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Appunti sui libri

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solido
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Appunti sui libri

Messaggio da solido »

Mi dispiace che ti sia sentito offeso e rispetto la tua opinione.....però tu devi rispettare la mia e cioè che i volumi di storia dell'arte di Argan fanno schifo e che come storico dell'arte è stato un cazzone altrimenti non avrebbe riconosciuto come opere certe di Modigliani le tre teste ritrovate a Livorno dichiarando che "si trattava di "un miracoloso ritrovamento di tre incompiute meravigliose sculture di Modigliani al quale andava attribuita la paternità senza alcun dubbio, né timore di smentita".
In ogni caso la questione della "cripticità" degli scritti di Argan non l'ho fatta venir fuori io ma veniva citata in post precedenti al mio. Io mi sono solo limitato a rimarcare il fatto avendolo vissuto in prima persona sia al liceo che alle superiori frequentate dai miei figli.
Credimi mi rimane difficile comprendere il tuo sdegno in merito a questo argomento, a mio avviso meramente marginale!!!
Monet63 ha scritto: lunedì 5 ottobre 2020, 13:34
solido ha scritto: lunedì 5 ottobre 2020, 12:48 Tutti i miei professori dell'arte avevano da ridire dell'Argan ma puntualmente veniva sempre adottato come testo....mi sono sempre chiesto il perchè...ma è possibile che se uno in Italia è un cazzone...solo perchè è stata una figura illustre...vicino ad un grande partito....bisogna accettarlo per forza?? Meditate gente...meditate :D :roll:
Io non cercherei motivazioni politiche, ed eviterei anche parole offensive come quelle da te usate, del tutto fuori luogo in un contesto come questo.
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Messaggio da Monet63 »

solido ha scritto: lunedì 5 ottobre 2020, 16:17 Mi dispiace che ti sia sentito offeso e rispetto la tua opinione.....però tu devi rispettare la mia e cioè che i volumi di storia dell'arte di Argan fanno schifo e che come storico dell'arte è stato un cazzone altrimenti non avrebbe riconosciuto come opere certe di Modigliani le tre teste ritrovate a Livorno dichiarando che "si trattava di "un miracoloso ritrovamento di tre incompiute meravigliose sculture di Modigliani al quale andava attribuita la paternità senza alcun dubbio, né timore di smentita".
In ogni caso la questione della "cripticità" degli scritti di Argan non l'ho fatta venir fuori io ma veniva citata in post precedenti al mio. Io mi sono solo limitato a rimarcare il fatto avendolo vissuto in prima persona sia al liceo che alle superiori frequentate dai miei figli.
Credimi mi rimane difficile comprendere il tuo sdegno in merito a questo argomento, a mio avviso meramente marginale!!!
Monet63 ha scritto: lunedì 5 ottobre 2020, 13:34
Io non cercherei motivazioni politiche, ed eviterei anche parole offensive come quelle da te usate, del tutto fuori luogo in un contesto come questo.
Guarda, puntualizzo la questione, perché per iscritto a volte si può fraintendere.
Non mi sono sentito offeso, e neanche tu hai fatto alcunché per farmi sentire offeso. Inoltre, io parlo sempre in amicizia, anche se a volte può non sembrare, ma il mio approccio di default è lo stesso che avrei se fossimo al tavolino di un bar a chiacchierare.
Io mi riferivo proprio al fatto che è meglio evitare allusioni politiche su questioni del genere e possibilmente evitare certi termini, perché l'appartenenza a un partito, almeno in questo caso, non è il motivo per cui Argan è diventato così celebre; lo è diventato perché è stato uno studioso serio, di grande spessore e cultura. Gli errori li facciamo tutti, il mondo dell'arte è molto particolare; anche Sgarbi prese un bell'abbaglio su certi disegni di Modigliani, e la stessa opera di Modigliani (e di altri) si presta a quel genere di cose, ma questo - riferendosi al solo discorso culturale e lasciando fuori la politica e la persona - non fa di Sgarbi un idiota. Io, ad esempio, pur rendendomi conto che Argan non sempre è chiarissimo, riuscivo a capirlo abbastanza bene; magari poteva non piacermi, potevo su alcune cose - nel mio piccolo mondo di studente - non essere d'accordo, ma che c'entra?
Il mio non era "sdegno": semplicemente non credo sia come hai scritto tu (e quindi te l'ho fatto notare) cito - "ma è possibile che se uno in Italia è un cazzone...solo perchè è stata una figura illustre...vicino ad un grande partito....bisogna accettarlo per forza?? Meditate gente...meditate".
Non c'è molto da meditare.
Criptico? Beh, si, è evidente.
Un cazzone? Direi proprio di no. Quanti, oggi, possono dire di avere quella preparazione, quella cultura e quella mole di cose fatte?
L'hanno pubblicato e poi adottato perché c'era del merito e del valore, non perché il suo partito ha complottato in quel senso.
:wave:
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da ricart »

Ah che sofferenza! Sono d'accordo sul fatto che i libri debbano essere usati, non devono far da tappezzeria, ma da qui a sporcarli di marmellata e caffè ce ne vuole. Non sono uno schizzinoso perché acquisto spesso nelle bancarelle soprattutto libri di archeologia e storia ma se un libro è "maltrattato" passo oltre. Sono uno che non scarabocchia sui libri neanche con la matita.

Cordialmente
Riccardo

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Messaggio da valhalla »

Più che prendere appunti, a me capita di riempire i libri, anche di lettura, di segnalibri post-it, soprattutto quelli trasparenti con cui più o meno si indica il punto della pagina che si vuole segnare (meno precisamente di una sottolineatura, ma in modo più facile da trovare a libro chiuso).

Quanto a note ed appunti, anche se non mi viene molto naturale prenderne, io credo che aggiungano valore ad un libro: da un lato sono un segno che quel libro è stato letto e probabilmente amato, dall'altro potenzialmente aggiungono anche qualcosa di interessante. Preferisco che siano nei margini, in modo che non intralcino particolarmente la lettura ma si possa scegliere coscientemente quando e se leggerli.

Trovo meno valore nelle sottolineature, che invece sono una cosa molto più personale, e potenzialmente causa di confusione per lettori futuri.

Marmellata e caffé sono una cosa ben diversa, e no, quella non è una cosa che aggiunge valore, al contrario è un segno di maltrattamento.
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Messaggio da jebstuart »

Personalmente ho percorso quasi un trentennio di istruzione ed usato un migliaio di libri di testo senza mai scriverci sopra.
Non credo sia un merito, né un demerito, ma semplicemente l’effetto di un mio peculiare modo di memorizzare i contenuti.
Alcune persone preferiscono rinforzare il processo di apprendimento attraverso modifiche grafiche apportate al testo, altri trovano gli appunti a margine o le sottolineature fastidiosi o distraenti.

Per puro amor di provocazione, aggiungo che non condivido l’abitudine di scrivere il proprio nome sul frontespizio dei libri. Può tornare utile a scuola, dove in una classe girano contemporaneamente una ventina di copie di uno stesso libro tutte apparentemente identiche tra loro, ma lo trovo del tutto lezioso in casa propria, come se si dovesse difendere il libro dagli appetiti del coniuge, dei genitori o dei figli ... :D :D :D :D :D
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Messaggio da Spiller84 »

Io sono uno di quelli che i libri li tiene intonsi. Sfogliati, letti, studiati più volte, ma mai toccati con strumento scrivente. Se sento il bisogno di appuntarmi qualcosa, sul quaderno degli appunti mi scrivo titolo del libro e pagina, e poi l'appunto, mettendo un cosetto adesivo colorato sulla pagina appuntata. Non sottolineo nemmeno, mi dà fastidio nello studio.

I libri di lettura, alcuni selezionati e spessi, non li apro troppo, perché mi dà fastidio quando iniziano ad avere le "rughe" sulla costola. A scriverci sopra, neanche a parlarne. I libri li presto ad una ristretta cerchia di persone, che conoscono le mie fisime e mi trattano i libri come li tratto io.

Naturalmente, sostanze macchianti, unte, appiccicose e così via, a debita distanza dai libri, sia di studio sia di lettura. Leggo molto sul kindle per piacere, ma i libri, tutti, li tratto come sopra. Anche le copie in paperback economiche.
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