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Recensioni dei sistemi di caricamento
Inviato: lunedì 15 febbraio 2021, 18:40
da merloplano
JetMcQuack ha scritto: ↑lunedì 15 febbraio 2021, 13:48
Molto spesso invece mi sono trovato con penne a cartuccia in cui l'inchiostro non ne voleva sapere di raggiungere il pennino. Aspetta, spera, schiaccia la cartuccia, solo dopo un po' di traffico sono riuscito a scrivere
mettila sopra un termosifone 3-5 minuti, o sopra un pc in uso, 5-7 minuti. confermo che lo standard internazionale e' il peggiore possibile. altro che lamy, aurora, parker o giapponesi accusati di essere non-standard: hanno apertura piu' ampia, come giusto. e' il pelikan a non avere vantaggi (le cartucce le ricarico, quindi ignoro la maggiore disponibilita' di colori su cartucce vergini)
JetMcQuack ha scritto: ↑lunedì 15 febbraio 2021, 14:38
Insomma, un pistone in teoria richiede lavorazioni più precise di una cartuccia converter
chi lo dice? alcune penne (realo, aurora 88, immagino optima) hanno all'interno del fusto un cilindro di materiale plastico trasparente, che (ove non coperto dal fusto) costituisce la finestrella. dato che non e' possibile svitare il fusto e lasciare il serbatoio chiuso (come e' possibile invece sulla 98 rm), definisco (personalissima scelta) anche queste come pistone (la 98, captive converter). un converter e' una minipenna a pistone, il rapporto dei diametri e' meno di 1:1.5: perche' le lavorazioni di uno avrebbero bisogno di tolleranze minori? mi aspetto lo stesso costo, simile vite, simili materiali, simili tolleranze. poi se un pistone e' telescopico, allora capisco la maggiore complicazione. la capacita' di quelli moderni in mio possesso e' inferiore alla cartuccia lunga, quindi assumo che il sistema sia lineare come nei converter
come Monet63, preferisco la cartuccia (rigorosamente ricaricata); o eyedropper, per penne che non vedono vita attiva o sbalzi di temperatura in doppia cifra
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Inviato: lunedì 15 febbraio 2021, 20:03
da Tribbo
Beh, che dire, anche qui si entra nel soggettivo
Devo dire che anche io attribuisco alle varie declinazioni dei sistemi integrati alle stilografiche un maggiore valore aggiunto tecnico rispetto ad un normale caricamento a cartuccia/converter
Concordo naturalmente che quanto più si diminuisce la complessità di un sistema tanto più si realizza qualcosa di funzionalmente più robusto ed affidabile... però qui sta la qualità della penna, nell'utilizzare una soluzione tecnica integrata affidabile e ripetibile
Senza alcuna provocazione mi viene da pensare che se cercassi direttamente la funzionalità pura forse mi prenderei una bella penna roller o a gel ed avrei il massimo della praticità
Insomma, ammetto di storcere un poco il naso quando vedo stilografiche di notevole prezzo che utilizzano cartucce/converter e non un qualunque sistema di caricamento integrato (pistone, siringa ecc...) perchè lo...percepisco come un minore contenuto tecnico
Naturalmente... considerazioni del tutto personali, perchè la qualità tecnica di una stilografica non si esaurisce ovviamente nel solo sistema di caricamento, ma prende in considerazione la qualità del pennino, il suo bilanciamento, i materiali e tutto il resto delle variabili che per certo conoscete mille volte meglio di me
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Inviato: lunedì 15 febbraio 2021, 21:03
da Bons
Più che altro ho l'impressione che sia diventato uno standard nelle recensioni:
- pistone 9 o 10
- cartuccia/converter 6 al massimo 7
prescindendo dalla effettiva qualità costruttiva del sistema in oggetto.
Ci sono converter che meritano un 6 mentre altri un 4 e altri ancora un 8.
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Inviato: lunedì 15 febbraio 2021, 21:26
da Spiller84
Ad esempio, trovo ottimo il converter Platinum, e molto buoni quelli rimarchiati Faber Castell, che mi sa produce la Schmidt. Anche Monteverde è buono, mentre i Pilot che ho provato, sono bocciati
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Inviato: lunedì 15 febbraio 2021, 21:31
da ASTROLUX
Preferisco i sistemi integrati, in particolare la siringa rovesciata, perchè mi piace il rito di intingere la penna nel calamaio (e di sporcarmi le dita di conseguenza).
Però se una penna ha caratteristiche particolari, posso sicuramente transigere:
Pilot Capless... per il meccanismo a scatto.
Pilot Justus... per il pennino variabile.
Visconti Pininfarina... per il pennino Smart touch.
Montegrappa Nerouno... perchè Montegrappa è Montegrappa.
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Inviato: lunedì 15 febbraio 2021, 21:41
da Normie
ASTROLUX ha scritto: ↑lunedì 15 febbraio 2021, 21:31
Pilot Justus... per il pennino variabile.
Dissento, vedasi Doric
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Inviato: lunedì 15 febbraio 2021, 21:43
da ASTROLUX
Normie ha scritto: ↑lunedì 15 febbraio 2021, 21:41
ASTROLUX ha scritto: ↑lunedì 15 febbraio 2021, 21:31
Pilot Justus... per il pennino variabile.
Dissento, vedasi Doric
Ad avercela la Doric...
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Inviato: martedì 16 febbraio 2021, 7:37
da ctretre
Approfitto della discussione per chiedere come mai un sistema come il vacuum filler ha riscontrato così poco successo rispetto al pistone.
Da quel che leggo nel forum dovrebbe essere molto adatto alle esigenze attuali, reggendo bene gli sbalzi di pressione negli aerei e avendo molta capacità.
Malgrado ciò, solamente Pilot e TWSBI propongono penne con quel sistema, peraltro su penne trasparenti e di grandi dimensioni (o su una penna mini).
Non c'è dunque molta varietà di forme e colori quanta ce n'è altrove, capisco che la trasparenza aiuta a mettere in mostra l'inchiostro ma a me le trasparenti sembrano tutte uguali e una volta che ne hai abita una non vedo perché prenderne un'altra.
C'è qualche motivo per cui non è molto diffuso, che ne so tipo delicatezza, difficoltà o costi di produzione...
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Inviato: martedì 16 febbraio 2021, 10:15
da Oscar78
Aggiungo un'altra freccia all'arco del sistema cartuccia/converter: quando la penna non pesca più inchiostro dal calamaio perchè il livello di inchiostro è troppo basso, si può facilmente estrarre il converter e caricarlo direttamente.
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Inviato: martedì 16 febbraio 2021, 11:49
da ctretre
Personalmente non disprezzo il sistema di caricamento a cartuccia e converter a prescindere, ma se un'azienda decide di adottarne uno proprietario deve anche assicurarsi la presenza di inchiostri resistenti all'acqua o magari indelebili.
Le giapponesi ce l'hanno, l'internazionale c'è l'ha, Parker Aurora e Lamy non mi sembra.
Inoltre non ho molta simpatia per chi estende uno standard creando incompatibilità parziali come Waterman.
il grosso vantaggio della cartuccia sia per cui gli spostamenti di medio periodo, diciamo una settimana o poco meno come possono essere Summer school o convegni.
Non è molto comodo portarsi un calamaio in giro ma la ricarica di due o tre penne non è detto che basti.
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Inviato: martedì 16 febbraio 2021, 14:38
da merloplano
ctretre ha scritto: ↑martedì 16 febbraio 2021, 11:49
Personalmente non disprezzo il sistema di caricamento a cartuccia e converter a prescindere, ma se un'azienda decide di adottarne uno proprietario deve anche assicurarsi la presenza di inchiostri resistenti all'acqua o magari indelebili.
Le giapponesi ce l'hanno, l'internazionale c'è l'ha, Parker Aurora e Lamy non mi sembra.
Inoltre non ho molta simpatia per chi estende uno standard creando incompatibilità parziali come Waterman.
il grosso vantaggio della cartuccia sia per cui gli spostamenti di medio periodo, diciamo una settimana o poco meno come possono essere Summer school o convegni.
Non è molto comodo portarsi un calamaio in giro ma la ricarica di due o tre penne non è detto che basti.
considero lo standard internazionale come il proprietario di pelikan: non mi risulta ci sia stato il coinvolgimento di tutti i produttori nel creare lo "standard", che quindi tale non e' (se avete notizie diverse, leggero' con interesse). il nero e il blu-nero 4001 resistono meglio degli altri. direi lo stesso del blu-nero di lamy
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Inviato: martedì 16 febbraio 2021, 16:44
da ctretre
Possiamo dire che l'attacco pelikan è uno standard industriale e non uno standard aperto. Di fatto mi permette con ragionevole sicurezza di comprare delle cartucce Graf von Faber Castell per una Kaweco Sport, o quanto meno con più sicurezza di quella che avrei nel comprare delle Lamy per Aurora o Parker (altro mezzo standard).
Da quello che vedo in giro il blu-nero Lamy resiste meno di altri inchiostri dichiarati resistenti all'acqua e non è detto che piaccia come tonalità (io preferisco senz'altro il nero scuro)
Da quando mi sono reso conto di quanto siano difficili da trovare in alcuni posti delle cartucce internazionali indelebili ho rivalutato le giapponesi!
Anche se ho sempre la tentazione di abbandonare del tutto le cartucce in favore della twsbi vac mini con relativo calamaio
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Inviato: martedì 16 febbraio 2021, 16:48
da Normie
ASTROLUX ha scritto: ↑lunedì 15 febbraio 2021, 21:43
Normie ha scritto: ↑lunedì 15 febbraio 2021, 21:41
Dissento, vedasi Doric
Ad avercela la Doric...
mandami un pm se ti interessa
aggiungo ai sistemi di caricamento il magnetic filler che si trova sulle piedimonte e su alcune penbbs. Divertente in entrambi i casi ma un po' gimmicky secondo me
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Inviato: martedì 16 febbraio 2021, 17:03
da merloplano
ctretre ha scritto: ↑martedì 16 febbraio 2021, 16:44
Possiamo dire che l'attacco pelikan è uno standard industriale e non uno standard aperto. Di fatto mi permette con ragionevole sicurezza di comprare delle cartucce Graf von Faber Castell per una Kaweco Sport, o quanto meno con più sicurezza di quella che avrei nel comprare delle Lamy per Aurora o Parker (altro mezzo standard).
dissento. la parte standard e' relativa al diametro dell'imboccatura e alla lunghezza; il diametro all'estremita' chiusa (pelikan lunghe non calzano nella carene, le waterman si) ed eventuali rastremazioni all'imboccatura (montblanc vs pelikan) fanno si che la certezza sia solo ragionevole, come dici tu.
l'attacco lamy e' uguale per i tre produttori, che differiscono nella lunghezza (le lamy sono le piu' corte). le lamy scolastiche prevedono che la parte terminale del fusto comprima la cartuccia, quindi quelle piu' lunghe ovviamente non si installano. nessuna insicurezza quindi, anzi i risultati sono facilmente pronosticabili: lo standard lamy (il piu' corto) si installa senza alcun problema anche in parker premiere (
d'antan, quindi) e duofold, aurora duocart, e, forzando un pelo una cartuccia gia' forata, anche in penbbs. per montare le pelikan lunghe nella carene bisogna temperarne (!) il terminale chiuso
Da quello che vedo in giro il blu-nero Lamy resiste meno di altri inchiostri dichiarati resistenti all'acqua e non è detto che piaccia come tonalità (io preferisco senz'altro il nero scuro)
Da quando mi sono reso conto di quanto siano difficili da trovare in alcuni posti delle cartucce internazionali indelebili ho rivalutato le giapponesi!
ed infatti avevo parlato di resistenza migliore di altri (altri lamy/parker/aurora, ovviamente, non cross-standard, non avrebbe senso).
hai assolutamente ragione sugli inchiostri giapponesi: i banali blue-black di platinum e di pilot, senza pigmenti e non ig, resistono molto bene. il jentle black di sailor anche. e fa un sacco di differenza per alimentatori molto difficili da smontare (pilot decimo, o waterman carene per un altro standard), quando i pigmentati non sono l'ideale
Anche se ho sempre la tentazione di abbandonare del tutto le cartucce in favore della twsbi vac mini con relativo calamaio
attraente prospetto, almeno fino a quando si crepa la sezione e lascia trafilare l'inchiostro indelebile che ci hai caricato
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Inviato: martedì 16 febbraio 2021, 17:23
da ctretre
merloplano ha scritto: ↑martedì 16 febbraio 2021, 17:03
ctretre ha scritto: ↑martedì 16 febbraio 2021, 16:44
Possiamo dire che l'attacco pelikan è uno standard industriale e non uno standard aperto. Di fatto mi permette con ragionevole sicurezza di comprare delle cartucce Graf von Faber Castell per una Kaweco Sport, o quanto meno con più sicurezza di quella che avrei nel comprare delle Lamy per Aurora o Parker (altro mezzo standard).
dissento. la parte standard e' relativa al diametro dell'imboccatura e alla lunghezza; il diametro all'estremita' chiusa (pelikan lunghe non calzano nella carene, le waterman si) ed eventuali rastremazioni all'imboccatura (montblanc vs pelikan) fanno si che la certezza sia solo ragionevole, come dici tu.
l'attacco lamy e' uguale per i tre produttori, che differiscono nella lunghezza (le lamy sono le piu' corte). le lamy scolastiche prevedono che la parte terminale del fusto comprima la cartuccia, quindi quelle piu' lunghe ovviamente non si installano. nessuna insicurezza quindi, anzi i risultati sono facilmente pronosticabili: lo standard lamy (il piu' corto) si installa senza alcun problema anche in parker premiere (
d'antan, quindi) e duofold, aurora duocart, e, forzando un pelo una cartuccia gia' forata, anche in penbbs. per montare le pelikan lunghe nella carene bisogna temperarne (!) il terminale chiuso
Anche se ho sempre la tentazione di abbandonare del tutto le cartucce in favore della twsbi vac mini con relativo calamaio
attraente prospetto, almeno fino a quando si crepa la sezione e lascia trafilare l'inchiostro indelebile che ci hai caricato
Quindi le cartucce Lamy Parker e Aurora sono completamente intercambiabili, nel senso che potrei montare delle Aurora su Lamy. Rimane il problema degli indelebili.
Ho letto la recente discussione qualche ora prima di poter raggiungere un negozio dove comprarla, ho desistito…