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Penna in radica o...

Inviato: lunedì 28 ottobre 2019, 15:52
da piccardi
HoodedNib ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 9:06 Direi che si tratta di "Variante Giapponese" vostro onore! E' il tipo di penne a contagocce che in quel paese (e in quella parte del mondo in generale) fanno da sempre. Quindi da parte mia sempre di contagocce si tratta, il perche' nella nostra parte del mondo non si sia diffusa questa piccola variante mi e' del tutto sconosciuto.
Beh, prova a convertire a eyedropper variante giapponese una preppy, e poi raccontaci come fai, sono sicuro verrebbe fuori un articolo molto interessante.

Comunque la fanno dal 1910 circa, ma le penne a caduta (o eyedropper e basta) ci sono dal 1880...

Simone
PS secondo me non si è diffusa perché non è un caricamento automatico, ma ha la complessità meccanica di una siringa rovesciata per cui costa di più per un beneficio relativo.

Penna in radica o...

Inviato: lunedì 28 ottobre 2019, 16:08
da piccardi
merloplano ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 13:46 assunzione tua, parzialmente infondata in base alla mia limitata esperienza, e la fai diventare un fatto assodato che conduce ad una logica conclusione: tappo inondato. quante ne hai usate?
E' un fatto assodato perché riportato da innumerevoli collezionisti ed appassionati, risulta citato in vari brevetti come problema risolto dal nuovo sistema di caricamento XXX, e viene pure detto esplicitamente anche in vari blog quando parlano della conversione ad eyedropper (per evitare gocciolamenti meglio ricaricare a metà o un terzo).

Su penne moderne non l'ho mai riscontrato, perché la fisima non mi attira e a convertirle ad eyedropper non ci penso neanche. Sulle antiche che ho il problema si presenta in maniera più o meno significativa su tutte.
merloplano ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 13:46 non ho mai scritto, ne' penso, che ed sia il miglior sistema in ogni condizione. per condizioni statiche mi consente di avere molto inchiostro a disposizione. filosofia "set and forget", per inchiostri scuri da ufficio mi ci trovo bene.
Una scatola di cartucce consente di avere, anche in situazioni non statiche, molto più inchiostro a disposizione. Questo è il motivo principale per cui per me resta una fisima.

Poi se la fisima è divertente e ti fa piacere, niente di male, anche a me piace scrivere con penne di oltre 50 anni, ed usare pennini flessibili che per i più sono inusabili; è una fisima anche questa e sono abbastanza sicuro che ne ho molte altre.

Simone

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: lunedì 28 ottobre 2019, 18:09
da merloplano
Simone, sono stato molto fortunato, come Monet63 con i pennini lamy, perche' il fatto che ho assodato io e' che la preppy non perde per niente. la maya solo se la "provochi". dimenticavo, non perde neanche la penbbs 308, anche questa scaricata fino alla fine. si puo' cambiare sistema di carica. si possono trovare soluzioni per aggirare limitazioni di molti alimentatori. o progettarne di migliori.

sul fatto che un sistema nuovo migliori quello vecchio, per me non e' automatico. a volte e' solo marketing (pennini fusion?)
prendiamo il caricamento a pistone, caldeggiato nei vari blog per la sua maggiore autonomia rispetto ai converter. peccato che possa: essere rognoso da manutenere (la omas di mio nonno ha guarnizioni in sughero, 50 euro per cambiarle quando si seccano), essere difficile da pulire (la lamy 2000 e' molto stretta davanti e va rimosso il gruppo pistone), essere costoso da produrre (aurora 88 vs slim, realo vs 1911), alterare la distribuzione del peso significativamente (m800).

le cartucce costano, inquinano e sono limitate nei colori a meno di ricaricarle. ricaricate diventano il mio sistema preferito di alimentazione in assoluto che accoppia capacita' a facile riparabilita'. ma non mi fido a chiudere con colla a caldo (comunque complesso) e portare con me cartucce ricaricate (sfuse). quindi, per gli inchiostri che uso, le cartucce non sono una opzione (escluse le 308 di noodler's). in ufficio, caricata con l'inchiostro preferito, senza calamai in vetro e siringhe nel cassetto, senza dover caricare ogni settimana, e' quello che l'ed permette. non mi sembra neanche uno scenario tanto strano. certo, la preppy non e' adatta agli ambienti degli architetti (l'ho appreso sul forum). per me resta migliore di una pilot g2 o di una crystal, e si puo' usare una 308.

quella di Ottorino e' partita come una provocazione ma sembra che davvero molti siano convinti che l'eyedropper sia un po' amish..

Luca

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: lunedì 28 ottobre 2019, 18:38
da Monet63
merloplano ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 18:09 il fatto che ho assodato io e' che la preppy non perde per niente
Come dicevo, non amo le eyedropper, ma una Preppy l'avevo convertita. Per amor di cronaca, la mia esperienza è del tutto sovrapponibile a quella di Merloplano: sarà per il flusso misurato delle Preppy, ma ha retto alla grande per più di una carica, con un flusso un po' più "bagnato" solo verso la fine, cosa che peraltro mi aspettavo. Mi ha dato molti più problemi, per dire, la stessa Preppy con l'adattatore per cartucce standard che, quello si, mi ha allagato il cappuccio di Bernanke Red (pareva che mi fossi amputato un dito).
In ogni caso, come Simone, io credo che una scatola di cartucce al seguito sia la soluzione più pratica e sicura.
merloplano ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 18:09 le cartucce costano, inquinano e sono limitate nei colori a meno di ricaricarle.
Non proprio.
Per costare, costano, ma solo se cerchi colori diversi da nero e blu, colori per i quali esistono boccioni grandi; con questi la convenienza è assoluta, acquistando i barattoli da 100 pezzi. Facendo due calcoli, 100 cartucce corte sono circa 75ml. di inchiostro a 4 euro: impossibile spendere di meno, a meno di comprare bottiglie da litro.
Sull'inquinamento non posso dire niente: si parla di plastica usa e getta, con tutti gli annessi e connessi.
Sulla limitatezza dei colori, invece, c'è molto da dire, perché ciò che affermi non è vero. Pelikan, Herbin, Diamine, Faber Castell e altri rendono disponibili moltissimi colori, spesso l'intera gamma, in cartuccia standard (alcuni in doppio attacco, cone Online). Lo fanno al punto che quando voglio provare un colore nuovo io compro una scatolina di cartucce, e poi se mi piace acquisto la boccetta. Una curiosità: Pelikan, fino a poco tempo fa, rendeva disponibili almeno due colori della gamma 4001 esclusivamente in cartuccia, ma non in flacone; ne risultava quindi una gamma di inchiostri in cartuccia più estesa rispetto alla corrispondente in boccetta.
merloplano ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 18:09 quella di Ottorino e' partita come una provocazione ma sembra che davvero molti siano convinti che l'eyedropper sia un po' amish..

Luca
Personalmente, dopo aver provato il sistema, l'ho semplicemente ritenuto non adatto a me, ma non lo snobbo. Per il resto, diciamo che non regalerei una penna di quel genere a una persona che non ha mai preso una stilografica in mano, ma potrei farlo se il destinatario del regalo fosse un appassionato.

:wave:

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: lunedì 28 ottobre 2019, 19:05
da Ottorino
Provocazione, si, ma si fa per chiacchierare.
Per scritto senza vedere le facce si puo' rapidamente entrare in attrito senza che ce ne sia necessità

Mi pare di aver scritto chiaro che è una forte opinione. Non una certezza o un dogma.
Confesso che non ho usato contagocce moderne, dove il compensatore, grazie allo stampaggio della plastica ha molte alette e quindi migliora le prestazioni.

Questa invece la prendo come una tua (bonaria) provocazione e reagisco altrettanto bonariamente.
peccato che possa: essere rognoso da manutenere (la omas di mio nonno ha guarnizioni in sughero, 50 euro per cambiarle quando si seccano)
Anche le contagocce in ebanite possono essere rognose da smontare dopo una 50ina d'anni di non uso. Ho appena finito di semplicemente svitare una Waterman 22. E' stato facile, ma perchè sapevo che fare. L'utente medio avrebbe finito per romperla, probabilmente.
sul fatto che un sistema nuovo migliori quello vecchio, per me non e' automatico. a volte e' solo marketing (pennini fusion?)
Mi trovi d'accordo sul futuro.
Non sono d'accordo se guardiamo il passato.
A meno di non tenerle tranquille e non sbatacchiarle, solamente le penne dopo la parker 51 sono usabili per gli standard odierni. Ovvero da quando sono comparsi i compensatori a lamelle a stampaggio plastico.

La tua esperienza è sicuramente valida, e maggiore della mia su questo caricamento. Ma dalla tua descrizione sembra di capire che non le stressi troppo.
La preppy non ha mai lasciato uscire una goccia. mai. usata quotidianamente per mesi in ufficio.
la maya aumenta il flusso, ma non ha allagato nulla. se la scuoti a pennino in giu' perde gocce.
io la lascio sulla scrivania e ci scrivo. la kakuno invece non ce la fa, qualche goccia esce anche staticamente, inadatta alla conversione. ma aveva sul groppone 4.5ml di inchiostro.
Esattamente questo è il motivo per cui ritengo che il contagocce sia da evitare.
Ritenere che piu' inchiostro sia un vantaggio, senza mettere in conto il resto.

Nella storia di uno strumento "maturo" come la stilografica le capacità dei serbatoi sono rimaste (a occhio, non ho dati sottomano) intorno ai 2 ml (1.5 ml le cartucce lunghe). Se sono piu' grandi c'e' quasi sempre un sistema di parzializzazione.

Che tra l'altro, a meno di non avere una demonstrator, è altrettanto illusorio.
Visconti Florentia: meravigliosa. Quando finisce l'inchiostro, basta allentare il fondello, e dal serbatoio grosso, parte dell'inchiostro passa in quello piccolo.
Fantastico. Talmente fantastico che lo ripeti "n" volte finchè ti ritrovi senza inchiostro perchè non ti sei ricordato quante volte hai fatto la manovra.
Ad esempio io ho dotato tutte le mie penne di converter, ma ho paura ogni volta che apro una boccetta e infilo la stilografica dentro e se con un movimento sbagliato la rovescio?
Questo, secondo me (sempre opinione), è uno dei motivi per cui anche il contagocce è stato messo da parte e perchè il pistone (purche' morbido nell'azionamento) è passato avanti al resto: il rischio di macchiare tutto.

A questo proposito:
levetta ? non c'e' male
bottone di fondo ? AIUTO !! si rischia l'inodazione per l'eccessiva forza necessaria
vacumatic ? la molla la fa diventare un bottone di fondo morbida
Pistone ? purche' morbido, è facile. Se duro, vedi bottone di fondo.
contagocce ? Svita le penna, appoggia il gruppo pennino da qualche parte che non rotoli, tieni il fusto verticale, riempi e richiudi.

Cartucce a parte (estensione di autonomia "in campo"), per estendere l'autonomia in ufficio basta tenere un calamaio e un cencio.

Infine: non devo convincere nessuno, lo so.

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: lunedì 28 ottobre 2019, 20:15
da maxpop 55
Ottorino ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 19:05 ..................................................
........................................................
........
Infine: non devo convincere nessuno, lo so.
:thumbup:

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: lunedì 28 ottobre 2019, 21:12
da ASTROLUX
Chiedo venia, ma vorrei ricordare che data la vetustà di codesti strumenti di scrittura, ogni reato è da considerarsi prescritto. :lol:

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: martedì 29 ottobre 2019, 14:12
da Invernomuto
Monet63 ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 18:38 Per amor di cronaca, la mia esperienza è del tutto sovrapponibile a quella di Merloplano: sarà per il flusso misurato delle Preppy, ma ha retto alla grande per più di una carica, con un flusso un po' più "bagnato" solo verso la fine, cosa che peraltro mi aspettavo.
Scusami Monet63, ma non riesco a capire perché il flusso dovrebbe essere più abbondante verso la fine dell'inchiostro. Non è la prima volta che lo sento e intuitivamente invec mi verrebbe da pensare il contrario (più inchiostro -> maggiore flusso).

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: martedì 29 ottobre 2019, 14:31
da Monet63
Invernomuto ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 14:12
Monet63 ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 18:38 Per amor di cronaca, la mia esperienza è del tutto sovrapponibile a quella di Merloplano: sarà per il flusso misurato delle Preppy, ma ha retto alla grande per più di una carica, con un flusso un po' più "bagnato" solo verso la fine, cosa che peraltro mi aspettavo.
Scusami Monet63, ma non riesco a capire perché il flusso dovrebbe essere più abbondante verso la fine dell'inchiostro. Non è la prima volta che lo sento e intuitivamente invec mi verrebbe da pensare il contrario (più inchiostro -> maggiore flusso).
Perché a mano a mano che l'inchiostro si consuma viene sostituito dall'aria, cosa che altera gli equilibri iniziali tra i due fluidi (ovvero aria e inchiostro). Sul nostro Wiki è spiegato molto bene e in maniera semplice. Dà un'occhiata, specialmente all'ultimo e penultimo capoverso.
http://www.fountainpen.it/Eyedropper_filler/it

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: martedì 29 ottobre 2019, 17:54
da piccardi
Il problema della presenza di grosse quantità di aria nel serbatoio si ha per tutti i caricamenti che consentono grossi volumi di inchiostro a parte quelli come il vacumatic (ed in genere quelli a sfiatatoio) dove lo sfiatatoio aiuta a compensare.

Simone

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: martedì 29 ottobre 2019, 19:56
da Invernomuto
Monet63 ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 14:31
Invernomuto ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 14:12

Scusami Monet63, ma non riesco a capire perché il flusso dovrebbe essere più abbondante verso la fine dell'inchiostro. Non è la prima volta che lo sento e intuitivamente invec mi verrebbe da pensare il contrario (più inchiostro -> maggiore flusso).
Perché a mano a mano che l'inchiostro si consuma viene sostituito dall'aria, cosa che altera gli equilibri iniziali tra i due fluidi (ovvero aria e inchiostro). Sul nostro Wiki è spiegato molto bene e in maniera semplice. Dà un'occhiata, specialmente all'ultimo e penultimo capoverso.
http://www.fountainpen.it/Eyedropper_filler/it
Spiegazione chiarissima nella wiki, grazie mille!

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: martedì 29 ottobre 2019, 20:58
da merloplano
Monet63 ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 18:38 In ogni caso, come Simone, io credo che una scatola di cartucce al seguito sia la soluzione più pratica e sicura.
a quale problema? allenarsi con la stilografica nei pantaloncini? entrare ed uscire dalla cella frigorifera? scrivere in aereo?
anche Ottorino ha osservato che il mio uso non stressa le penne. pensavo che scrivere con una penna su un tavolo in un luogo chiuso fosse uno scenario tipico, parrebbe non sia cosi. voi come usate le vostre penne?
Monet63 ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 18:38
merloplano ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 18:09 le cartucce costano, inquinano e sono limitate nei colori a meno di ricaricarle.
Non proprio.
Per costare, costano, ma solo se cerchi colori diversi da nero e blu, colori per i quali esistono boccioni grandi; con questi la convenienza è assoluta, acquistando i barattoli da 100 pezzi. Facendo due calcoli, 100 cartucce corte sono circa 75ml. di inchiostro a 4 euro: impossibile spendere di meno, a meno di comprare bottiglie da litro.
Sull'inquinamento non posso dire niente: si parla di plastica usa e getta, con tutti gli annessi e connessi.
Sulla limitatezza dei colori, invece, c'è molto da dire, perché ciò che affermi non è vero. Pelikan, Herbin, Diamine, Faber Castell e altri rendono disponibili moltissimi colori, spesso l'intera gamma, in cartuccia standard (alcuni in doppio attacco, cone Online). Lo fanno al punto che quando voglio provare un colore nuovo io compro una scatolina di cartucce, e poi se mi piace acquisto la boccetta. Una curiosità: Pelikan, fino a poco tempo fa, rendeva disponibili almeno due colori della gamma 4001 esclusivamente in cartuccia, ma non in flacone; ne risultava quindi una gamma di inchiostri in cartuccia più estesa rispetto alla corrispondente in boccetta.
Monet63, hai scritto altrove che per te le penne costituiscono quasi solo un supporto per gli inchiostri. per quale motivo ci si dovrebbe limitare a nero o blu? per non spendere un capitale in cartucce? proprio qui si discute sul nero piu' nero, su un alimentatore stitico che con quel nero (5 euro per 5 cartucce, 6ml di nero) potrebbe rendere piu' piacevole una penna..quoque tu (come si fa il vocativo di un nome francese?) :lol:
ho scritto "colori", intendevo "inchiostri", con diversi shading, sheen, scorrevolezza, flusso..pelikan e herbin non mi interessano molto, ho solo un 4001 nero. mi piacciono i rohrer und klingner, uso verdigris su pennino fine e salix/scabiosa su medio. non fanno cartucce. ok, iroshizuku..nemmeno. e se volessi un noodler's? kwz? scegliere cartucce pronte e' troppo limitante per me. con diamine pero' ho moltissimi colori. diciamo molti. ho 9 colori standard di diamine, 6 non sono disponibili in cartucce (eau de nil, sargasso, kelly green, red dragon, ochre, macassar). ma ammettiamo che diamine realizzi tutti i colori in cartucce. sono international. e quando prendo una 3776? una duocart? una abc? una 1911? una decimo?
Ottorino ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 19:05 Provocazione, si, ma si fa per chiacchierare.
Per scritto senza vedere le facce si puo' rapidamente entrare in attrito senza che ce ne sia necessità
ti assicuro, da parte mia nessun attrito, solo stupore perche' a me sembrano chiari ed oggettivi i vantaggi di un ed in determinate condizioni
Ottorino ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 19:05 Questa invece la prendo come una tua (bonaria) provocazione e reagisco altrettanto bonariamente.
peccato che possa: essere rognoso da manutenere (la omas di mio nonno ha guarnizioni in sughero, 50 euro per cambiarle quando si seccano)
Anche le contagocce in ebanite possono essere rognose da smontare dopo una 50ina d'anni di non uso
non era una provocazione. era parte di una lista di difetti di quello comunemente accettato come il sistema di alimentazione migliore. [ot] la penna in questione e' stata riparata e l'ho usata per 2/3 anni, poi sono passato ad altro. non sapevo che la guarnizione fosse in sughero. dopo circa 7-8 anni dalla riparazione, la penna non caricava bene inchiostro. mi sono rivolto ad un negozio di roma, inviata al tecnico, e' tornata. si svita la parte che assicura il fondello, in quella omas extra non dovrebbe svitarsi ma lo fa. riparte, ritorna: si deve caricare tenendo l'anello fermo. il flusso e' ora piu' abbondante, lo stesso inchiostro che andava su agende filofax trapassa la rhodia! la stessa penna in formato ed non avrebbe avuto problemi dopo la prima riparazione e la manutenzione sarebbe stata piu' semplice. ora devo tenerla a bagno in acqua demineralizzata, quando non la uso.[\ot] non ho mai pensato a penne vintage per un ed, non ne ho, sono delicate, le lascio ad appassionati in grado di apprezzarle
Ottorino ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 19:05 Ma dalla tua descrizione sembra di capire che non le stressi troppo.
infatti, ci scrivo e basta. tu le penne come le usi?
Ottorino ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 19:05 contagocce ? Svita le penna, appoggia il gruppo pennino da qualche parte che non rotoli, tieni il fusto verticale, riempi e richiudi
il gruppo pennino lo puoi mettere vicino al fusto di quella a cartucce, quando la carichi :lol: essendo piu' corto e' facile da mettere verticale, rispetto al fusto
Ottorino ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 19:05 Infine: non devo convincere nessuno, lo so.
vabbe', ma parlare fa vedere le cose anche da altre prospettive. io non sapevo dei colori pelikan solo su cartucce. poi ognuno restera' della propria idea. per il mio uso un ed va bene, purche' con alimentatore adeguato. non ci andrei in aereo senza caricarla al massimo e in bustina ne' ci farei snowboard. per questo hanno creato le ed giapponesi. le penne a cartucce. quelle a sfera.

mi chiedo: le conid hanno lo stesso problema di aumento di flusso degli ed? probabilmente si puo' calcolare quale volume di inchiostro l'alimentatore debba gestire in funzione della capienza del serbatoio

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: martedì 29 ottobre 2019, 21:43
da francoiacc
Ho riletto diverse volte questo thread, cercando di capire perché a me piacciono le eyedropper. Forse il motivo è che ne ho due e funzionano entrambe bene. Io le carico senza alcun pericolo, riempio una pipetta la poggio su uno straccio, chiudo l'inchiostro apro la penna e la riempio, nessun dramma ma sicuramente richiede un po' di attenzione in più.
Dunque ho una vecchia safety, nonostante l'età quelle due tre volte che ci ho giocherellato non mi ha mai fatto danni. Ma non la considero una penna da usare normalmente e che porterei in giro, non sia mai e mi dimentico di aprirla con la punta all'insù!!
Poi ho la OPUS 88 Demonstrator, si carica con un pandemonio di inchiostro e con la shut-off valve va letteralmente una bomba, se parto per una settimana posso portarmi anche solo quella che non rimango a piedi sicuro. La manutenzione e pulizia poi sono da 10 su 10, non c'è nulla che si può rompere del sistema di caricamento e si lava moooolto facilmente.
Quindi perché mi piacciono le penne con caricamento a contagocce ?
Perché in una penna d'epoca lo trovo attraente per il suo significato storico, una penna di quelle non me la porto in giro, la uso per divertirmi.
In una penna moderna la mia esperienza mi ha portato verso una soluzione che migliora e risolve i problemi di una eyedropper con la shut-off valve. Convertirei una cinese in eye-dropper ? L'ho fatto perché si è rotto il nozzolino su cui si innesta la cartuccia, funziona ma non mi fido di portarmela dietro.
Bottom line: Concordo che il vecchio caricamento a contagocce ha dei limiti, ma una eye-dropper moderna, concepita in quanto tale e di buona fattura, secondo me è una signora penna, valida e affidabile. :wave:

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: martedì 29 ottobre 2019, 22:07
da piccardi
merloplano ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 20:58 a quale problema? allenarsi con la stilografica nei pantaloncini? entrare ed uscire dalla cella frigorifera? scrivere in aereo?
anche Ottorino ha osservato che il mio uso non stressa le penne. pensavo che scrivere con una penna su un tavolo in un luogo chiuso fosse uno scenario tipico, parrebbe non sia cosi. voi come usate le vostre penne?
Io le porto in giro con me nel taschino della camicia, girando in motorino per le strade di una città in cui non sono particolarmente lisce. Chi le usa per andare a scuola spesso le mette in una borsa dentro lo zaino che viene sballottato qua e la. Mi uno scenario assai più tipico quella di uno che la penna se la porta dietro perché ci vuole scrivere quando gli capita l'occasione, non la tiene sulla scrivania dell'ufficio...

Comunque anche se scrivi solo sulla scrivania dell'ufficio, la presunta maggiore capacità resta comunque una fisima: un converter ed una boccetta di inchiostro hanno la stessa capacità totale di un qualunque eyedropper: quella della boccetta di inchiostro.

Perché non esiste nessun vantaggio pratico nel riempire 2/3 ml in una volta sola usando un contagocce ed un calamaio, rispetto al ripetere la stessa operazione in 4 volte diverse con un converter. Di certo non si risparmia tempo, perché i contagocce hanno capacità di pompaggio dell'ordine degli stessi 0.6/0.7 ml che ha un converter, per cui per riempire il fusto di una penna comunque devi ripetere il trasferimento d'inchiostro più volte: nel caso mio fino a 4 volte con la rientrante che ho in rotazione al momento. Ma l'operazione comporta alla fine un tempo totale equivalente a quello della somma dei tempi impiegati per riempire 4 volte la Prera con il CON50 che ho in ufficio a parità di capacità complessiva.

Solo che con la rientrante mi tocca spendere il tempo tutto insieme, e la manovra con contagocce e corpo penna semi-pieno o pieno è molto più scomoda (e a maggior rischio di sversamento) rispetto immergere la punta della penna nel calamaio ed aspirare per cui non mi sogno neanche di farla 4 volte. Ovviamente non prendo neanche in considerazione pratiche o ancor più scomode come l'uso di una siringa o arrischiate come il rabbocco diretto dalla boccetta.

Per me il punto resta sempre lo stesso, la conversione di una penna ad eyedropper resta una scelta di divertimento personale (più che legittimo, io mi diverto ad usare penne anche molto antiche portandomele a spasso), ma non ha nessun vantaggio pratico: è una fisima, appunto.

Simone

Caricamento a contagocce (eyedropper)

Inviato: martedì 29 ottobre 2019, 22:24
da piccardi
francoiacc ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 21:43 Bottom line: Concordo che il vecchio caricamento a contagocce ha dei limiti, ma una eye-dropper moderna, concepita in quanto tale e di buona fattura, secondo me è una signora penna, valida e affidabile. :wave:
Franco quella di cui stai parlando, la OPUS 88 (che è comunque una bella penna), non è una eye-dropper, è una penna che carichi si con un contagocce ma che ha anche un meccanismo interno di blocco non proprio semplice, che può avere gli stessi difetti di una penna siringa rovesciata, perché meccanicamente è identico (i giapponesi lo copiarono dalle Onoto).

In breve: la tenuta delle guarnizioni sul fondello da cui manovri la valvola, che col tempo e l'uso possono iniziare a perdere. Una eyedropper "vera" quel problema non ce lo può avere, anche se ne ha altri, a mio avviso peggiori.

Ma a quel punto una penna a siringa rovesciata di pari dimensione avrebbe la stessa capacità della OPUS. In teoria sarebbe minore quando la riempi normalmente, perché in tal caso non si carica mai al 100%, ma se vuoi il 100% basta usare un calamaio da viaggio come il Visconti e caricare due volte.

Simone