Ti ringrazio per aver condiviso questa analisi. Mi fa molto piacere se ne scaturiscono queste sensazioni; ho qualche piccola perplessità sulla dimensione onirica: la mia idea era più quella di un "ricordo-immagine" reale, anche se semplificato e condensato dal tempo trascorso.schnier ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 12:07Non saprei, la narrazione verte molto su una dimensione onirica, le descrizioni estetiche colgono degli status mentali, come se tutto si svolgesse all'interno della nostra psiche piuttosto che fuori. Il dolore causato dai rovi è il dolore della colpa e dell'espiazione. Il dialogo tra il narratore/protagonista e il mondo esterno procede per assiciazione di immagini, mai per comunicazione diretta.
Il resto è più significativo di quanto potessi aspettarmi....non sono uno scrittore!