FountainPen.it Forum

Automedonte ha scritto: ↑giovedì 4 novembre 2021, 12:20
Fermo restando che gli amanti del vintage ci diranno per l'ennesima volta che i pennini flessibili sono solo quelli antichi

Esattamente. Quelli moderni fatti decentemente, in qualche modo se schiacci le righe larghe le fanno, ma non hanno "ritorno".

qualche altra foto dello stub flexi di Santini
(per me è piuttosto flexi, e di flusso parecchio abbondante)

sansenri ha scritto: ↑venerdì 5 novembre 2021, 20:10 qualche altra foto dello stub flexi di Santini
(per me è piuttosto flexi, e di flusso parecchio abbondante)

P1200424-3 Santini Libra Cumberland Bronze.jpg

P1200426-3 Santini Libra Cumberland Bronze.jpg

Parecchissimo

Talmente abbondante che io, grazie alla gentilezza della Sig.ra Katrina, l’ho fatto cambiare con un EF flex che devo ancora provare

Io ho appena preso un EF full flex da FPnibs.
E' un jowo N. 5 in acciaio che sembra identico a quello di serie (l'ho messo su una Opus 88) ma è estremamente flessibile. A patto di usarlo con mano leggerissima, altrimenti diventa poco gradevole. (perdonate la prova ma io i flessibili proprio non li so usare....)

Penso abbiano lavorato sugli spessori del pennino, perchè la forma a occhio mi sembra la stessa?

qui un'altra foto dell'Aurora Flex
Non per riaprire una discussione, ma l'unica cosa che non va in questo pennino è il nome... non è flex. Al massimo morbido. A mio parere si tratta di un riesumato rebbi lunghi e come tale non va male, io trovo il suo comportamento piacevolmente simile al rebbi lunghi, almeno il mio.
Quando uscì l'Aurora Optima Flex, furono testati alcuni pennini a confronto da parte di alcuni possessori di più di una di queste penne, in alcuni casi anche con la collaborazione del negoziante venditore che si prestava ad eventuali sostituzioni. Risultò che vi era una variabilità piuttosto elevata tra pennino e pennino, per cui mentre alcuni risultavano notevolmente "flex" alcuni altri erano poco più che dei chiodi...
Non è improbabile quindi - mia considerazione - che acquistare oggi una Aurora flex da qualcuno se non di comprovata fiducia o che non ve la faccia provare prima, risulti nell'acquisto di una flex-chiodo...

ancora una, questa è una Leonardo Speranza con il pennino 14k flex.
Ho fatto per ora poca esperienza con questo pennino, per cui non posso giudicarlo bene. E' sicuramente morbido non so se definirlo flex.
Di solito i pennini con i tagli laterali tendono a piegarsi nel mezzo, dove la struttura è indebolita, mentre i flessibili veri giocano sia sui materiali sia sulla lunghezza e la forma dei rebbi. La piegatura, più che un reale flex che si riflette nella scrittura come variazione di tratto, da morbidezza nello scrivere.

maylota ha scritto: ↑venerdì 5 novembre 2021, 20:48 Penso abbiano lavorato sugli spessori del pennino, perchè la forma a occhio mi sembra la stessa?

A me sembra che abbiano lavorato tagliuzzandolo ben bene (si notano i tagli a partire dal foro di areazione e che seguono i ghirigori).
Cosa che aumenta la flessibilità ma anche la fragilità.

Simone

Il pennino Falcon di Pilot (ce l’ho in versione rodiata sulla 912 e con alimentatore maggiorato di FPNibs) è un flessibile vero.
Resta un pochino stitico, o meglio, è schizzinoso quando si parla di inchiostro, ma l’unica differenza che ci trovo rispetto allo stiloforo OMAS è il tratto di base un po’ più grosso: mentre OMAS è un EF vero, il Falcon è un F paragonabile a quello Pelikan. Questa cosa non lo rende proprio “giusto” alla scrittura del corsivo inglese (c’è meno contrasto tra tratti fini e grossi), ma non ho il coraggio di provare a ridurre il tratto con la micromesh

piccardi ha scritto: ↑sabato 6 novembre 2021, 0:46 A me sembra che abbiano lavorato tagliuzzandolo ben bene (si notano i tagli a partire dal foro di areazione e che seguono i ghirigori).
Cosa che aumenta la flessibilità ma anche la fragilità.

Simone

Esatto, è talmente evidente che c'è da vergognarsi che non me ne sono accorto prima

Usandolo si ha una sensazione strana, simile a scrivere con i pennini a intinzione senza esserne capaci. Senza usare peso piuma nella mano, i rebbi si divaricano veramente troppo e smette di scrivere - non sono le classiche rotaie, il pennino si pianta proprio.
Tenendo il motore al minimo, ossia scrivendo solo sfiorando la carta, è piacevole ma non uniforme perchè basta distrarsi e premere anche pochissimo e il tratto si allarga subito e poi ci mette un po' a tornare sottilissimo.

Ma credo di essere OT qui per provare a farne una recensione... speriamo non mi si rompa in mano prima di essere riuscito a farlo provare a qualcun altro

Stipula v-flex

Pubblico le mie moderne pennini direi elastici più che propriamente flessibili.

sansenri ha scritto: ↑venerdì 5 novembre 2021, 22:08 ancora una, questa è una Leonardo Speranza con il pennino 14k flex.
Ho fatto per ora poca esperienza con questo pennino, per cui non posso giudicarlo bene. E' sicuramente morbido non so se definirlo flex.
Di solito i pennini con i tagli laterali tendono a piegarsi nel mezzo, dove la struttura è indebolita, mentre i flessibili veri giocano sia sui materiali sia sulla lunghezza e la forma dei rebbi. La piegatura, più che un reale flex che si riflette nella scrittura come variazione di tratto, da morbidezza nello scrivere.

IMG_4216 Leonardo Momento Zero Speranza nib.jpg

Ciao ma questo se non sbaglio è definito da Leonardo “elastico” non “flex”. O è un pennino nuovo?

Scusate per le ripetizioni: le foto di alcuni pennini erano già state postate.

Aggiungo il BlueDew. C’è anche una recensione con prova di scrittura sul forum

Scusate per la qualità pessima delle foto ma sono veramente una capra a fotografare

FPR Ultraflex #6 bicolore su FPR Jaipur V2 FPR Ultraflex #6 su Duchessa 1936 FPR Flex #6 su Jinhao (non ricordo il modello) FPR Ultraflex #5.5 su FPR Himalaya V1