettamente il concetto che intendevi esprimere e mi hai convinto alla grande perché trovo il tutto molto logico.

Ovvio poi si potrà disquisire sul fatto che per cogliere certe di differenze ci vuole una sensibilità particolare e che la maggior parte delle persone non ci fa caso, però la tua dissertazione è perfetta e convincente :thumbup:
Cesare Augusto
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Messaggio da maylota »

RisottoPensa ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 9:50
Il termine esatto per quello che cerco di dire si chiama " Damping capacity.", la proprietà di un materiale di assorbire vibrazioni, e tecnicamente trasformarli sottoforma di calore ( più vibra e più diventa caldo.).
A differenza di Automedonte io non ci ho capito moltissimo, ma ho il sospetto che in qualche modo confermi che il mio amore per i pennini PdAg non è del tutto campato per aria?
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Messaggio da ASTROLUX »

maylota ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 10:45
RisottoPensa ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 9:50
Il termine esatto per quello che cerco di dire si chiama " Damping capacity.", la proprietà di un materiale di assorbire vibrazioni, e tecnicamente trasformarli sottoforma di calore ( più vibra e più diventa caldo.).
A differenza di Automedonte io non ci ho capito moltissimo, ma ho il sospetto che in qualche modo confermi che il mio amore per i pennini PdAg non è del tutto campato per aria?
Ti stai autoassolvendo di già? :lol:
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Messaggio da Enbi »

RisottoPensa ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 9:50 [...]
Bravissimo Risotto, hai spiegato perfettamente il tuo punto! Io sinceramente la differenza tra un pennino rigido in acciaio e un pennino rigido in oro la noto, poi dipende molto di che pennini si sta parlando. Io pensavo che la differenza stesse nella lavorazione della punta, più raffinata nei pennini in oro e più semplice in quelli in acciaio, ma se pensata così ha ancora più senso. Mi riservo di ripensarci dopo aver provato un pennino in acciaio lavorato da un nibmaster di quelli seri, per vedere se una lavorazione ad arte della punta su un pennino standard mi rende la sensazione affine a un pennino in oro ben lavorato (i.e. giapponese).
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Messaggio da sansenri »

ASTROLUX ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 9:38 e per buona misura:
Tutte le demonstrator sono brutte e somigliano a siringhe ipodermiche.
:lol:

Linos ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 9:40 L'unica penna autentica è quella d'oca. :mrgreen:
non esattamente, la mia era di corvo

La penna degli alpini è di corvo (nera) per la truppa, d'aquila (marrone) per i sottufficiali e gli ufficiali inferiori, d'oca (bianca) per gli ufficiali superiori e i generali. :)
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Messaggio da RisottoPensa »

Enbi ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 11:00
RisottoPensa ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 9:50 [...]
Bravissimo Risotto, hai spiegato perfettamente il tuo punto! Io sinceramente la differenza tra un pennino rigido in acciaio e un pennino rigido in oro la noto, poi dipende molto di che pennini si sta parlando. Io pensavo che la differenza stesse nella lavorazione della punta, più raffinata nei pennini in oro e più semplice in quelli in acciaio, ma se pensata così ha ancora più senso. Mi riservo di ripensarci dopo aver provato un pennino in acciaio lavorato da un nibmaster di quelli seri, per vedere se una lavorazione ad arte della punta su un pennino standard mi rende la sensazione affine a un pennino in oro ben lavorato (i.e. giapponese).
Sì la lavorazione dell'iridio ha una sua importanza, e di fatto i pennini in oro vengono controllati a mano con una qualità maggiore rispetto a quelle in acciaio, parlando generalmente senza citare aziende che invece deludono su questo punto di vista.

Ho avuto 3 metropolitan e 2 kakuno, scrivevano tutte diversamente e la metropolitan che mi sono tenuto scrive meglio di alcuni jowo, anche di marca, che ho provato. Penso che vada davvero a fortuna.

La legha con cui sono fatte le penne Cinesi entry level ( tipo le jibhao 82) sono di bassa qualità e per questo non le apprezzo perché la % di penne "difettose" o scomode da usare per me è intorno al 85% ( tipo su 5 solo 1 scriveva appena decentemente e peggio anche del peggiore del pennino lamy che ho avuto. Incredibilmente secchi e di una aderenza alla carta da paura, sembrava di scrivere con una bacchetta in bambù)

Il materiale con cui le penne vanno meglio, a mia esperienza, sono l'ebanite e L'oro.

L'ebanite disperde le vibrazioni avendo dei nano pori nel materiale ed è un ottimo isolante. Sarebbe da preferire uno con uno strato laccato in modo che rimanga fresca al tatto.

La mia nakaya ( lacca su ebabite) è esattamente la penna perfetta per ciò che si vuole da una stilografica, ma è altrettanto noiosa per quanto è bella.

Se vieni al penshow ti faccio provare e vedere le differenze :P
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Messaggio da Esme »

maylota ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 8:57 I pennini migliori sono quelli in Palladio/argento (PdAg).
Peccato che produrli costasse probabilmente più che farli d'oro e che quindi dal punto di vista del marketing fossero difficili da posizionare.
Ma la Sheaffer per la linea Snorkel/Touchdown li ha messi sulla versione più economica a pennino aperto. :think:
A seguire oro, bicolore, triumph, triumph bicolore.

Se gli costavano di più che quelli in oro, perché farli?
(E comunque a me piacciono di più, pensavo di averne trovata una ma ahimè, era in oro! :mrgreen:)

Ma comunque volevo chiedere, sempre nel solco dell'argomento:

SU CHE DIAVOLO DI CARTA SCRIVETE
per sentire tutte queste vibrazioni? :lol:

Oppure calcate come uno scalpellino... 8-)
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Messaggio da Enbi »

RisottoPensa ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 12:44 Se vieni al penshow ti faccio provare e vedere le differenze :P
Grazi mille per l'offerta! purtroppo è probabile che in quelle date io abbia la discussione di laurea, se no cerco di venire :thumbup:
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Messaggio da RisottoPensa »

Esme ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 12:56 Ma comunque volevo chiedere, sempre nel solco dell'argomento:

SU CHE DIAVOLO DI CARTA SCRIVETE
per sentire tutte queste vibrazioni? :lol:

Oppure calcate come uno scalpellino... 8-)
Non è che vibra come un vibratore :lol:

La "vibrazione" di cui parlo lo puoi sentire tranquillamente cambiando la ruvidità della carta. Più è liscio e meno "vibra". Più è ruvido ( tipo carta fotocopie e cartoncino) e più "vibra".

Una punta grossa avrà meno vibrazioni e una più fina avrà più vibrazioni, poi flessibili e stub...

Diciamo anche che entrano in risonanza con la carta e quando è troppo liscio la vibrazione diventa un pennino che canta :mrgreen:.
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Messaggio da Esme »

Adesso ho l'immagine di gente con la tendinite perché non usa pennini in oro... 😂
RisottoPensa ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 13:05 Non è che vibra come un vibratore :lol:
C'è una serie con Jane Fonda che per l'appunto indaga sui relativi problemi delle donne non più giovani che hanno problemi di tendiniti... 🤭
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Esme ha scritto: giovedì 12 settembre 2024, 12:56 Ma comunque volevo chiedere, sempre nel solco dell'argomento:

SU CHE DIAVOLO DI CARTA SCRIVETE
per sentire tutte queste vibrazioni? :lol:

Oppure calcate come uno scalpellino... 8-)
Evidente: la cartavetro. :lol:

Però credo che sull'argomento andrebbe citata la superc@zzola con lo scappellamento a destra. :angel:
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