Indovinello...
Inviato: sabato 20 giugno 2015, 9:08
Il riferimento bibliografico riportato da Daniela è giustissimo: è senz’altro l’opera di Kircher che ha lasciato meno segno ma, nonostante tutto, la trovo intrigante.
L’attrezzo si chiama in realtà “Arca Glottotactica” e per descrivere il suo funzionamento mi affido alle parole di Johanna Drucker:
“Il meccanismo dell’Arca Glottotactica era relativamente semplice. Prevedeva l’uso di una struttura fisica in cui tavole di varie lingue vengono ordinate allo scopo di comporre epistole. Anziché basarsi sul solito dizionario in forma di libro, il congegno richiedeva la collocazione di marcatori in un luogo fisico per indicare l’uso di una parola o una frase. L’arca lignea era suddivisa in una serie di scomparti, ciascuno corrispondente a una particolare categoria di termini usati nella corrispondenza, la epistolographia pentaglossa. Usando delle strisce situate nelle corrispondenti scatole della griglia dell’arca (identificate con un codice alfabetico), era possibile formulare un messaggio in qualsiasi lingua, che il destinatario poteva leggere ripetendo a ritroso il procedimento, collegando la scatola alla categoria della propria lingua. Pur essendo sostanzialmente un sistema lessicale, l’Arca Glottotactica sia perché impiegava una struttura fisica per elaborare le informazioni in forma astratta, sia perché le categorie utilizzate per strutturare l’arca rappresentavano un primo passo verso l’organizzazione della conoscenza come informazione astratta anziché semplificare le strutture esistenti della lingua. Mentre si affermava che la cassa è valida per scrivere documenti per tutto il mondo, le lingue cui Kircher dava spazio si limitavano al francese, l’italiano, il tedesco, lo spagnolo e il latino.”
Chiaro come il sole, no?
Mi sorge spontanea una domanda: le traduzioni ottenute con l’Arca saranno state migliori di quelle ottenute con google?
L’attrezzo si chiama in realtà “Arca Glottotactica” e per descrivere il suo funzionamento mi affido alle parole di Johanna Drucker:
“Il meccanismo dell’Arca Glottotactica era relativamente semplice. Prevedeva l’uso di una struttura fisica in cui tavole di varie lingue vengono ordinate allo scopo di comporre epistole. Anziché basarsi sul solito dizionario in forma di libro, il congegno richiedeva la collocazione di marcatori in un luogo fisico per indicare l’uso di una parola o una frase. L’arca lignea era suddivisa in una serie di scomparti, ciascuno corrispondente a una particolare categoria di termini usati nella corrispondenza, la epistolographia pentaglossa. Usando delle strisce situate nelle corrispondenti scatole della griglia dell’arca (identificate con un codice alfabetico), era possibile formulare un messaggio in qualsiasi lingua, che il destinatario poteva leggere ripetendo a ritroso il procedimento, collegando la scatola alla categoria della propria lingua. Pur essendo sostanzialmente un sistema lessicale, l’Arca Glottotactica sia perché impiegava una struttura fisica per elaborare le informazioni in forma astratta, sia perché le categorie utilizzate per strutturare l’arca rappresentavano un primo passo verso l’organizzazione della conoscenza come informazione astratta anziché semplificare le strutture esistenti della lingua. Mentre si affermava che la cassa è valida per scrivere documenti per tutto il mondo, le lingue cui Kircher dava spazio si limitavano al francese, l’italiano, il tedesco, lo spagnolo e il latino.”
Chiaro come il sole, no?
Mi sorge spontanea una domanda: le traduzioni ottenute con l’Arca saranno state migliori di quelle ottenute con google?