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Radius settimo black
Inviato: mercoledì 24 luglio 2024, 16:33
da Enbi
Normie ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 13:57
Momento Zero Minimalista
Paradossalmente trovo molto meno "pulito" l'anellino art deco di questa Radius che a sua volta è un hommage a quello delle Doric.
In verità mi pare che Leonardo di minimalista faccia solo la Momento Zero GRANDE, che per me è veramente troppo grande...
Per quanto riguarda l'anellino art deco, non mi disturba, anzi lo trovo meglio di alcune verette che usa Leonardo. Queste Radius Settimo hanno un anellino all'inizio della sezione ma almeno non hanno quello sul codale, secondo me è ancora meglio il modello Autarchica che non ha proprio anelli sul corpo penna, ma ha solo la banda sul cappuccio.
Preciso comunque che non ho niente contro gli anellini, però ritengo che con le belle resine che usa Leonardo tutti questi dettagli metallici interferiscano un po'.
Radius settimo black
Inviato: mercoledì 24 luglio 2024, 16:47
da piccardi
Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 8:21
piccardi ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 1:16
e (che è il nome del proprietario),
Simone
scusa Simone, qual è il nome del proprietario? Safis o Radius?
Radius non è un proprietario. Non è neanche una ditta. E' solo un marchio.
Quando venne registrato nel 1934 era proprietà della Società Anonima Fabbrica Italiana Stilografiche, abbreviata in S.A.F.I.S., Safis per scrivere più alla svelta. Che era una ditta torinese, nata nel 1926 come Società Anonima Pennini King, che cambiò nome nel 1934 dato che al regime fascista i nomi inglesi non piacevano proprio.
Simone
Radius settimo black
Inviato: mercoledì 24 luglio 2024, 17:52
da piccardi
Roland ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 12:01
Siamo all'ennesima operazione resuscita morti dopo Omas, Nettuno adesso anche Radius.
Rimango sempre perplesso su questi ripescaggi storici.
Lasciate i morti riposare in pace.
Ti stai dimenticando Kaweco, Conway Stewart, Onoto, Conklin, Whal Eversharp, Goldfink, Astoria, Ancora, Tibaldi, Esterbrook, Delta e probabilmente un bel po' di altri che mi sto dimenticando anche io.
Il problema non è, almeno per me, tanto relativo all'uso di un marchio morto e riportato in vita quanto alla qualità del prodotto. Ad esempio Kaweco fa delle buone penne nonostante sia un marchio resuscitato dagli attuali proprietari.
E non è che perché la Montegrappa non è mai fallita io ritenga una schifezza come questa meno schifezza:
viewtopic.php?p=351646#p351646
(e di certo non è la peggiore...)
Nel caso specifico, nome del tutto inappropriato a parte (Settimo intendo), questa è una riproposizione a mio avviso piuttosto fedele dei modelli originali della Radius, che son diventati famosi perché erano belle penne, e non è che perché l'han fatta a Napoli oggi invece che a Torino 90 anni fa allora diventa brutta.
Simone
Radius settimo black
Inviato: mercoledì 24 luglio 2024, 18:50
da Mir70
Mi pare di capire che la scelta del nome "Settimo" per questa penna è semplicemente un omaggio alla cittadina che è stata sede di una nutrita produzione di penne stilografiche .
Il sito internet ufficiale di Radius cita più e più volte il fatto che Radius è stata fondata a Torino. Recita ad esempio:
RADIUS 1934, Marchio fondato a Torino.
Alcuni storici ipotizzano che nel periodo del dopoguerra iniziarono piccole produzioni a Settimo Torinese che divenne poi la «capitale internazionale» degli articoli per la scrittura.
Scrivono che a Settimo , nel dopoguerra (anche prima se si riferisce alla 2GM) , fiorirono piccole produzioni di penne . Ma non parla di produzione a marchio Radius nella cittadina alle porte di Torino .
Poi c'è uno dei maggiori siti di vendita online che prende fischi per fiaschi e scrive che il marchio Radius è stato fondato nel 1934 a Settimo Torinese, e tutto si complica ...
Radius settimo black
Inviato: mercoledì 24 luglio 2024, 18:58
da Automedonte
Mir70 ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 18:50
Mi pare di capire che la scelta del nome "Settimo" per questa penna è semplicemente un omaggio alla cittadina che è stata sede di una nutrita produzione di penne stilografiche .
Il sito internet ufficiale di Radius cita più e più volte il fatto che Radius è stata fondata a Torino. Recita ad esempio:
RADIUS 1934, Marchio fondato a Torino.
Alcuni storici ipotizzano che nel periodo del dopoguerra iniziarono piccole produzioni a Settimo Torinese che divenne poi la «capitale internazionale» degli articoli per la scrittura.
Scrivono che a Settimo , nel dopoguerra (anche prima se si riferisce alla 2GM) , fiorirono piccole produzioni di penne . Ma non parla di produzione a marchio Radius nella cittadina alle porte di Torino .
Poi c'è uno dei maggiori siti di vendita online che prende fischi per fiaschi e scrive che il marchio Radius è stato fondato nel 1934 a Settimo Torinese, e tutto si complica ...
Radius settimo black
Inviato: giovedì 25 luglio 2024, 1:01
da piccardi
Mir70 ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 18:50
Mi pare di capire che la scelta del nome "Settimo" per questa penna è semplicemente un omaggio alla cittadina che è stata sede di una nutrita produzione di penne stilografiche .
Il sito internet ufficiale di Radius cita più e più volte il fatto che Radius è stata fondata a Torino.
[...]
Grazie per la precisazione! Ho fatto male a non controllare direttamente la fonte.
Simone
Radius settimo black
Inviato: giovedì 25 luglio 2024, 9:23
da Esme
Bella penna.
Ho visto che viene proposta anche in livree colorate interessanti, e anche in una delle resine di Jonathon Brooks senza applicare sovrapprezzi smisurati, cosa degna di nota.
Il sito propone un sunto storico corretto (a parte quel "gli storici
ipotizzano").
È una questione di marketing ovviamente, ma ricordare come Safis/Radius sia stato un marchio importante e di valore non è male.
Non mi piace molto, invece, il fatto che lascino intendere che questa produzione sia direttamente legata al marchio storico. In alcune affermazioni sembra quasi che non ci sia soluzione di continuità.
Avrei preferito un discorso del tipo "le Radius erano penne splendide, il marchio purtroppo ha dovuto chiudere, ma noi oggi abbiamo voluto ispirarci fedelmente a quelle penne".
Radius settimo black
Inviato: giovedì 25 luglio 2024, 9:54
da Mir70
Questa penna è molto bella, come gli altri due modelli proposti dal' attuale Radius. Quindi complimenti all'acquirente.
Ciò che mi blocca all'acquisto sono le dimensioni: per me 140 e rotti millimetri di lunghezza sono troppi (me ne rendo conto ad esempio usando la MZ). Sembra impossibile trovare penne di dimensioni più contenute in quasi tutta la produzione italiana; e sì che le vecchie Radius Superior venivano proposte in tre dimensioni differenti. Peccato !
Radius settimo black
Inviato: giovedì 25 luglio 2024, 10:10
da Lotus56
Le dimensioni senza il cappuccio quindi in fase di utilizzo sono di 12 cm credo ottime e confortevoli
Io non amo calzare il cappuccio
Radius settimo black
Inviato: giovedì 25 luglio 2024, 10:17
da Mir70
Grazie per la tua precisazione, ma per me è già al limite e temo possa fare la fine della MZ (anche lei 12 centimetri senza cappuccio, e pesi praticamente uguali) che praticamente non utilizzo mai proprio per questo motivo.
La tentazione c'è...
Radius settimo black
Inviato: giovedì 25 luglio 2024, 10:25
da maylota
Mir70 ha scritto: ↑giovedì 25 luglio 2024, 9:54
e sì che le vecchie Radius Superior venivano proposte in tre dimensioni differenti. Peccato !
Stesso identico problema: i pennoni li compro ma poi non li uso.
Certo che se l'idea di fare la stessa penna in dimensioni diverse tornasse in auge come ai tempi d'oro della stilografica...sarebbe un sogno !
Radius settimo black
Inviato: giovedì 25 luglio 2024, 14:30
da sansenri
si fa strada la necessità di una penna "più piccola" (ma senza finire nell'ultra piccolo e possibilmente con un pennino size 6 - guarda caso ne parlavamo proprio oggi con Rita...).
MI piacerebbe capire le dimensioni della Settimo a confronto con una MZ, ad esempio.
La Settimo la trovo molta carina nelle linee, gentili, senza finire per forza nel troppo retrò.
I rimandi al passato (essenzialmente l'anello e la clip) li trovo ben fatti e necessari (altrimenti il nome Radius - posto che si accetti di tirarlo in ballo - sarebbe semplicemente appiccicato ad una penna che di Radius non ha nulla).
Rispetto alla MZ apprezzo molto sia la sezione classicamente diritta (appena impercettibilmente svasata verso il pennino) e la assenza di gradini sezione/fusto (alleluia). Il cappuccio quindi calza sopra la penna ma è rastremato verso il fusto, quindi anche qui si evita quella sensazione di sbalzi, esteticamente sgradevoli.
Anche a me piace la versione Brooks, bei colori, non sgargianti, ben abbinati, moderni.
Radius settimo black
Inviato: giovedì 25 luglio 2024, 14:53
da piccardi
sansenri ha scritto: ↑giovedì 25 luglio 2024, 14:30
La Settimo la trovo molta carina nelle linee, gentili, senza finire per forza nel troppo retrò.
Bah, non so cosa intendi per lo stile retrò, ma dimensioni a parte (che dalla foto non saprei giudicare) è praticamente identica ad una degli anni 30. Quindi mi verrebbe da dire come stile è abbastanza "retrò" (e ritengo la cosa positiva).
sansenri ha scritto: ↑giovedì 25 luglio 2024, 14:30
Rispetto alla MZ apprezzo molto sia la sezione classicamente diritta (appena impercettibilmente svasata verso il pennino) e la assenza di gradini sezione/fusto (alleluia). Il cappuccio quindi calza sopra la penna ma è rastremato verso il fusto, quindi anche qui si evita quella sensazione di sbalzi, esteticamente sgradevoli.
Anche questa mi verrebbe da dire che è una caratteristica "retrò", oggi vanno parecchio di moda le penne "scalinate" per far venire dritta la penna da chiusa, cosa che ai tempi della Radius manco si sognavano (vedi anche le altre penne coeve, come le Omas o le Columbus) e che invece si ritrova solo su penne veramente mooolto "retrò", come queste:
Simone
Radius settimo black
Inviato: giovedì 25 luglio 2024, 14:56
da sansenri
maylota ha scritto: ↑giovedì 25 luglio 2024, 10:25
Mir70 ha scritto: ↑giovedì 25 luglio 2024, 9:54
e sì che le vecchie Radius Superior venivano proposte in tre dimensioni differenti. Peccato !
Stesso identico problema: i pennoni li compro ma poi non li uso.
Certo che se l'idea di fare la stessa penna in dimensioni diverse tornasse in auge come ai tempi d'oro della stilografica...sarebbe un sogno !
è vero, chissà perché si è un po' perso questo approccio (stessa penna identica ma in scala più ridotta, adottata ad esempio da Pelikan e da Omas).
Maggiori difficoltà produttive? boh...
In parte Leonardo l'ha tentato con la MZ e la MZG.
Ranga continua a farlo (la 8, 8B e Splendour torpedo, sono la stessa penna in tre dimensioni diverse).
Radius settimo black
Inviato: giovedì 25 luglio 2024, 15:04
da sansenri
piccardi ha scritto: ↑giovedì 25 luglio 2024, 14:53
sansenri ha scritto: ↑giovedì 25 luglio 2024, 14:30
La Settimo la trovo molta carina nelle linee, gentili, senza finire per forza nel troppo retrò.
Bah, non so cosa intendi per lo stile retrò, ma dimensioni a parte (che dalla foto non saprei giudicare) è praticamente identica ad una degli anni 30. Quindi mi verrebbe da dire come stile è abbastanza "retrò" (e ritengo la cosa positiva).
sansenri ha scritto: ↑giovedì 25 luglio 2024, 14:30
Rispetto alla MZ apprezzo molto sia la sezione classicamente diritta (appena impercettibilmente svasata verso il pennino) e la assenza di gradini sezione/fusto (alleluia). Il cappuccio quindi calza sopra la penna ma è rastremato verso il fusto, quindi anche qui si evita quella sensazione di sbalzi, esteticamente sgradevoli.
Anche questa mi verrebbe da dire che è una caratteristica "retrò", oggi vanno parecchio di moda le penne "scalinate" per far venire dritta la penna da chiusa, cosa che ai tempi della Radius manco si sognavano (vedi anche le altre penne coeve, come le Omas o le Columbus) e che invece si ritrova solo su penne veramente mooolto "retrò", come queste:
Simone
intendo che è stata scelta una forma che (a mio parere) era già moderna allora, e mantiene quella caratteristica senza stonare rispetto ai canoni di oggi.
Certo ovviamente non è scalinata, lo ritengo un bene, ma lo ritengo una caratteristica "classica" (presente anche su penne più moderne) più che retrò.
L'enorme vantaggio di questo approccio classico è dare priorità alla comodità d'uso rispetto alla estetica (che poi si ottiene solo da chiusa, da aperta l'enorme gradino che si vede a volte è pure brutto).
Ecco, no, per me il retrò è il tuo "veramente molto retrò"
meno male che non si sono spinti fin lì!