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La prossima stilografica? Aiutatemi

Inviato: lunedì 28 gennaio 2013, 20:13
da piccardi
lolnarcan ha scritto:L'oro è un ottimo conduttore elettrico e termico, l'unica idea che mi è venuta in mente per il fusion è che le variazioni di temperatura generate nella scrittura, seppur minime, sono captate dall'oro tramite le due propagini sul pennino che per la prima legge della termodinamica non possono far altro che assorbire questo calore all'inizio del processo e poi trasferirlo ad un corpo più freddo (probabilmente l'inchiostro), in maniera molto efficente (per proprietà intrinseca dell'oro stesso), fino all'equilibrio. In un microsistema capillare dovrebbe far parecchio poiché siccome la viscosità diminuisce all'aumentare della temperatura l'inchiostro teoricamente diverrebbe più fluido. Se fosse esatto è come se si preriscaldasse l'inchiostro (effetto che si avrebbe comunque dopo qualche riga iniziale). Inchiostro più fluido, esperienza di scrittura migliore.

Un Aurora Black ancora più fluido?!? :mrgreen:
A parte (scusa la pedanteria da fisico) che il principio della termodinamica che dice che il calore si trasmette dai corpi caldi a quelli freddi è il secondo, il punto è chi scalderebbe l'oro di più rispetto all'acciaio (che è comunque anche lui un ottimo conduttore di calore)? Chi genererebbe lo squilibrio di calor, per di più localizzata su una superficie di così pochi millimetri? Il primo principio è quello che ci dice che che il calore non si genera dal nulla, lo ottieni solo se degradi energia nel sistema.

Francamente non vedo come l'acciaio possa trovarsi ad una temperatura inferiore rispetto all'oro dato che in condizioni normali entrambi, sono all'equilibrio termico con l'ambiente circostante. Se non scaldi tu (e l'unica cosa che potrebbe farlo forse è l'attrito del pennino, che scalderebbe la punta dell'acciaio, e solo quando hai iniziato a scrivere) non ci può essere squilibrio termico. Comunque visto l'estrema scorrevolezza del pennino, ho seri dubbi che l'attrito dello stesso sia capace di generare quantità di calore significative.

Simone

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Inviato: martedì 29 gennaio 2013, 2:32
da lolnarcan
Si, da un equilibrio termico iniziale (tutto a temperatura ambiente), il primo squilibrio sarà dovuto alla frizione della carta, che inchiostro o non inchiostro indubbiamente è presente (la punta iridio si mette proprio per un motivo). L'oro interviene immagazzinando e diffondendo più velocemente e con miglior efficienza questo calore e lo trasferisce dalla punta alla zona soprastante l'alimentatore quindi l'inchiostro: qui il sistema tenderá ad equilibrarsi nuovamente, preriscaldando la zona molto prima della semplice diffusione sul pennino d'acciaio. Il guadagno è infatti nell'aumentare la velocità di equilibri che sono già presenti. È molto affascinante a mio avviso, e credo che se ci si metta sopra l'argento invece che l'oro il risultato sarebbe anche migliore. Sempre se le mie chiacchiere son veritiere :lol:

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Inviato: martedì 29 gennaio 2013, 6:43
da kristy64
Salve, potrei consigliati, tra le tue proposte, la Delta Fusione 82, ottima penna, ottima scrittura,
pennino innovativo che scrive benissimo.
Ciao Cristina.

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Inviato: martedì 29 gennaio 2013, 9:33
da nicola
Ciao.
Seguendo il mio gusto personale avrei il dubbio tra la Sailor e la Delta.
Riguardo alla Delta, avendo il penninio fusion sulla FP500 ti posso dire che questo è davvero ottimo. Vale la pena averlo. Poi la Fusion 82 mi piace molto.
Per quanto riguarda la Sailor, bhe, io lo vorrei proprio provare un pennino Sailor, sto pensando di regalarmela per il mio quasi imminente compleanno :)

Scelta ardua, ma io prendere una di queste due.

Facci sapere cosa hai scelto mi raccomando che sono curioso!

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Inviato: martedì 29 gennaio 2013, 13:50
da gcarlo
Ciao a tutti.
Giusto sabato ho preso la DELTA FUSION con pennino F, caricata con inchiostro nero Delta,
e ovviamente non ho perso tempo ad utilizzarla subito.
Devo dire che sono rimasto entusiasta della scorrevolezza della penna.
Ho notato, inoltre, che il flusso dell'inchiostro è costante, anche cambiando tipo di carta.