condivido il commento, e d'altronde quando dicevo che noi dimentichiamo di essere una nicchia a volere il flex, tra una nicchia di appassionati di penne stilografiche, tra una nicchia di utenti che saltuariamente e non per passione specifica ancora usano le stilografiche per scrivere, tra una popolazione che scrive ancora prevalentemente a mano e che gradualmente si riduce, intendevo proprio questo.calli1958 ha scritto: ↑venerdì 1 dicembre 2023, 15:34 Sicuramente tutti i commenti riportano motivazioni condivisibili per giustificare la mancanza di stilografiche attuali con "veri" pennini flessibili (tranne rare eccezioni solitamente ipercostose), riassumibili credo in due elementi: mancanza di know-how e improbabile redditività. Pensò però che la causa più profonda sia la perduta capacità di scrivere a mano da parte della quasi totalità dei potenziali clienti, quindi gran parte degli utenti è abbastanza indifferente al pennino (diciamo che la scelta F- M, purché scorrevoli, è per questi più che sufficiente), e solo la parte estetica della penna riveste una qualche importanza. Di conseguenza i produttori sono interessati a soddisfare questa clientela (gli altri non sono redditizi). Purtroppo ciò ha comportato una scarsa attenzione allo strumento e una smodata elaborazione a quello che gli sta intorno.
Tieni conto però che anche questo (i volumi) è un dato "di mercato" ed è perciò un parametro con cui si stima la redditività...