Lo immaginavo!! Bei posti che mi mancano ma potete goderli molto più voi residenti che avete la possibilità di frequentarli senza tanta confusione.....almeno io la penso così....magari sarà la vecchiaia!!!
Luca
Lo immaginavo!! Bei posti che mi mancano ma potete goderli molto più voi residenti che avete la possibilità di frequentarli senza tanta confusione.....almeno io la penso così....magari sarà la vecchiaia!!!
Bellissima salita con paesaggi davvero mozzafiato! Nessuna difficoltà tecnica tranne i crepacci ma sono quasi tutti stretti e se non vai a stagione troppo tarda i ponticelli sono più che solidi! Purtroppo i nostri ghiacciai stanno morendo, ti consiglio di non attendere molto! Se invece vuoi un poco di brivido puoi attraversare il Liskamm!
Scalate no: peso 100kg in mutande, mi si allungherebbero le dita tipo ET
Vedremo come progredisce la condizione fisica nelle prossime uscite. Con le gambe di ottobre avrei potuto partire al mattino da casa, mangiare a Capanna Margherita ed essere a casa per sera.Pippo ha scritto: ↑martedì 14 giugno 2022, 19:27 Bellissima salita con paesaggi davvero mozzafiato! Nessuna difficoltà tecnica tranne i crepacci ma sono quasi tutti stretti e se non vai a stagione troppo tarda i ponticelli sono più che solidi! Purtroppo i nostri ghiacciai stanno morendo, ti consiglio di non attendere molto! Se invece vuoi un poco di brivido puoi attraversare il Liskamm!
Si si prenota ci sono due rifugi nei quali puoi pernottare ma il Gnifetti è quello più vicino alla cima. Il Monte Rosa è un massiccio ci sono diverse punte meno alte di capanna Margherita anche se ne vale la pena affacciandoti il ghiacciaio della tribolazione è proprio bello!!! La sveglia e interno alle 3: meglio arrivare in cima presto.Koten90 ha scritto: ↑martedì 14 giugno 2022, 20:34Scalate no: peso 100kg in mutande, mi si allungherebbero le dita tipo ET![]()
Ferrate non ho mai provato, ma lo vedo più a portata
Vedremo come progredisce la condizione fisica nelle prossime uscite. Con le gambe di ottobre avrei potuto partire al mattino da casa, mangiare a Capanna Margherita ed essere a casa per sera.Pippo ha scritto: ↑martedì 14 giugno 2022, 19:27 Bellissima salita con paesaggi davvero mozzafiato! Nessuna difficoltà tecnica tranne i crepacci ma sono quasi tutti stretti e se non vai a stagione troppo tarda i ponticelli sono più che solidi! Purtroppo i nostri ghiacciai stanno morendo, ti consiglio di non attendere molto! Se invece vuoi un poco di brivido puoi attraversare il Liskamm!
Speriamo anche nel tempo. Preferirei fare la notte su, da appassionato di astronomia. Non dormirei per niente
Per dormire su immagino si debba prenotare, giusto?
Si può fare anche partendo con la seggiovia la mattina, salire fino a capanna Margherita e la mattina ti troveresti in un luogo incantato. Per me dormire dai 4000 in su non sente parla ma anche se partissi alle 3-3,30 dal Gnifetti le ore di sonno non sarebbero molte!!! Se non conosci il percorso credo sarebbe bene andare con una guida alcuni crepacci sono ampi e devi sapere come aggirarli e....che il compagno di conserva tenga la corda cortaKoten90 ha scritto: ↑mercoledì 15 giugno 2022, 4:58 Ah ecco, io invece pensavo di fare Punta Indren - Capanna Margherita il primo giorno, dormire in cima e tornare il giorno dopo. Sulla carta la vedo fattibile (1270m di dislivello e 6h di cammino) ma devo capire come reagisco ai 4000… è un peccato che la seggiovia parta così tardi perché non c’è verso di arrivare a punta Indren prima delle 8.45 circa, ma se anche dovessi metterci 2-3h in più non sarebbe un problema
Le tracce si possono seguire ma solitaria e crepacci non fanno una bella coppia!!! Il CAI ogni anno organizza una salita sul Rosa e gli organizzatori fanno la prima in giornata magari anche il CAI nella tua zona organizza salute simili
Sul rifugio non riesco a trovare informazioni, sta di fatto che negli ultimi 5 anni ho frequentato un bel po’ la zona e non l’ho mai visto aperto. Alla fine dei conti, 10 minuti più su c’è il Città di Somma che credo copra completamente i fabbisogni turistici della zona insieme a Città di Busto, Claudio e Bruno e 3A.Automedonte ha scritto: ↑domenica 19 giugno 2022, 11:05 Complimenti davvero, io un giro così non l’ho mai fatto e non lo farò mai![]()
Il rifugio Cesare Mores è chiuso?
Che tristezza vedere i laghi così bassi ed i ghiaccia spariti.
Ah certo se diventasse una mia priorità ed incominciassi ad allenarmi forse ci riesco ma a 58 ormai non ho più certe velleità e quindi, ragionevolmente, dico che non lo farò maiKoten90 ha scritto: ↑domenica 19 giugno 2022, 13:41
Quel “non lo farò mai” è un limite autoimposto che ti impedisce di farlo. Non so quanti anni tu abbia o quale sia la tua condizione fisica, ma non è niente di impossibile e non vado certo di corsa. Ho fatto svariate pause nel mezzo e oggi sono a pezzi. Fa parte del gioco
Complimenti un bel Trek con un ritmo di tutto rispetto!!Koten90 ha scritto: ↑sabato 18 giugno 2022, 22:40 SECONDO ROUND
Passata una settimana, fortemente preoccupato per la condizione fisica dimostrata, sono tornato con l’intenzione di cimentarmi nello stesso percorso.
Stessa tabella di marcia: sveglia alle 4, partenza alle 5 da Busto Arsizio, partenza a piedi dall’ultimo parcheggio alle 7.
Ho inizialmente risalito lo stesso canalone fino allo Zum Stock poi, questa volta, ho seguito il sentiero tradizionale sul versante sinistro della vallata fino all’arrivo della funicolare. Questa volta vento quasi assente e aria piuttosto umida fino allo Zum Stock.
Il tempo è tornato lo stesso che facevo gli anni passati: 2h dalla macchina allo spiazzo davanti all’ex-rifugio Cesare Mores. (Sollievo!)
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Ho proseguito l’ascesa fino al rifugio Città di Somma Lombardo e inforcato il nuovo sentiero G37 con direzione laghetto di Ban, Pizzo del Vallone (sulla catena di Ban) e poi in cresta fino alle Guglie Bianche. Ritorno non pianificato.
Raggiunto un’ora dopo il laghetto di Ban mi sono reso conto di essere già in vista delle lontanissime Guglie Bianche, che si scorgono d’infilata tra i picchi.
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La distanza ha accentuato la sensazione di fatica muscolare e la presenza di neve sul sentiero mi ha indotto a valutare un’altra strada: da qui è possibile ridiscendere fino alla riva del lago, che in condizioni normali arriva a lambire le radici delle montagne lasciando ben poco spazio per il passaggio. L’eccezionale condizione di secca ha scoperto il fondale lasciando una spiaggia che gira sotto l’Arbola e l’Hohsandhorn fino dall’altro lato del lago.
La discesa non è semplice: non c’è un sentiero e si procede su sfasciumi franosi e ghiaia fine a tratti fino sulla spiaggia. La sabbia del fondale è ancora molto bagnata, ciò la rende viscida, appiccicosa e scivolosa, ma è sufficientemente compatta da sostenere il mio peso senza problemi. Sulla mappa risulta che abbia fatto una nuotata. Il punto di vista è unico e originalissimo. E00EFDF4-60E7-4447-A7FA-8027C6578EC0.jpegA7F556A4-5CEA-4788-B27C-52C6862EE4F9.jpeg3D992D5A-B937-4AA1-8112-202B426A01AC.jpeg
Proseguo il giro fin sotto l’Hohsandhorn e comincio a risalire (sempre fuori sentiero) il pendio da cui si scarica tutta l’acqua proveniente dalle montagne retrostanti e arrivo in vista del Blinnenhorn. Il flusso d’acqua è abbondantissimo e impetuoso. Fatico a trovare un punto per attraversare e sono costretto a risalire parecchio. Arrivo in vista di un attraversamento artificiale composto di 3 tubi di ferro giganti disposti in modo da poterci camminare sopra per attraversare. Sono molto alti rispetto alle rocce che sto calcando, probabile eredità di anni addietro, quando la zona era ricoperta dal ghiacciaio dell’Arbola.
Risalendo c’è una debole traccia contrassegnata da ometti di pietra che mi fa girare sotto l’altopiano del rifugio Claudio e Bruno fino a tornare sul versante del lago. Sono ormai 6 ore che cammino, sono stanco e decido di non salire fino al rifugio, ma tiro dritto verso il sentiero del ritorno che si comincia a vedere più avanti. Faccio una breve pausa e approfitto del 4G svizzero per fare una videochiamata alla moglie e mostrare in diretta il posto.
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Risaliti un paio di prati trovo il sentiero, fiancheggio tutto il lago, scendo nel vallone sotto la diga e percorro tutta la strada fino a tornare all’auto che marcava 27ºC!
Totale 9h28min, 19,6km e 1170m di dislivello