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L'annosa questione della cartuccia

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nello56
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L'annosa questione della cartuccia

Messaggio da nello56 »

sapevo di farvi felici! :D
In effetti, a parte tutte le questioni teoriche, sono molto divertenti gli aneddoti
che scaturiscono ( es. sull' "ignoranza" dei venditori delle prime penne a cartuccia :D )

Se vi piace sperimentare, questa è una buona fonte che va dalla storia/teoria degli
alimentatori, passando per gli inchiostri e le geometrie dei pennini!

Buona lettura...e buona sperimentazione!

Nello
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Esme
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Messaggio da Esme »

Mir70 ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 11:43 Certamente @Esme , il mio era un discorso in generale sugli alimentatori in plastica.
Per Fabian, può essere.
Quasi quasi mi viene da scrivergli un commento sul blog per chiedergli conferma dell'identità... 😅

nello56 ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 12:10 sapevo di farvi felici! :D
[...]
Buona lettura...e buona sperimentazione!
Sìììì! 🙂
Sembra il pensatoio di Harry Potter: vedo ogni singola scena e "sento" il tramestio dei suoi pensieri.

Il forum è prezioso anche per questo, si parte da un dubbio e si aprono bauli di informazioni.
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Messaggio da maicol69 »

molto interessante questo post, seguo con interesse, auspicando l'intervento della Signora Jacopini
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Messaggio da SK8S »

nello56 ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 9:07 Tutto corretto quello che avete detto: se non entra aria non esce inchiostro: fisica!
Senza perderci in lunghe disquisizioni, chi è interessato può trovare delle chiare spiegazioni (con tanto di formule!)
in questa pagina https://fountainpendesign.wordpress.com ... e-tension/

Se poi volete visitare tutto il sito di " Amadeus W Ingeneer" (si ringrazia l'Autore) ,
ci sono ricche spiegazioni su flussi, tensioni superficiali, feed e quant'altro.

Nello
Nello Grazie per il link, veramente molto interessante :thumbup: :thumbup:
Stefano
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Messaggio da Esme »

Mir70 ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 11:02 A me non sembra lui W. Fabian , sul sito di Amadeus W. c'è una sua foto del 2014 , e mi sembrano due persone differenti. Boh...
Ammetto che questa cosa mi abbia intrigato.

Confrontando la biografia in effetti non dovrebbe essere lui.
E a un certo punto, però, dice che il suo compito era la progettazione interna di quella penna.

Più avanti scrive:
<<Di tanto in tanto incontro persone che parlano della loro penna stilografica e, molto spesso, è la mia penna stilografica.
[...]
La mia penna stilografica è stata prodotta e venduta dai primi anni ottanta. Moltiplica il numero di anni per il numero di giorni all'anno, per 12 ore in un giorno lavorativo all'inizio, dopo 24 ore al giorno, ogni venti secondi, sei penne cadono dalla linea di produzione. È un numero enorme. È un sacco di felicità.>>

Ora, quizzone, quale cavolo di penna tedesca è stata prodotta in questi volumi a parte la Safari?
Una Kaweko?
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Messaggio da piccardi »

Esme ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 10:23 Avevo letto troppo in fretta. Gli alimentatori in plastica a iniezione già c'erano (mi pareva strano), ma non lavoravano bene e contribuivano a gettare discredito sulle stilo in favore delle penne. Poi ha scoperto che cosa veramente faceva la differenza e... tadah! La Safari!
Hem, chi ha mai avuto il piacere di usare una Skyline può testimoniare che gli alimentatori in plastica funzionavano in maniera assolutamente impeccabile assai prima della Safari...

Simone
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Messaggio da Mir70 »

L' ingegnere dovrebbe chiamarsi Amadeus W. Fuller
Esme ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 20:15 Confrontando la biografia in effetti non dovrebbe essere lui.
E a un certo punto, però, dice che il suo compito era la progettazione interna di quella penna.
Se il suo compito era di progettare la parte interna (immagino a questo punto il solo gruppo scrittura), significa che altri progettavano altro ( :think: ) , quindi potrebbe essere anche la Safari, dove W. Fabian era il capo progetto. O potrebbe essere qualunque altra penna...

Comunque sta cosa che prima dei suoi studi/lavori tutti gli alimentatori in plastica/abs erano poco efficienti :problem: , anche no , come giustamente fa notare Simone
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Messaggio da Esme »

piccardi ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 21:10 Hem, chi ha mai avuto il piacere di usare una Skyline può testimoniare che gli alimentatori in plastica funzionavano in maniera assolutamente impeccabile assai prima della Safari...
Ma in plastica stampata senza essere poi lavorata meccanicamente per il canale?
Perché è questa la problematica che si è posto. Lavorare meccanicamente lo stampo avrebbe risolto facilmente i problemi, ma alzato notevolmente i costi.

Ovviamente questa è la sua versione, ma immagino che non avrebbero pagato ricerche e sperimentazioni per nulla.
Anche per questo mi piacerebbe sapere quale sia la penna.

Mir70 ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 21:23 L' ingegnere dovrebbe chiamarsi Amadeus W. Fuller
Mmmm... "fuller" è come chiamano la stilografica in tedesco. Mi pare una coincidenza sospetta! 🙂
Mi sa che è un nickname...

Sì, credo che gli lasceró un messaggio dicendo che qui imperversa una discussione su di lui e che io... DEVO SAPERE! 😁

Edit: BECCATO!
Su fpn ha scritto <<Ho lavorato per Lamy dal 1978 al 1983>>


Scusate la mia digressione dalle cartucce sottovuoto allo stolkeraggio del signor Wolfgang Amadeus X, ma sono curiosa come un gatto e queste ricerche mi prendono tantissimo.
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Messaggio da Tribbo »

Interessante discussione e ancora più interessante il sito indicato, ricco di preziosi dettagli tecnici, utilissimi per approfondire la conoscenza sulla nostra amica penna!
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Messaggio da novainvicta »

Esme ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 22:12
Mir70 ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 21:23 L' ingegnere dovrebbe chiamarsi Amadeus W. Fuller
Mmmm... "fuller" è come chiamano la stilografica in tedesco. Mi pare una coincidenza sospetta! 🙂
Mi sa che è un nickname...

Sì, credo che gli lasceró un messaggio dicendo che qui imperversa una discussione su di lui e che io... DEVO SAPERE! 😁

Edit: BECCATO!
Su fpn ha scritto <<Ho lavorato per Lamy dal 1978 al 1983>>


Scusate la mia digressione dalle cartucce sottovuoto allo stolkeraggio del signor Wolfgang Amadeus X, ma sono curiosa come un gatto e queste ricerche mi prendono tantissimo.
Potrebbe proprio essere la Safari la penna a cui ha lavorato visto che l'immissione sul mercato sembra sia il 1980 secondo questo sito http://www.fountainpennetwork.com/forum ... my-safari/
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Messaggio da Esme »

Sì, direi che è l'ipotesi più probabile.

Al di là della mia curiosità, però, trovo un fil rouge con l'argomento in apertura.
Spesso di una penna (ma anche di tanti altri utensili) conosciamo la parte esteriore, su cui discutiamo e ci informiamo anche tanto, ma molto poco del cuore funzionante.

La Lamy Safari è un'icona indiscussa (nella mia testa è LA Lamy, dimenticandomi che si chiama Safari), una delle più riconoscibili anche dai meno esperti. La si ama o la si odia, ma comunque Fabian ha centrato l'obiettivo.
Però qual è la descrizione che generalmente le si accosta? Che è un muletto infaticabile, sempre pronta, una penna che non lascia mai a piedi (salvo gli sporadici problemi con i pennini).
E questo sicuramente lo si deve anche all'ottima progettazione interna, che non è cosa per nulla scontata.
Eppure è difficile trovare discussioni tecniche approfondite in merito.

Stesso discorso per l'articolo su Tenpen.
La conoscenza storica della signora Jacopini è di valore e indiscutibile. Peró in quelle affermazioni si riscontra un certo affanno nell'affrontare un argomento che riguarda l'interno della penna.

Un po' come la questione affrontata dell'alimentatore.
Anche qui sul forum si trova spesso l'affermazione che un alimentatore in ebanite sia qualitativamente migliore e preferibile di uno in plastica stampata, tanto da incidere anche sul valore della penna. Ma le ragioni tecnologiche "vere" (che poi portano a una conclusione differente) le ho trovate esaminate per la prima volta proprio nelle pagine linkate.*

Specifico: le mie non sono critiche, ognuno ha i propri interessi. Ma come ingegnere trovo piacevole che si possa ogni tanto fare questo genere di approfondimenti avvalendosi della testimonianza di chi ha esperienza diretta.

*Mi potrei ovviamente essere persa discussioni approfondite nel merito, anche perchè il reparto tecnico è formato da persone estremamente competenti. Dico però che generalmente è un argomento trattato dal punto di vista delle proprie sensazioni.
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Messaggio da Mequbbal »

Ho letto tutto d'un fiato la "discussione" e vi ringrazio profondamente. L'ho trovata realmente interessante.
Ora mi dedicherò a rileggere le pagine linkate.
Non ti è imposto di completare l'opera ma non sei libero di sottrartene.
(Rabbi Tarfón)
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Messaggio da sansenri »

Avevo letto le informazioni nel link citato molto tempo fa.
Detto in maniera semplicistica, quanto spiegato ha rafforzato le mie convinzioni sul fatto che un alimentatore in ebanite, sia "tendenzialmente" migliore di uno di plastica.
Il motivo è sostanzialmente legato al fatto che la superficie dell'alimentatore in ebanite nasca per natura del materiale con delle caratteristiche fisiche di bagnabilità migliori della plastica. La bagnabilità è una caratteristica specifica di ogni materiale.
La ricerca, forse di questo signore (ma magari anche di altri prima), ha permesso di capire che trattando un alimentatore di plastica in determinati modi, o producendolo con delle definite caratteristiche della superficie, si possano produrre degli alimentatori in plastica che si comportino altrettanto bene di uno in ebanite, e che per motivi di produzione sia più semplice e meno costoso, una volta capito come, produrre alimentatori in plastica con buone caratteristiche di bagnabilità.
Questo non mi impedisce tuttavia di pensare che non tutti gli alimentatori in plastica siano buoni come uno in ebanite (se ad esempio non prodotto con una adeguata superficie o trattato). Poi le variabili sono talmente tante che sicuramente altri accorgimenti di geometria dell'alimentatore possano in parte sopperire.
Argomento quindi complesso, ma riguardo il quale ho sempre nutrito dubbi nei confronti di affermazioni che sostengano che il materiale usato per un alimentatore non faccia differenza alcuna.
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Messaggio da Mir70 »

Intanto anche io ringrazio Nello56 per il link molto molto interessante.
Quindi mi pare di capire che il problema principale fosse quello di trovare un metodo per rendere l'alimentatore in plastica il più idrofilo possibile , al fine mi migliorarne la capillarità del condotto (e questo ,anche solo intuitivamente, ha senso). Ora, fatta questa premessa, mi domandavo se la pratica di tirare a lucido gli alimentatori in ebanite non sia controproducente in termini di prestazioni, riguardo proprio alla capillarità . E' pur vero che quelli in ebanite hanno generalmente condotti di dimensioni generose, ma se ne vedono alcuni che, durante le operazioni di pulizia/manutenzione, vengono così lucidati che manco un pavimento in marmo di Carrara è così splendente.
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Messaggio da Esme »

Spero che nessuno lucidi i condotti o l'interno delle alette! 🙂
In effetti non è sensato nemmeno lucidare la parte superiore a contatto con il pennino.
Un po' come per il pennino: a volte una bella spazzolata nella parte inferiore restituisce igroscopicitá e il flusso smette di saltare.
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