Penne (nuove) con pennino "in house"
Inviato: lunedì 8 maggio 2023, 22:32
Ti piace come scrive? Bene, tutto il resto è ‘falegnameria mentale’…
bene, è proprio per questo che tenevo a spiegarlo, le variabili sono parecchie anche quando l'origine del pennino è la stessa.Barbabravo ha scritto: ↑lunedì 8 maggio 2023, 22:24 Grazie, sei stato molto chiaro, ci ragionerò sopra e nel frattempo continuerò a fare ricerche a tal proposito.
(Perdonami ma mi occupo di penne stilografiche da una decina di giorni...)
A presto![]()
OK, ma intendo i pennini di Santini chi li fa quindi? l'origine è ancora quella al di là del marchio?
Informazione molto interessante Simone.
Eh, piano piano la nebbia si dirada
su questo non sono d'accordo, quando di un argomento ti vuoi appassionare restare in superficie non basta, d'accordo che lo scopo primario sia scriverci, ma conoscere l'aspetto tecnico (e anche chi produce è un aspetto tecnico) non è del tutto secondario.
che io sappia questo è l'unico sito che ragruppa tutti i vari produttori di penniniBarbabravo ha scritto: ↑lunedì 8 maggio 2023, 18:43 Ciao a tutti, esiste un elenco che raggruppi tutti i produttori in attività che montino nelle loro penne pennini di loro produzione? Cosiddetti "in house". Consultando i siti dei produttori le informazioni sono spesso poco trasparenti a riguardo. Grazie.
Esattamente, altrimenti potremmo dire che, in definitiva, anche una Preppy scrive... La funzione e l'estetica sono solo l'aspetto superficiale, forse quello che attira in prima battuta; poi, per appassionarsi, bisogna scendere in profondità, conoscere gli aspetti tecnici, produttivi ma anche storici e sociali. Molto interessante, a tal proposito, il libro "Questione di stilo" sulla storia dell'Aurora.sansenri ha scritto: ↑lunedì 8 maggio 2023, 22:47su questo non sono d'accordo, quando di un argomento ti vuoi appassionare restare in superficie non basta, d'accordo che lo scopo primario sia scriverci, ma conoscere l'aspetto tecnico (e anche chi produce è un aspetto tecnico) non è del tutto secondario.
Un esempio banale (che poi conosci...), quando quel pennino lo vuoi sostituire, chi lo fa, come è fatto, quali sono i pennini compatibili, etc. diventa importante.
Alla fine ognuno si appassiona a quello che più gli corrisponde in una penna. La storia, la tecnica, la qualità, l'equilibrio, l'esclusività o mille altre cose.Barbabravo ha scritto: ↑lunedì 8 maggio 2023, 23:12
Esattamente, altrimenti potremmo dire che, in definitiva, anche una Preppy scrive... La funzione e l'estetica sono solo l'aspetto superficiale, forse quello che attira in prima battuta; poi, per appassionarsi, bisogna scendere in profondità, conoscere gli aspetti tecnici, produttivi ma anche storici e sociali. Molto interessante, a tal proposito, il libro "Questione di stilo" sulla storia dell'Aurora.
Purtroppo è un esempio di come sia dura fare uno schema aggiornato: Franklin Christoph, Conklin, Monteverde e TWSBI sono adesso JoWo. Romillo e Omas son decedute. Leonardo i pennini oro li fa "in-house" e Parker e Waterman li definirei "in-china" più che "in-house"...RisottoPensa ha scritto: ↑lunedì 8 maggio 2023, 22:52che io sappia questo è l'unico sito che ragruppa tutti i vari produttori di penniniBarbabravo ha scritto: ↑lunedì 8 maggio 2023, 18:43 Ciao a tutti, esiste un elenco che raggruppi tutti i produttori in attività che montino nelle loro penne pennini di loro produzione? Cosiddetti "in house". Consultando i siti dei produttori le informazioni sono spesso poco trasparenti a riguardo. Grazie.
http://danielpi.com/fountain-pens/2015/ ... makes-them
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Si ho capito… ma qui si gira sempre intorno alle stesse questioni… vado a memoria, potrei sbagliarmi, ma non più tardi di qualche mese fa abbiamo fatto pagine e pagine sugli in House presunti o meno di un’azienda X… sarò strano io, ma gira e rigira facciamo sempre le stesse discussioni… un pennino se lo voglio cambiare perché non mi piace lo cambio, a prescindere che sia in house o meno, presunto o meno, etc etc… ci siamo capiti, ne sono certo..sansenri ha scritto: ↑lunedì 8 maggio 2023, 22:47su questo non sono d'accordo, quando di un argomento ti vuoi appassionare restare in superficie non basta, d'accordo che lo scopo primario sia scriverci, ma conoscere l'aspetto tecnico (e anche chi produce è un aspetto tecnico) non è del tutto secondario.
Un esempio banale (che poi conosci...), quando quel pennino lo vuoi sostituire, chi lo fa, come è fatto, quali sono i pennini compatibili, etc. diventa importante.
precisamente quello che dicevomaylota ha scritto: ↑lunedì 8 maggio 2023, 23:32Purtroppo è un esempio di come sia dura fare uno schema aggiornato: Franklin Christoph, Conklin, Monteverde e TWSBI sono adesso JoWo. Romillo e Omas son decedute. Leonardo i pennini oro li fa "in-house" e Parker e Waterman li definirei "in-china" più che "in-house"...RisottoPensa ha scritto: ↑lunedì 8 maggio 2023, 22:52
che io sappia questo è l'unico sito che ragruppa tutti i vari produttori di pennini
http://danielpi.com/fountain-pens/2015/ ... makes-them
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La pallina di “iridio” è un semilavorato con poco valore aggiunto di lavoro. Nella costruzione del pennino viene lavorata molto di più che a monte. Non avrebbe alcun senso considerare di produrre la stessa in azienda, come prodursi barre o fogli di acciaio o oro in house. Altrimenti ogni azienda produttrice dovrebbe avere una fonderia.Enbi ha scritto: ↑martedì 9 maggio 2023, 7:26 Spero di rimanere in argomento aggiungendo un'altra questione: chi fa le punte dei pennini (cioè quella pallina di Iridio, Iridosmio o chissà quale altra lega che ci vuole un master in metalmeccanica per conoscere)? Stando a quanto affermato nella "Bibbia stilografica" (un testo in che ho presentato qui: viewtopic.php?t=30275 ), le uniche fabbriche che producono tali sferette sono un'azienda siderurgica tedesca e... Pilot (che verosimilmente potrebbe fornire le punte anche ad altri produttori nipponici). Quindi, a meno che quello che sta scritto lì non sia una fesseria col botto, anche in ogni pennino "fatto in casa" (questa italianizzazione dell'inglese "in-house" mi ha sempre fatto ridere perché mi fa pensare ai biscotti o al pane più che a pennini di stilografiche) potrebbe esserci una parte, e neanche trascurabile perché è ciò che tocca la carta e dà le se sensazioni di scrittura, di fatto da altri, anche se poi rilavorato dall'azienda.