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determinazione strumentale parametri caratteristici

Inviato: lunedì 21 ottobre 2013, 18:54
da Tiberio G
Perché non analizzare anche il Sailor pigmentato o quello nero o quello blu-nero?
Sarebbe interessante capire meglio come è fatto.

determinazione strumentale parametri caratteristici

Inviato: lunedì 21 ottobre 2013, 22:10
da milu
si comincia con qualche prova, nella speranza di rilevare differenze apprezzabili, sui campioni di:
Herbin: ho il colore "non ti scordar di me"
Pelikan: 4001
Aurora: black
MB: blu-nero
...

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Inviato: martedì 22 ottobre 2013, 21:50
da milu
Il collega del laboratorio mi dice che la tensione superficiale e angolo di contatto sono correlati. La misura di tensione superficiale sarà eseguita all'università di Trento e, semplificando, consiste nella misura della forza d'estrazione di una lamina da un liquido ed è una c.d. misura assoluta a differenza dell'angolo di contatto che è una misura c.d. relativa. Chi eseguirà le misure è un ricercatore che ha pubblicato vari articoli sull'argomento.

Seguirò i Vs consigli, ma il convincimento che mi sono fatto è che il settore sia come quello delle grappe, dove in bottiglie sulle quali fanno bella mostra di sé etichette diverse, non è raro trovare prodotto uscito dagli alambicchi della medesima distilleria.

A presto compagni.

Michele

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Inviato: martedì 22 ottobre 2013, 22:08
da Phormula
Questo è assai probabile. Succede anche nell'industria alimentare, i fornitori di aromi sono poche aziende.

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Inviato: mercoledì 23 ottobre 2013, 8:12
da Irishtales
Nell'industria alimentare è così ormai da anni; anche nel settore fotografico, almeno per quanto riguarda i "vetri" delle ottiche. Tuttavia questo non vuol dire che il contenuto dei flaconi di inchiostro (come la resa e la qualità globale delle ottiche finite, immesse sul mercato) sia identico...anche se a volte certe impressionanti somiglianze in tema di inchiostri, hanno fortemente colpito anche me...
Se ci fermiamo ad analizzare i flaconi in vetro, possiamo ben vedere come alcune marche abbiano calamai se non identici, molto simili (Standardgraph e Delta sono identici, anche il tappo è uguale; Pelikan cambia di poco). Il produttore è molto probabilmente lo stesso, ma produce anche flaconi "dedicati" per inchiostri più costosi. Forse lo stesso discorso vale per la formulazione degli inchiostri che vi sono contenuti.

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Inviato: venerdì 25 ottobre 2013, 1:11
da milu
direi che non si tratta di problemi...

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Inviato: venerdì 25 ottobre 2013, 8:10
da Irishtales
No, infatti. Così come per gli appassionati di grappe che citavi, l'importante credo sia il contenuto.
Ma sia per le grappe che per gli inchiostri, scovarne due identici in bottiglie diverse è sempre motivo di interesse ;)

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Inviato: venerdì 25 ottobre 2013, 14:22
da milu
Brava Daniela!
mi diresti cosa vuol dire MP?

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Inviato: venerdì 25 ottobre 2013, 15:11
da Irishtales
Oh, sì, scusa: MP = Messaggio Privato. Dal pannello di controllo utente si possono inviare email o messaggi privati, utili per comunicare in privato con altri utenti. Ma visto che cortesemente hai già indicato il tuo indirizzo, ho provveduto a preparare per la spedizione il mio calamaio di Kelly green che oggi purtroppo non sono riuscita a spedire, ma che invierò la settimana prossima :P

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Inviato: venerdì 25 ottobre 2013, 22:58
da eriel89
Oltre ai già citati parametri, potrebbe essere utile determinare anche l'assorbimento nel visibile (spettrofotometria)?

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Inviato: venerdì 25 ottobre 2013, 23:04
da Phormula
Sarebbe utile anche una cromatografia su strato sottile, che permette di evidenziare i singoli coloranti.

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Inviato: sabato 26 ottobre 2013, 1:32
da lolnarcan
Si ma la TLC non serve a nulla, se non hai i pigmenti di riferimento standard e fai correre per vedere quali sononi pigmenti usati. Meglio una PC e si vedono solamente i colori che lo compongono. Che solvente conviene usare? Certo nessuno spreca diclorometano o etere per cose "useless".. l'acetone forse va bene.

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Inviato: sabato 26 ottobre 2013, 6:33
da eriel89
lolnarcan ha scritto:Si ma la TLC non serve a nulla, se non hai i pigmenti di riferimento standard e fai correre per vedere quali sononi pigmenti usati. Meglio una PC e si vedono solamente i colori che lo compongono. Che solvente conviene usare? Certo nessuno spreca diclorometano o etere per cose "useless".. l'acetone forse va bene.
Penso che si possa vedere già una buona risoluzione usando semplicemente acqua, etanolo o acetone.

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Inviato: lunedì 4 novembre 2013, 22:07
da milu
ringrazio Daniela per il calamaio di Diamine.
Complimenti vivissimi per la "stampa" allegata. Sei davvero brava.
Se mi indichi come fare, ti invio un calamaio Lamy (nero) per baratto.
A presto...

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Inviato: martedì 5 novembre 2013, 8:40
da Irishtales
Ciao Michele, grazie per i complimenti per la grafia... :oops:
Per il calamio non preoccuparti minimamente di barattare, non c'è davvero bisogno. E' il mio (infinitesimale) contributo alla ricerca ...stilografico-scientifica ;)
Sono curiosa di sapere come mai (come, dicono, qualche raro altro Diamine) intasi le penne, anche se basta solo un'immersione in acqua per sciogliere ogni deposito di inchiostro.
Mi chiedevo - vorrei chiederti - se c'è un modo scientifico in laboratorio che simuli in qualche modo l'esposizione alla luce. O che renda possibile valutare la resistenza alla luce dei pigmenti\coloranti. Lo chiedo perché su alcuni appunti vecchi di una decina d'anni, ho notato uno shading che in origine non c'era o meglio, non era di certo tanto marcato. Inoltre il colore di alcuni inchiostri con il tempo e l'esposizione alla luce e all'aria sbiadisce, anche se conservato ben al sicuro in archivio. I rilievi sulla resistenza alla luce e\o all'aria (in una parola, al tempo), sono importantissimi ad esempio per chi utilizza gli inchiostri stilografici in disegno e pittura o molto più semplicemente, come me, vorrebbe poter disegnare e firmare dei bozzetti o redigere relazioni e schede con la stilo, senza il sospetto che fra vent'anni possano essere diventati...l'ombra di ciò che erano... :|
Forse però le valutazioni sulla esistenza alla luce - e soprattutto al tempo - sono più complesse da fare...