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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
- pugliamix
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Io ho mollato La strada di Swann di Marcel Proust.
Dopo svariate pagine di descrizione delle sensazioni di un risveglio e della stanza in cui un tizio si risvegliava, l'ho lasciato.
Dopo svariate pagine di descrizione delle sensazioni di un risveglio e della stanza in cui un tizio si risvegliava, l'ho lasciato.
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Anche per me sono tanti, se un libro mi annoia non ci guadagno nulla a finirlo, anzi mi dispiace ancora di più aver pagato per annoiarmi.
Nell’elenco, ma non tra i peggiori, il già citato Moby Dick (provai a leggerlo alle elementari)
Tra i peggiori sicuramente metto tutti i mattoni scolastici obbligatori (la coscienza di Zeno e, soprattutto, i Malavoglia in cima alla classifica).
Tra quelli lunghi e faticosi, ma comunque piaciuti, c’è il Silmarillion del buon Tolkien. D’altronde se si vuole raccontare tutti i maggiori accadimenti avvenuti dalla creazione del mondo… provateci voi!
Il fatto che l’argomento mi interessasse mi ha imposto di finirlo, diversi capitoli sono anche belli e avvincenti, altri terribilmente lenti, ma necessari per non perdere pezzi.
Recentemente, grazie a Audible, ho intrapreso la lettura di una saga fantasy che, dopo 4 o 5 libri è andata crollando sia come qualità di scrittura che come qualità di traduzione (“cadde per aria e atterrò a terra” mi resterà per sempre in mente come definizione di traduzione orrenda). Abbandonata, mi pare al libro 9 e dopo poco nemmeno mi ricordo più quale fosse in nome della saga, né l’autrice. Sarà un meccanismo di difesa.
Altra saga che sto seguendo su Audible è quella di Jack Reacher, molto avvincente nei primi volumi, ma molto ripetitiva a lungo andare. Cambiano le situazioni, ma non cambia mai il personaggio. L’unica persona che in 12 anni non abbia mai cambiato un’abitudine, un modo di fare… niente. Statico come una statua.
Ho finito con molto disinteresse il 14º lentissimo libro e iniziato il 15º promettendo che è l’ultima chance (ne mancherebbero altri 7, ma se va avanti così, mollo).
Nell’elenco, ma non tra i peggiori, il già citato Moby Dick (provai a leggerlo alle elementari)
Secondo me scriveva molto piccolo e non si è reso conto
Tra i peggiori sicuramente metto tutti i mattoni scolastici obbligatori (la coscienza di Zeno e, soprattutto, i Malavoglia in cima alla classifica).
Tra quelli lunghi e faticosi, ma comunque piaciuti, c’è il Silmarillion del buon Tolkien. D’altronde se si vuole raccontare tutti i maggiori accadimenti avvenuti dalla creazione del mondo… provateci voi!
Il fatto che l’argomento mi interessasse mi ha imposto di finirlo, diversi capitoli sono anche belli e avvincenti, altri terribilmente lenti, ma necessari per non perdere pezzi.
Recentemente, grazie a Audible, ho intrapreso la lettura di una saga fantasy che, dopo 4 o 5 libri è andata crollando sia come qualità di scrittura che come qualità di traduzione (“cadde per aria e atterrò a terra” mi resterà per sempre in mente come definizione di traduzione orrenda). Abbandonata, mi pare al libro 9 e dopo poco nemmeno mi ricordo più quale fosse in nome della saga, né l’autrice. Sarà un meccanismo di difesa.
Altra saga che sto seguendo su Audible è quella di Jack Reacher, molto avvincente nei primi volumi, ma molto ripetitiva a lungo andare. Cambiano le situazioni, ma non cambia mai il personaggio. L’unica persona che in 12 anni non abbia mai cambiato un’abitudine, un modo di fare… niente. Statico come una statua.
Ho finito con molto disinteresse il 14º lentissimo libro e iniziato il 15º promettendo che è l’ultima chance (ne mancherebbero altri 7, ma se va avanti così, mollo).
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
I Malavogliaaaaaa li ho letti proprio di malavoglia a scuola, poi l'ho riletto dopo vent'anni e mi è piaciuto, è uno di queli libri che ho dovuto leggere a voce alta, quando un libro è per me faticoso ed ostico da leggere, lo leggo a voce alta e risolvo il problemaKoten90 ha scritto: ↑mercoledì 21 settembre 2022, 19:17 Anche per me sono tanti, se un libro mi annoia non ci guadagno nulla a finirlo, anzi mi dispiace ancora di più aver pagato per annoiarmi.
Nell’elenco, ma non tra i peggiori, il già citato Moby Dick (provai a leggerlo alle elementari)Secondo me scriveva molto piccolo e non si è reso conto
Tra i peggiori sicuramente metto tutti i mattoni scolastici obbligatori (la coscienza di Zeno e, soprattutto, i Malavoglia in cima alla classifica).
Tra quelli lunghi e faticosi, ma comunque piaciuti, c’è il Silmarillion del buon Tolkien. D’altronde se si vuole raccontare tutti i maggiori accadimenti avvenuti dalla creazione del mondo… provateci voi!
Il fatto che l’argomento mi interessasse mi ha imposto di finirlo, diversi capitoli sono anche belli e avvincenti, altri terribilmente lenti, ma necessari per non perdere pezzi.
Recentemente, grazie a Audible, ho intrapreso la lettura di una saga fantasy che, dopo 4 o 5 libri è andata crollando sia come qualità di scrittura che come qualità di traduzione (“cadde per aria e atterrò a terra” mi resterà per sempre in mente come definizione di traduzione orrenda). Abbandonata, mi pare al libro 9 e dopo poco nemmeno mi ricordo più quale fosse in nome della saga, né l’autrice. Sarà un meccanismo di difesa.
Altra saga che sto seguendo su Audible è quella di Jack Reacher, molto avvincente nei primi volumi, ma molto ripetitiva a lungo andare. Cambiano le situazioni, ma non cambia mai il personaggio. L’unica persona che in 12 anni non abbia mai cambiato un’abitudine, un modo di fare… niente. Statico come una statua.
Ho finito con molto disinteresse il 14º lentissimo libro e iniziato il 15º promettendo che è l’ultima chance (ne mancherebbero altri 7, ma se va avanti così, mollo).
Maruska
Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza (Oscar Wilde)
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
"Guerra e pace".
Ma è colpa mia.
Entusiasmato da"resurrezione" e dai "racconti" mi sono avvicinato al primo dei tre tomi di Tolstoj con la leggerezza con cui si affronta un racconto breve.
Non ho mai superato le prime trecento pagine di descrizione dell'aristocrazia russa.
Ma è colpa mia.
Entusiasmato da"resurrezione" e dai "racconti" mi sono avvicinato al primo dei tre tomi di Tolstoj con la leggerezza con cui si affronta un racconto breve.
Non ho mai superato le prime trecento pagine di descrizione dell'aristocrazia russa.
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Difficilmente mollo il colpo, ma certe volte anch'io mi domo arreso:
I miserabili:
Una telenovela infinita di situazioni improbabili con i personaggi più sfigati del mondo, pare una versione di fantozzi peró triste e senza la corrosiva satira di Villaggio.
L'ho mollato a circa 3/4 dopo l'ennesima "coincidenza sfigata" capitata a Jean Valjean... ero sul divano e ho gridato "ma ca..o, vattene in Australia a vivere tra i canguri!!" in casa mi hanno guardato come se fossi pazzo..
Forirà l'aspidistria di George Orwell:
La vita triste e depressa di uno studente fuori sede, senza un ghello manco per mangiare. E bon, fin dove ero arrivato era tutto così.... a questo punto meglio leggere le bollette del gas, almeno li il dolore è il mio...
L'Eterna Ghirlanda Brillante di Douglas Hofstadter:
Un saggio che tratta i linguaggi formali, ma usando metafore, indovinelli e storielle surreali tra i due protagonisti, Achille e la Tartaruga.
Difficilissimo, almeno per me, richiede concentrazione e tempo, e soprattutto bisogna prendere appunti ad ogni storiella e risolvere gli indovinelli/fare gli esercizi proposti altrimenti non si capisce più niente giá dopo 20 pagine (e sono svariate centinaia).
È indubbiamente un capolavoro, na ho la sensazione che il mio QI non sia neanche lontanamente sufficiente per capirlo, abbandonato a malincuore.
I miserabili:
Una telenovela infinita di situazioni improbabili con i personaggi più sfigati del mondo, pare una versione di fantozzi peró triste e senza la corrosiva satira di Villaggio.
L'ho mollato a circa 3/4 dopo l'ennesima "coincidenza sfigata" capitata a Jean Valjean... ero sul divano e ho gridato "ma ca..o, vattene in Australia a vivere tra i canguri!!" in casa mi hanno guardato come se fossi pazzo..
Forirà l'aspidistria di George Orwell:
La vita triste e depressa di uno studente fuori sede, senza un ghello manco per mangiare. E bon, fin dove ero arrivato era tutto così.... a questo punto meglio leggere le bollette del gas, almeno li il dolore è il mio...
L'Eterna Ghirlanda Brillante di Douglas Hofstadter:
Un saggio che tratta i linguaggi formali, ma usando metafore, indovinelli e storielle surreali tra i due protagonisti, Achille e la Tartaruga.
Difficilissimo, almeno per me, richiede concentrazione e tempo, e soprattutto bisogna prendere appunti ad ogni storiella e risolvere gli indovinelli/fare gli esercizi proposti altrimenti non si capisce più niente giá dopo 20 pagine (e sono svariate centinaia).
È indubbiamente un capolavoro, na ho la sensazione che il mio QI non sia neanche lontanamente sufficiente per capirlo, abbandonato a malincuore.
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Non mi ritengo una capra, ho letto e studiato molto. Ma l’ulisse di Joyce non si riesce a leggere nemmeno su un bigino….
Lavoro con un suo discendente irlandese, secondo me nemmeno lui l’ha letto….
Ah, lo stream of consciousness….
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Praticamente non hai finito neanche di conoscere i personaggifabi71 ha scritto: ↑mercoledì 21 settembre 2022, 21:41 "Guerra e pace".
Ma è colpa mia.
Entusiasmato da"resurrezione" e dai "racconti" mi sono avvicinato al primo dei tre tomi di Tolstoj con la leggerezza con cui si affronta un racconto breve.
Non ho mai superato le prime trecento pagine di descrizione dell'aristocrazia russa.
Da sempre per me interrompere la lettura di un libro significa non riprenderlo più. E' finita così - il primo grande abbandono - con Arcipelago Gulag di Aleksandr Solzenicyn che però ha avuto l'onore di diversi tentativi. L'autore mi piace, mi piacciono i suoi racconti e soprattutto Padiglione Cancro - più volte riletto - che è tra i libri più belli che abbia mai letto. Però, quando ho visto il titolo di questo argomento, il primo libro che mi è venuto in mente è Il Rombo di Gunter Grass (e dire che ero uscito quasi indenne dalla lettura del Tamburo di Latta )
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mastrogigino ha scritto: ↑mercoledì 21 settembre 2022, 22:58 Difficilmente mollo il colpo, ma certe volte anch'io mi domo arreso:
I miserabili:
Una telenovela infinita di situazioni improbabili con i personaggi più sfigati del mondo, pare una versione di fantozzi peró triste e senza la corrosiva satira di Villaggio.
L'ho mollato a circa 3/4 dopo l'ennesima "coincidenza sfigata" capitata a Jean Valjean... ero sul divano e ho gridato "ma ca..o, vattene in Australia a vivere tra i canguri!!" in casa mi hanno guardato come se fossi pazzo..
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Già il titolo non invita alla lettura
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Ho letto le 2000 pagine di Guerra e Pace, lentamente, ma non mi sono mai annoiato. Finire le 240 pagine di Fiesta (Il sole sorgerà ancora) di Hemingway è stato un'impresa. Eppure è un autore che adoro e del quale ho letto molto, ma quello proprio non sono riuscito a digerirlo, du bol...
Il mai finito, ripreso e ri-abbandonato più volte, amen, è il Settimo Papiro di Wilbur Smith.
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È proprio vero che il mondo è vario. Io l’ho letto tutto d’un fiato e anche gli altri della serie ormai tantissimi anni falillolix ha scritto: ↑venerdì 23 settembre 2022, 17:16 Ho letto le 2000 pagine di Guerra e Pace, lentamente, ma non mi sono mai annoiato. Finire le 240 pagine di Fiesta (Il sole sorgerà ancora) di Hemingway è stato un'impresa. Eppure è un autore che adoro e del quale ho letto molto, ma quello proprio non sono riuscito a digerirlo, du bol...
Il mai finito, ripreso e ri-abbandonato più volte, amen, è il Settimo Papiro di Wilbur Smith.
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Anche io ritengo il non terminare un libro una specie di sconfitta, ma tant'è, a volte succede...
In ordine:
Brevi interviste con uomini schifosi, David Foster Wallace (stesse considerazioni di chi ha aperto il thread con Infinite Jest)
L'Adalgisa, Carlo Emilio Gadda
e, a malincuore devo inserire anche Voyage au bout de la nuit (Viaggio al termine della notte) di Celine, che in realtà mi piace (iniziato una decina di anni fa), ma è uno di quei testi così fisicamente dolorosi che vado avanti a fatica....non è detto che lo lascerò perdere, ma probabilmente mi ci vorranno almeno altri dieci anni per finirlo
In ordine:
Brevi interviste con uomini schifosi, David Foster Wallace (stesse considerazioni di chi ha aperto il thread con Infinite Jest)
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e, a malincuore devo inserire anche Voyage au bout de la nuit (Viaggio al termine della notte) di Celine, che in realtà mi piace (iniziato una decina di anni fa), ma è uno di quei testi così fisicamente dolorosi che vado avanti a fatica....non è detto che lo lascerò perdere, ma probabilmente mi ci vorranno almeno altri dieci anni per finirlo
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..e mi dimenticavo, Ulysses di Joyce, tranquilli, non lo ha letto nessuno, neanche chi cerca di fartelo studiare all'universtità e ci scrive i saggi sopra. Hanno fatto anche loro come noi, lo hanno letto in qua e in là, tanto cambia poco....
La Recherche di Proust invece secondo me si può affrontare, con un po' di impegno e qualcosa di forte da bere per tenersi su
La Recherche di Proust invece secondo me si può affrontare, con un po' di impegno e qualcosa di forte da bere per tenersi su
Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Ultimamente sono stato un po' distratto nella partecipazione al forum e non avevo notato questa interessante discussione.
Curioso che tra i più votati ci siano due dei romanzi che amo di più: Moby Dick e Voyage au but de la nuit. Entrambi letti in italiano e poi in lingua originale.
Vorrei solo lanciare un salvagente al buon Herman.
Quella di divagare per pagine e pagine (tipo la disquisizione sul fatto che le balene siano pesci o mammiferi, per giungere alla conclusione sbagliata) era una tecnica usata per portare il lettore a condividere il tempo del romanzo: tra il salpare e l'affrontare la balena, la ciurma della Pequod ne ha dovute passare di giornate di nulla.
Caro lettore, vuoi l'azione? Aspettala insieme a Ishmael e compagni.
Tornando al rospo, sono anni che lotto con l'archetipo di tutte le soap opera: Guerra e pace.
Curioso che tra i più votati ci siano due dei romanzi che amo di più: Moby Dick e Voyage au but de la nuit. Entrambi letti in italiano e poi in lingua originale.
Vorrei solo lanciare un salvagente al buon Herman.
Quella di divagare per pagine e pagine (tipo la disquisizione sul fatto che le balene siano pesci o mammiferi, per giungere alla conclusione sbagliata) era una tecnica usata per portare il lettore a condividere il tempo del romanzo: tra il salpare e l'affrontare la balena, la ciurma della Pequod ne ha dovute passare di giornate di nulla.
Caro lettore, vuoi l'azione? Aspettala insieme a Ishmael e compagni.
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