Il nero problematico è il Pelikan 4001, io mi ci sono trovato bene, ma questo dipende da penna a penna. Il rischio può essere quello di avere un inchiostro con un nero non molto intenso, questo non si nota con altri colori ovviamente. Aziende che adottano attacchi standard sotto i 20 € sono a parte Pelikan, Online, Kaweco, Schneider (mi sono trovato male con la Voyager da 4 € ma è un caso limite). Potresti anche prendere in considerazione la Platinum Preppy con l'adattatore per cartucce internazionali. Che io sappia solo Kaweco Perkeo permette di scegliere la misura del pennino in questa fascia di prezzo, o perlomeno è quella più diffusa in più misure.alep1998 ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 13:53 Grazie mille dei consigli, per quanto riguarda l'inchiostro userei uno cancellabile per gli appunti ed esercizi che è utilissimo per apportare correzioni, e per fare esami una sfera normale non sarebbe un problema anche perchè gli esami sono 3 ogni 3 mesi. Io solitamente scrivo in nero per abitudine, ho letto che da un pò più di problemi ma non penso tali da non poterlo usare. Come metodo di caricamento forse sono meglio le cartucce o a pistone, non vorrei avere problemi nel bel mezzo di una lezione. Come cartucce per l'uso che ne faccio io forse sarebbe meglio penne che usano le standard perchè ho visto che sono più facilmente reperibili e i boccioni da 100 pezzi costano pochissimo mentre magari con una cartuccia proprietaria il prezzo sale e dato il notevole utilizzo non vorrei spendere più in cartucce che penna.
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Anch'io la sconsiglio questa. Presa a 4,3€, non ne vale 1.
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Ho capito, mentre per quanto riguarda penne cinesi? Ho letto che hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo.ctretre ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 14:32Il nero problematico è il Pelikan 4001, io mi ci sono trovato bene, ma questo dipende da penna a penna. Il rischio può essere quello di avere un inchiostro con un nero non molto intenso, questo non si nota con altri colori ovviamente. Aziende che adottano attacchi standard sotto i 20 € sono a parte Pelikan, Online, Kaweco, Schneider (mi sono trovato male con la Voyager da 4 € ma è un caso limite). Potresti anche prendere in considerazione la Platinum Preppy con l'adattatore per cartucce internazionali. Che io sappia solo Kaweco Perkeo permette di scegliere la misura del pennino in questa fascia di prezzo, o perlomeno è quella più diffusa in più misure.alep1998 ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 13:53 Grazie mille dei consigli, per quanto riguarda l'inchiostro userei uno cancellabile per gli appunti ed esercizi che è utilissimo per apportare correzioni, e per fare esami una sfera normale non sarebbe un problema anche perchè gli esami sono 3 ogni 3 mesi. Io solitamente scrivo in nero per abitudine, ho letto che da un pò più di problemi ma non penso tali da non poterlo usare. Come metodo di caricamento forse sono meglio le cartucce o a pistone, non vorrei avere problemi nel bel mezzo di una lezione. Come cartucce per l'uso che ne faccio io forse sarebbe meglio penne che usano le standard perchè ho visto che sono più facilmente reperibili e i boccioni da 100 pezzi costano pochissimo mentre magari con una cartuccia proprietaria il prezzo sale e dato il notevole utilizzo non vorrei spendere più in cartucce che penna.
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Sinceramente non saprei dirti, la penna che uso di più è una Wing Sung 698 a pistone, la stessa azienda propone penn con cartuccia Pilot o Parker. Scrive molto bene con inchiostri fluidi, le altre hanno recensioni ugualmente positive.
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Io di Schneider ho una Base, la prima serie, quella con la finestra trasparente, e una ID.ClaBluReale ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 14:44Anch'io la sconsiglio questa. Presa a 4,3€, non ne vale 1.
La Base è un mulo, credo di non avere mai trattato così male una penna, a volte ci ho caricato mezze cartucce di inchiostro prese da un'altra penna per finirle, senza fare il risciacquo tra un inchiostro e l'altro. Tanto per come la uso, non mi interessa di che colore scrive, è nel portapenne in uffcio e viene usata al posto di una biro qualsiasi quando mi serve velocemente una penna per prendere un appunto, firmare, ...
L'ID è trattata meglio e non mi ha dato mai problemi.
Entrambe sono disponibili con pennino M,F e B e L (per mancini, hanno l'impugnatura ergonomica), anche se in giro si trova quasi esclusivamente la M.
Il tratto M della Base è un po' più stretto a parità di inchiostro rispetto alla ID, i pennini sono diversi.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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E una carica quanto ti dura più o meno? So che è difficile quantificarectretre ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 15:16 Sinceramente non saprei dirti, la penna che uso di più è una Wing Sung 698 a pistone, la stessa azienda propone penn con cartuccia Pilot o Parker. Scrive molto bene con inchiostri fluidi, le altre hanno recensioni ugualmente positive.
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Molto meglio della Voyager, che ha pennino anonimo, unica misura. Anzi, credo La Voyager sia come la Pelikan Primapenna: una penna anonima fabbricata totalmente altrove, su cui è stato stampato il marchio Schneider o Pelikan. Infatti sia la Voyager che la Primapenna sono da evitare secondo me.Phormula ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 15:24 Io di Schneider ho una Base, la prima serie, quella con la finestra trasparente, e una ID.
[...]
Entrambe sono disponibili con pennino M,F e B e L (per mancini, hanno l'impugnatura ergonomica), anche se in giro si trova quasi esclusivamente la M.
Il tratto M della Base è un po' più stretto a parità di inchiostro rispetto alla ID, i pennini sono diversi.
Questa Schneider Base non la conoscevo, ma ora che ho cercato su Google delle foto riconosco il fermaglio. L'ho già visto in un negozio del paese, credo non molti mesi fa. Devo tornarci e controllare. Grazie per l'informazione!
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Lo è molto in effetti, anche perché prima di finire l'inchiostro ricarico, e in questo periodo non devo seguire per otto ore al giorno ma molto meno, in ogni caso per arrivare metà serbatoio impiega due settimane quindi non pochissimo (seguo 18 ore a settimana, e comunque la impiego per tutto).alep1998 ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 15:38E una carica quanto ti dura più o meno? So che è difficile quantificarectretre ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 15:16 Sinceramente non saprei dirti, la penna che uso di più è una Wing Sung 698 a pistone, la stessa azienda propone penn con cartuccia Pilot o Parker. Scrive molto bene con inchiostri fluidi, le altre hanno recensioni ugualmente positive.
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Sulla Voyager non baso affatto la fama di Schneider che ho menzionato, è comprensibile che una penna del genere sia inferiore a quelle che costano il triplo.
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Guarda io ho una (quattro veramente) Wing Sung 3008, sono belle penne per il prezzo che hanno (stanno sui 3 euro), sono a stantuffo e sembrano abbastanza solide, potrebbero fare al caso tuo se ti piace il genere. Prima di usarle bisogna lavarle bene, possibilmente smontandole, migliora molto il flusso e il comportamento generale della penna.alep1998 ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 15:10Ho capito, mentre per quanto riguarda penne cinesi? Ho letto che hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo.ctretre ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 14:32
Il nero problematico è il Pelikan 4001, io mi ci sono trovato bene, ma questo dipende da penna a penna. Il rischio può essere quello di avere un inchiostro con un nero non molto intenso, questo non si nota con altri colori ovviamente. Aziende che adottano attacchi standard sotto i 20 € sono a parte Pelikan, Online, Kaweco, Schneider (mi sono trovato male con la Voyager da 4 € ma è un caso limite). Potresti anche prendere in considerazione la Platinum Preppy con l'adattatore per cartucce internazionali. Che io sappia solo Kaweco Perkeo permette di scegliere la misura del pennino in questa fascia di prezzo, o perlomeno è quella più diffusa in più misure.
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La Schneider Base è in produzione da oltre 20 anni.
Di tutte le penne che ho avuto è quella che sopporta meglio gli strapazzi.
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Ho riposto le mie 4 WS 3008 per sempre. Il caucciù dell'anello di gomma che sigilla il cappuccio si secca e poi inizia a sfaldarsi. Chiudere le mie 3008 era orribile. Dure e stridenti. 7 mesi dopo e il caucciù si sta sfaldando.HoodedNib ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 17:50 Guarda io ho una (quattro veramente) Wing Sung 3008, sono belle penne per il prezzo che hanno (stanno sui 3 euro), sono a stantuffo e sembrano abbastanza solide, potrebbero fare al caso tuo se ti piace il genere. Prima di usarle bisogna lavarle bene, possibilmente smontandole, migliora molto il flusso e il comportamento generale della penna.
Inoltre, le 3008 per me sono state un travaglio da pulire. L'imboccatura dell'alimentatore è piccola e il pistone non arriva fino alla fine del fusto, perciò c'era sempre troppa acqua tra il pistone e l'imboccatura dell'alimentatore che non veniva succhiata fuori. Le strade possibili erano lasciare che l'acqua evaporasse, e ci volevano giorni, soprattutto in inverno o da me che c'è un umidità ridicola, o smontare il pennino e l'alimentatore, cosa che non si dovrebbe fare perché alla lunga si allenta l'alimentatore dalle pareti dell'impugnatura e si rischiano perdite.
In aggiunta, due delle viti che tengono insieme i cappucci delle mie 3008 si sono completamente arrugginite. (E le altre stanno iniziando ad arrugginirsi). Da notare che una vite ha iniziato ad arrugginirsi un paio di giorni dopo essere arrivata a casa. Incredibile.
I pennini di fabbrica li ho tolti dopo poco tempo. Secchi e mal-allineati, sembrava di tirarsi dietro una zappa nella melma. Li ho sostituiti con pennini generici che avevo di scorta, e questi, paradossalmente, si sono dimostrati molto meglio.
Io sconsiglio le Wing Sung 3008, soprattutto come primo passo nella comunità degli scrittori con penna stilografica. Si, costano 2,5€, che prezzo fantastico, ma consiglio di arrivare a 10€ e prendere una Pelikan Pelikano usata piuttosto.
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A costo di fare come il principe della canzone di Marinella, una penna da battaglia secondo me è una penna che scrive bene ma che è anche in grado di sopportare gli strapazzi legati al fatto che la si porta in giro senza troppe precauzioni. Io ho un paio di penne che sono una goduria da usare ma che se porto in giro e sballonzolo un po', mi lasciano con iil cappuccio allagato. Devo tenerle verticali con il pennino in alto. Sono come le mscchine da corsa, prestazioni esaltanti ma se trovi una strada sconnessa....
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Se dovessi dire una "entry level" di qualità ad un costo contenuto direi sicuramente anch'io Schneider Base.
La linea non sarà al top, ma è veramente robustissima ed infaticabile nella scrittura, ed usa cartucce standard. Come qualità di scrittura del pennino, poi, la trovo superiore a quella della Lamy Safari. Poi si trovano delle colorazioni carine: tutta bianca, ad esempio, oppure boysenberry (termine che nella mia elementare conoscenza dell'inglese non sapevo neppure che esistesse, fino a quando non ne ho acquistata una).
Unico neo: in rete ho solo trovato pennini M, che per me hanno un tratto un po' largo.
La linea non sarà al top, ma è veramente robustissima ed infaticabile nella scrittura, ed usa cartucce standard. Come qualità di scrittura del pennino, poi, la trovo superiore a quella della Lamy Safari. Poi si trovano delle colorazioni carine: tutta bianca, ad esempio, oppure boysenberry (termine che nella mia elementare conoscenza dell'inglese non sapevo neppure che esistesse, fino a quando non ne ho acquistata una).
Unico neo: in rete ho solo trovato pennini M, che per me hanno un tratto un po' largo.
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Ho cercato pure io e ho trovato solo M, ho paura che sia grande per l utilizzo che dovrei farne, considerando che scrivo molti apici e pediciPettirosso ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 21:59 Se dovessi dire una "entry level" di qualità ad un costo contenuto direi sicuramente anch'io Schneider Base.
La linea non sarà al top, ma è veramente robustissima ed infaticabile nella scrittura, ed usa cartucce standard. Come qualità di scrittura del pennino, poi, la trovo superiore a quella della Lamy Safari. Poi si trovano delle colorazioni carine: tutta bianca, ad esempio, oppure boysenberry (termine che nella mia elementare conoscenza dell'inglese non sapevo neppure che esistesse, fino a quando non ne ho acquistata una).
Unico neo: in rete ho solo trovato pennini M, che per me hanno un tratto un po' largo.
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Putroppo devo dare una delusione ai fan del caricamento a stantuffo, ma nelle penne moderne (su quelle antiche il discorso è diverso) non ce ne sono che arrivino a quel livello, neanche la Monbtlanc 149, nonostante la sua stazza (le misure la danno fra 1.6 e 1.8).
Una cartuccia internazionale lunga (circa 1.2 ml) è più capace di gran parte delle penne a stantuffo, che stanno sotto questa misura (che poi è teorica, perché non sempre la si carica perfettamente). Discorso del tutto diverso per le penne antiche (una Vacumatic standard arriva a 2.7 tanto per fare un esempio).
Per cui il modo migliore per non aver problemi con la capacità di inchiostro è girare con una scatolina di cartucce in tasca. Per quanto possa piacer poco (e sono fra quelli a cui piace poco) non vi è alcun dubbio che dal punto di vista pratico una penna a cartucce vince su tutti i fronti. Mi associo pertanto senza riserve a chi consiglia di lasciare a casa tutti gli altri tipi di caricamento e scegliere una penna a cartucce semplice e robusta. Nel mio caso, ma per motivi di gusto estetico personale, andrei su una Lamy Safari o una Pilot Kakuno, a seconda di quanto vuoi scrivere fine.
Simone
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