Mi aggiungo alla lunga lista dei consigli per presentarle la scrittura dei miei pennini extra fini, in ordine decrescente di flessibilità.
Dall'alto, il pennino flessibile della Montblanc 149 Calligraphy, che evidentemente non fa al caso suo.
Più sotto, un altro pennino extra-fine Montblanc su una 149 di produzione regolare degli anni '90: da quello che intendo,
leggermente più elastico di quelli di produzione odierna.
Seguono due pennini extra fini,
quasi identici, delle mie OMAS Grand Paragon: sono pennini appena leggerissimamente elastici, di fatto gradevolissimi all'uso, ma forse non ancora "ad alta precisione" come lo intende lei.
Il prossimo é il pennino di una Montegrappa Classica. É quasi rigido, ma osservandone il tratto con attenzione se ne può ancora percepire una variazione minima. É, però, estremamente
preciso.
Il penultimo dall'alto é il pennino extra-fine di una Parker Duofold Centennial, della prima generazione (MK I). E' un pennino francamente rigido, e francamente sottile. Sull'alimentatore, deve essere marcato con una lettera "X" dentro un circolino.
Infine, da ultimo ma primo nella sua categoria, il pennino extra-fine di una Montegrappa Extra 1930. Rigidissimo, di precisione
chirurgica.
Immagino che quelli che possono adattarsi all'uso che desidera lei siano gli ultimi tre. La Montegrappa Classica é una penna non più in produzione, ma quando la si trova si colloca - almeno così mi pare – in quella che lei definisce una fascia di prezzo medio-alta.
La Parker Duofold Centennial MK I é ancora offerta con frequenza in condizione nuova. Con un po' di pazienza se ne possono trovare a un prezzo medio, soprattutto i modelli in acrilico non arancione. Non so se i modelli della Centennial MK II e MK III usino gli stessi identici pennini.
Infine, la Montegrappa Extra 1930 é certamente una penna di fascia alta. Anche di questa ne appaiono di tanto in tanto esemplari a prezzi meno proibitivi, anche nuovi. É un capolavoro di penna.