Paolo79 ha scritto:Devo dire che non immaginavo di suscitare una discussione così "sentita". Credo che alla base dell'acquisto compulsivo - e ancor di più dell'acquisto di doppioni - ci sia il tentativo di cristallizzare il tempo. Mi spiego meglio: chi acquista due oggetti nuovi - uno lo adopera e uno no - tenta inconsapevolmente attraverso la conservazione del secondo oggetto di "bloccare" un dato istante temporale. Il problema, però, è che il tentativo è ovviamente vano. Concordo quindi con l'idea di fuggire da questa prassi, che in alcuni ho visto mettere in pratica con altri oggetti (ad es. Con gli orologi da polso di un certo valore ). Qualsiasi oggetto, a patto di non smarrirlo o romperlo, è potenzialmente in grado di sopravvivere all'uomo. Prova ne sia che una delle mie due 88P l'ho ereditata e restaurata!! Quindi, meglio godersi le penne senza pensarci troppo!!!
Prescindendo, per un attimo, da quelle che sono le motivazione psicologiche all’acquisto, come ha osservato Antonio, una penna non è
quasi mai un buon investimento, a maggior ragione quando si acquista nuova.
In un'altra discussione, un commerciante consigliava al cliente l’acquisto di una penna di un marchio che rischia la chiusura, perché, a suo dire, il valore di quell’oggetto sarebbe quantomeno raddoppiato.
Questo approccio mi ha fatto sorridere.
Per ritornare invece al titolo dell’argomento, più che la propensione all’acquisto, potrebbe essere preoccupante un pensiero intrusivo, cioè un pensiero che interferisce o sottrae
considerevole tempo alle altre attività del quotidiano.
In questo caso bisogna preoccuparsene, ma non allarmarsi.
Insomma, la guarigione dalla stilografite è possibile.
Una felice domenica,
Nicolò