Io sto ottimizzando il mio metodo. Sto usando per ora acetone e come fase stazionaria una carta da filtro analitica, uso la più veloce per ridurre i tempi di eluizione anche se offre poca risoluzione (è questa, la 41
http://www.whatman.com/QuantitativeFilt ... rades.aspx ). Inoltre ho usato una vera e propria camera di eluizione, chiusa prima e durante la corsa, in modo tale da avere un ambiente saturo di vapori di acetone.
La foto allegata mostra, da sinistra verso destra:
- Montblanc Bordeaux vecchia formulazione
- Come sopra, test con semina minore ma dà risultati poco apprezzabili
- Pelikan 4001 Brilliant Black
- Aurora Black
- Aurora black, per paura di aver fatto overloading e falsare il risultato
Come si può notare, il montblanc è stato inserito per mostrare il comportamento di un inchiostro composto da pochi pigmenti, 2 o tutt'alpiù 3, che risultano eluiti quasi insieme (quindi con caratteristiche chimico-fisiche presumibilmente simili) mentre gli altri due (l'oggetto della vera comparazione) sono più complessi, con proprietà piuttosto diverse tra le componenti. La distanza di corsa indica l'affinità dei pigmenti al solvente, nonché ci siano contributi anche per quanto concerne la massa molecolare.
Il concetto principale è che componenti presumibilmente uguali hanno stessa lunghezza di corsa.
Detto questo preambolo, il test con l'acetone serve per confrontare i test effettuati da Lafountain con l'acqua, per i quali vi rimando al primo post. Si nota come l'aurora nero sembri fatto da pochi pigmenti scuri in acqua, sebbene sia un pò falsato da overloading, ma in acetone si ha maggiore risoluzione e quindi la separazione di una componente blu-grigia, che rimane ad inizio corsa, seguita da una componente gialla ed una ulteriore componente blu più chiara, seguita a suavolta da una componente viola. Il pelikan mostra invece componenti simili alla corsa con eluente acqua, sebbene in ordine diverso e meglio separati: si parte da una tonalità grigiastra, seguita da una componente gialla e poi da una lieve componente viola.
Partendo da ciò, si nota come il Pelikan e l'Aurora abbiano presumibilmente la stessa componente gialla (nell'Aurora sembra più verde, ma è sovrapposta in parte alla componente blu; sarebbe bello avere standard di riferimento..) e la stessa componente viola, contando il movimento radiale del solvente, hanno la stessa distanza di corsa; inoltre l''Aurora di entrambe le componenti ne contiene di più (macchie maggiori, anche nella semina con meno inchiostro).
Si può quindi supporre che l'Aurora risulti più nero (dato visivo oggettivo) in quanto la componente ad inizio corsa è più scura, aumentato dall'altra componente blu che aggiunge ulteriore tonalità scura all'equazione.
Si potrebbe anche supporre che la maggiore fluiditá dell'Aurora sia proprietà intrinseca del componente ad inizio corsa, che è diverso, ma forse potrebbe essere dovuta alla componente blu chiara a fine corsa, che potrebbe (il condizionale è d'obbligo!) essere un additivo che ne aumenti la scorrevolezza. Chissà!
Non ho ricontrollato il testo di cromatografia, comunque. Se ci sono aggiunte ed ulteriori considerazioni, nonché inesattezze, segnalatemele che le ricontrollo con il testo (non lo faccio di mia spontanea iniziativa perchè sono sotto studio, ma lo farò più avanti).