Cero che ricordo la Pelikanina,quella blu elettrico sfaccettata con la testina ed il pulsante nero:era fantastica.Ma le BIC Nero di China punta fine...erano un vero incubo,almeno per me.Anche a me non piaceva l'Auretta,che però oggi conta un discreto numero di appassionati.axiom-80 ha scritto:Un saluto a Luca anche da parte mia.
Sul percorso posso dire più o meno le stesse cose, appartengo allo stesso fortunato periodo in cui veniva utilizzata la stilografica per abituare a regolare la pressione della mano: la migliore palestra possibile a parte pennino e cannuccia, che però sarebbero improponibili per praticità di utilizzo in mano a dei bambini ( anche se i nostri nonni se la cavavano egregiamente, non so se vi è mai capitato di trovarvi fra le mani un quaderno delle elementari degli anni 20: la prima cosa che si nota è l'eleganza della scrittura, la seconda cosa la carta, che era fatta per fare scorrere il pennino in maniera ottimale sulla sua superficie ).
Insomma le maestre dei miei tempi ( almeno quelle che ricordo io ) consigliavano certe penne specifiche sia fossero biro che stilo. Nel mio caso ricordo l'Auretta ( pessima ) e le Pelikan ( credo fosse una 120, ottima ) per le stilografiche; per le biro la mia consigliava la Bic Nero di China ( quella giallo-arancione ), punta fine. Una delle migliori in assoluto, ne ho ancora 3 o 4 che però ormai hanno problemi di asciugatura dell'inchiostro, purtroppo, visto che erano praticamente insuperabili nel disegno a tratteggio. Altra grandissima biro che usavo successivamente alle medie era la Pelikanina, quella blu e nera, forse qualcuno la ricorda: di una scorrevolezza impareggiabile, forse paragonabile agli attuali refill Pelikan, che sono eccellenti ancora adesso, paragonabili ( IMHO ) ai Waterman ed ai Parker ( in questo ordine, sempre secondo me ).
Non amo i roller, e nemmeno i gel della Parker, che trovo ancora meno impersonali rispetto a quello che la sfera può offrire.
Un cordiale saluto