piccardi ha scritto:klapaucius ha scritto:
Io sono molto sensibile alla questione prezzi: mi sento un po' trattato meglio se qualcuno rinuncia a un margine di guadagno e mi fa risparmiare. E immagino di non essere il solo.
Non sei il solo. Io ho comprato molte volte su ebay, anche se non penne nuove.
L'unico dubbio che mi resta, relativo agli acquisti dall'estero, è che uno sconto del 20% (a breve del 21%) non è cosa che un rivenditore italiano possa permettersi facilmente, specie se oltre il sito ha da mantenere un negozio. Non è molto leale come concorrenza.
Simone
Non credo di capire in cosa consista la slealtà. Il fatto è che il libero mercato, piaccia o no, ha questo
inconveniente, che chi può permettersi di sbaragliare la concorrenza con prezzi migliori, eventualmente adattandosi a un modello di vendita più efficiente rispetto ai metodi tradizionali, lo fa, e buon per lui (poi non è che quelli che ho indicato io non abbiano i loro negozi "fisici", comunque).
Che poi questo possa creare degli scompensi, la nascita di monopoli e i cosiddetti abusi di posizione dominante, è uno degli inconvenienti, veri, del libero mercato. E allora ci si mette delle pezze, come del caso dei libri, dove si è deciso che Amazon & co. stavano mettendo in crisi una parte dell'editoria e dal 1° settembre è diventato "sleale", per legge, fare prezzi troppo concorrenziali. Io non pretendo di avere una chiara visione d'insieme della faccenda, di quali potessero essere le conseguenze a lungo andare; posso solo constatare che a un'eventuale squilibrio del mercato dell'editoria si è riparato mettendo dei freni ad hoc; ma il risultato certo, per ora, è che ci ha rimesso il consumatore.
Ma questo è un altro discorso, torniamo alle penne.
Voglio considerare quei rivenditori extra-europei che hanno l'onestà di non violare la legge e dichiarano il valore vero dell'acquisto. E allora mi pare che i rivenditori italiani non possano lamentarsi della concorrenza sleale, perché oltre ad avere un vantaggio naturale dovuto alla posizione (spese di spedizione più basse, ovviamente, quando non annullate dal fatto che puoi recarti in negozio), sono ben protetti dai dazi: 1) una tassa di operazione di sdoganamento di almeno 5 euro, mi pare, che si applica ad ogni prodotto di valore superiore ai 50 euro, il che significa che se compro un oggetto che ne vale 50 ho già una sovrattassa del 10%, 2) l'IVA (che io, beninteso, trovo giusto pagare), viene valutata non sul prezzo effettivo dell'acquisto, ma sul costo totale, compresa la spedizione!
Che nonostante questo protezionismo si trovino comunque affari migliori, al di fuori dell'Italia, su Ebay o nei negozi online, mi pare ancora cosa inspiegabile.
Poi ognuno è libero di regolarsi come gli pare, ovviamente, e di farsi i conti mettendo tutto
in conto. Però io, per quanto sia del tutto nuovo e inesperto, mi sento in imbarazzo a non intervenire e a far notare a chi chiede dove fare acquisti, che si può risparmiare un bel po', cercando bene in rete, o magari aspettando quei mesetti che occorrono perché le novità del momento sgonfino i loro prezzi, e/o arrivino anche negli shop che fanno prezzi più bassi.
E lo dice uno che negli acquisti è impulsivo di suo...
