Ringrazio fabri00 che il sabato 27 aprile 2013 alle 8:59, scriveva:
"Di certo complimenti a Parker, che dal 1920 crea oggetti che altri cercano di copiare, e che nel 2013 permette di usare ancora quotidianamemnte una penna costruita attorno al 1925, senza controindicazioni di sorta.Tornando ai giorni nostri, il confronto fra la Duofold e le tarocche ci propone oggetti con rapporto fra i costi di 20:1 più o meno. La qualità dei materiali acrilici apparentemente sembra essere almeno equivalente.
Le dorature non lo so, in quanto bisognerebbe usarle tutte per 5/6 anni e vedere cosa succede. I pennini in effetti sono diversi nei materiali (oro/acciaio), nella lavorazione e nella bellezza dei fregi. Però alla fine scrivono tutti bene, con un vantaggio a livello di sfumature per quello della Parker, a prescindere dal materiale con cui questo è realizzato. Non spetta a me trarre conclusioni da questo confronto, però vorrei approfittare per fare presente a chi denigra le penne cinesi, che quelle oggetto di questo articolo sono veramente un altro pianeta rispetto alle tante ciofeche cinesi in cui tutti siamo incorsi nella nostra carriera di amanti delle penne. Queste due sono penne ben realizzate, che scrivono bene, di estetica molto gradevole, e costano veramente una sciocchezza. A chi possono interessare ? Io le ho tutte, sia le Duofold che le tarocche, nella mia piccola collezione, ma non ne uso nessuna perchè non è il tipo di penna che prediligo. Penso però a chi non voglia o non possa spendere una fortuna per una penna, o a chi tema di perdere o sciupare nell'uso quotidiano una penna di pregio, queste rappresentino una alternativa validissima. Non sono aggiornato sui prezzi, ma mi sembra siano più economiche delle Lamy, penna da prezzo diffusissima anche qui sul forum. Io non ci metterei un attimo a preferire queste ad una Lamy."
Segue:
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L'ORIGINALE E UNICA PARKER DUOFOLD DEL 1925
E' evidente la bontà dei materiali usati, e la cura della realizzazione: la celluloide tende a ridursi o gonfiarsi con gli anni, ma qui le tolleranze sono ancora perfette, e il cappuccio e il fondello si avvitano perfettamente senza frizioni particolari.
LA DOMINA - COPIA ITALIANA
La celluloide è palesemente di qualità inferiore, anche se non è poi del tutto malvagia. Il colore è verde screziato di marrone e oro; la profondità dei colori e delle sfumature è quasi inesistente rispetto alla Duofold. Il cappuccio ha 2 verette sottili invece di una grossa. I particolari in ebanite sono neri e le dorature delle verette e della clip sono ancora buone.
Il livello di qualità inferiore è evidente oltre che nel colore, anche nel fatto che la celluloide probabilmente si è ritirata, e il cappuccio per i primi giri si avvita un po' a fatica, e poi sembra quasi girare a vuoto. Si avvita comunque, ma la sensazione non è piacevolissima.
LA DUOFOLD INTERNATIONAL DEL 1989 ISPIRATA ALLA SUA SORELLA VINTAGE
La penna è leggera e ben bilanciata. Il cappuccio calza sul fondello nero, senza sciupare il corpo della penna, se calzato.
Le dorature sono ovviamente impeccabili.
Le dimensioni sono sensibilmente inferiori rispetto alla "nonna".
La penna è praticamente nuova, avendola usata al massimo per 3 o 4 ricariche in tutto.
Nulla da dire sulla scrittura, perfetta e piacevoile. Come già detto preferisco pennini rigidi, e questo lo è, ma col passare degli anni preferisco i medi rispetto ai fini (e infatti tutte le penne che ho acquistato in quegli anni hanno pennini fini, mentre le più recenti sono tutte medio o broad).
LE COPIE CINESI (JINHAO CENTURY - KAIGELU 316)
Jinhao Century Blue
Dimensioni quasi uguali alla Duofold, sia per lunghezza che per spessore, cappuccio leggermente streamlined, con un fregio sopra, corpo in acrilico blu screziato, molto bello. Due verette sul cappuccio, una sul fondello; tutti i particolari metallici sono rodiati (intendo non giallo oro, ma cromati).
L'acrilico del corpo è molto piacevole al tatto, ed il colore è veramente molto bello, ricco di sfumature profonde.
La clip del cappuccio non è bellissima, presentando un piccolo fregio nella parte superiore, ma non è neanche poi così male.
Il pennino è in acciaio, cromato anche lui, sensibilmente più piccolo rispetto a quello delle altre duer penne e più semplice, con meno fregi.
La scrittura è buona, decisa, senza esitazioni, il tratto è medio/fine; il pennino è rigido.
La penna è molto piacevole nell'uso: il cappuccio si svita e avvita dolcemente, e altrettanto la sezione del pennino.
Fiunzia a converter o cartucce standard "pelikan".
Nella prova di scrittura ho usato inchiostro Mont Blanc Turchese degli anni 80.
Ho pagato la penna 14 euro compresa la spedizione.....
Anche per questa, il rapporto prezzo/qualità è veramente strepitoso.
"L'avventura continua..."