Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Da color rame a verde palma…
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A me quell'inchiostro non è mai diventato verde. L'unico problema che ho avuto, era un incrostamento sul pennino di una penna, solo su quella per ora, e pare sia comune con inchiostri arancioni, per lo più
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2 domande:
1) Tu hai tra i tuoi colori quel verde?
2) quando hai aperto la penna tutto il converter era pieno di inchiostro verde?
Cesare Augusto
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Suggerimenti per dirimere il mistero:Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 26 ottobre 2022, 17:44
2 domande:
1) Tu hai tra i tuoi colori quel verde?
2) quando hai aperto la penna tutto il converter era pieno di inchiostro verde?
Incontriamoci in uno studio in rosso (cit)
Affrontiamo il caso dell'inchiostro sbiancato (semi_cit)
Lo scriviamo nel nostro taccuino (semi_cit)
La soluzione potrebbe essere elementare, mio caro Cesare Augusto (semi_cit anche qui....)
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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Da color rame a verde palma…
Se era una penna nuova ci possono essere residui nell' alimentatore dovuti alla plastica o al processo produttivo, tipo sbloccanti o additivi che risalgono in superficie non sono sostanze che se ne vanno lavando con acqua.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Da color rame a verde palma…
Ci sei andato vicino.levodi ha scritto: ↑mercoledì 26 ottobre 2022, 17:12 non avendo esperienza diretta con l'inchiostro in questione, provo a buttare la un' idea: se non si tratta di contaminazione con altri inchiostri potrebbe essere un fenomeno chimico che magare ha fatto separare i vari componenti o ossidare i pigmenti.
Cerco di spiegare semplicemente i motivi per cui alcuni rossi/arancioni possono diventare verdi, ma prima un punto importante per capire il pippone: quando parliamo di un colore rotto, ci riferiamo a un colore desaturato con il suo complementare: più i due sono agli antipodi di una ruota colore, più la loro unione porterà verso il grigio, producendo un colore più o meno rotto.
--------------
Senza considerare gli agenti ausiliari, gli inchiostri tradizionali sono formati da coloranti, ovvero sostanze che possono essere disperse in un solvente. Il soluto è il colorante, il solvente è l'acqua. Ora, anche se i coloranti sono abbastanza numerosi, per ragioni logistiche ed economiche un produttore tende a usarne il minor numero possibile, scegliendo quelli che permettono ampio margine di mescolanza; ricordiamoci che con pochissimi colori ben scelti è possibile ottenere un vero esercito di tinte diverse.
Ora, se vogliamo un rosso mattone, abbiamo in pratica due strade (sarebbero di più ma semplifico):
- servirci di un colorante nativo;
- servirci di una miscela di due o più colori.
Il problema, in questo esempio, è che i coloranti rosso mattone sono rarissimi e sostanzialmente non vengono prodotti, perché andrebbero ottenuti da pigmenti inorganici a base di ossido di ferro sintetico, insolubile (è un pigmento); di conseguenza, se serve una soluzione (come lo sono gli inchiostri tradizionali all'acqua) e non una sospensione (che permetterebbe di usare pigmenti e un legante, come capita a determinati inchiostri ai pigmenti), la scelta più logica è comporre il colore. Per comporre un rosso mattone si prende un rosso con sottotono arancio (come alcuni diketo-pyrrolo) e lo si "rompe" con un verde (tipicamente una ftalocianina clorurata o bromurata, un colorante con una forza tingente mostruosa, economicamente molto vantaggioso); all'aumentare della percentuale di verde il rosso vira sempre più verso il grigio, passando da rosso vivo, a rosso cinabro, rosso mattone, fino a desaturare ulteriormente verso un cosiddetto "grigio cromatico" (ovvero un grigio privo di nero). E' possibile anche il contrario: se vogliamo un inchiostro come il "Vert Empire" di Herbin, possiamo prendere un pyrrolo e una ftalocianina, diluirli moltissimo per moderare la potenza cromatica a nostro piacimento e - partendo dal verde - "romperlo" con il rosso, a piacimento. Il verde in questione diventerà meno brillante e, a mano a mano, virerà al terroso, fino al grigio cromatico.
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Ora c'è un discorso accessorio, che riguarda la resistenza alla luce. I coloranti moderni (generalmente fotostabili) sono anche piuttosto costosi, quelli più datati lo sono molto meno (anche come stabilità). Dato che un inchiostro stilografico comune non viene dato come fotoresistente (se lo è si tratta di un fatto incidentale), un produttore può scegliere ciò che effettivamente gli serve/conviene. Una "tavolozza" tipica che permette letteralmente migliaia di toni diversi è formata da non più di una decina di coloranti, non necessariamente resistenti alla luce. Il diketo-pyrrolo, ad esempio, è molto resistente, ma costoso, quindi viene di solito sostituito con azoici a basso costo, che fino a quando reggono sono molto brillanti, ma soffrono di reazioni piuttosto repentine (anche in forma di pigmento quando legati in leganti non grassi). Le ftalocianine, verdi o blu, sono resistenti e piuttosto economiche, così come le diossazine (dei violetti neutri o bluastri) e i quinacridoni (rossi a sottotono violaceo).
Dato che una soluzione mette a contatto diretto i coloranti, questi, in certe condizioni, possono reagire. Io credo che, nel tuo caso, l'inchiostro sia composto da una componente rossa e una componente verde. Il rosso per qualche motivo ha perso molto del suo peso cromatico, anche se non del tutto, come testimonia il verde rotto che ne è scaturito.
Mi sono dilungato un po' e forse il testo non scorre come vorrei, ma oggi non sto benissimo, abbiate pazienza.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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1) molto simileAutomedonte ha scritto: ↑mercoledì 26 ottobre 2022, 17:442 domande:
1) Tu hai tra i tuoi colori quel verde?
2) quando hai aperto la penna tutto il converter era pieno di inchiostro verde?
2) si
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Da color rame a verde palma…
su reddit sono usciti in questi giorni due o tre post di persone (uno confermato da un venditore) dove dicevano di aver avuto lo stesso problema proprio con l'ancient copper. sarà stato un lotto uscito male magari, oppure è una caratteristica dell'inchiostro quella di cambiare
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Molto interessante, davvero! Grazie per avermi fatto tornare ai tempi dell‘’università e soprattutto per aver speso tanto tempo a scrivere questa descrizione con annessa probabile spiegazione così lunga soprattutto se non stai bene.Monet63 ha scritto: ↑mercoledì 26 ottobre 2022, 18:13Ci sei andato vicino.levodi ha scritto: ↑mercoledì 26 ottobre 2022, 17:12 non avendo esperienza diretta con l'inchiostro in questione, provo a buttare la un' idea: se non si tratta di contaminazione con altri inchiostri potrebbe essere un fenomeno chimico che magare ha fatto separare i vari componenti o ossidare i pigmenti.
Cerco di spiegare semplicemente i motivi per cui alcuni rossi/arancioni possono diventare verdi, ma prima un punto importante per capire il pippone: quando parliamo di un colore rotto, ci riferiamo a un colore desaturato con il suo complementare: più i due sono agli antipodi di una ruota colore, più la loro unione porterà verso il grigio, producendo un colore più o meno rotto.
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Senza considerare gli agenti ausiliari, gli inchiostri tradizionali sono formati da coloranti, ovvero sostanze che possono essere disperse in un solvente. Il soluto è il colorante, il solvente è l'acqua. Ora, anche se i coloranti sono abbastanza numerosi, per ragioni logistiche ed economiche un produttore tende a usarne il minor numero possibile, scegliendo quelli che permettono ampio margine di mescolanza; ricordiamoci che con pochissimi colori ben scelti è possibile ottenere un vero esercito di tinte diverse.
Ora, se vogliamo un rosso mattone, abbiamo in pratica due strade (sarebbero di più ma semplifico):
- servirci di un colorante nativo;
- servirci di una miscela di due o più colori.
Il problema, in questo esempio, è che i coloranti rosso mattone sono rarissimi e sostanzialmente non vengono prodotti, perché andrebbero ottenuti da pigmenti inorganici a base di ossido di ferro sintetico, insolubile (è un pigmento); di conseguenza, se serve una soluzione (come lo sono gli inchiostri tradizionali all'acqua) e non una sospensione (che permetterebbe di usare pigmenti e un legante, come capita a determinati inchiostri ai pigmenti), la scelta più logica è comporre il colore. Per comporre un rosso mattone si prende un rosso con sottotono arancio (come alcuni diketo-pyrrolo) e lo si "rompe" con un verde (tipicamente una ftalocianina clorurata o bromurata, un colorante con una forza tingente mostruosa, economicamente molto vantaggioso); all'aumentare della percentuale di verde il rosso vira sempre più verso il grigio, passando da rosso vivo, a rosso cinabro, rosso mattone, fino a desaturare ulteriormente verso un cosiddetto "grigio cromatico" (ovvero un grigio privo di nero). E' possibile anche il contrario: se vogliamo un inchiostro come il "Vert Empire" di Herbin, possiamo prendere un pyrrolo e una ftalocianina, diluirli moltissimo per moderare la potenza cromatica a nostro piacimento e - partendo dal verde - "romperlo" con il rosso, a piacimento. Il verde in questione diventerà meno brillante e, a mano a mano, virerà al terroso, fino al grigio cromatico.
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Ora c'è un discorso accessorio, che riguarda la resistenza alla luce. I coloranti moderni (generalmente fotostabili) sono anche piuttosto costosi, quelli più datati lo sono molto meno (anche come stabilità). Dato che un inchiostro stilografico comune non viene dato come fotoresistente (se lo è si tratta di un fatto incidentale), un produttore può scegliere ciò che effettivamente gli serve/conviene. Una "tavolozza" tipica che permette letteralmente migliaia di toni diversi è formata da non più di una decina di coloranti, non necessariamente resistenti alla luce. Il diketo-pyrrolo, ad esempio, è molto resistente, ma costoso, quindi viene di solito sostituito con azoici a basso costo, che fino a quando reggono sono molto brillanti, ma soffrono di reazioni piuttosto repentine (anche in forma di pigmento quando legati in leganti non grassi). Le ftalocianine, verdi o blu, sono resistenti e piuttosto economiche, così come le diossazine (dei violetti neutri o bluastri) e i quinacridoni (rossi a sottotono violaceo).
Dato che una soluzione mette a contatto diretto i coloranti, questi, in certe condizioni, possono reagire. Io credo che, nel tuo caso, l'inchiostro sia composto da una componente rossa e una componente verde. Il rosso per qualche motivo ha perso molto del suo peso cromatico, anche se non del tutto, come testimonia il verde rotto che ne è scaturito.
Mi sono dilungato un po' e forse il testo non scorre come vorrei, ma oggi non sto benissimo, abbiate pazienza.
Ammettiamo anche sia cosi:Nepgdamn ha scritto: ↑mercoledì 26 ottobre 2022, 18:24 su reddit sono usciti in questi giorni due o tre post di persone (uno confermato da un venditore) dove dicevano di aver avuto lo stesso problema proprio con l'ancient copper. sarà stato un lotto uscito male magari, oppure è una caratteristica dell'inchiostro quella di cambiare
1) nelle altre penne non l’ha mai fatto
2) nella boccetta ha ancora il suo colore corretto
3) lo stesso, della stessa boccia, lo sto usando da mesi
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Prova a mettere una goccia di inchiostro su una superficie e metterci una goccia di candeggia, acqua ossigenata o sgrassante, poi vedi di che colore diventa.
Sarebbe interessante fare la cromatografia su scottex dell'ancient copper per svelarne i componenti.
Secondo me hai residui di lavorazione sull'alimentatore.
Sarebbe interessante fare la cromatografia su scottex dell'ancient copper per svelarne i componenti.
Secondo me hai residui di lavorazione sull'alimentatore.
Appunto, il rame quando invecchia si ossida e diventa verde.
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Lo sapevo che arrivava la spiegazione/documentario di Monet. E come sempre, è fantastico leggerla
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Io lo adoro
Ne stavo parlando giusto qualche giorno fa con un collega astrofotografo (di professione imbianchino, si definisce lui, ma io lo chiamo artista del pennello) che faticava a capire come rosso e verde, quando si parla di LED, producano giallo. In quel caso, avendo un’emissione di luce, invece di un assorbimento, il colore risultante si schiarisce e tende al bianco, ma la tonalità resta quella.Monet63 ha scritto: ↑mercoledì 26 ottobre 2022, 18:13 quando parliamo di un colore rotto, ci riferiamo a un colore desaturato con il suo complementare: più i due sono agli antipodi di una ruota colore, più la loro unione porterà verso il grigio, producendo un colore più o meno rotto.
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Per comporre un rosso mattone si prende un rosso con sottotono arancio (come alcuni diketo-pyrrolo) e lo si "rompe" con un verde (tipicamente una ftalocianina clorurata o bromurata, un colorante con una forza tingente mostruosa, economicamente molto vantaggioso); all'aumentare della percentuale di verde il rosso vira sempre più verso il grigio, passando da rosso vivo, a rosso cinabro, rosso mattone, fino a desaturare ulteriormente verso un cosiddetto "grigio cromatico" (ovvero un grigio privo di nero).
Grazie, come al solito, della condivisione di altissimo livello tecnico
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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"2) ho ripreso ad essere sonnambulo (non è una battuta giuro) e l’ho cambiato io nottetempo."
scambio di converter? (di tuo sei già piuttosto smanettone... ) hai verificato se hai per caso ancient copper in qualche altra penna, adesso...?
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