Quello delle celluloidi è un caso emblematico, fino a non troppi anni fa (una decina, forse quindicina) una penna moderna in celluloide si comprava con 400-600 euro anche nuova, da alcuni produttori ancora in grado di farle, come Stipula, poi ad un certo punto i prezzi sono schizzati, molto in fretta oltre i mille euro.maylota ha scritto: ↑mercoledì 16 aprile 2025, 21:45Corretto, è il problema di fare questi discorsi. Del resto se applichi i coefficienti di rivalutazione monetaria anche un euro del 2001 vale quasi 1.4 euro di oggi e questo inquina i conti.sansenri ha scritto: ↑mercoledì 16 aprile 2025, 20:01 e' chiaro che devi limitare il discorso alle moderne o comunque alle "abbastanza recenti" (ok anni 80, ad esempio).
Ovvio che se fai un discorso del genere sulle vintage è evidente che valgono di più che "da nuove" (pensa banalmente una Pelikan 120 degli anni 60).
Però a molte delle penne citate non avevo pensato: di sicuro non si sarebbero persi soldi.
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Stilografiche che valgono più da usate che da nuove
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Meglio una 146 Calligraphy o una 149 classica?
Resta il fatto che ha raggiunto prezzi che non hanno senso per la penna che è, tra l'altro anche abbastanza delicata. Diverso una arco in celluloide che ha materiali difficilmente replicabili, la 360 l'hanno fatta in Cina qualitativamente uguale se non superiore a detta di moltisansenri ha scritto: ↑giovedì 17 aprile 2025, 9:59
be' ma appunto ricade anch'essa nella produzione Omas, che non c'è più, e quindi chi può se la accaparra (incurante del prezzo).
Poi il tuo giudizio è opinabilepensa che è forse l'unica penna a sezione triangolare che io uso senza considerarla scomoda.
Esteticamente può essere discutibile, ma anche in questo caso nel senso opinabile, infatti c'è a chi piace molto (di sicuro era coraggiosamente diversa, e, a mio parere, anche comoda e leggera). I materiali erano quelli verso i quali si andava (la resina, non più la celluloide) e il fatto che fosse leggera era voluto dato che il Cavaliere aveva sempre teorizzato che la stilografica dovesse esserlo.
Il pennino, dipende. Il mio è sorprendente morbido (se ne vedono pochi oggi così).![]()

Cesare Augusto
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Meglio una 146 Calligraphy o una 149 classica?
Hai lanciato una bella bomba Cesare, gli omassofili adesso verrano a cercarti a casaAutomedonte ha scritto: ↑giovedì 17 aprile 2025, 11:35 la 360 l'hanno fatta in Cina qualitativamente uguale se non superiore a detta di molti![]()

Scherzi a parte, io sono poco interessato a questo tipo di penne "da collezionista", dato che per me la prima cosa è la scrittura, per qualunque marchio.
Esempio per tutti: per me la MB Hemingway è una 149 con un "vestito" diverso, quindi se proprio proprio prendo una 149 coeva alla Hemingway (dato che i pennini MB cambiano leggermente nel tempo) a un quinto dell'attuale valore di mercato della Hemingway. (Non mi ricordo bene se il pennino della Hemingway sia della misura della 146 o della 149, ma il discorso cambia poco).
Di Omas, tranne una extra ogivale in celluloide grigia anni Sessanta, ho preso modelli "umili" ma che scrivono in modo superlativo: Studio, 72, Rinascimento...
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"刃を持った者をそのふところに抱き込まねば、愛の世は来ません。刃を手から離させようとするから、やっぱり争いとなるのです。「平和のために戦う」というようなちぐはぐな心がけでは、いつまでたっても戦いはやみますまい"。永井隆、『如己堂随筆』
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Sai che fatica...Automedonte ha scritto: ↑giovedì 17 aprile 2025, 11:35 la 360 l'hanno fatta in Cina qualitativamente uguale se non superiore a detta di molti![]()

Omas indubbiamente è una penna che si è rivalutata. Cultori a parte, vent'anni fa era una penna fatta male (fragile), con una assistenza ridicola e prezzi che sembravano alti per quel che era, nome in decadenza a parte. Adesso le penne di quel periodo rimangono quello che erano, ma le si vede sotto una luce del tutto diversa.
Forse c'è qualcosa da meditare per identificare modelli di adesso che nel futuro costeranno più di quanto costino nuovi adesso.
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Ah ma non l'ho detto io bensì eminenti esperti delle penne quali Maxpop55 e il noto Tom Westerich che hanno smontato sia la vecchia Omas 360 che la nuova Cinese.Enbi ha scritto: ↑giovedì 17 aprile 2025, 11:47Hai lanciato una bella bomba Cesare, gli omassofili adesso verrano a cercarti a casaAutomedonte ha scritto: ↑giovedì 17 aprile 2025, 11:35 la 360 l'hanno fatta in Cina qualitativamente uguale se non superiore a detta di molti![]()
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Meglio una 146 Calligraphy o una 149 classica?
Io ricordavo (potrei però sbagliarmi) che la qualità delle nuove 360 è infima -a far complimenti- mentre la "vecchia"/"originale" è di tutt'altra fattura.
Automedonte ha scritto: ↑giovedì 17 aprile 2025, 12:13Ah ma non l'ho detto io bensì eminenti esperti delle penne quali Maxpop55 e il noto Tom Westerich che hanno smontato sia la vecchia Omas 360 che la nuova Cinese.![]()
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C'è quindi differenza nella qualità costruttiva tra le "prime" Omas 360 e le "ultime" ?
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parecchi di quelli che ne parlano bene però non hanno mai avuto una Omas...Automedonte ha scritto: ↑giovedì 17 aprile 2025, 11:35Resta il fatto che ha raggiunto prezzi che non hanno senso per la penna che è, tra l'altro anche abbastanza delicata. Diverso una arco in celluloide che ha materiali difficilmente replicabili, la 360 l'hanno fatta in Cina qualitativamente uguale se non superiore a detta di moltisansenri ha scritto: ↑giovedì 17 aprile 2025, 9:59
be' ma appunto ricade anch'essa nella produzione Omas, che non c'è più, e quindi chi può se la accaparra (incurante del prezzo).
Poi il tuo giudizio è opinabilepensa che è forse l'unica penna a sezione triangolare che io uso senza considerarla scomoda.
Esteticamente può essere discutibile, ma anche in questo caso nel senso opinabile, infatti c'è a chi piace molto (di sicuro era coraggiosamente diversa, e, a mio parere, anche comoda e leggera). I materiali erano quelli verso i quali si andava (la resina, non più la celluloide) e il fatto che fosse leggera era voluto dato che il Cavaliere aveva sempre teorizzato che la stilografica dovesse esserlo.
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Tom Westerich ha detto "sì, non è male" poi però gli ha cambiato alimentatore e pennino (in pratica quello che la fa scrivere)... dicendo che tale modifica fosse necessaria

(per curiosità ne ha presa una anche Francesco, poi mi ha confessato che si è pentito...

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sia che l'interesse sia la speciale da collezionare, sia che sia la penna che scrive in modo superlativo, se l'argomento è "Stilografiche che valgono più da usate che da nuove" è lì che si deve arrivare.Enbi ha scritto: ↑giovedì 17 aprile 2025, 11:47Hai lanciato una bella bomba Cesare, gli omassofili adesso verrano a cercarti a casaAutomedonte ha scritto: ↑giovedì 17 aprile 2025, 11:35 la 360 l'hanno fatta in Cina qualitativamente uguale se non superiore a detta di molti![]()
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Scherzi a parte, io sono poco interessato a questo tipo di penne "da collezionista", dato che per me la prima cosa è la scrittura, per qualunque marchio.
Esempio per tutti: per me la MB Hemingway è una 149 con un "vestito" diverso, quindi se proprio proprio prendo una 149 coeva alla Hemingway (dato che i pennini MB cambiano leggermente nel tempo) a un quinto dell'attuale valore di mercato della Hemingway. (Non mi ricordo bene se il pennino della Hemingway sia della misura della 146 o della 149, ma il discorso cambia poco).
Di Omas, tranne una extra ogivale in celluloide grigia anni Sessanta, ho preso modelli "umili" ma che scrivono in modo superlativo: Studio, 72, Rinascimento...
Alcune stilografiche che oggi valgono più che da nuove possono anche originare il loro valore da qualche pennino superlativo (molti dei quali non li fanno più, o per materiale, ma anche per tratto; sono spariti molti tratti speciali su penne come MB o Pelikan, ma anche alcune Parker - sulle Centennial l'offerta era molto variegata, ora non c'è più).
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Capisco che questo forse non c'entra nulla, ma per me una penna che vale di più ora che decenni fa quando era nuova è quella che per un motivo affettivo mi sta a cuore.
Esempio:
la Omas 556/S la prima penna comprata con i miei soldini alla fine degli anni '60 costava, mi pare 5600 lire, forse era il prezzo scontato, la conservo ancora gelosamente
La Sheaffer'S che mio padre mi regalò costava 10.500 lire, invece quella che si comprò lui era col cappuccio dorato e costava 15.000 lire, rimasi folgorato dal pennino a coda di rondine, purtroppo non so che fine ha fatto e ne compro una continuazione, credo di averne qualche decina.
Di queste penne ricordo anche dove furono comprate, negozi che oggi non esistono più, con tristezza ricordo i venditori e la passione che avevano nel mostrarti e parlarti di una penna,
Direte perchè sono ricordi di un ragazzino, sarà ma sono felice di conservarli così nel mio cuore.
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la Omas 556/S la prima penna comprata con i miei soldini alla fine degli anni '60 costava, mi pare 5600 lire, forse era il prezzo scontato, la conservo ancora gelosamente
La Sheaffer'S che mio padre mi regalò costava 10.500 lire, invece quella che si comprò lui era col cappuccio dorato e costava 15.000 lire, rimasi folgorato dal pennino a coda di rondine, purtroppo non so che fine ha fatto e ne compro una continuazione, credo di averne qualche decina.
Di queste penne ricordo anche dove furono comprate, negozi che oggi non esistono più, con tristezza ricordo i venditori e la passione che avevano nel mostrarti e parlarti di una penna,
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Anche le Rotring spuntano prezzi elevati, ricordo che le Core, le Newton e le 600-800 ad un certo punto le svendevano e adesso sono ricercate.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Tra le moderne, le Conid valgono di piu' usate che nuove.
E non appena rilasciano un nuovo modello, che di solito va sold out in 10 minuti, poi si trovano su ebay (o simili) a prezzo maggiorato.
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Alcune delle edizioni limitate di Pelikan hanno quotazioni alte, spesso più alte del prezzo originario. Poi dipende, in un giro di collezionisti (come ad esempio ai pen show) le si trovano a prezzi poco sopra l'originale, mentre se comprate su siti online i prezzi sono di molto sopra.
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Qui stiamo parlando di prezzi di mercato, i listini sono altra cosa. La Optima oro massiccio sta a 11 k di listino ma se la vendi puoi fare i salti se te la pagano 2 k se in condizioni pari al nuovo.
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Per quanto alle Omas in celluloide secondo me solo le Arco si sono rivalutate. Le Paragon negli anni 90 costavano 1 milione, rivalutati sono molti soldi, ben più dei 500-600€ con cui oggi comperi le versioni in celluloide “standard”.
Per non parlare delle versioni (es. zafferano e blu) instabili che col tempo hanno assunto colori orrendi o si sono proprio sbriciolate.
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