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Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 0:44
da sansenri
sansenri ha scritto: ↑venerdì 19 luglio 2024, 23:37
mastrogigino ha scritto: ↑venerdì 19 luglio 2024, 14:13
I VERI produttori di inchiostri per stilografica al mondo saranno massimo una ventina, tutti gli altri commissionano, e poi fanno il packaging (quando non esternalizzano anche quello) , ci mettono il marketting
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e rivendono.
A mia sensazione quelli che li producono davvero sono:
Diamine
Herbin
Noodler's
Kwz
Rohrer & Klingner
Pilot
Sailor
Waterman/Parker
Octopus
Lamy
I "probabili" sono:
Pelikan
Aurora (solo blu e nero)
Platinum
Hero
Koh-I-Noor
Sheaffer (Made in Slovenia?)
Gli altri ho la sensazione che si appoggino tutti a fornitori terzi (spesso Diamine)
mi sa che son di più, ti sfugge il fatto che ci sono diversi produttori indiani, e anche altri in Asia, e in Australia.
Non credo proprio che produttori come Bril, Krishna, Camlin, Robert Oster, Dominant Industry, Ferris Wheels, Troublemaker si facciano fare gli inchiostri da Diamine...
continuo a ritenere pura ipotesi, anche poco sensata, il fatto che aziende asiatiche o australiane si facciano mandare inchiostri dall'europa.
Per fare un inchiostro non ci vuole un impianto industriale, basta un buon laboratorio, vedi KWZ.
Per il resto ti posso assicurare che aziende come Bril India o Sulekha esistono fin dagli anni 60 e anche prima
https://brilindia.com/about-me
https://sulekhaink.co.in/product-catego ... ks/page/4/ (vai in fondo alla pagina)
"It was only in 1936 that Sulekha had shifted its operations to Calcutta, operating out of a rented premises in Bowbazar. The move to the Jadavpur factory – the area that is now called Sulekha happened, much later in 1946, when the entity was forced to relocate due to a zooming demand for inks."
Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 14:10
da Esme
Il discorso è andato un po' oltre quello che chiedeva l'OP, che era interessato alla produzione ITALIANA.
Per il resto del mondo, in realtà ci sono così tanti marchi che secondo me è difficile fare un elenco esaustivo, e ancora di più diventa difficile dire chi se li fa "in casa".
Anche perché prima di tutto occorrerebbe definire con precisione cosa si intende e quali specifiche precise corrispondono a "fatto in casa".
Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 15:00
da rrfreak63
in effetti m'interessava sapere chi li produce in proprio degli italici produttori di penne
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Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 15:03
da Linos
Non c'entra nulla con il post, ma nei primi anni del 900 tra le industrie Italiane che producevano inchiostri, non figurano marchi che producessero penne, dopo il 1915 non saprei...
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Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 15:08
da RisottoPensa
rrfreak63 ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 15:00
in effetti m'interessava sapere chi li produce in proprio degli italici produttori di penne
Tolta la genuina curiosità, nessuno te lo può dire con certezza.
Ti pare che rischiano che tu ti compri gli inchiostri dal produttore ammettendo che siano un'azienda che li vende anche?
Con il cibo lo devono dire per la tracciabilita dei prodotti rimarchiati.
Wancher mi pare si possa appoggiarsi a sailor, che è tipica a fare collaborazioni, ma non è escluso un rifornimento in cina.
Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 15:19
da Esme
rrfreak63 ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 15:00
in effetti m'interessava sapere chi li produce in proprio degli italici produttori di penne
Un po' di anni fa Visconti garantiva che i suoi inchiostri fossero prodotti in Italia, a Torino.
viewtopic.php?p=4336#p4336
Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 15:49
da Esme
Riporto quanto scrive la Octopus sul suo sito:
"Ulteriori sviluppi nella tecnologia della scrittura e soprattutto della stampa hanno spinto i produttori di inchiostro negli anni a sviluppare un liquido altamente ingegnerizzato, la cui evoluzione continua ancora oggi. Oggi, l'inchiostro è prodotto in molti luoghi. Il vero sviluppo dell'inchiostro, tuttavia, rimane nelle mani di poche aziende. Come in tutte le industrie, lo sviluppo è a volte l'area di business più costosa."
Quindi bisogna capirsi su cosa si intenda per produzione propria.
Se si indende la ricetta di miscelazione dei vari ingredienti, per ottenere tonalità e prestazioni specifiche, di produttori ce ne sono molti.
Se invece si intende la ricerca e l'ingegnerizzazione, di cui poi in molti beneficeranno, di produttori ce ne sono molto pochi.
In Francia c'è sicuramente Herbin, in Inghilterra Diamine.
In Germania Octopus, e Lamy ha un proprio stabilimento (ma non so se fa ricerca).
In Italia di produttori storici che facevano anche ricerca (penso a Gnocchi ad esempio) non so se e quanti ne siano rimasti.
E immagino ci siano ditte il cui nome non compare perché poi il prodotto viene marchiato da altri.
Ci sono poi piccoli produttori artigianali che dicono di fare sperimentazione, ma bisogna vedere cosa esattamente intendono.
Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 18:12
da sansenri
Esme ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 14:10
Il discorso è andato un po' oltre quello che chiedeva l'OP, che era interessato alla produzione ITALIANA.
Per il resto del mondo, in realtà ci sono così tanti marchi che secondo me è difficile fare un elenco esaustivo, e ancora di più diventa difficile dire chi se li fa "in casa".
Anche perché prima di tutto occorrerebbe definire con precisione cosa si intende e quali specifiche precise corrispondono a "fatto in casa".
siamo d'accordo, Esme.
Il discorso su "in tutto il mondo ci sono 20 produttori che producono per tutti gli altri" non ce l'ho portato io...
e d'accordo anche che non sia semplice appurare.
Produrre in proprio però non vuole neanche dire che si producono da se i composti chimici... andiamo, quello non è produrre inchiostri.
Per fare un inchiostro si prende un colorante sintetico (o più d'uno), un surfactante, un umettante, forse una coppia tampone (ma forse), un biocida, acqua depurata, e poco altro. Chi può, avrà un reparto R&D che sviluppa nuove formule.
Si usa attrezzatura da laboratorio, per miscelare, filtrate, analizzare il prodotto, di dimensioni maggiori o minori a seconda dell'azienda.
Poi serve una macchina per il confezionamento in flacone (non molto complessa) e una per il confezionamento (più complessa, ma magari si fa fare fuori).
I coloranti sintetici arrivano quasi tutti dalla Cina... forse qualcuno ancora dalla Germania, ma dubito che un produttore in Filippine o in India usi coloranti tedeschi.
Alcune aziende, che nascono già nel business degli inchiostri, da stampa, e altri materiali del genere, probabilmente hanno impianti produttivi più grandi, di cui una parte (piccola immagino) dedicata a quelli per stilo.
Alcuni altri, hanno solo piccoli laboratori come KWZ.
Certo, ho pochi dubbi che aziende come MB (e altre simili) non si facciano gli inchiostri da se, non è il loro core business, commissionano ad altri.
Ma nessuno può convincermi del fatto che aziende come Bril, che in India vendono 50 ml a poche decine di centesimi di euro, si facciano fare gli inchiostri da Diamine...
Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 19:24
da alfredop
Non so oggi, ma Pelikan è nata come produttore di inchiostri, è possibile che abbia ancora uno stabilimento dedicato a questo (magari non in Europa).
Alfredo
Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 19:40
da Esme
sansenri ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 18:12
Produrre in proprio però non vuole neanche dire che si producono da se i composti chimici...
Immagino di no, anche se un produttore come Herbin forse sì, soprattutto per i coloranti, visto che dichiara di seguire antiche ricette. E di antiche ricette dovrebbe averne sperimentate un po' nei secoli!
Ma in effetti a noi credo interessi poco.
Probabilmente è interessante sapere quando un marchio sviluppa ricette personali in grado di fare la differenza, e quando invece si limita a far apporre il proprio nome su inchiostri uguali ad altri.
Il nero Aurora, ad esempio, non è un inchiostro come tanti. Al di là di chi glielo produce, ha evidentemente una formulazione che lo rende "nero Aurora" e per tanto distinguibile.
Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 21:19
da Monet63
Esme ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 19:40
sansenri ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 18:12
Produrre in proprio però non vuole neanche dire che si producono da se i composti chimici...
Immagino di no, anche se un produttore come Herbin forse sì, soprattutto per i coloranti, visto che dichiara di seguire antiche ricette. E di antiche ricette dovrebbe averne sperimentate un po' nei secoli!
Nel campo degli inchiostri, come in quello dei materiali per belle arti, si parla spesso di "antiche ricette", un'affermazione che fa sempre la sua bella figura. Ma, nella realtà, significa ben poco. Restando nel mio campo (ma il ragionamento è sovrapponibile ad altre realtà), per fare un esempio, nella produzione di colori a olio si parla di antiche ricette riferendosi a un impasto che nella sua composizione di massima non è mai cambiato. Alcuni produttori, giocando con le parole, parlano di "solo pigmento e olio", un adagio che dura da decenni che lascia intendere l'assenza di cariche inerti (che pure vengono usate da secoli per vari motivi). Lo fanno per sottolineare una formula antica migliorata da una purezza mai vista prima. La realtà è che le cariche inerti più comuni sono esse stesse comprese nella famiglia dei pigmenti. Di esempi se ne potrebbero fare molti altri, ma ora non è il caso: l'importante era spiegare il concetto.
I composti chimici (coloranti, pigmenti, etc.) necessari alla composizione sono disponibili presso una ventina/trentina di giganteschi produttori (la cui parte del leone la fanno i cinesi), specializzati in quello, che riforniscono l'intero pianeta. Parlo di Basf, Sigma Aldrich, Bayer, Ciba-Geigy (oggi incorporata in una realtà più mastodontica), Mitsubishi, Oxea (specializzato, tra l'altro, in coloranti per inchiostri) e altre che ora non mi vengono in mente. Esistono anche produttori più piccoli, anche in Italia, che coprono nicchie più o meno ristrette. Alcuni coloranti sono disponibili solo presso l'inventore per il periodo del brevetto, e ciò accade per i coloranti/pigmenti di nuova concezione.
Ciò che voglio dire è che a nessun produttore di inchiostri conviene creare un colorante in proprio, che è molto più logico (ed economicamente conveniente) acquistare da aziende estremamente specializzate, le quali - per produrlo - mettono in campo numeri che sono fuori dalla portata dei più. E' sempre possibile estrarre coloranti rivolgendosi al mondo animale e vegetale che, però, per loro stessa natura, non possono mantenere uno standard costante, essenziale in una produzione industriale.
Se sono in grado posso senz'altro estrarre un indaco dalla Indigofera tinctoria (o un carminio dalla cocciniglia, o un cremisi dalle radici di robbia, etc.) e farci una boccetta di inchiostro per uso personale o per regalarlo agli amici; ma, se devo produrlo industrialmente, acquisterò l'indaco sintetico (o un idrossiantrachinone sintetico), più stabile, con una resa immensamente più alta e dal tono costante.
Esme ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 19:40
Ma in effetti a noi credo interessi poco.
Probabilmente è interessante sapere quando un marchio sviluppa ricette personali in grado di fare la differenza, e quando invece si limita a far apporre il proprio nome su inchiostri uguali ad altri.
Esattamente. Due produttori possono usare lo stesso colorante e ottenere un inchiostro totalmente diverso.
Dove li producono?
Inviato: domenica 21 luglio 2024, 22:35
da Esme
Monet63 ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 21:19
E' sempre possibile estrarre coloranti rivolgendosi al mondo animale e vegetale che, però, per loro stessa natura, non possono mantenere uno standard costante, essenziale in una produzione industriale.
Beh, su questo Herbin ci "gioca" molto.
Sul suo sito viene più e più volte ripetuto "all natural dyes", cioè coloranti naturali, specificando che è per questo che i suoi inchiostri hanno quasi tutti ph neutri.
Cosa significherà? Sarà come la fesseria naturale/chimico? Boh!
C'è da dire che gli inchiostri Herbin in effetti pare non siano così costanti...
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Ma com'è e come non è, viva Herbin e il suo Polvere di Luna.
Monet63 ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 21:19
e farci una boccetta di inchiostro per uso personale o per regalarlo agli amici
Ci sono alcuni piccoli produttori, a livello artigianale, che in effetti lasciano intendere una cosa simile.
Hanno volumi di vendita sicuramente ridotti, e inchiostri talmente particolari che forse la costanza non è uno degli obiettivi, ma vai a sapere se è vero.
Dove li producono?
Inviato: lunedì 22 luglio 2024, 1:16
da sansenri
ad ogni buon conto, credo che si possa concordare che una azienda che compra i coloranti dalle grandi industrie chimiche, e li usa per formulare degli inchiostri per stilografiche, la si può definire produttore di inchiostri per stilografiche.
Non si può definire produttore di inchiostri per stilografiche un azienda che non esegue la formulazione, ma compra gli inchiostri già formulati.
Poi magari li imbottiglia e confeziona, o fa fare a terzi anche quello, ma in ogni caso non è produttore.
Nel mio ambito (farmaceutico) succede esattamente la stessa cosa, molte aziende farmaceutiche si possono definire tali, ma non si possono definire produttori. Il titolare del prodotto ( del marchio e delle autorizzazioni a commercializzare il prodotto a suo nome) si chiama comunque azienda farmaceutica, ma non sempre è il produttore. Il produttore compra le materie prime (principi attivi ed eccipienti) dalle grandi industrie chimiche (molte cinesi) e formula i prodotti, spesso anche per conto terzi.
Aggiungo che la mia impressione, non essendo un inchiostro complicato come un prodotto farmaceutico, né assoggettato ad una miriade di prove di ogni genere (dato che in molti casi il farmaceutico deve essere ingerito e deve essere provata la sua efficacia e la sua sicurezza), è che le aziende grandi non hanno intenzione di dedicare risorse al R&D e lo fanno quindi in outsourcing probabilmente presso uno dei grandi produttori di inchiostri facendosi sviluppare e produrre una formula ad hoc.
Per contro, proprio perché è molto più semplice e meno costoso fare un inchiostro, sono le aziende piccole che sperimentano, che sviluppano nuove formule, innovative e diverse da quelle classiche esistenti da molti decenni (vedi alcuni dei piccoli produttori citati da Simy nelle sue prove).
Dove li producono?
Inviato: lunedì 22 luglio 2024, 2:43
da Monet63
Esme ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 22:35
Monet63 ha scritto: ↑domenica 21 luglio 2024, 21:19
E' sempre possibile estrarre coloranti rivolgendosi al mondo animale e vegetale che, però, per loro stessa natura, non possono mantenere uno standard costante, essenziale in una produzione industriale.
Beh, su questo Herbin ci "gioca" molto.
Sul suo sito viene più e più volte ripetuto "all natural dyes", cioè coloranti naturali, specificando che è per questo che i suoi inchiostri hanno quasi tutti ph neutri.
Cosa significherà? Sarà come la fesseria naturale/chimico? Boh!
La gamma Herbin è piuttosto vasta, e comprende tinte tali da rendere impossibile l'uso di soli coloranti naturali. Nella gamma potrebbe essercene qualcuno, ma tutti no. Chiaramente, a me come a molti, tutto questo importa poco o niente; sono più interessato alle caratteristiche di alcuni splendidi inchiostri (loro e di altri), si fa solo per chiacchierare.
Dove li producono?
Inviato: lunedì 22 luglio 2024, 8:44
da Roland
Anche perché prima di tutto occorrerebbe definire con precisione cosa si intende e quali specifiche precise corrispondono a "fatto in casa".
Semplice : la ricerca sviluppo e produzione (fabbrica, laboratori) sono di proprietà dell'azienda.
Questa è l'unica definizione sensata di in house, e pertanto non credo esista una sola azienda italiana di stilografiche che si produca in proprio gli inchiostri. Perfino la Montblanc delega a terzi la produzione d'inchiostri.