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Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 15:34
da nicolino
non sono d'accordo sull'affidabilità del sistema a converter. Ma qui si tratta di esperienze personali ovviamente..

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 15:43
da TORREFABIO
cassullo ha scritto:Belle sono belle , i colori fantastici , ma scrivono bene ? Io possiedo il modello "Room in Arles" acquistata da poco , ma fa i capricci in avvio di scrittura (uso il converter) e molte volte si impunta per non scrivere addirittura affatto . :evil:
Speriamo in bene ..... visto che è una ditta italiana , a cui auguro successo .
Ecco, proprio ora, che sto programmando l'acquisto....

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 15:54
da piccardi
nicolino ha scritto:non sono d'accordo sull'affidabilità del sistema a converter. Ma qui si tratta di esperienze personali ovviamente..
Se un converter è fatto male funziona altrettanto male di uno stantuffo fatto male.
Qui non sono in questione le singole esperienze personali, ma delle valutazioni tecniche generali.

La semplice considerazione che faccio io è che se si rompe il meccanismo, o se perde la guarnizione con una penna a stantuffo devi accollarti una riparazione fatta dalla casa o da un esperto. Con un converter lo sostituisci. Se il tuo stantuffo ha difetti progettuali butti la penna, con il converter ne cerchi uno diverso.

Il vantaggio dello stantuffo è la capacità, non l'affidabilità. Vista la notevole complessità meccanica che ha la probabilità di problemi è di certo nettamente superiore.

Il fatto che uno stantuffo Pelikan sia fatto bene e non si guasti praticamente mai non significa che sia più affidabile di un converter Pilot che è fatto altrettanto bene e si guasta altrettanto poco ma che se si guastasse comunque sostituisci in un attimo.

Simone

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 16:38
da vikingo60
nicolino ha scritto:Ho acquistato la penna nel 2010, attratto sopratttutto dall'estetica, a mio avviso sobria e spartana, dal materiale innovativo, dalla curiosità che ha suscitato in me il pennino in palladio (M); inoltre in generale mi piacciono le dimensioni generose per una stilografica.
Fin da subito ho riscontrato due problemi: la scarsa autonomia di scrittura (max due facciate di fogli A4) e il fatto che dopo due o tre giorni di inutilizzo la penna praticamente non scrive più, anche con serbatoio pieno o quasi. A questi problemi aggiungo forse quello più spiacevole: l'astina del sistema di caricamento sporca di inchiostro, segno di una perdita a livello di qualche guarnizione. Mi è sempre piaciuta questa penna e tuttora ha un'estetica che mi affascina, ma i problemi evidenziati mi impongono ormai di porla nel cassetto. L'ho sempre tenuta perfettamente, stando attento a non farla cadere e oliando periodicamente (una volta l'anno) l'astina con un leggero strato di lubrificante al silicone (come consigliato dalla Casa costruttrice). Mandarla in assistenza? Certo ci sto pensando, ma il sentimento di delusione ancora prevale in me, per aver acquistato questa penna ad un prezzo non proprio economico e per non poterla usare perchè inaffidabile. Praticamente quando la usi (almeno la mia, sarò stato sfortunato, certo) devi sempre avere a portata di mano la boccetta di inchiostro, o perchè finisce, o perchè non parte.... Mi domando, infine, come sia possibile che una penna nuova, con i materiali innovativi di oggi possa già evidenziare problemi di tenuta nel sistema di caricamento.
Spero che gli altri possessori della Homo sapiens siano stati più fortunati di me.
Cordiali saluti.
Anche io non ho avuto fortuna,e sono stato il primo a dirlo.I difetti erano gli stessi.Ho preferito liberarmene,dandola ad un amico che la voleva e che probabilmente non l'ha neanche usata.
Cordiali saluti

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 16:42
da vikingo60
piccardi ha scritto:
nicolino ha scritto:non sono d'accordo sull'affidabilità del sistema a converter. Ma qui si tratta di esperienze personali ovviamente..
Se un converter è fatto male funziona altrettanto male di uno stantuffo fatto male.
Qui non sono in questione le singole esperienze personali, ma delle valutazioni tecniche generali.

La semplice considerazione che faccio io è che se si rompe il meccanismo, o se perde la guarnizione con una penna a stantuffo devi accollarti una riparazione fatta dalla casa o da un esperto. Con un converter lo sostituisci. Se il tuo stantuffo ha difetti progettuali butti la penna, con il converter ne cerchi uno diverso.

Il vantaggio dello stantuffo è la capacità, non l'affidabilità. Vista la notevole complessità meccanica che ha la probabilità di problemi è di certo nettamente superiore.

Il fatto che uno stantuffo Pelikan sia fatto bene e non si guasti praticamente mai non significa che sia più affidabile di un converter Pilot che è fatto altrettanto bene e si guasta altrettanto poco ma che se si guastasse comunque sostituisci in un attimo.

Simone
Sono d'accordo sul vantaggio che dà il converter contro lo stantuffo per quanto riguarda le eventuali riparazioni.Si può sostituire da soli e con modica spesa.Certamente preferisco i converter a vite.Anche se lo stantuffo ha il suo fascino...
Cordiali saluti

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 17:24
da nicolino
ritengo che il converter in se stesso sia pratico, economico, facile da sostituire. Per la mia esperienza personale, visto che non ho potuto né avuto il tempo di provare tutti i modelli di converter e tutti i modelli di stantuffo presenti nel mercato, lo stantuffo nelle penne in mio possesso (aurora, Pelikan, Delta, sheaffer, faber-castell, visconti, ecc.) si è sempre dimostrato affidabile. Il converter risulta essere pur sempre un corpo estraneo aggiunto alla penna, con tutti i limiti della sicurezza e precisione dell'innesto, ad esempio; aggiungo la facilità con cui si stacca dal corpo penna in seguito a leggeri urti accidentali, dando una sensazione di precarietà; sulla capacità maggiore del converter, dipende dalla forma e dalla lunghezza del dispositivo. La logica di costruzione del converter non può essere l'affidabilità, visto il prezzo irrisorio (addirittura lo regalano), bensì la praticità e l'economicità.
Cordiali saluti.

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 17:28
da nicolino
errata corrige: sulla maggiore capacità dello stantuffo, dipende dalla forma e dalla lunghezza del dispositivo.

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 18:41
da vikingo60
nicolino ha scritto:ritengo che il converter in se stesso sia pratico, economico, facile da sostituire. Per la mia esperienza personale, visto che non ho potuto né avuto il tempo di provare tutti i modelli di converter e tutti i modelli di stantuffo presenti nel mercato, lo stantuffo nelle penne in mio possesso (aurora, Pelikan, Delta, sheaffer, faber-castell, visconti, ecc.) si è sempre dimostrato affidabile. Il converter risulta essere pur sempre un corpo estraneo aggiunto alla penna, con tutti i limiti della sicurezza e precisione dell'innesto, ad esempio; aggiungo la facilità con cui si stacca dal corpo penna in seguito a leggeri urti accidentali, dando una sensazione di precarietà; sulla capacità maggiore del converter, dipende dalla forma e dalla lunghezza del dispositivo. La logica di costruzione del converter non può essere l'affidabilità, visto il prezzo irrisorio (addirittura lo regalano), bensì la praticità e l'economicità.
Cordiali saluti.
Beh,che lo regalino non è sempre vero.Anche in tempi molto lontani dall'attuale crisi,cominciò l'Aurora,prima del 2000,a fornire la Ipsilon priva di converter.Quando chiesi il perchè al rappresentante,mi disse che si era fatta tale scelta per non aumentare il prezzo della penna.Ma altre marche,alcune solo sui modelli economici,altre su tutti,fanno pagare il converter a parte.La Cross è una di queste,con l'aggravante che ai numerosi modelli corrisponde un converter diverso,spesso difficile,oltre che da trovare,anche da identificare.Anche a me il converter dà un senso di precarietà e di corpo estraneo aggiunto,eccezion fatta per quelli a vite.Se non vengono svitati intenzionalmente,sono sicuri e non esistono pericoli di disinnesti accidentali.Le Case che montano il converter a vite (a me note) sono Delta,Visconti e Montblanc;le prime due,naturalmente,lo montano sui modelli di fascia più alta.
Cordiali saluti

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 18:53
da nicolino
il converter a vite delle delta non ha nessuna tenuta. Sì, è a vite, ma per modo di dire. tutte le mie delta (planet, marina grande, dolce vita, passion) hanno rivelato problemi di tenuta all'innesto, probabilmente per la filettatura non proprio a tenuta.

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 19:32
da piccardi
nicolino ha scritto:Il converter risulta essere pur sempre un corpo estraneo aggiunto alla penna, con tutti i limiti della sicurezza e precisione dell'innesto, ad esempio; aggiungo la facilità con cui si stacca dal corpo penna in seguito a leggeri urti accidentali, dando una sensazione di precarietà; sulla capacità maggiore del converter, dipende dalla forma e dalla lunghezza del dispositivo. La logica di costruzione del converter non può essere l'affidabilità, visto il prezzo irrisorio (addirittura lo regalano), bensì la praticità e l'economicità.
Cordiali saluti.
Tutte le penne giapponesi forniscono da sempre il converter come compreso nella penna e ci si integra perfettamente. E' considerato una parte della stessa, non lo forniscono gratis (tanto è vero che se ne vuoi un'altro te lo fanno pagare). E non ho mai visto nessun problema di sicurezza e precisione dell'innesto. Ed ancor meno ho avuto problemi di facilità di staccarsi, di certo non per lievi urti accidentali, non mi è mai saltato neache con le penne volate per terra. Ed un CON70 non costa poi così poco, ti ci compri quasi una Safari.

Considerata la cura maniacale che i giapponesi hanno per i dettagli, e che il converter lo usano anche per le penne di pregio, trovo assai poco fondata l'affermazione che la logica del converter non può essere l'affidabilità ma solo la praticità e l'economicità. Quelli che ho visto io sono pratici e affidabilissimi. Che poi si trovino dei converter fatti male su penne da poco non significa che il sistema in quanto tale sia meno affidabile. Le penne che citi costano un sacco di soldi, ci mancherebbe anche che lo stantuffo che ci metton dentro non fosse affidabile. Quello che casomai fa arrabbiare è che ci sono produttori che su penne altrettanto care che ti affibbiano dei converter di scarsa qualità, ma qui il problema è il produttore, non il sistema a converter.

Per quanto preferisca lo stantuffo trovo assolutamente infondate queste pretese di superiorità su aspetti in cui non c'è. Mi puoi sostenere che è più capiente (prima intendevo che lo stantuffo è più capiente, non il converter), che ha più fascino (cosa su cui sono anche d'accordo) ma non che è più affidabile.

Simone

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 20:02
da nicolino
Anche i tedeschi hanno una cura maniacale per i dettagli. Infatti anche nelle Pelikan di fascia economica lo stantuffo è un meccanismo quasi perfetto.
Cordiali saluti.

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 20:15
da cassullo
Rogozin ha scritto:Cassullo, ti consiglio vivamente di mandarla in assistenza, ci sta tu abbia beccato un esemplare difettoso :)
E cosi anche io mi aggiungo a coloro i quali hanno acquistato un esemplare difettoso , qui sul forum siamo in parecchi , e sempre solo Visconti ...... e poi i suoi modelli hanno anche un prezzo non proprio economico . Come mai Pelikan come dice Vichingo60 propone penne a statuffo a prezzi minori e soprattutto affidabili ?

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 20:17
da cassullo
nicolino ha scritto:Dopo l'esperienza con la Homo sapiens mai più Visconti.
Dopo l'esperienza Van Gogh mai più Visconti . Peccato , e poi dicono di comprare italiano ....... :o

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 20:20
da cassullo
piccardi ha scritto:
nicolino ha scritto:Di una stilografica, nel tempo, ho imparato a tralasciare gli aspetti estetici e ad apprezzare di più l'affidabilità, la garanzia e la prontezza della scrittura, uniti ad un sistema di caricamento rigorosamente a stantuffo, almeno per le penne di fascia alta. Non ho una grande varietà di modelli e di marche ma, per mia piccola esperienza, ritengo la penna più affidabile ancora la Pelikan.
Se cerchi l'affidabilità oggi il sistema di caricamento più affidabile non è certo lo stantuffo, ma un converter che si sostituisce in caso di problemi, guasti ed usura in pochi secondi e con spesa minima. Certo, non ha lo stesso fascino, ma questo è un discorso diverso, e di natura eminentemente estetica.

Simone
Quindi il tuo consiglio è quello di acquistare penne a converter che sono più affidabili in linea di massima ?
Saluti . :)

Re: Van Gogh Collection

Inviato: giovedì 26 aprile 2012, 20:46
da klapaucius
cassullo ha scritto:
Rogozin ha scritto:Cassullo, ti consiglio vivamente di mandarla in assistenza, ci sta tu abbia beccato un esemplare difettoso :)
E cosi anche io mi aggiungo a coloro i quali hanno acquistato un esemplare difettoso , qui sul forum siamo in parecchi , e sempre solo Visconti ...... e poi i suoi modelli hanno anche un prezzo non proprio economico . Come mai Pelikan come dice Vichingo60 propone penne a stantuffo a prezzi minori e soprattutto affidabili ?
I prezzi minori sono dovuti al fatto che la Pelikan copre fasce di mercato più basse. Eppure produce anche le Ductus che viaggiano oltre i 300 euro e sono a cartuccia/converter. In ogni caso, paragonando penne della stessa fascia, una M1000 non costa di meno di una Homo Sapiens. Una Pelikan M151, poi, costa più di una TWSBI 540 sempre a stantuffo, che è più grossa, robusta e capiente, e più di una Lamy Safari o di altre penne di poco prezzo ma che assolvono perfettamente il loro compito, quello di scrivere.

Se dovessi indicare una penna di entry level non necessariamente metterei la M151 al primo posto.