Ah, caro Giorgio, come mi piace leggere del tuo modo d'essere!Musicus ha scritto:Ma torniamo alla mia "critica" della discutibilissima prassi di "appropriazione del prestigio del nome altrui": e la Chopin? e, ancora peggio, la Bohème?! Come giustificarle?!
Sí, hai ragione, non é affatto chiaro perché le penne debbano appropriarsi della gloria altrui invece di avere un nome proprio, come fanno ad esempio le automobili (anche se spesso sono nomi orrendi, in nessuna lignua e scimmiottando tutte le lingue), o gli orologi.
Nel pennismo non c'é limite all'appropriazione, che a volte viene educatamente venduta come "omaggio a...". E certo, all'associare penne e nomi di qualcuno, qualcuno piú e qualcuno meno importante, deve accadere che a qualcuno l'associazione piaccia, e a qualcun altro no, né per la practica in se né per la liaison con l'omaggiato.
Quanto a me, vi son penne che non sopporto per il nome che hanno (o l'omaggio...), e piú: per colpa del nome non le ho mai guardate con attenzione, per cui neppure so con certezza se le penne in quanto tali mi aggradano oppure no.
Siamo umani, Giorgio, noi che compriamo (o non compriamo), e anche quelli che vendono, in un modo o nell'altro, piú o meno nobile e puro, se non fan danno.