Ciao ragazzi
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Ciao ragazzi
Ciao Giovanni, benvenuto.
Come dice Simone Piccardi, tuo padre ha tecnicamente ragione, ma ho l'impressione che parli piu' da "collezionista classico" che da "collezionista utilizzatore".
Sono "stili di vita" opposti, ma entrambe validi e rispettabili.
Personalmente prediligo l'utilizzo e non mi preoccuperei piu' di tanto dell'usura; cosa ovviamente fisiologica che, se associata ad una corretta manutenzione e non ad un abuso, rende spesso la penna ancora piu' affascinante per l'aria di "vissuto".
Hai anche parlato di "autonomia" scarsa dei converter.
Questo e' tipicamente vero, ma esistono appunto altri sistemi come, appunto, il pistone; ma anche altri che consentono autonomia ancora maggiore.
Credo che le penne con maggior autonomia siano quelle che, di dimensioni relativamente grandi, siano dotate di caricamento a siringa rovesciata; di queste si e' parlato piu' volte nel forum, basta fare una ricerca.
Saluti, Geraldo.
Come dice Simone Piccardi, tuo padre ha tecnicamente ragione, ma ho l'impressione che parli piu' da "collezionista classico" che da "collezionista utilizzatore".
Sono "stili di vita" opposti, ma entrambe validi e rispettabili.
Personalmente prediligo l'utilizzo e non mi preoccuperei piu' di tanto dell'usura; cosa ovviamente fisiologica che, se associata ad una corretta manutenzione e non ad un abuso, rende spesso la penna ancora piu' affascinante per l'aria di "vissuto".
Hai anche parlato di "autonomia" scarsa dei converter.
Questo e' tipicamente vero, ma esistono appunto altri sistemi come, appunto, il pistone; ma anche altri che consentono autonomia ancora maggiore.
Credo che le penne con maggior autonomia siano quelle che, di dimensioni relativamente grandi, siano dotate di caricamento a siringa rovesciata; di queste si e' parlato piu' volte nel forum, basta fare una ricerca.
Saluti, Geraldo.
Geraldo
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Ciao ragazzi
Come sistema prediligo il pistone o sistemi analoghi su certe penne, perché ritengo che il converter/cartuccia stoni. Comunque non disdegno l'utilizzo di penne con il converter o cartucce, quest'ultime con maggior praticità di ricarica rispetto ad altri sistemi.
Luca
Ciao ragazzi
Ciao Giovanni, benvenuto tra noi !!!
Condivido in pieno il consiglio del Piccardi
stefano
Condivido in pieno il consiglio del Piccardi
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stefano
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Ciao ragazzi
Ciao Giovanni,benvenuto tra noi!
Quanto alla scelta pistone/converter,io preferisco il primo,anche se per ragioni pratiche dovute al lavoro spesso uso anche penne a converter.
Quanto alla scelta pistone/converter,io preferisco il primo,anche se per ragioni pratiche dovute al lavoro spesso uso anche penne a converter.
Alessandro
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Ciao ragazzi
Grazie a tutti voi, non mi aspettavo un benvenuto così caloroso.
Oggi per la prima volta in vita mia scriverò con una penna a pistone, una bellissima montblanc 149 arrivata oggi.
A presto!
Oggi per la prima volta in vita mia scriverò con una penna a pistone, una bellissima montblanc 149 arrivata oggi.
A presto!
Ciao ragazzi
Ciao Giovanni, benvenuto!
Ti informo che la Dolcevita a stantuffo costa poche decine di euro in più di quella a converter. Con un po' di fortuna potresti tentare di scambiarla con qualcuno che invece preferisce il converter. Ti dico però che la Dolcevita ha lo stantuffo in ottone e quindi durante la scrittura risulta sbilanciata all' indietro a causa del meccanismo di un certo peso.
Tuo padre ha ragione ma penso che di questo non ci si debba preoccupare più di tanto dal momento che le penne sono oggetti fatti per essere usati e che purtroppo si consumano/rovinano col tempo; dalla punta in iridio del pennino, alla filettatura del cappuccio, al dentino che buca la cartuccia, alla guarnizioni che possono essere presenti in qualche punto della penna. Uno stantuffo costruito bene è fatto per durare a lungo quindi non mi preoccuperei di un' eventuale rottura. Effettivamente il converter può essere sostituito con pochi euro ma la scarsa autonomia lo rende antipatico e io stesso che ho diverse penne a converter prediligo e uso prettamente quelle a stantuffo che mi regalano maggior soddisfazione e non mi costringono a ricariche continue.
A presto.
Ti informo che la Dolcevita a stantuffo costa poche decine di euro in più di quella a converter. Con un po' di fortuna potresti tentare di scambiarla con qualcuno che invece preferisce il converter. Ti dico però che la Dolcevita ha lo stantuffo in ottone e quindi durante la scrittura risulta sbilanciata all' indietro a causa del meccanismo di un certo peso.
Tuo padre ha ragione ma penso che di questo non ci si debba preoccupare più di tanto dal momento che le penne sono oggetti fatti per essere usati e che purtroppo si consumano/rovinano col tempo; dalla punta in iridio del pennino, alla filettatura del cappuccio, al dentino che buca la cartuccia, alla guarnizioni che possono essere presenti in qualche punto della penna. Uno stantuffo costruito bene è fatto per durare a lungo quindi non mi preoccuperei di un' eventuale rottura. Effettivamente il converter può essere sostituito con pochi euro ma la scarsa autonomia lo rende antipatico e io stesso che ho diverse penne a converter prediligo e uso prettamente quelle a stantuffo che mi regalano maggior soddisfazione e non mi costringono a ricariche continue.
A presto.
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Ciao ragazzi
Ciao Raffaele, mi hai indotto una riflessione che vorrei condividere: mio padre, collezionista voluminoso di penne stilografiche, nonché esperto tecnico di materiali, pennini, metodi di produzione, inchiostri, storia delle case produttrici e storia della stilografica in generale, ha *tecnicamente* ragione sul fatto che il converter comporta meno problemi e meno manutenzione. Ma è anche uno che pensa (per gli altri) che è meglio non avere gli specchietti elettrici, perché quelli "a mano" costano meno da sostituire. In un'ottica di prevenzione del danno, in un'ottica paranoica e dietrologica è chiaro che più semplice = meno problemi = meno spese. Io dico, a quel punto mi compro una scatola di bic o una stilografica Auretta, se le fanno ancora.raffaele90 ha scritto:Ciao Giovanni, benvenuto!
Ti informo che la Dolcevita a stantuffo costa poche decine di euro in più di quella a converter. Con un po' di fortuna potresti tentare di scambiarla con qualcuno che invece preferisce il converter. Ti dico però che la Dolcevita ha lo stantuffo in ottone e quindi durante la scrittura risulta sbilanciata all' indietro a causa del meccanismo di un certo peso.
Tuo padre ha ragione ma penso che di questo non ci si debba preoccupare più di tanto dal momento che le penne sono oggetti fatti per essere usati e che purtroppo si consumano/rovinano col tempo; dalla punta in iridio del pennino, alla filettatura del cappuccio, al dentino che buca la cartuccia, alla guarnizioni che possono essere presenti in qualche punto della penna. Uno stantuffo costruito bene è fatto per durare a lungo quindi non mi preoccuperei di un' eventuale rottura. Effettivamente il converter può essere sostituito con pochi euro ma la scarsa autonomia lo rende antipatico e io stesso che ho diverse penne a converter prediligo e uso prettamente quelle a stantuffo che mi regalano maggior soddisfazione e non mi costringono a ricariche continue.
A presto.
Per come la vedo io, se mi compro una cosa me la voglio godere; se dovrssero presentarsi problemi ci penserò al momento giusto, non ora. Una penna, o qualsiasi altra cosa, posso comprarla, venderla, regalarla, ma non voglio basare le mie scelt in previsione di un danno futuro. Un conto è essere lungimiranti, altra cosa è essere paranoici. Non mi imbarcherei in una rata che non so se posso pagare nel medio termine, ma non m privo della tecnologia per la paranoia che possa rompersi.
Quindi sì, ho comprato una 149 a stantuffo e me la sto godendo; sì, ho un'auto con gli specchietti regolabili elettricamente, e non sto a pensare a se è quando daranno problemi, mi piace la mia macchina e me la godo.
Cambi prospettiva e cambiano anche le tue scelte.
Ricaricare sempre il converter è una scocciatura, anche perché quando ti molla lo fa all'improvviso e devi passare alla bic(la delta a converter è senza finestrella e devi svitare ogni volta).
G.
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Ciao ragazzi
Benvenuto!! Ehehe il papà ha sicuramente ragione, ma dalla lettura delle varie discussioni scoprirai che, come in ogni cosa, la scelta del sistema di caricamento è legata anche a variabili, in gran parte, soggettive.
Ti consiglio di leggere qui:
viewtopic.php?f=16&t=1541
Ti consiglio di leggere qui:
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"Ho dei gusti semplicissimi: mi accontento sempre del meglio"
O. Wilde
O. Wilde
Ciao ragazzi
Ciao Giovanni, come non darti ragione...
Sono onestamente "anti-tecnologico" ma per ottime ragioni... alla luce dei materiali scadenti che utilizzano per produrre certi oggetti e dell' impossibilità nel poterli riparare una volta rotti, tendo a preferire ciò che è semplice e che rischia meno di rompersi sopratutto quando si va a spendere centinaia di euro. Cerco però di trovare sempre dei compromessi tra funzionalità e durevolezza nel tempo. Con questo intendo dire che possiedo una macchina e non vado in giro col cavallo per evitare di andare dal meccanico
Se si compra una penna per utilizzarla conviene godersela finchè dura. Ci sono poi soluzioni più convenienti di altre come ad esempio una Pelikan M800 con stantuffo in ottone smontabile e "virtualmente" sostitubile a casa propria senza troppi problemi e soluzioni meno convenienti come nel caso di penne con stantuffo integrato o difficilmente smontabile senza specifici attrezzi come una M200 Pelikan. Ogni penna ha una storia a se ma se ti piace non ha senso pensare al "dopo". Goditela.
Ti racconto una delle scelte che ho fatto recentemente:
sono un fumatore accanito che ha tratto giovamento sia per salute che per portafogli dalla tanto discussa sigaretta elettronica. Le sigarette elettroniche costano moltissimo per ragioni che non mi sono del tutto chiare e costeranno ancora di più dal mese di Gennaio in avanti grazie alla supertassa del 58% che verrà imposta su questi prodotti, accessori inclusi.
Questi apparecchi sono di qualità scadente, prodotti in Cina; dopo aver rotto il primo modello, costoso e tecnologico, con batteria integrata e con possibilità di variare il voltaggio aumentando la quantità di nicotina aspirata a mia discrezione, ho potuto smontarla e dare un occhiata all' interno, rimanendo inorridito guardando i cavi ultrasottili e le saldature a stagno fatte a risparmio. Alla fine ho preso un modello totalmente manuale che non è altro che un cilindretto di metallo con una batteria interna di grandi dimensioni, tranquillamente sostitubile. Alla fine non ho rinunciato a nulla perchè il prodotto è altrettanto valido ma, essendo privo di elettronica, dovrebbe teoricamente rompersi con più difficoltà e durare nel tempo.
Scusa per il messaggio lungo e noioso
A presto
Sono onestamente "anti-tecnologico" ma per ottime ragioni... alla luce dei materiali scadenti che utilizzano per produrre certi oggetti e dell' impossibilità nel poterli riparare una volta rotti, tendo a preferire ciò che è semplice e che rischia meno di rompersi sopratutto quando si va a spendere centinaia di euro. Cerco però di trovare sempre dei compromessi tra funzionalità e durevolezza nel tempo. Con questo intendo dire che possiedo una macchina e non vado in giro col cavallo per evitare di andare dal meccanico
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Se si compra una penna per utilizzarla conviene godersela finchè dura. Ci sono poi soluzioni più convenienti di altre come ad esempio una Pelikan M800 con stantuffo in ottone smontabile e "virtualmente" sostitubile a casa propria senza troppi problemi e soluzioni meno convenienti come nel caso di penne con stantuffo integrato o difficilmente smontabile senza specifici attrezzi come una M200 Pelikan. Ogni penna ha una storia a se ma se ti piace non ha senso pensare al "dopo". Goditela.
Ti racconto una delle scelte che ho fatto recentemente:
sono un fumatore accanito che ha tratto giovamento sia per salute che per portafogli dalla tanto discussa sigaretta elettronica. Le sigarette elettroniche costano moltissimo per ragioni che non mi sono del tutto chiare e costeranno ancora di più dal mese di Gennaio in avanti grazie alla supertassa del 58% che verrà imposta su questi prodotti, accessori inclusi.
Questi apparecchi sono di qualità scadente, prodotti in Cina; dopo aver rotto il primo modello, costoso e tecnologico, con batteria integrata e con possibilità di variare il voltaggio aumentando la quantità di nicotina aspirata a mia discrezione, ho potuto smontarla e dare un occhiata all' interno, rimanendo inorridito guardando i cavi ultrasottili e le saldature a stagno fatte a risparmio. Alla fine ho preso un modello totalmente manuale che non è altro che un cilindretto di metallo con una batteria interna di grandi dimensioni, tranquillamente sostitubile. Alla fine non ho rinunciato a nulla perchè il prodotto è altrettanto valido ma, essendo privo di elettronica, dovrebbe teoricamente rompersi con più difficoltà e durare nel tempo.
Scusa per il messaggio lungo e noioso

A presto

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Ciao ragazzi
Letto tutto, grazie per il link. Come tutte le cose, vedere solo un aspetto della situazione è un limite, non un vantaggio.Alexander ha scritto:Benvenuto!! Ehehe il papà ha sicuramente ragione, ma dalla lettura delle varie discussioni scoprirai che, come in ogni cosa, la scelta del sistema di caricamento è legata anche a variabili, in gran parte, soggettive.
Ti consiglio di leggere qui:
viewtopic.php?f=16&t=1541
Non si tratta di una superiorità assoluta del discorso pistone/converter, ma relativa, in base al gusto personale, alle sensazioni, alle esigenze. Dato che queste sono variabili aspecifiche, chi dichiara che X è meglio di Y per le ragioni Z, deve considerare che tali ragioni vanno bene per lui e non per un altra persona che ha esigenze/aspettative/pensieri diversi.
Io che ho esigenze di durata di inchiostro, che mi rompo a ricaricare con un converter peraltro scomodo da maneggiare, preferisco -per ora- il sistema a pistone. Non per questo scambirei la delta a converter con la stessa a pistone, anche perché sarà la penna che userò di meno.
Sono giunto alle tue stesse conclusioni. Grazie!
G.
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Ciao ragazzi
Se l'esigenza è solo la durata di inchiostro, una scatolina di cartucce ne contiene più di qualunque stantuffo mai prodotto. Ed è pure più comoda da usare/trasportare/ricaricare di una qualunque aspirazione da boccetta di inchiostro.
Sulla capienza lo stantuffo sta messo meglio solo rispetto ai converter, e neanche a tutti (dipende dal converter e dallo stantuffo). Una qualunque siringa rovesciata vince a mani basse su qualunque stantuffo, ma con la scatolina di cartucce perde anche lei.
Simone
Sulla capienza lo stantuffo sta messo meglio solo rispetto ai converter, e neanche a tutti (dipende dal converter e dallo stantuffo). Una qualunque siringa rovesciata vince a mani basse su qualunque stantuffo, ma con la scatolina di cartucce perde anche lei.
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Se ti trovi spesso in questa situazione due sono i casi:Albaspina ha scritto:raffaele90 ha scritto: Ricaricare sempre il converter è una scocciatura, anche perché quando ti molla lo fa all'improvviso e devi passare alla bic(la delta a converter è senza finestrella e devi svitare ogni volta).
G.
1) scrivi tanto e il serbatoio è troppo piccolo = non c'e' rimedio
2) Scrivi meno di un serbatoio al giorno ma ti scordi di ricaricare = c'e' rimedio
ovvero ricaricare tutte le sere o ogni volta che ti viene in mente.
Non c'e' scritto da nessuna parte che la penna debba essere ricaricata solo quando sta per terminare l'inchiostro.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Ho usato le cartucce per anni, e a parte il costo, me so rotto delle cartucce. La cartuccia singola dura meno dello stantuffo, quindi mi costringe a smontare la penna 5 volte per 5 ricariche. Il volume complessivo dell'inchiostro nella scatoletta sarà di più del volume contenuto nello stantuffo, ma sono di più anche le volte che stai ad aprire la penna e a interrompere il tuo lavoro e passare alla bic per fare primapiccardi ha scritto:Se l'esigenza è solo la durata di inchiostro, una scatolina di cartucce ne contiene più di qualunque stantuffo mai prodotto. Ed è pure più comoda da usare/trasportare/ricaricare di una qualunque aspirazione da boccetta di inchiostro.
Sulla capienza lo stantuffo sta messo meglio solo rispetto ai converter, e neanche a tutti (dipende dal converter e dallo stantuffo). Una qualunque siringa rovesciata vince a mani basse su qualunque stantuffo, ma con la scatolina di cartucce perde anche lei.
Simone

Con lo stantuffo non ho questi problemi, ricordarmi di comprare le cartucce se rimango a 1, schiacciare la cartuccia per far arrivare l'inchiostro, etc. Ho il calamaio montblanc pieno, ricarico, me ne dimentico.
G.
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Ciao ragazzi
L'ipotesi corretta è la 2: scrivo assai meno di un serbatoio al giorno e vorrei ricaricare ancora meno. Lo stantuffo è la soluzione per me: ricarico meno spesso e ho una penna che mi piace di più. Ricaricare l'inchiostro anche se non sta per terminare mi prende un po' male. Con le BIC le usavo ossessivamente fino alla morte, mi piace l'idea di usare un oggetto fino alla fine del suo ciclo di vita. Se la perdevo quando non era finita, ecco.. un po' mi dispiaceva. Ma sono bizzarrie mie, non badarci più di tanto.Ottorino ha scritto: Se ti trovi spesso in questa situazione due sono i casi:
1) scrivi tanto e il serbatoio è troppo piccolo = non c'e' rimedio
2) Scrivi meno di un serbatoio al giorno ma ti scordi di ricaricare = c'e' rimedio
ovvero ricaricare tutte le sere o ogni volta che ti viene in mente.
Non c'e' scritto da nessuna parte che la penna debba essere ricaricata solo quando sta per terminare l'inchiostro.
G.
- piccardi
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Ciao ragazzi
Il volume di inchiostro di una 149 attuale (quella anni '50 è un altro discorso, ha lo stantuffo telescopico), è circa 1.6ml, ed è fra le più grandi. Una cartuccia di inchiostro è circa 1ml, quelle internazionali lunghe circa 1.66. Ci sono alcune misurazioni su questa discussione: http://www.fountainpennetwork.com/forum ... apacities/ volevo mettermici, ma a quanto pare ci han già pensato, però appena trovo un po' di tempo conto di ampliare l'elenco.Albaspina ha scritto: Ho usato le cartucce per anni, e a parte il costo, me so rotto delle cartucce. La cartuccia singola dura meno dello stantuffo, quindi mi costringe a smontare la penna 5 volte per 5 ricariche.
Per cui come ti dicevo sulla capacità chi vince dipende dallo stantuffo e dalla cartuccia, ma in genere se usi le cartucce internazionali lunghe, nel confronto finisci prima la carica dello stantuffo anche con una 149. Certo se compari una cartuccia corta con la 149 vince lei...
Pensare che la carica di uno stantuffo contenga cinque cartucce è purtroppo una illusione, quando va bene (sempre restando nella produzione moderna, le antiche è un discorso a parte) ne contiene un po' di più, e al massimo, anche prendendo le cartucce più piccole e gli stantuffi più grandi, non arriva neanche al doppio. Se vuoi grandi capienze ci vuole la siringa rovesciata, ma anche in quel caso comunque non arrivi a 3 ml.
Il fatto che una penna sia larga e lunga non rende lo stantuffo particolarmente più capiente, anzitutto perché buona parte dello spazio disponibile serve per il meccanismo e poi perché anche con penne enormi tanta capienza significa tanta aria nel serbatoio, che a sua volta significa tanta difficoltà a compensare. Per cui si fa comunque il serbatoio piccolo, tant'è vero che una Pelikan 400NN degli anni 50 contiene molto più inchiostro di una M1000 attuale, che è larga quasi il doppio...
Se poi vogliamo stare a confrontare il tempo perso con la ricarica dallo stantuffo (fra aprire la boccetta, levare il cappuccio, immergere, caricare, ripulire il pennino, richiudere, ecc.), ad occhio se perde una quantità sufficiente a cambiare una decine di cartucce.
Certo per me non è tempo perso, perché è un rito che apprezzo e mi rilassa, e continuo nonostante tutto a preferire lo stantuffo, ma per altri motivi, che non attengono proprio alla capienza...
Simone
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