Certo che facendo lavorare in nero nelle abitazioni private il costo di produzione si teneva basso, un po’ come fanno ora i cinesiMir70 ha scritto: ↑martedì 5 novembre 2024, 17:21
Per rimanere in tema , quando mi sono trasferito proprio qui a Settimo T.se ( quasi una trentina di anni fa ) era cosa comune , entrando in piccoli negozi o nell’edicole , vedere gli esercenti affaccendati a montare le penne nei tempi morti, in assenza di clienti.
A volte si potevano scorgere sacchi di fusti, cappucci e una marea di fermagli e molle, e le penne montate finivano in sacchi da 40-50 litri !
Stessa scena in qualche abitazione privata , quando magari si andava a trovare i vicini di casa o conoscenti : una manata sgombrava il tavolo dai pezzi di penne ed al loro posto compariva una tazzina di caffè e due biscotti del fornaio.
Un modo , per la gente del posto , di racimolare qualche soldo extra, ed un modo per le aziende di avere manodopera a basso (bassissimo) costo.
Qualche anno dopo era già tutto finito : delocalizzazione …
Mai viste però montare penne stilografiche.
Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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In realtà sono convinto che l'attività fosse in qualche modo regolata e quindi regolare.Automedonte ha scritto: ↑martedì 5 novembre 2024, 21:05 Certo che facendo lavorare in nero nelle abitazioni private il costo di produzione si teneva basso, un po’ come fanno ora i cinesi
Mirko
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Quando da ragazzino andavo a giocare a pallone (fine anni '80) nel campetto dell'oratorio ricordo che il custode, per arrotondare, faceva qualcosa di simile: riempiva gli astucci. Gli arrivavano gli astucci vuoti e scatoloni di matite, pennarelli, penne, righelli ecc. e lui riempiva gli astucci uno ad uno. Quante matite che ci regalava... eheheh
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In Germania, per quel che ne so, la stilografica non è obbligatoria, ma fortemente consigliata, dalla 2a elementare.
Considera che i tedeschi sono fortemente tradizionalisti, e danno enorme importanza all'istruzione formale. L'uso della stilografica è quindi visto come il modo migliore per sviluppare una grafia pulita e "corretta" (i difetti nella grafia vengono corretti, e non accettati come espressione di personalità, perlomeno fintanto che si è nelle fasi di apprendimento).
In Italia, negli anni 60 era così anche da noi, si facevano esercizi di calligrafia, con la stilografica (che in seconda elementare nella mia scuola a Torino, 65-66, era obbligatoria).
Alcuni paesi amano mantenere e proteggere le tradizioni, altri amano abbandonarle ritenendolo una espressione del progresso.
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@Sansenri , qualche mese dopo l'iscrizione su questo forum, comprai per curiosità una Lamy ABC nella cartoleria dietro casa; la proprietaria mi disse che la ABC la usavano nelle scuole elementari di un comune vicino (non arriva a ventimila abitanti), su richiesta delle maestre .
Ricordando quindi la data della mia iscrizione, poteva essere l'anno scolastico 2021/22 . Non so se il loro uso sia ancora richiesto .
Ricordando quindi la data della mia iscrizione, poteva essere l'anno scolastico 2021/22 . Non so se il loro uso sia ancora richiesto .
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Nelle scuole italiane il suggerimento o la richiesta specifica di utilizzo della stilografica è una cosa sporadica e più confinata a istituti paritari con metodologie didattiche particolari.
È più facile riscontrare invece un ostracismo nei suoi confronti.
Secondo me ci sono due motivi differenti.
Il primo è che la stilografica è vista come uno strumento di lusso e molto costoso.
Quando racconti che esistono stilografiche scolastiche a basso costo, come quella presentata, ti guardano così:
(Vogliamo parlare di quanto costano le friXion?)
Il secondo è che nella scuola si guarda al risultato e alla produttività a cottimo.
Tutto ciò che "rallenta", che richiede un processo di apprendimento fatto di errori e correzioni, è spesso visto con fastidio.
E allora via di penne gel cancellabili, che non richiedono un grande addestramento, possono essere impugnate a vanga e, soprattutto, permettono di avere quaderni senza cancellature evidenti.
Del resto se persino alle superiori ti ritrovi con docenti di disegno tecnico che non vogliono le micromine perché "la punta si rompe facilmente"...
È più facile riscontrare invece un ostracismo nei suoi confronti.
Secondo me ci sono due motivi differenti.
Il primo è che la stilografica è vista come uno strumento di lusso e molto costoso.
Quando racconti che esistono stilografiche scolastiche a basso costo, come quella presentata, ti guardano così:
(Vogliamo parlare di quanto costano le friXion?)
Il secondo è che nella scuola si guarda al risultato e alla produttività a cottimo.
Tutto ciò che "rallenta", che richiede un processo di apprendimento fatto di errori e correzioni, è spesso visto con fastidio.
E allora via di penne gel cancellabili, che non richiedono un grande addestramento, possono essere impugnate a vanga e, soprattutto, permettono di avere quaderni senza cancellature evidenti.
Del resto se persino alle superiori ti ritrovi con docenti di disegno tecnico che non vogliono le micromine perché "la punta si rompe facilmente"...
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Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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Eh sì, ne so qualcosa per sentito dire dalla mia dolce metà... alcune cose mi urtano proprio il sistema nervoso. Che vanno a scuola a fare ? mah...Esme ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2024, 11:49 Nelle scuole italiane il suggerimento o la richiesta specifica di utilizzo della stilografica è una cosa sporadica e più confinata a istituti paritari con metodologie didattiche particolari.
È più facile riscontrare invece un ostracismo nei suoi confronti.
Secondo me ci sono due motivi differenti.
Il primo è che la stilografica è vista come uno strumento di lusso e molto costoso.
Quando racconti che esistono stilografiche scolastiche a basso costo, come quella presentata, ti guardano così:
(Vogliamo parlare di quanto costano le friXion?)
Il secondo è che nella scuola si guarda al risultato e alla produttività a cottimo.
Tutto ciò che "rallenta", che richiede un processo di apprendimento fatto di errori e correzioni, è spesso visto con fastidio.
E allora via di penne gel cancellabili, che non richiedono un grande addestramento, possono essere impugnate a vanga e, soprattutto, permettono di avere quaderni senza cancellature evidenti.
Del resto se persino alle superiori ti ritrovi con docenti di disegno tecnico che non vogliono le micromine perché "la punta si rompe facilmente"...