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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
- Orlandoemme
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Penna e recensione eccezionali!
Per quanto mi riguarda più passa il tempo e più mi innamoro delle Montegrappa.
Sanno di quelle cose fatte bene, bene davvero.
Forse un pochino costose, ma guardando le concorrenti (tedesche in resina pregiata per lo più) forse no.
Anche se in ritardo, auguri di buon 2019!
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Sanno di quelle cose fatte bene, bene davvero.
Forse un pochino costose, ma guardando le concorrenti (tedesche in resina pregiata per lo più) forse no.
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Orlando
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Grazie per la splendida recensione.
Ho letto con profondo piacere e, direi, che mi hai convinto che nel mio "equipe" manca una Montegrappa di tale livello (c'è già la Fortuna Credo).
Grazie davvero e felice scrittura.
Ho letto con profondo piacere e, direi, che mi hai convinto che nel mio "equipe" manca una Montegrappa di tale livello (c'è già la Fortuna Credo).
Grazie davvero e felice scrittura.
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Bellissima! Ho potuto ammirarla nella Boutique Montegrappa. Ora la devo aggiungere alla lista dei sogni...
Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Eh sì, caro Orlando, in generale le Montegrappa sono davvero ben fatte. Il prezzo, per i modelli "bandiera", non scherza, ma in giro non ci sono più molte penne in celluloide, e meno ancora in celluloidi dai colori così belli.Orlandoemme ha scritto: ↑venerdì 4 gennaio 2019, 8:11Penna e recensione eccezionali!
Per quanto mi riguarda più passa il tempo e più mi innamoro delle Montegrappa.
Sanno di quelle cose fatte bene, bene davvero.
Forse un pochino costose, ma guardando le concorrenti (tedesche in resina pregiata per lo più) forse no.
Anche se in ritardo, auguri di buon 2019!
Vedo che nel mercato USA alcuni venditori riescono a spuntare prezzi che a volte sono un buon 30% in meno di quello che si trova in Italia, la qual cosa fa delle Montegrappa delle penne pur sempre care, ma a volte accessibili.
Buon anno.
Gentilissimo, grazie per le sue buone parole.donangelito ha scritto: ↑venerdì 4 gennaio 2019, 10:25Grazie per la splendida recensione.
Ho letto con profondo piacere e, direi, che mi hai convinto che nel mio "equipe" manca una Montegrappa di tale livello (c'è già la Fortuna Credo).
Grazie davvero e felice scrittura.
Le Montegrappa "di lusso" sono penne care, ma al solo guardarle se ne apprezza la particolarità e unicità.
Mi pare che l'azienda di Bassano sia riuscita, negli ultimi anni – complici anche la scomparsa di Omas e Delta, e il "letargo" di Stipula – a proporre un interessante mix di modelli.
Ci sono penne da ingresso al sistema Montegrappa che, senza costare un sproposito, sono originali e ben fatte, molto "italiane".
Ci sono le vere e proprie classiche in celluloide, spesso di bellezza unica, e ci sono le follie Montegrappiane, che uno come me magari non acquista, ma che apprezza per la loro originalità e "coraggio" e perché aprono il mondo delle penne stilografiche a settori e gruppi non tradizionali.
La qual cosa mi pare eccellente perché rende il mondo più vario, perché aiuta il fatturato di una impresa italiana, e perché permette alla Montegrappa di continuare a fare le penne "di nicchia" che piacciono a noi...
In quale boutique l'ha vista? Io conosco la boutique di Milano, che é favolosa e pericolosissima...Mightyspank ha scritto: ↑venerdì 4 gennaio 2019, 22:02Bellissima! Ho potuto ammirarla nella Boutique Montegrappa. Ora la devo aggiungere alla lista dei sogni...
La prossima estate, se tutto andrà come spero, andrò a visitare la boutique di Bassano.
- Mightyspank
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
In quella di Milano.
A proposito, chissà che non facciano promozioni
È un po' che non ci vado. Sono gentili ma non molto preparati.
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Infine arrivò !
Vorrei riallacciarmi alla stupenda recensione di Franco per aggiungere le mie impressioni dopo un paio di giorni di uso.
Sull'estetica c'è poco da dire, è davvero un pezzo d'arte, solo la Paragon Arco Brown le riesce a tenere testa , è una penna che oltre la bellissima celluloide è ben proporzionata, e poi ci sono i dettagli che fanno la differenza. Il cappuccio è molto bello con la greca in basso e la clip con ruzzolina in argento, il logo 1912 di Montegrappa sul cappuccio è sempre stato un simbolo di distinzione di queste penne e poi sul fondello troviamo la placchetta con il numero della penna, il mio esemplare è il numero 32 di 888.
La penna non è gigantesca è lunga 13.8 cm da chiusa, 16.1 con cappuccio calzato e 12,1 senza cappuccio, il diametro della sezione è di 11,5 mm al centro, il fusto è largo 14 mm nel punto maggiore mentre il cappuccio alla base è di 16 mm. Non è una penna gigantesca, ma impugnata dà un senso di solidità e di "importanza" superiore ad una 149. Forse sarà complice anche il peso, non è una penna leggera, sono 44 gr. di bellezza ed eleganza.
La penna ha un sistema di caricamento a pistone un po particolare noto come captive converter, il fondello non sale o scende, quando lo si ruota si sente un ticchettio fino a bloccarsi a fine corsa e carica davvero poco inchiostro rispetto ad una penna con caricamento a pistone standard, più o meno la capacità di un converter. Il pennino è un nr. 8, io ho scelto un medio ed ho preferito il disegno con la tipica greca Montegrappa piuttosto che il disegno a rombi.
Credo che il sistema di caricamento possa essere la più grossa limitazione di questa penna per molti, tuttavia siccome io la uso prettamente in casa non lo reputo un problema. Ma il problema più grosso di questa penna, il vero grosso problema che ha, è che è talmente bella che si fa perdonare qualsiasi difetto, incluso quello del sistema di caricamento se qualcuno dovesse ritenerlo tale.
Eccola:
Vorrei riallacciarmi alla stupenda recensione di Franco per aggiungere le mie impressioni dopo un paio di giorni di uso.
Sull'estetica c'è poco da dire, è davvero un pezzo d'arte, solo la Paragon Arco Brown le riesce a tenere testa , è una penna che oltre la bellissima celluloide è ben proporzionata, e poi ci sono i dettagli che fanno la differenza. Il cappuccio è molto bello con la greca in basso e la clip con ruzzolina in argento, il logo 1912 di Montegrappa sul cappuccio è sempre stato un simbolo di distinzione di queste penne e poi sul fondello troviamo la placchetta con il numero della penna, il mio esemplare è il numero 32 di 888.
La penna non è gigantesca è lunga 13.8 cm da chiusa, 16.1 con cappuccio calzato e 12,1 senza cappuccio, il diametro della sezione è di 11,5 mm al centro, il fusto è largo 14 mm nel punto maggiore mentre il cappuccio alla base è di 16 mm. Non è una penna gigantesca, ma impugnata dà un senso di solidità e di "importanza" superiore ad una 149. Forse sarà complice anche il peso, non è una penna leggera, sono 44 gr. di bellezza ed eleganza.
La penna ha un sistema di caricamento a pistone un po particolare noto come captive converter, il fondello non sale o scende, quando lo si ruota si sente un ticchettio fino a bloccarsi a fine corsa e carica davvero poco inchiostro rispetto ad una penna con caricamento a pistone standard, più o meno la capacità di un converter. Il pennino è un nr. 8, io ho scelto un medio ed ho preferito il disegno con la tipica greca Montegrappa piuttosto che il disegno a rombi.
Credo che il sistema di caricamento possa essere la più grossa limitazione di questa penna per molti, tuttavia siccome io la uso prettamente in casa non lo reputo un problema. Ma il problema più grosso di questa penna, il vero grosso problema che ha, è che è talmente bella che si fa perdonare qualsiasi difetto, incluso quello del sistema di caricamento se qualcuno dovesse ritenerlo tale.
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Bellissima!!!
Dovrò evitare di passare da una boutique Montegrappa, potrei non resistere .....
Cordialità.
Marco
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Se devi scegliere tra avere ragione ed essere gentile, scegli di essere gentile ed avrai sempre ragione.
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... dimenticavo, la Otto in azione su carta Favini.
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Penna, per me, di una bellezza sconvolgente...
Complimenti ai fortunati possessori!
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Ciao Franco buon anno e complimenti rinnovati come sempre.
Attraverso la tua recensione e le tue immagini mi sono così immedesimato fino ad immaginare quel gusto magnifico quando si scarta un regalo importante come quello che ti sei fatto...ammirandone l'astuccio, le forme, osservando i dettagli..fino ad arrivare alla perla.
Dove la sorpresa non è tanto nel mistero ( ovviamente ) ma nell'avvicinarla con la piena titolarità che Babbo Natale ti ha appena sussurato: E' TUA.
Molto bella anche le tua grafia nelle pagine che hai postato successivamente. Meraviglia !
P.S. è vera la voce che dice che la spedirai a turno a tutti gli iscritti del forum con almeno 2 messaggi attivi ?
Attraverso la tua recensione e le tue immagini mi sono così immedesimato fino ad immaginare quel gusto magnifico quando si scarta un regalo importante come quello che ti sei fatto...ammirandone l'astuccio, le forme, osservando i dettagli..fino ad arrivare alla perla.
Dove la sorpresa non è tanto nel mistero ( ovviamente ) ma nell'avvicinarla con la piena titolarità che Babbo Natale ti ha appena sussurato: E' TUA.
Molto bella anche le tua grafia nelle pagine che hai postato successivamente. Meraviglia !
P.S. è vera la voce che dice che la spedirai a turno a tutti gli iscritti del forum con almeno 2 messaggi attivi ?
Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 9 gennaio 2019, 20:51 Infine arrivò !
Vorrei riallacciarmi alla stupenda recensione di Franco per aggiungere le mie impressioni dopo un paio di giorni di uso.
Sull'estetica c'è poco da dire, è davvero un pezzo d'arte, solo la Paragon Arco Brown le riesce a tenere testa , è una penna che oltre la bellissima celluloide è ben proporzionata, e poi ci sono i dettagli che fanno la differenza. Il cappuccio è molto bello con la greca in basso e la clip con ruzzolina in argento, il logo 1912 di Montegrappa sul cappuccio è sempre stato un simbolo di distinzione di queste penne e poi sul fondello troviamo la placchetta con il numero della penna, il mio esemplare è il numero 32 di 888.
La penna non è gigantesca è lunga 13.8 cm da chiusa, 16.1 con cappuccio calzato e 12,1 senza cappuccio, il diametro della sezione è di 11,5 mm al centro, il fusto è largo 14 mm nel punto maggiore mentre il cappuccio alla base è di 16 mm. Non è una penna gigantesca, ma impugnata dà un senso di solidità e di "importanza" superiore ad una 149. Forse sarà complice anche il peso, non è una penna leggera, sono 44 gr. di bellezza ed eleganza.
La penna ha un sistema di caricamento a pistone un po particolare noto come captive converter, il fondello non sale o scende, quando lo si ruota si sente un ticchettio fino a bloccarsi a fine corsa e carica davvero poco inchiostro rispetto ad una penna con caricamento a pistone standard, più o meno la capacità di un converter. Il pennino è un nr. 8, io ho scelto un medio ed ho preferito il disegno con la tipica greca Montegrappa piuttosto che il disegno a rombi.
Credo che il sistema di caricamento possa essere la più grossa limitazione di questa penna per molti, tuttavia siccome io la uso prettamente in casa non lo reputo un problema. Ma il problema più grosso di questa penna, il vero grosso problema che ha, è che è talmente bella che si fa perdonare qualsiasi difetto, incluso quello del sistema di caricamento se qualcuno dovesse ritenerlo tale.
Eccola:
Ah, Francesco, come avevo potuto perdermi questo tuo intervento?
La tua Extra Otto Shiny Lines é B E L L I S S I M A ! ! ! Complimentissimi!
Sicuramente, prima del tuo acquisto natalizio, le avrai studiate a lungo e sai di che cosa parlo...
Prima di tutto, le linee della celluloide, nella tua penna straordinaria, sono dritte! Non ridere... Sia in rete sia dal vivo ho visto un sacco di Otto Linee Brillanti con le linee storte lungo l'asse della penna, e a volte con torsioni contrarie sul fusto, sul cappuccio e sul fondello!
Punto 2: anche nella tua Otto il disegno "ad Arco" é collocato sulla faccetta della penna che guarda allo scrittore (scrivano, scriba, scritturatore...), esattamente come nelle Omas che usavano la celluloide Arco. E' stupenda!
Fatta così, tagliata così, con quelle faccette perfette, ne hai tutte le ragioni, é un grandioso tête-à-tête con la tua Omas in celluloide Arco marrone, e le tue fotografie lo confermano!
Quando guardo la mia, non posso che ribadire che si tratta della versione contemporanea di una elegante penna sfaccettata in celluloide Arco. Ho altre celluloidi di Montegrappa altrettanto belle (nero bambù, tartaruga, blu mediterraneo, carbone), e alcune più vistose (rosso, turchese), ma nessuna che abbia una complessità paragonabile a Shiny Lines. Sí, sì, hai ragione: l'unico paragone possibile é con la Arco di Omas...
- francoiacc
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Sono davvero soddisfatto della penna ora, inizialmente era un po' "stitica", poi dopo un paio di ricariche l'inchiostro ha iniziato a fluire come si addice ad un capolavoro del genere, ovvero senza indecisioni e garbato: un flusso non abbondante tantomeno povero.
Sulla penna anche il fondello si allinea correttamente con il fusto, a differenza della mia Paragon dove invece non accade.
Viaggio spesso per lavoro e quando torno a casa una delle prime cose che faccio dopo aver stretto dolcemente la mia amata metà e mia figlia è andare ad aprire la scatola dove ho la Paragon Arco e la Otto Linee Brillanti.
Sulla penna anche il fondello si allinea correttamente con il fusto, a differenza della mia Paragon dove invece non accade.
Viaggio spesso per lavoro e quando torno a casa una delle prime cose che faccio dopo aver stretto dolcemente la mia amata metà e mia figlia è andare ad aprire la scatola dove ho la Paragon Arco e la Otto Linee Brillanti.
Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Caro, carissimo amico di penna, con "tutti" questi Franco e Francesco recentemente baciati dalla fortuna di una Extra Otto, non avevo infin capito a chi fosse diretto il tuo bel messaggio. Leggendo meglio, però...musicamusica ha scritto: ↑giovedì 10 gennaio 2019, 14:44 Ciao Franco buon anno e complimenti rinnovati come sempre.
Attraverso la tua recensione e le tue immagini mi sono così immedesimato fino ad immaginare quel gusto magnifico quando si scarta un regalo importante come quello che ti sei fatto...ammirandone l'astuccio, le forme, osservando i dettagli..fino ad arrivare alla perla.
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Molto bella anche le tua grafia nelle pagine che hai postato successivamente. Meraviglia !
P.S. è vera la voce che dice che la spedirai a turno a tutti gli iscritti del forum con almeno 2 messaggi attivi ?
Grazie, e un gran buon anno anche a te! E ti confermo che sì, questa Linee Brillanti è una penna emozionante.
- colex
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
La stilo è molto ben rifinita quanto bella e non è soggettivo... Come del resto anche le altre della serie, l'utilizzo delle migliori celluloidi, dell'argento e degli ottimi pennini Bock, la rendono quasi un gioiello
Dopo l'abbandono del mercato da parte della OMAS avevo preso in seria considerazione anch'io l'inizio dell'acquisizione nelle mia collezione di qualche Montegrappa, nonostante il prezzo di acquisto quasi doppio rispetto alle OMAS (quando erano in vendita), ho provato ad iniziare con questa che è la mia prima Montegrappa, modello "Colori del Mare - SHARK"
... Purtoppo, credo sarà anche l'ultima!
La mia delusione è stata scoprire che, al pari delle DELTA che ho smesso di comprare per lo stesso motivo, anche Motegrappa monta un'economico e tristemente noto sistema di caricamento "captive converter" che, per una stilo da oltre 1.000 euro è un'eresia. Di fatto, è un semplice converter nascosto e che non può essere sostituito, di minor pregio di un sistema di caricamento a pistone e, che regala una riserva di carica minima ed oltremodo ridicola, in particolare se si sceglie un pennino in una misura più "assetata" maggiore del fine!
Dopo l'abbandono del mercato da parte della OMAS avevo preso in seria considerazione anch'io l'inizio dell'acquisizione nelle mia collezione di qualche Montegrappa, nonostante il prezzo di acquisto quasi doppio rispetto alle OMAS (quando erano in vendita), ho provato ad iniziare con questa che è la mia prima Montegrappa, modello "Colori del Mare - SHARK"
... Purtoppo, credo sarà anche l'ultima!
La mia delusione è stata scoprire che, al pari delle DELTA che ho smesso di comprare per lo stesso motivo, anche Motegrappa monta un'economico e tristemente noto sistema di caricamento "captive converter" che, per una stilo da oltre 1.000 euro è un'eresia. Di fatto, è un semplice converter nascosto e che non può essere sostituito, di minor pregio di un sistema di caricamento a pistone e, che regala una riserva di carica minima ed oltremodo ridicola, in particolare se si sceglie un pennino in una misura più "assetata" maggiore del fine!
pen: Aurora*Delta*Kaweco*LAMY*Montblanc*Leonardo*OMAS*Parker*Pelikan*Pilot*Sheaffer*Stipula*TWSBI*Visconti*Waterman
ink: Aurora*Delta*Diamine*J.Herbin*Montblanc*Noodler's*Leonardo*Omas*Pelikan*Pilot Iroshizuku*Sailor*Visconti*Waterman
ink: Aurora*Delta*Diamine*J.Herbin*Montblanc*Noodler's*Leonardo*Omas*Pelikan*Pilot Iroshizuku*Sailor*Visconti*Waterman
Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale
Mi dispiace molto, Colex, che la tua Montegrappa ti abbia deluso!colex ha scritto: ↑lunedì 14 gennaio 2019, 23:16 La stilo è molto ben rifinita quanto bella e non è soggettivo... Come del resto anche le altre della serie, l'utilizzo delle migliori celluloidi, dell'argento e degli ottimi pennini Bock, la rendono quasi un gioiello
Dopo l'abbandono del mercato da parte della OMAS avevo preso in seria considerazione anch'io l'inizio dell'acquisizione nelle mia collezione di qualche Montegrappa, nonostante il prezzo di acquisto quasi doppio rispetto alle OMAS (quando erano in vendita), ho provato ad iniziare con questa che è la mia prima Montegrappa, modello "Colori del Mare - SHARK"
... Purtoppo, credo sarà anche l'ultima!
La mia delusione è stata scoprire che, al pari delle DELTA che ho smesso di comprare per lo stesso motivo, anche Motegrappa monta un'economico e tristemente noto sistema di caricamento "captive converter" che, per una stilo da oltre 1.000 euro è un'eresia. Di fatto, è un semplice converter nascosto e che non può essere sostituito, di minor pregio di un sistema di caricamento a pistone e, che regala una riserva di carica minima ed oltremodo ridicola, in particolare se si sceglie un pennino in una misura più "assetata" maggiore del fine!
Per quanto mi riguarda, la scarsa capacità del serbatoio non mi fa valorizzare meno queste bellissime penne, e come commentavo più sopra, per me la fine di una carica é sempre una buona occasione per decidere se continuare con lo stesso inchiostro o se cambiare... Il lato positivo del converter "intrappolato" é che rende più improbabile che il corpo in celluloide possa tingersi di inchiostro, cosa che accade con frequenza nelle penne in celluloide vintage. E poi, come scriveva Francesco poco più su, la bellezza delle Extra mi fa perdonare questa imperfezione.
Però, sono d'accordo con te che sarebbe più corretto che nella sua letteratura e pubblicità Montegrappa definisse il suo "pistone" per quello che é, un converter imprigionato nel fusto della penna: questo eviterebbe che un cliente come te si senta defraudato dall'assenza di un pistone vero e proprio.
Spero che tu possa fare la pace con la tua bellissima penna per godertela appieno.