levodi ha scritto: ↑mercoledì 26 ottobre 2022, 17:12
non avendo esperienza diretta con l'inchiostro in questione, provo a buttare la un' idea: se non si tratta di contaminazione con altri inchiostri potrebbe essere un fenomeno chimico che magare ha fatto separare i vari componenti o ossidare i pigmenti.
Ci sei andato vicino.
Cerco di spiegare semplicemente i motivi per cui alcuni rossi/arancioni possono diventare verdi, ma prima un punto importante per capire il pippone: quando parliamo di un colore rotto, ci riferiamo a un colore desaturato con il suo complementare: più i due sono agli antipodi di una ruota colore, più la loro unione porterà verso il grigio, producendo un colore più o meno rotto.
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Senza considerare gli agenti ausiliari, gli inchiostri tradizionali sono formati da coloranti, ovvero sostanze che possono essere disperse in un solvente. Il soluto è il colorante, il solvente è l'acqua. Ora, anche se i coloranti sono abbastanza numerosi, per ragioni logistiche ed economiche un produttore tende a usarne il minor numero possibile, scegliendo quelli che permettono ampio margine di mescolanza; ricordiamoci che con pochissimi colori ben scelti è possibile ottenere un vero esercito di tinte diverse.
Ora, se vogliamo un rosso mattone, abbiamo in pratica due strade (sarebbero di più ma semplifico):
- servirci di un colorante nativo;
- servirci di una miscela di due o più colori.
Il problema, in questo esempio, è che i coloranti rosso mattone sono rarissimi e sostanzialmente non vengono prodotti, perché andrebbero ottenuti da pigmenti inorganici a base di ossido di ferro sintetico, insolubile (è un pigmento); di conseguenza, se serve una soluzione (come lo sono gli inchiostri tradizionali all'acqua) e non una sospensione (che permetterebbe di usare pigmenti e un legante, come capita a determinati inchiostri ai pigmenti), la scelta più logica è comporre il colore. Per comporre un rosso mattone si prende un rosso con sottotono arancio (come alcuni diketo-pyrrolo) e lo si "rompe" con un verde (tipicamente una ftalocianina clorurata o bromurata, un colorante con una forza tingente mostruosa, economicamente molto vantaggioso); all'aumentare della percentuale di verde il rosso vira sempre più verso il grigio, passando da rosso vivo, a rosso cinabro, rosso mattone, fino a desaturare ulteriormente verso un cosiddetto "grigio cromatico" (ovvero un grigio privo di nero). E' possibile anche il contrario: se vogliamo un inchiostro come il "Vert Empire" di Herbin, possiamo prendere un pyrrolo e una ftalocianina, diluirli moltissimo per moderare la potenza cromatica a nostro piacimento e - partendo dal verde - "romperlo" con il rosso, a piacimento. Il verde in questione diventerà meno brillante e, a mano a mano, virerà al terroso, fino al grigio cromatico.
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Ora c'è un discorso accessorio, che riguarda la resistenza alla luce. I coloranti moderni (generalmente fotostabili) sono anche piuttosto costosi, quelli più datati lo sono molto meno (anche come stabilità). Dato che un inchiostro stilografico comune non viene dato come fotoresistente (se lo è si tratta di un fatto incidentale), un produttore può scegliere ciò che effettivamente gli serve/conviene. Una "tavolozza" tipica che permette letteralmente migliaia di toni diversi è formata da non più di una decina di coloranti, non necessariamente resistenti alla luce. Il diketo-pyrrolo, ad esempio, è molto resistente, ma costoso, quindi viene di solito sostituito con azoici a basso costo, che fino a quando reggono sono molto brillanti, ma soffrono di reazioni piuttosto repentine (anche in forma di pigmento quando legati in leganti non grassi). Le ftalocianine, verdi o blu, sono resistenti e piuttosto economiche, così come le diossazine (dei violetti neutri o bluastri) e i quinacridoni (rossi a sottotono violaceo).
Dato che una soluzione mette a contatto diretto i coloranti, questi, in certe condizioni, possono reagire. Io credo che, nel tuo caso, l'inchiostro sia composto da una componente rossa e una componente verde. Il rosso per qualche motivo ha perso molto del suo peso cromatico, anche se non del tutto, come testimonia il verde rotto che ne è scaturito.
Mi sono dilungato un po' e forse il testo non scorre come vorrei, ma oggi non sto benissimo, abbiate pazienza.