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OMAS e PELIKAN !
La prima, anche perchè gioco in casa (… chissà di dove sono) e, quindi, ho sempre avuto un'attenzione particolare per il marchio.
Devo dire, tuttavia, che la produzione OMAS di mio interesse, oltre al vintage (stupendo nei materiali e nelle forme), si è fermata alla fine degli anni 90 (e forse anche un po' prima).
Sono penne molto maneggevoli, pennini fantastici in tutte le misure.
Quanto alla PELIKAN, d'altro canto, mi ha sempre stupito - ma fino ad un certo punto … visto che son poi sempre tedeschi - la qualità altissima anche in prodotti di linea molto bassa.
Ma la serie M - nella quale trovo la mia penna preferita in assoluto, che è la M800 - è per me una delle insuperabili !
Mai problemi, qualsiasi inchiostro, qualsiasi carta, ottimo feeling sul foglio.
Posso fare una menzione d'onore ?
Più che sulla penna, sui pennini, che però finiscono col qualificare la prima.
Ho sempre carica una Wahl Eversharp col pennino regolabile, di cui mi innamorai a prima vista, e una Sailor special nib Cross Concord, che mi ha aperto il mondo dei pennini fini e dei marchi giapponesi, a lungo ignorati e oggi senz'altro riscoperti

Per me sono OMAS, Montegrappa e Montblanc, con ordine variabile: a volte ho rinnovate lune di miele con l'una, a volte con l'altra.

OMAS perchè sono penne dal disegno bellissimo: ne apprezzo tutte le epoche, tutti i materiali e soprattutto quelle della linea Arte Italiana e i modelli predecessori con le stesse caratteristiche. Inoltre, scrivono davvero bene. Mi preoccupo della loro conservazione, perché non saprei a chi farle riparare.

Montegrappa fa delle penne che mi lasciano senza fiato per il loro design e per i materiali. La mia preferenza va a relativamente poche linee, ma quelle sono per la mia mano quasi perfette per dimensioni, peso, spessore, colori. Il loro servizio di assistenza è stato, con me, più che impeccabile, direi amichevole, e questo mi importa. Non c'è forse nessuna delle celluloidi Montegrappa che non vorrei avere in almeno una penna. Per fortuna, costano troppo...

Montblanc perchè funzionano benissimo, funzionano sempre, e hanno una meravigliosa gamma di modelli tutti diversi, molti semplicemente immortali. Quando ho dovuto far assistere un paio di penne, sono stati mediamente costosi ma ineccepibili, davvero ineccepibili. È bello sapere che qualcuno può occuparsi delle proprie penne!

fufluns ha scritto: ↑venerdì 15 maggio 2020, 21:21 Montblanc perchè funzionano benissimo, funzionano sempre

Stessa identica esperienza con le mie due 149

In ordine di apparizione Wahl Eversharp e OMAS, ma una bella Montegrappa per me è irresistibile.

stanzarichi ha scritto: ↑venerdì 15 maggio 2020, 21:28

fufluns ha scritto: ↑venerdì 15 maggio 2020, 21:21 Montblanc perchè funzionano benissimo, funzionano sempre

Stessa identica esperienza con le mie due 149

Io ne ho una che funziona sempre, sempre al primo colpo, senza incertezze, senza essere stata mai riparata, e l’ho usata e usata, da 42 anni! E non mi stupisce. Le fanno, quasi uguali (spero che non lo legga nessun purista), da più di settant’anni...

francoiacc ha scritto: ↑venerdì 15 maggio 2020, 22:01 In ordine di apparizione Wahl Eversharp e OMAS, ma una bella Montegrappa per me è irresistibile.

Irresistibile è la parola giusta, Francesco. Ah, come ti capisco...

Quando facevo l'università, fisica, avevo come massimo le Pilot a punta fine, penne a sfera che sono lo stato dell'arte per un certo tipo di scrittura.

Ora che utilizzo le stilo i brand che tendo a preferire sono quelli giapponesi, Platinum e Pilot. Sailor non ho avuto mai modo di provarla. Per me è difficile scegliere tra i due. Il fatto è che i pennini giapponesi per me che desidero una buona scrittura fine sono i migliori.

Mentre per quanto riguarda la progettazione, il design, la praticità, l'idea complessiva, il pensiero razionale che c'è dietro, apprezzo molto Lamy, anche se poi nei pennini cede il passo.

Se debbo rispondere con un solo nome e su base emotiva, allora Parker.
Mio padre usava una Parker e sin da bambino, vivendo fra la via Emilia ed il West, sono rimasto affascinato dalla freccia clip.
Quando son passato dal ginnasio al liceo, 46 anni fa, papà mi ha donato la 75 cisele, che da allora è la mia penna, sempre usata e strausata e sempre inchiostrata.
Insomma, Parker.
Col tempo ho acquistato altre 75, le 45, le 51 e molte biro Jotter, come ho ricevuto in dono molte altre penne che pure trovo eccellenti, le 149, le Pelikan, le Omas e via dicendo, ma la penna del cuore rimane la 75 e la marca la Parker. E' un poco, ma solo un poco, come la madeleine di Proust, è arricchita dal ricordo e dal sentimento,
Debbo però precisare che non amo i modelli successivi alla 75 che trovo generalmente non belli.
Ciao a tutti e buona domenica.
Davide

fufluns ha scritto: ↑venerdì 15 maggio 2020, 21:21 Per me sono OMAS, Montegrappa e Montblanc, con ordine variabile: a volte ho rinnovate lune di miele con l'una, a volte con l'altra.

Una piccola curiosità: come mai non hai nemmeno una Pelikan?

JetMcQuack ha scritto: ↑sabato 16 maggio 2020, 10:51

fufluns ha scritto: ↑venerdì 15 maggio 2020, 21:21 Per me sono OMAS, Montegrappa e Montblanc, con ordine variabile: a volte ho rinnovate lune di miele con l'una, a volte con l'altra.

Una piccola curiosità: come mai non hai nemmeno una Pelikan?

Figurati, da quel poco che lo conosco via Forum, se non ha una Pelikan.
Magari non è tra le sue preferite

La prima stilo importante che mi sono comperato era una Aurora 88 big prima serie, fine anni ottanta.
Dopo più di trent'anni e svariate penne che mi sono passate per le mani, da Pelikan a Montblanc, da Lamy a Sailor, mi sono reso conto che la penna preferita, quella che voglio sempre usare, è ancora una Aurora 88 big.
Ho provato vari tipi di pennini di varie marche (flessibili, italici, stub, zoom) ma per il mio modo di scrivere non c'è niente di meglio di un Aurora 14K F o M. Ho avuto ed ho altre Aurora e nessuna mi ha mai deluso.

Per me la Lamy vince su tutte per la propria praticità e il design (peccato il tratto spesso) seguita a ruota dalla Pilot, quest'ultima non solo per le stilografiche. Ma mi piace utilizzare tutti i marchi, a seconda del momento, senza brandizzarmi.

Credo di aver usato uno svariato ventaglio di stilografiche che non mi ha permesso di focalizzarmi sono su un marchio, cosa che però ho iniziato a fare da poco. Così, per dare una risposta veloce e per questo poco completa, dovrei segnalare:

- Montegrappa: mi ha affascinato il design da quando ho visto le sue produzioni per la prima volta e ora, come si direbbe in napoletano, "fravec' e sfravec'" su quel benedetto configuratore per riuscire a tirare fuori una ZERO di mio gusto da poter sentire totalmente mia. Ne ho alcune ma mi voglio dedicare più tempo all'uso per conoscerle bene.

- Visconti: a mio parere un design magnifico e modelli che sono puri gioielli... la HS, poi rappresenta l'ammiraglia della mia "flotta".

- Platinum: i pennini Platinum mi piacciono profondamente e li trovo magnifici per scrivere i miei appunti di studio. Soprattutto il SF della mia Borgougne. Il sistema che mantiene il pennino in condizioni ermetiche per evitare che l'inchiostro secchi per me funziona a meraviglia.

I miei crucci, finora, sono OMAS e MontBlanc che vorrei conoscere davvero, nonostante i costi mi tengano per ora lontano (sto già facendo piani di risparmi per la MontBlanc e riguardo OMAS, a dire il vero dovrò chiedere consigli perché non saprei proprio dove iniziare a cercare...)

Ringrazio sempre gli utenti che man mano condividono le proprie scelte ed esperienze

Ciao
Preferisco le giapponesi per quanto riguarda l'affidabilità dei pennini anche se sull'estetica li vedo monocordi tranne le maki
In paricolare le Pilot sono le mie preferite pur avendo varie Sailor
Le Pelikan mi piacciono molto per la loro indiscutibile affidabilità anche se i pennini facendo sempre delle eccezioni non sono paragonabili a quelli delle Sailor che scrivono benissimo anche in fascia bassa di prezzo
In ordine Sailor imperial black 21k eccellente
Pilot capless,decimo,912 con pennino fa una bomba
Platinum 3776 sf eccellente
Pelikan varie

Luigi