Hai saltato la celebre foto di Indro Montanelli con il laptop (Lettera 22):
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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La scrittura che risponde a una voce interiore
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Venceremos.
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La scrittura che risponde a una voce interiore
I miei 2 cent dell'esperienza personale.
Credo che generalizzare non sia utile.
Quando si tratta di narrativa l'uso di uno strumento dipende anche dal tipo di nascita della storia. Ci sono persone che si mettono sedute a scrivere soltanto quando TUTTA la storia è in testa e perciò iniziano dall'inizio e finiscono alla fine. Monitor e tastiera sono perfetti (o macchina da scrivere) a meno che non siano testi da tenere solo per sé.
Poi ci sono persone che hanno flash di immagini e di frasi in qualsiasi momento della giornata e un taccuino con penna o matita in tasca sono una mano santa per non perdere i frammenti volanti. La tragedia è quando stai guidando e ti tocca sperare in un luuungo semaforo rosso (come lo so? Lo so, lo so...) La storia all'inizio perciò nasce per aggregazione. Poi se il fato è propizio, una logica interna si forma e il tutto ha un inizio e una fine come per il primo caso. E allora si va di monitor e tastiera (o macchina da scrivere) e si compone e ricompone il mucchietto di frammenti.
N.B. Quando usavo la mia Lettera32 mi alzavo dalla sedia con il mal di schiena che magicamente sparì quando passai a tastiera e monitor.
Ci sono vie di mezzo, ci sono scelte di colori diversi di inchiostri, ecc. Nulla è regola fissa.
Credo che generalizzare non sia utile.
Quando si tratta di narrativa l'uso di uno strumento dipende anche dal tipo di nascita della storia. Ci sono persone che si mettono sedute a scrivere soltanto quando TUTTA la storia è in testa e perciò iniziano dall'inizio e finiscono alla fine. Monitor e tastiera sono perfetti (o macchina da scrivere) a meno che non siano testi da tenere solo per sé.
Poi ci sono persone che hanno flash di immagini e di frasi in qualsiasi momento della giornata e un taccuino con penna o matita in tasca sono una mano santa per non perdere i frammenti volanti. La tragedia è quando stai guidando e ti tocca sperare in un luuungo semaforo rosso (come lo so? Lo so, lo so...) La storia all'inizio perciò nasce per aggregazione. Poi se il fato è propizio, una logica interna si forma e il tutto ha un inizio e una fine come per il primo caso. E allora si va di monitor e tastiera (o macchina da scrivere) e si compone e ricompone il mucchietto di frammenti.
N.B. Quando usavo la mia Lettera32 mi alzavo dalla sedia con il mal di schiena che magicamente sparì quando passai a tastiera e monitor.
Ci sono vie di mezzo, ci sono scelte di colori diversi di inchiostri, ecc. Nulla è regola fissa.
Ultima modifica di AinNithael il martedì 1 febbraio 2022, 15:18, modificato 1 volta in totale.
Enrica
"Non essere mai codardo o crudele. Cerca di essere sempre gentile, ma non smettere mai di essere buono." Doctor Who
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Ma hai una scopa su per il tafanario? Non capisco perché ti risenta tanto. Quarant'anni ho detto e non ho cambiato nulla. La cosa degli anni 50 era un esempio più mirato, avendo letto molta fantascienza e fantastico di quegli anni di boom della narrativa "escapista", posso confermare che generalmente gli scrittori scrivevano a mano, e le macchine servivano solo per avere dei dattiloscritti da mandare alle riviste.
Boh, a questo punto te lo dico io che hai ragione, se il rischio e di ricevere altre risposte così.
Hai semplicemente detto una fregnaccia, ti costa tanto ammetterlo?
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Come contributo al dibattito, vorrei far presente che gran parte dei miti e delle grandi storie che hanno nutrito l'essere umano nella sua evoluzione fino a qualche secolo fa, non sono mai passate dalla penna.
Era tutta tradizione orale, raccontata e arricchita di generazione in generazione, dal vivo, senza la mediazione se non minoritaria di un freddo ed impersonale papiro, lapide di marmo, scalpello o penna d'oca.
Poi venne la stampa e gli strumenti di scrittura per tutti. Ed il mondo cambiò.
In quest'ottica, i passaggi dalla penna alla macchina da scrivere e poi al computer sono forse solo dettagli tecnici. Ci si abitua, ma cambia niente.
Mio personalissimo parere, ovviamente.
Era tutta tradizione orale, raccontata e arricchita di generazione in generazione, dal vivo, senza la mediazione se non minoritaria di un freddo ed impersonale papiro, lapide di marmo, scalpello o penna d'oca.
Poi venne la stampa e gli strumenti di scrittura per tutti. Ed il mondo cambiò.
In quest'ottica, i passaggi dalla penna alla macchina da scrivere e poi al computer sono forse solo dettagli tecnici. Ci si abitua, ma cambia niente.
Mio personalissimo parere, ovviamente.
Venceremos.
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Non ho voluto infierire.
Grazie Enrica, i tuoi 2 cent valgono molto più del loro valore nominale.
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Volentieri, se mi indichi dove.
Casualmente, in questi giorni sto leggendo questo: Cambia qualcosa?Gargaros ha scritto: ↑martedì 1 febbraio 2022, 15:12 La cosa degli anni 50 era un esempio più mirato, avendo letto molta fantascienza e fantastico di quegli anni di boom della narrativa "escapista", posso confermare che generalmente gli scrittori scrivevano a mano, e le macchine servivano solo per avere dei dattiloscritti da mandare alle riviste.
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grazie, sono contenta perché di solito non racconto queste cose mie, questo la dice lunga su quanto conti il forum per me.
Enrica
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A proposito di questo mondo davvero fluttuante. Ho preso da pochi giorni la raccolta di tutti i racconti di Ellery Queen per la comodità di averli tutti insieme (non avevo pensato che questo lo avrebbe reso un librone spesso come un dizionario). È vero che è un personaggio letterario e che la presenza di Nikki vivacizza la trama, ma egli detta a una segretaria. Mentre i suoi creatori compaiono in foto in cui prendono appunti. Se non ricordo male quel furbastro di Simenon dopo aver giurato in conferenza stampa che non avrebbe più scritto iniziò a dettare i romanzi successivi. Come ho già scritto, non ci sono regole fisse.
Ultima modifica di AinNithael il martedì 1 febbraio 2022, 19:21, modificato 1 volta in totale.
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Sei partito affermando categoricamente che tutta la letteratura degli ultimi cento e passa anni è stata scritta con una tastiera, cosa non vera. Toh, mi sono appena ricordato che Lovecraft scriveva completamente a penna.
Hai proseguito con tono da battaglia sminuendo e infangando un articolo che dice cose neanche tanto irragionevoli (e studi mirati confermano che la scrittura manuale ha dei benefici).
Non lo so, vedi tu.
EDIT
E varda che qua non ci sono fondamentalisti della penna. Io per primo sono stato "miracolato" dal PC. Però resta che la scrittura manuale ha qualcosa che battere su una tastiera non ha. E non parlo solo di fatuo fascino...
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Hai ragione, ho sparato una fregnaccia abominevole, l'ultima opera di Lovecraft (The Haunter of the Dark) è del 1935, ottantasette e non cento anni.
Ti ringrazio per la precisazione.
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Credo che l'ultima opera di HPL sia L'oceano di notte, scritto in collaborazione con un amico (non ricordo bene chi e non mi va di controllare).
Ma comunque ho capito l'antifona
Ma comunque ho capito l'antifona
La scrittura che risponde a una voce interiore
Mi permetto di sottolineare che non ho sminuito né infangato un bel niente e nessuno.
Non mi permetterei mai di attaccare un testo tradotto con Google che può averne stravolto il senso.
Ho preso spunto da un articolo, oltretutto nella sua brevità non particolarmente approfondito, per criticare un modo generalizzato di vedere il male nel nuovo.
Se avessi voluto confutare lo scritto in oggetto avrei iniziato col chiedermi se stavamo parlando degli stessi inglesi: quelli che hanno Boris Johnson come primo ministro e che hanno votato la Brexit.
Infine sappiamo bene tutti (no, non tutti) che gli studi mirati, proprio in quanto tali, spesso hanno un obiettivo da centrare.
La scrittura che risponde a una voce interiore
Cari amici, proverò, e spero scusate gli errori di traduzione, a spiegare che l'articolo di riferimento è rivolto a persone in fase di sviluppo, giovani che non hanno ancora raggiunto l'adolescenza.
Con i miei 64 anni di vita ho attraversato tutti i periodi dell'era digitale, dalle prime calcolatrici programmabili come la TI59, ai primi personal computer che funzionavano con DOS e software come la Lotus 123, su schermi monocromatici verdi o ambra, ai più moderni sistemi di progettazione 3D assistita da computer.
Tuttavia, devo dire che non ho mai smesso di usare la stilografica per scrivere, o nel peggiore dei casi una penna a sfera o un roller...
Essendo che mi sono formato come ingegnere più di 40 anni fa, ho dedicato parte della mia vita (20 anni) all'insegnamento e alla formazione tecnica di adolescenti, studenti di istituti tecnici e universitari, e vorrei dare il mio umile contributo su come credo che la scrittura a mano influenzi lo sviluppo di una persona (non sto parlando di un adulto).
È importante notare che la grafia è legata alla comprensione della lettura, per cui diminuisce a causa dell'uso indiscriminato della tastiera...
A volte mi sento molto triste e impotente nel vedere che questi adolescenti, che hanno trascorso praticamente tutta la loro infanzia senza usare le mani per scrivere o disegnare, non possono esprimere i loro pensieri in forma scritta, hanno difficoltà a costruire una frase coerente, non hanno vocabolario, non capiscono cosa leggono, e quando intraprendono un compito da svolgere al computer, saltano a capofitto senza aver pianificato cosa faranno...
Davvero, a volte mi sento perso, perché è difficile spiegare un argomento, quando gli studenti non capiscono o non gestiscono la propria lingua...
(Google translation)
Dear friends, I am going to try, and I hope you will excuse the translation errors, to explain that the reference article is aimed at people in the developmental stage, young people who have not yet reached adolescence.
With my 64 years of life, I have passed through all the periods of the digital age, from the first programmable calculators such as the TI59, through the first personal computers that worked with DOS and software such as the Lotus 123, on green monochrome screens or amber, to the most modern computer-aided 3D design systems.
Still, I must say that I never stopped using the fountain pen to write, or in the worst case a ballpoint pen or roller...
Being that I was trained as an engineer more than 40 years ago, I have dedicated part of my life (20 years) to the teaching and technical training of adolescents, students of technical colleges and universities, and I would like to make my humble contribution on how I believe handwriting influences development of a person (I'm not talking about an adult).
It is important to note that handwriting is linked to reading comprehension, so that it decreases as a result of the indiscriminate use of the keyboard...
Sometimes I feel very sad and powerless to see that these adolescents, who have spent practically their entire childhood without using their hands to write or draw, cannot express their thoughts in written form, find it difficult to construct a coherent sentence, have no vocabulary, they do not understand what they read, and when they undertake a task to be done on the computer, they jump head first without having planned what they are going to do...
Really, sometimes I feel lost, because it is difficult to explain a topic, when the students do not understand or handle their own language...
Con i miei 64 anni di vita ho attraversato tutti i periodi dell'era digitale, dalle prime calcolatrici programmabili come la TI59, ai primi personal computer che funzionavano con DOS e software come la Lotus 123, su schermi monocromatici verdi o ambra, ai più moderni sistemi di progettazione 3D assistita da computer.
Tuttavia, devo dire che non ho mai smesso di usare la stilografica per scrivere, o nel peggiore dei casi una penna a sfera o un roller...
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È importante notare che la grafia è legata alla comprensione della lettura, per cui diminuisce a causa dell'uso indiscriminato della tastiera...
A volte mi sento molto triste e impotente nel vedere che questi adolescenti, che hanno trascorso praticamente tutta la loro infanzia senza usare le mani per scrivere o disegnare, non possono esprimere i loro pensieri in forma scritta, hanno difficoltà a costruire una frase coerente, non hanno vocabolario, non capiscono cosa leggono, e quando intraprendono un compito da svolgere al computer, saltano a capofitto senza aver pianificato cosa faranno...
Davvero, a volte mi sento perso, perché è difficile spiegare un argomento, quando gli studenti non capiscono o non gestiscono la propria lingua...
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