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Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: sabato 13 giugno 2020, 16:02
da edis
Ottorino ha scritto: sabato 13 giugno 2020, 13:47
Fine del volo pindarico!
La discussione invece è interessante e divulgativa.

Considera che jowo e bock fanno pennini su commissione dei vari assemblatori o artigiani o ditte a seconda della sfumatura che vogliamo dargli.

Ed ha molto senso. Meglio farli fare a chi sa come si fa e ti da una certa garanzia di avere il risultato che cerchi spendendo quella certa cifra.

E la "commissione" non riguarda solo la stampigliatura.
Vero, è venuta fuori una discussione molto interessante, così come i link ai video.

Sto ripensando quello che ho scritto. In effetti, una penna che assembli il meglio, chi non la vorrebbe? È come quando al fantacalcio ti fai la squadra mettendo i migliori (secondo te).
Nel mio caso, io posseggo solo Pelikan, e le ho scelte affascinata dalle "righe" che caratterizzano il fusto (questa è una peculiarità dei grandi brand: se dici Ferrari io penso "rosso") ma anche dal fatto che pennino ed alimentatore sono in-house. I pennini non sono privi di difetti, eppure mi piacciono. Ora, riflettendo su questo thread, mi dico che anche farsi fare i pennini da chi li sa fare è altrettanto valido (e bisogna essere bravi anche a scegliere e supervisionare i fornitori), eppure... Non comprerei altrettanto volentieri una Momento Zero che, molto probabilmente, scrive meglio delle mie Pelikan...

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: sabato 13 giugno 2020, 16:55
da Monet63
Ottorino ha scritto: sabato 13 giugno 2020, 13:47 Ed ha molto senso. Meglio farli fare a chi sa come si fa e ti da una certa garanzia di avere il risultato che cerchi spendendo quella certa cifra.

E la "commissione" non riguarda solo la stampigliatura.
Questo è un concetto che ho ignorato fino a pochissimo tempo fa. Poi ho cominciato ad accorgermi che, a parità di produttore del gruppo scrittura, alcune penne scrivevano diversamente (erano migliori, peggiori, o semplicemente diverse) da altre. Sono quindi arrivato alla conclusione, per ora solo personale (ma la citazione di Ottorino è un tassello in più), che non può trattarsi solo di produzione più o meno incostante, ma deve necessariamente esserci altro.
:wave:

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: sabato 13 giugno 2020, 17:31
da HoodedNib
Monet63 ha scritto: sabato 13 giugno 2020, 16:55
Ottorino ha scritto: sabato 13 giugno 2020, 13:47 Ed ha molto senso. Meglio farli fare a chi sa come si fa e ti da una certa garanzia di avere il risultato che cerchi spendendo quella certa cifra.

E la "commissione" non riguarda solo la stampigliatura.
Questo è un concetto che ho ignorato fino a pochissimo tempo fa. Poi ho cominciato ad accorgermi che, a parità di produttore del gruppo scrittura, alcune penne scrivevano diversamente (erano migliori, peggiori, o semplicemente diverse) da altre. Sono quindi arrivato alla conclusione, per ora solo personale (ma la citazione di Ottorino è un tassello in più), che non può trattarsi solo di produzione più o meno incostante, ma deve necessariamente esserci altro.
:wave:
Probabilmente dai terzisti si paga, direttamente o meno, anche un maggiore o minore ciclo di QC/QA che e' abbastanza normale in molti campi dove ci si rifornisce da terzi, a pensarci

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: sabato 13 giugno 2020, 17:45
da maylota
Una domanda che mi son sempre fatto, magari questo è il posto giusto:
Bock e JoWo producono solo i pennini o anche i conduttori?
Anche perché una volta messo a punto da un professionista pure un iridium point germany scrive bene, ma se il conduttore non è a posto o non è adatto...c’e’ poco da fare

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: sabato 13 giugno 2020, 18:33
da Automedonte
Monet63 ha scritto: sabato 13 giugno 2020, 16:55 Questo è un concetto che ho ignorato fino a pochissimo tempo fa. Poi ho cominciato ad accorgermi che, a parità di produttore del gruppo scrittura, alcune penne scrivevano diversamente (erano migliori, peggiori, o semplicemente diverse) da altre. Sono quindi arrivato alla conclusione, per ora solo personale (ma la citazione di Ottorino è un tassello in più), che non può trattarsi solo di produzione più o meno incostante, ma deve necessariamente esserci altro.
:wave:
Di penne e pennini capisco poco ma capita in molti campi che i produttori di certe componenti siano pochi e poi i marchi che li utilizzano sono tanti. Un caso che mi viene in mente è quello dei televisori, credo che i produttori di schermi siano 4/5/al mondo e quindi parecchie Marche in realtà usano lo stesso schermo. Mi spiegavano che la differenza la fa il controllo di qualità ed è per questo poi che alcuni Marche di televisore sono migliori di altre. Gli schermi per loro natura nascono sempre con qualche pixel che non funziona ma siccome sono milioni la cosa si nota poco, alcune Marche hanno una tolleranza sui pixel spenti maggiori di altre e, anche da questo, discende poi la differenza qualitativa.

Magari sui pennini avviene qualcosa di simile.

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: sabato 13 giugno 2020, 22:02
da Monet63
Automedonte ha scritto: sabato 13 giugno 2020, 18:33 Magari sui pennini avviene qualcosa di simile.
Si, può benissimo essere.
Io, però, non alludevo a un controllo qualità più o meno stretto, ma mi riferivo a una questione diversa: un produttore chiede a un fabbricante di pennini di fargli - ad esempio - 1000 gruppi pennino + conduttore) con determinate caratteristiche, e il produttore li fa perché ha la tecnologia e le capacità necessarie.
:wave:

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: sabato 13 giugno 2020, 22:06
da ASTROLUX
Secondo voi Bock e Jowo,offrono pennini di prima e seconda (o anche terza) scelta , oppure la produzione è omogenea nella qualità?
Tutti i produttori si fabbricano il fusto ed il cappuccio ?
I converter ?

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: sabato 13 giugno 2020, 23:31
da Monet63
L'idea che mi sto facendo io è che Bock e Jowo abbiano la possibilità di soddisfare determinate specifiche richieste del cliente. E', per l'appunto, solo un'idea, non ho riscontri oggettivi. Parlo solo del gruppo scrittura, cioè dell'anima di una penna,della sua interfaccia tra me che scrivo e la carta che riceve, tralasciando cose per me di interesse relativo, come ad esempio il converter: per conto mio, un buon converter universale Schmidt va benone.
Credo che sia plausibile vendere pennini di prima, seconda e forse anche terza scelta, ma anche qui è solo una mia idea.
Per quanto riguarda gli altri pezzi, parlando di "produttore" (colui che produce) intendo chi fabbrica personalmente i pezzi della penna (corpo, cappuccio, etc.), altrimenti è un assemblatore o un rimarchiatore. Gli assemblatori mi stanno bene, ma non acquisto la loro mercanzia. I rimarchiatori che acquistano enormi lotti, invece (ad esempio, di Jinhao 450, rimarchiandole e rivendendole a 20 volte il loro prezzo), hanno tutto il mio disprezzo, e ovviamente se voglio una cinese la prendo direttamente alla fonte.
:wave:

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: domenica 14 giugno 2020, 1:14
da zoniale
ASTROLUX ha scritto: sabato 13 giugno 2020, 13:46 Una piccola precisazione , non bisogna confondere la "manifattura artigianale", con la meccanica di precisione, la seconda è appannaggio delle macchine a controllo numerico.
Nein.
Il CN serve a ripetere sequenze di operazioni e non assicura - da solo - grande precisione. Si usa per le produzioni di serie.
Si può altresì fare della gran precisione anche con un tornio parallelo, senza CN od altre elettroniche.
Ma la gran precisione (il centesimo) non è certo richiesta per le penne stilografiche, fatta eccezione forse per l''accoppiamento conduttore / sezione.

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: domenica 14 giugno 2020, 8:26
da ASTROLUX
zoniale ha scritto: domenica 14 giugno 2020, 1:14
ASTROLUX ha scritto: sabato 13 giugno 2020, 13:46 Una piccola precisazione , non bisogna confondere la "manifattura artigianale", con la meccanica di precisione, la seconda è appannaggio delle macchine a controllo numerico.
Nein.
Il CN serve a ripetere sequenze di operazioni e non assicura - da solo - grande precisione. Si usa per le produzioni di serie.
Si può altresì fare della gran precisione anche con un tornio parallelo, senza CN od altre elettroniche.
Ma la gran precisione (il centesimo) non è certo richiesta per le penne stilografiche, fatta eccezione forse per l''accoppiamento conduttore / sezione.
No, ho lavorato per sei anni nel settore. Il controllo numerico computerizzato (CNC) oltre alla ripetibilità assicura grandi precisioni, in quanto è associato a trasduttori di posizione con risoluzioni fino al micron, e motori servoazionati. Ovvio che la meccanica del tornio deve essere di qualità, con giochi ridottissimi.Nessun operaio con il calibro fa altrettanto bene e rapidamente.
Che non serva meccanica di recisione, con tolleranze centesimali, per produrre penne sono d'accordo.

Per chi volesse approfondire:
https://it.wikipedia.org/wiki/Macchina_ ... o_numerico

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: domenica 14 giugno 2020, 13:18
da balthazar
Il pennino ed il proprio conduttore sono il cuore pulsante di ogni penna stilografica, da questi dipende sicuramente tutto l'impianto per la scrittura vera e propria, o almeno una larghissima parte di essa (questa almeno è la mia percezione). Gli altri componenti servono certamente (estetica, ergonomia, ecc.) ma per quanto mi riguarda assumono un rilievo secondario rispetto al gruppo pennino/conduttore. Da questo discende anche un'altra delle mie preferenze, ovvero quella verso chi i pennini se li fabbrica in casa. Per me è un valore aggiunto, soprattutto in quei casi in cui parliamo di Aziende storiche, di quelle che hanno sfidato il tempo e sono giunte sino a noi con un enorme bagaglio di conoscenze, tecnica, gradimento del pubblico. Ripeto, si tratta di gusti personali. Per quanto riguarda i pennini costruiti da case terze e quindi acquistati dietro le specifiche del costruttore/assemblatore, credo che non avremo mai contezza di come si svolgano realmente queste cose, perchè credo che facciano parte del cosiddetto "mestiere" del quale si è ultragelosi (e non a torto). Possiamo solo fare delle ipotesi solo per il piacere della discussione.

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: domenica 14 giugno 2020, 13:24
da ASTROLUX
Ma i pennini Bock o Jowo, vengono semplicemente innestati nelle penne, oppure subiscono un processo di test e messa a punto da parte dell'assemblatore?

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: domenica 14 giugno 2020, 13:31
da kircher
So solo che Franklin Cristoph usa tornii a controllo numerico (realizzati da loro usando pezzi di console di gioco), mentre assemblaggio e politura sono fatti manualmente. I pennini sono tedeschi, non ricordo se bock o jowo, ma vengono poi tutti adattati e finiti in casa.

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: domenica 14 giugno 2020, 13:42
da Monet63
ASTROLUX ha scritto: domenica 14 giugno 2020, 13:24 Ma i pennini Bock o Jowo, vengono semplicemente innestati nelle penne, oppure subiscono un processo di test e messa a punto da parte dell'assemblatore?
A me - attendo eventuali smentite - risulta che almeno un fabbricante (Leonardo) testi uno a uno i pennini montati sulle proprie penne. Per gli altri non ne so niente.
:wave:

Manifattura nel mondo delle penne

Inviato: domenica 14 giugno 2020, 13:45
da alfredop
ASTROLUX ha scritto: domenica 14 giugno 2020, 13:24 Ma i pennini Bock o Jowo, vengono semplicemente innestati nelle penne, oppure subiscono un processo di test e messa a punto da parte dell'assemblatore?
Bock e Jowo possono fornire il gruppo completo da avvitare nella sezione, pennino ed alimentatore o solo pennino.

In fase di assemblaggio i pennini possono venire testati dal produttore della penna ed eventualmente corretti (da quel che so, per esempio, fa così Leonardo).

By the way, il gruppo pennino è costituito dal pennino e da parti in plastica, Jowo e Bock producono loro quelle parti o sub-appaltano? E le sfere di iridio che vengono saldate in punta chi le produce?

Alfredo