@infu: Quando la usavo la portavo spesso anch'io in giro nel taschino della giacca, e non ho mai avuto perdite di inchiostro.
Il problema era che non riuscivo mai a calcolare quanto inchiostro avevo, e quindi a volte rimanevo a secco.
Pensando a quanto hai scritto, anche il ricaricare sovente la penna, purché sempre con lo stesso inchiostro, senza aspettare che finisca potrebbe avere un senso (evita certamente che l'inchiostro inizi a seccare nella parte del serbatoio vuota): a questo punto non saprei più quale possa essere la soluzione migliore.
La mia ora (nera con cappuccio vermeil a strisce), che per me ha un grande valore affettivo (mi era stata regalata per la mia prima comunione, tanti secoli fa

), riposa in bella mostra a casa in una vetrinetta, nella sua scatola originale con l'abbinato portamine e tanto di garanzia timbrata, dopo essere stata accuratamente pulita, proprio perché, o la usi tutti i giorni (ed io non lo faccio, utilizzando a rotazione anche altre stilografiche), o inevitabilmente insorgono i problemi (come infatti era capitato a me).
Comunque una splendida e, per l'epoca, avveniristica penna; e curiosa anche la pubblicità di allora, che presentava la capillarità come un qualcosa di quasi magico.
Poi a quel tempo si era in pieno "sogno americano"...
Ciao.
Giuseppe.