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qui c'è la mia recensione della Classic Ebony

viewtopic.php?t=33452

e qui c'è la Tamitio (recensione di Archipat) quella con la sezione "troppo corta"

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Saio ha scritto: ↑lunedì 17 febbraio 2025, 0:09 Rispolvero questa vecchia discussione per chiedere secondo voi, al di là della preferenza personale, il cappuccio a pressione della Guilloche alla lunga può rovinarsi?

per restare più strettamente in tema, anch'io preferisco le chiusure a vite, e non ho versioni GvFC con cappuccio a pressione (per cui non so rispondere con precisione alla tua domanda).
La qualità delle GvFC è in ogni modo molto alta, a mio parere superiore a quella delle MB.

Piantatela con questa GvFc che mi state facendo venire una scimmia tremenda

Ho comprato perché in offerta a pochi euro una banalissima Faber Castel Neo Slim, la trovo deliziosa, curatissima e con un pennino in acciaio fantastico, non oso immaginare cosa siano le Gran Von che rappresentato la serie pregiata

chiedo venia!

bisogna aggiungere comunque un commento sui pennini, che in genere sono molto belli, e molto scorrevoli (sulle penne di alta gamma quelli in oro hanno anche una rilevabile morbidezza). Per tratto però sono abbastanza alla tedesca, quindi tendenti al largo. La domanda sorgeva nella prima parte del 3d (ormai del 2019), il confronto con le giapponesi non è proponibile, chi vuole il finissimo si rivolga altrove (in giappone appunto), qui vale la approssimata regola del "un tratto in più" rispetto alle giapponesi, e forse qualcosina di più.

Automedonte ha scritto: ↑lunedì 17 febbraio 2025, 13:55 Piantatela con questa GvFc che mi state facendo venire una scimmia tremenda

Sei entrato nel girone infernale delle meravigliose penne con glorioso pennino di fascia alta Bock (tipo le tue amate Montegrappa di qualche anno fa).

Ti conviene assecondare la scimmia prima che si sparga la voce e anche gli altri si accorgano che i JoWo di adesso valgono abbastanza poco a confronto

inoltre (consolazione) c'è tutta una gamma top che puoi serenamente evitare (pen of the year ) un po' perché eccessive per estetica (quasi tutte), e un po' per costo

Una guilloché costa 300-400 Euro, che diventano 500-700 per una Classic. A parte il cappuccio che si avvita anziché innestarsi, mi sembra che la combinazione argento/legno rappresenti al meglio il DNA della Faber Castell che, non dimentichiamolo, iniziò nel secolo XVII a produrre matite di legno. Cercando in giro per un buon prezzo, credo si possa trovare una Classic, che rappresenta davvero una "classica" Graf von Faber Castell. Io sono un po' di parte per la versione in legno Macassar con le metallerie rivestite in titanio scuro - una vera bellezza, ma tra le più care nella serie Classic.

Le Guilloché sono penne belle, anche se manca loro una delle componenti più intimamente proprie di GvFC, il legno. Il livello delle finiture é, comunque, eccellente, e per quel che può contare la mia esperienza limitata, il cappuccio ad innesto della mia Guilloché Cognac funziona perfettamente oggi come quando arrivo in casa già alcuni anni or sono. Il pennino (il mio é un F) é semplicemente eccellente.

Approfitto per commentare, a quanti si siano chiesti come me che tanto bella sia dal vero la nuova stilografica Magnum, che l'ho avuta per le mani un paio di settimane fa e... pensavo meglio. L'ho trovata molto pesante, con un legno (credo sia noce) molto, eccessivamente opaco. Non la comprerei.

Buongiorno.
Mi riallaccio a questa discussione perché sarei interessato alla GFVC Tamitio. Trovo però un prodotto molto simile, almeno nell'aspetto, nel catalogo Faber Castell, a un prezzo molto inferiore.
Vorrei chiedere se le differenze fra le due penne non siano riscontrabili soltanto nel fusto ma anche nel gruppo scrittura, in particolare nel pennino.
Ringrazio chi avrà la cortesia di rispondere.

Renatobossi ha scritto: ↑giovedì 20 febbraio 2025, 9:27 Buongiorno.
Mi riallaccio a questa discussione perché sarei interessato alla GFVC Tamitio. Trovo però un prodotto molto simile, almeno nell'aspetto, nel catalogo Faber Castell, a un prezzo molto inferiore.
Vorrei chiedere se le differenze fra le due penne non siano riscontrabili soltanto nel fusto ma anche nel gruppo scrittura, in particolare nel pennino.
Ringrazio chi avrà la cortesia di rispondere.

Se non ricordo male quando acquistai la Faber Castell Ambition Wood mi sorse il tuo stesso dubbio . In quell'occasione potei fare un raffronto con la GVFC Tamitio in uso al proprietario della cartoleria : al di là della diversa fattura del cappuccio e del rivestimento in legno del fusto a me il gruppo scrittura, ad eccezione delle incisioni sul pennino, era parso identico nelle due versioni.

Renatobossi ha scritto: ↑giovedì 20 febbraio 2025, 9:27 Buongiorno.
Mi riallaccio a questa discussione perché sarei interessato alla GFVC Tamitio. Trovo però un prodotto molto simile, almeno nell'aspetto, nel catalogo Faber Castell, a un prezzo molto inferiore.
Vorrei chiedere se le differenze fra le due penne non siano riscontrabili soltanto nel fusto ma anche nel gruppo scrittura, in particolare nel pennino.
Ringrazio chi avrà la cortesia di rispondere.

Faber castell possiede 4 tipi di pennini

1 base non svitabile dalla sezione per il modello grip (scolastico entry level)
1 svitabile per tutti gli altri modelli fino al graf von Tamitio (la tua), Bentley
1 svitabile in oro #5 per tutti gli altri modelli graf von faber castell, vecchi modelli tamitio
1 credo a frizione #6 per il vecchio tamitio in Ebano e il nuovo magnum

Grazie per le risposte!