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Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: venerdì 17 agosto 2012, 15:10
da rembrandt54
Ho creato un nuovo argomento nella sezione "Inchiostri"
chiedo ad uno degli Amministratori di spostare i nostri interventi .

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: venerdì 17 agosto 2012, 15:41
da piccardi
rembrandt54 ha scritto:Ho creato un nuovo argomento nella sezione "Inchiostri"
chiedo ad uno degli Amministratori di spostare i nostri interventi .
La prossima volta però fallo prima, che lo spostamento dei messaggi da un argomento all'altro ha una interfaccia di gestione particolarmente scomoda...

Simone

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: venerdì 17 agosto 2012, 15:46
da rembrandt54
piccardi ha scritto:
rembrandt54 ha scritto:Ho creato un nuovo argomento nella sezione "Inchiostri"
chiedo ad uno degli Amministratori di spostare i nostri interventi .
La prossima volta però fallo prima, che lo spostamento dei messaggi da un argomento all'altro ha una interfaccia di gestione particolarmente scomoda...

Simone
Hai ragione Simone...poi con questo caldo si fatica il triplo :D

grazie ;)

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: venerdì 17 agosto 2012, 15:51
da piccardi
rembrandt54 ha scritto: Hai ragione Simone...poi con questo caldo si fatica il triplo :D

grazie ;)
Di nulla figurati, dovrei essere io piuttosto a ringraziare te per il supporto ...
Sono solo brontolone, il caldo ha anche questo effetto...

Simone

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: venerdì 17 agosto 2012, 15:55
da rembrandt54
piccardi ha scritto:
rembrandt54 ha scritto: Hai ragione Simone...poi con questo caldo si fatica il triplo :D

grazie ;)
Di nulla figurati, dovrei essere io piuttosto a ringraziare te per il supporto ...
Sono solo brontolone, il caldo ha anche questo effetto...

Simone
se ti può consolare i miei figli mi chiamano "nano Brontolo" :lol: :lol: :lol:

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: venerdì 17 agosto 2012, 17:23
da Pasespo
piccardi ha scritto:
Pasespo ha scritto:Sempre a prosito dell' ampio utilizzo che può farne il medico volevo chiedere,a chi sapesse rispondere, se secondo voi è possibile utilizzare inchiostri diversi dal nero e blu canonici per scrivere una ricetta (intendo carta intestata di struttura pubblica e non impegnativa rossa ASL) o anche per rilasciare un certificato della pubblica amministrazione (anche se oggi i certificati sono per la maggior parte elettronici). Insomma per l'amministrazione pubblica si può usare solo il nero, è permesso anche il blu o mi posso sbizzarrire con altri colori tipo il porpora. Grazie scusate se OT altrimenti apro un'altra "DISCUSSIONE" :mrgreen: ( Cacchio nemmeno OT va più bene :twisted: )
Lungi da me voler forzare le persone ad usare l'italiano, fortunatamente sono assai poco nazionalista (visto come va il paese francamente non avrei certo di che vantarmi, e per di più esser nato in Italia non è certo merito mio). Solo che trovo esteticamente poco piacevole il miscuglio di lingue diverse, ma è questione di gusti personali.

Per cui usa pure l'acronimo e l'abbreviazione che voi, l'elenco era solo un suggerimento per usare parole italiane.

Simone
Infatti l'ho fatto per scherzare e penso si notasse dalle emotic.... ahem faccine :lol: :lol: :lol: (spero che sia chiaro che sto scherzando. Ci tengo che nessuno si offenda perchè assolutamente non è voluto) anzi grazie perchè certe volte proprio come dice ottorino una cosa la impari in inglese e non sapresti come proporla in italiano.

Per ottorino: quella pagina di abbreviazioni è eccezionale e al tempo stesso esagerata ma interessante ed utile :o :o :o specie se trovi uno che fa un utilizzo di acronimi così estemo
Ambros5 ha scritto:A voler essere pignoli, va usato il nero e basta:
il DPCM 3 agosto 1962, in applicazione della Legge 251/1957 (poi abrogata dalla Legge 15/1968
poi abrogata dal TU sui documenti delle Pubbliche Amministrazioni n. 445/2000) impone,
per la redazione di atti pubblici, l'uso di inchiostro "nero fisso", determinandone le qualità.
Il DPCM del '62 non sembra, al momento, essere stato abrogato dal TU 445/2000,
ma è certamente ancora vigente l'art. 67 Reg. Not. che impone l'uso di "inchiostro nero indelebile".....
Avevo trovato anche io quella normativa e speravo in una deroga circa i colori. Grazie speriamo che qualcuno possa aggiungere qualche altra informazione positiva.
Grazie a tutti

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: venerdì 17 agosto 2012, 19:56
da vikingo60
Pasespo ha scritto:Sempre a prosito dell' ampio utilizzo che può farne il medico volevo chiedere,a chi sapesse rispondere, se secondo voi è possibile utilizzare inchiostri diversi dal nero e blu canonici per scrivere una ricetta (intendo carta intestata di struttura pubblica e non impegnativa rossa ASL) o anche per rilasciare un certificato della pubblica amministrazione (anche se oggi i certificati sono per la maggior parte elettronici). Insomma per l'amministrazione pubblica si può usare solo il nero, è permesso anche il blu o mi posso sbizzarrire con altri colori tipo il porpora. Grazie scusate se OT altrimenti apro un'altra "DISCUSSIONE" :mrgreen: ( Cacchio nemmeno OT va più bene :twisted: )
Allora,posso risponderti io.L'Italia è il paese dei paradossi.La legge istitutiva della ricette ASL del 2005 ammette la possibilità di usare anche la stilografica,o biro con inchiostro permanente,purchè nero.Non so se altrove,in altre Regioni,qualcuno usa il blu;a me è stato imposto sempre di usare il nero.
Le ricette su carta intestata possono benissimo essere scritte con qualsiasi colore:me ne arrivano da colleghi specialisti scritte in blu,verde,porpora e perfino seppia o rosso.Diverso è il discorso per i certificati per la Pubblica Amministrazione (ormai pochi perchè quasi tutto è online).Io cerco di usare sempre il nero un pò per tutti:certificati per l'attività fisica,ammissione a colonie marine o montane,certificati di morte,ecc.Ecco comunque i riferimenti normativi,da cui emerge,per gli atti pubblici,la necessità di usare il blu/nero o il nero.Un obbligo tassativo per il nero.al momento,non esiste,purchè l'inchiostro sia resistente e fotocopiabile.
TESTO

"La redazione dell'atto pubblico é disciplinata dall'art. 53 l.n. assieme ad altre norme che, successivamente all'emanazione della legge professionale, hanno avuto per oggetto la scritturazione del documento atto pubbliconota1.


La necessità della stabile conservazione nel tempo del documento pubblico, ha da sempre imposto alcune regole fondamentali in tema di scritturazione dell'atto pubblico.

L'art. 1 della Legge 14 aprile 1957, n. 251, a suo tempo abrogata dall'art. 28 della Legge 15/68 nota2 impone al notaio l'uso di inchiostri indelebili (per la redazione a mano o a stampa degli atti), rinviando ad un successivo d.P.C.M. la determinazione delle caratteristiche dei nastri dattilografici, di cui è consentito l'uso per la redazione degli atti pubblici.

Il D.P.C.M. 3 agosto 1962 (emanato per la determinazione delle modalità tecniche per la redazione a macchina di atti pubblici in applicazione della Legge n. 251 del 1957, ora abrogata dall'art. 28 della Legge 15/68 ), alla tabella A impone, per la redazione degli atti pubblici, l'uso di inchiostro "nero fisso".

Con la recente emanazione del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000 (T.U. sulla documentazione amministrativa) il legislatore é ritornato sul metodo di redazione degli atti pubblici, operando una sintesi degli abrogati artt. 12 e 13 della Legge n. 15 del 1968, non riproducendo l'ultima parte dell'art. 12 della citata legge, che prevedeva, nel 1968, la successiva emanazione di un D.P.C.M. in merito alle caratteristiche tecniche dei singoli sistemi di redazione nota3.

Il principio posto dall'art. 7 del T.U. riguarda la necessità che, quale che sia il metodo utilizzato per la redazione degli atti pubblici (a mano, a stampa ecc., da utilizzarsi anche promiscuamente), sia garantita l'adeguata conservazione nel tempo del documento atto pubblico nella sua completezza.

La necessità che il documento duri integro nel tempo, non riguarda solo il supporto cartaceo sul quale è redatto, ma anche e soprattutto il metodo di redazione utilizzato nota4 .

L'atto pubblico deve essere scritto in maniera chiara e leggibile, afferma l'art. 53 l.n., richiesta che aveva un suo scopo se si pensa alla redazione manuale dell'intero documento.

Attualmente la quasi totalità degli atti è redatta con sistemi elettronici, ma sia per quanto riguarda atti completamente redatti a mano, sia nel caso di inserimento a mano di parti di atto (anche per postilla), è necessario che il documento sia scritto "con caratteri chiari, distinti e facilmente leggibili" come espressamente richiede la norma.

In materia di redazione dell'atto pubblico notarile, prima del T.U sulla documentazione amministrativa emanato col D.P.R. n. 445 del 2000 , era possibile argomentare che non era il sistema di scritturazione dell'atto pubblico che doveva essere autorizzato ai sensi della normativa (in considerazione del fatto che era la tabella B del D.P.C.M. del 1962 ad individuare i sistemi meccanici di riproduzione delle copie conformi degli atti pubblici), ma unicamente che il tipo di inchiostro da utilizzare fosse indelebile, e che doveva superare le prove disposte dalla tabella A del citato D.P.C.M. 3 agosto 1962 nota5 .

Con il T.U. apri viene a mancare qualsiasi rinvio a norme regolamentari che possano disciplinare sia i metodi di redazione, che gli inchiostri utilizzati negli atti pubblici notarili.

In considerazione del principio posto dal primo comma dell'art. 7 del T.U. n. 445, relativo alla conservazione nel tempo del documento atto pubblico, rimane da chiarire come sia possibile garantire nel tempo la conservazione del documento in assenza di specifici parametri tecnici che disciplinino i diversi metodi di redazione.

Rimane comunque in vigore quanto stabilito dall'art. 67 reg. not. che impone l'uso di inchiostro indelebile per la scritturazione degli originali atti pubblici notarili, in considerazione di quanto previsto dall'art. 53 l.n..

In relazione alla obbligatorietà dell'utilizzo di inchiostro nero indelebile per la redazione dell'atto pubblico, non è prevista espressa menzione. "

Considera che molti dei certificati da noi redatti hanno la qualifica di atti pubblici.
E comunque anche alle Poste si consiglia di usare il blu o blu/nero;inoltre ho visto accettare dalle banche senza difficoltà assegni redatti in colore celeste.
Spero di non averti confuso troppo le idee...ma la colpa è dei legislatori italiani.
Cordiali saluti

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: sabato 18 agosto 2012, 21:19
da Andrea1979
Oltre agli appunti durante le riunioni di lavoro e le correzioni/annotazioni sui testi stampati che rileggo, direi: biglietti in occasione di nascite, matrimoni, decessi; lista della spesa. Inoltre, da una settimana a questa parte mi sono inventato un'altra scusa: un quaderno Moleskine (invero non l'ideale, ma nemmeno così catrastrofico con il pennino EF) in cui scrivo e riassumo le informazioni su alcuni temi d'attualità e non di cui leggo o sento parlare, e che desidero approfondire.

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: sabato 18 agosto 2012, 22:19
da Simone
Andrea1979 ha scritto:Oltre agli appunti durante le riunioni di lavoro e le correzioni/annotazioni sui testi stampati che rileggo, direi: biglietti in occasione di nascite, matrimoni, decessi; lista della spesa. Inoltre, da una settimana a questa parte mi sono inventato un'altra scusa: un quaderno Moleskine (invero non l'ideale, ma nemmeno così catrastrofico con il pennino EF) in cui scrivo e riassumo le informazioni su alcuni temi d'attualità e non di cui leggo o sento parlare, e che desidero approfondire.
Mi hai fatto ricordare altre cose: il mio ricettario (ebbene sì, mi piace cucinare! :D ), una serie di quaderni con le diverse cose che mi interessano (film, musica, libri, cocktail, liquori, vini, interessi, personaggi, ecc).
Appunti vari, pensieri, idee.

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: lunedì 20 agosto 2012, 19:52
da Pasespo
Grazie a tutti degli interventi. In chi più ed in chi meno (me per primo che ho addirittura aperto una discussione per sapere voialtri che uso ne fate) sembra notarsi il continuo, spasmodico e struggente tentativo di inventarsi degli utilizzi per le nostre amate. Purtroppo i nemici elettronici (intendo delle stilografiche),tablets, portatili e quant'altro, nonostante l'aiuto enorme che ci danno quotidianamente, ci rendono, in quest'ambito, la vita difficile e ci costringono ad inventare utilizzi astrusi pur di coccolare quei cilindri di materiale plastico con inserti metallici che tanto apprezziamo. Chiunque avesse ancora voglia di unirsi alla discussione è il benvenuto

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: martedì 21 agosto 2012, 11:43
da AeRoberto
Io la sto usando per fare cruciverba e giochini logici vari, che dite esagero? :lol:

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: martedì 21 agosto 2012, 15:26
da vikingo60
AeRoberto ha scritto:Io la sto usando per fare cruciverba e giochini logici vari, che dite esagero? :lol:
Per niente;nei pochi momenti di tempo libero lo faccio anche io!

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: martedì 21 agosto 2012, 17:23
da Simone
Non vi spande il tratto? Almeno, io per cruciverba intendo la settimana enigmistica o il sudoku enigmistico: ho provato solo una volta ed è stato un mezzo disastro, purtroppo!

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: martedì 21 agosto 2012, 18:10
da scossa
Simone ha scritto:Non vi spande il tratto? Almeno, io per cruciverba intendo la settimana enigmistica o il sudoku enigmistico: ho provato solo una volta ed è stato un mezzo disastro, purtroppo!
Infatti, anch'io ho provato e ho rinunciato subito.

Re: Che uso fate della stilo ?

Inviato: martedì 21 agosto 2012, 18:57
da vikingo60
scossa ha scritto:
Simone ha scritto:Non vi spande il tratto? Almeno, io per cruciverba intendo la settimana enigmistica o il sudoku enigmistico: ho provato solo una volta ed è stato un mezzo disastro, purtroppo!
Infatti, anch'io ho provato e ho rinunciato subito.
Anche con la Settimana Enigmistica spande leggermente;dipende dalla carta e dal flusso della penna,naturalmente.