Tullio ha scritto: ↑domenica 25 ottobre 2020, 10:23
Grazie Max, informazioni preziose (almeno per me).
La morale però è sempre la stessa. (Cercate sul sito ufficiale della Stipula e vedete se ne ricavate informazioni per credere che x oppure siete indotti a credere che y)
Capisco la delusione nei confronti di Stipula, ma credo che se andassimo a vedere chi produce gli alimentatori, probabilmente scopriremmo che è la prassi. E' assai probabile che a fabbricarselo in proprio siano i grandi produttori di penne scolastiche (che hanno i volumi per giustificare l'investimento in una macchina di stampaggio propria, e i piccoli produttori di penne di nicchia, che possono giustificare il costo unitario e il gran numero di scarti di una piccola produzione. Diverso sarebbe stato il caso se una azienda avesse preso una penna cinese fatta e finita per poi rivenderla come orgoglio dell'artigianato italiano.
Delta ha sempre usato pennini ed alimentatori tedeschi, e nessuno ha mai messo in dubbio che fosse una azienda italiana e che le sue penne fossero oggetti di artigianato italiano, anche se sotto l'impugnatura avevano un gruppo scrittura tedesco.
Per funzionare, le penne stilografiche devono avere un pennino ed un alimentatore, ed è chiaro che qualcuno li debba produrre, ma è altrettanto chiaro che se i volumi sono bassi, l'azienda possa voler decidere di reperirli sul mercato anzichè farseli in proprio, senza dover specificarne la provenienza. Quel che conta sono le prestazioni, e forse ha più senso comprare un alimentatore dal disegno ottimizzato e prodotto in milioni di pezzi che provare a farsene uno, con tutti i limiti che una produzione artigianale su un pezzo dalle tolleranze strette comporta. Che poi non è detto che escano tutti dalla stessa fabbrica, potrebbe essere una azienda che ha brevettato il disegno e concede la licenza, passando attraverso un produttore di stampi.
Se Stipula ha qualcosa da farsi perdonare, è sul piano della qualità. Una penna di quel livello deve scrivere come di deve tolta dalla scatola. Il fatto che ci sia stato bisogno di metterci mano, vuol dire che c'è stato qualcosa che non andava nel controllo qualità, cosa che non dovrebbe succedere.
Per quanto mi riguarda, a gettare cattiva luce su un fabbricante sono altre cose, come quando ho speso oltre 200 Euro per una penna a stantuffo, poi il meccanismo si è rotto, l'ho smontata e ho scoperto che dentro il fusto (incollato sulla sezione) c'era un banalissimo converter economico, tant'è che è bastato toglierlo e ripristinare la filettatura del fusto per farne una penna a cartucce. Il converter potranno esserselo anche fatto in casa (anche se dubito, era identico a quello da tre Euro che vendono in rete, ma non mi vendi una penna a converter nascosto come penna a stantuffo, tanto più che la durata di un converter è infinitamente inferiore a quella di uno stantuffo fatto come si deve.