sciumbasci ha scritto:Non c'è scritto da nessuna parte che assegni e documenti ufficiali devono essere compilati con la stilografica.
Infatti hai ragione: non c'è scritto da nessuna parte. Io parlavo di notizie riportate, probabilmente senza alcun fondamento, che mi hanno riferito quando alcuni decenni fa ho staccato il primo assegno. Si raccomandava di non usare la "biro", ma la stilografica od il pennarello a punta fine per evitare cancellature. Ma allora gli assegni circolavano e si potevano girare.
Valerio
sciumbasci ha scritto:Non c'è scritto da nessuna parte che assegni e documenti ufficiali devono essere compilati con la stilografica.
Infatti hai ragione: non c'è scritto da nessuna parte. Io parlavo di notizie riportate, probabilmente senza alcun fondamento, che mi hanno riferito quando alcuni decenni fa ho staccato il primo assegno. Si raccomandava di non usare la "biro", ma la stilografica od il pennarello a punta fine per evitare cancellature. Ma allora gli assegni circolavano e si potevano girare.
Valerio
Si giravono le voci, ma ti posso assicurare per esperienza diretta che i ladri falsificavano gli importi su assegni rubati sia con biro che stilografica.... probabilmente se avessi usato l'inchiostro usato dal mio amico notaio per gli atti, sarebbe stato più difficile ma non impossibile. Oggi poi la tecnologia è migliorata e ancora più utopistico, con i laser cancelli veramente tutto..e senza fare danni o lasciare tracce visibili come ho visto in passato. Scusate l'OT.
Se un assegno finisce nelle mani di un falsario preparato, non c'è biro che tenga.
La raccomandazione di non usare la stilografica, la matita o la biro cancellabile non impedisce del tutto la falsificazione di un assegno, ma la rende più complicata e quindi non alla portata del primo arrivato.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
sciumbasci ha scritto:Ma io sapevo che i ferrogallici puoi togliere il pigmento, ma la traccia (una specie di giallo slavato) non lo toglie neanche la regina Taitù
i miei rubati e modifcati ( tre in tutto) erano veramente un ottimo lavoro di correzione, tanto che furono incassati.... a quel tempo usavo solo Parker sia biro che inchiostro quindi penso sia stato facile..
Ricordo una trasmissione televisiva che aveva dedicato una puntata a questo argomento. Venne fuori che i falsari di assegni usavano tecniche molto sofisticate, tipo ripassare la scritta con un pennino e un liquido "segreto" e poi mettere l'assegno prima nel freezer e poi nel microonde.... e stiamo parlando di 25 anni fa, non oso pensare cosa riescano a fare oggi.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
sciumbasci ha scritto:Ma io sapevo che i ferrogallici puoi togliere il pigmento, ma la traccia (una specie di giallo slavato) non lo toglie neanche la regina Taitù
i miei rubati e modifcati ( tre in tutto) erano veramente un ottimo lavoro di correzione, tanto che furono incassati.... a quel tempo usavo solo Parker sia biro che inchiostro quindi penso sia stato facile..
Ma non erano inchiostri ferrogallici. Insomma, se i libri del Corpus Iuris sono stati recuperati ANCHE DOPO essere stati raschiati dalle pergamene, io credo di essere tranquillo se firmo qualcosa con ESSRI
Da tutta questa discussione deriva che l'assegno, forma di pagamento ultradatato (risale al medioevo) non è un mezzo sicuro, a meno che di non usare inchiostri sicuramente indelebili e certificati come tali.
Valerio
L'assegno è un mezzo di pagamento sicuro se ti fidi della persona che lo riceve.
Ma in realtà nessuna forma di pagamento lo è. Quando hanno rubato il bancomat a mia moglie, ci hanno messo meno di 15 minuti a scovare il codice. Più che la sicurezza del sistema, oggi contano le tutele che hai nel momento in cui scopri la truffa.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
valerio50 ha scritto:Da tutta questa discussione deriva che l'assegno, forma di pagamento ultradatato (risale al medioevo) non è un mezzo sicuro, a meno che di non usare inchiostri sicuramente indelebili e certificati come tali.
Valerio mi mi riferivo al 1987...era la sola forma di pagamento che potevi usare in certe transazioni...non li uso da secoli credo l'ultimo di averlo emesso nel 1994 Il punto grave secondo me secondo me, non è tanto il tipo di inchiostro usato che si può alterare, visto che anche uno scritto a macchina è stato modificato, ma che siano stati rubati nonostante la spedizione fosse una raccomandata (poste...) e incassati senza problemi... (banca...)
Le truffe sugli assegni sono calate tantissimo da quando sono diventati per default non-trasferibili, quindi non fanno più quei giri immensi per essere incassati con l'importo alterato e una lista di girare immensa, con l'ultimo soggetto, quello che incassa l'assegno, che proclama la sua innocenza.
C'è anche da dire che molti non li accettano più, per paura di trovarsi con un conto scoperto al momento dell'incasso.
Oggi vanno per la maggiore le clonazioni di carte di credito e le truffe online.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Phormula ha scritto:Ricordo una trasmissione televisiva che aveva dedicato una puntata a questo argomento. Venne fuori che i falsari di assegni usavano tecniche molto sofisticate, tipo ripassare la scritta con un pennino e un liquido "segreto" e poi mettere l'assegno prima nel freezer e poi nel microonde.... e stiamo parlando di 25 anni fa, non oso pensare cosa riescano a fare oggi.
Compilando un assegno con la stilografica davanti al cassiere , indipendentemnete dal tipo di inchiostro , sono stato bloccato dal cassiere stesso e invitato a compilarlo con una penna a sfera , in quanto secondo lui la stilogtafica è assimilabile ad un feltro e non garantisce che la scrittura resti indelebile per dieci anni , come prescrive la legge . Umberto.
In effetti è proprio ciò che comunemente si pensa; in realtà posso assicurare che nel tempo l'inchiostro biro, su base grassa anche se modificato dopo il 2000 per le normative europee antiinquinamento ( ora scolorisce anche con la semplice acqua, prima solo con l'alcool), si deteriora molto prima di quello stilografico su base acquosa. Ciononostante è capitato a me per ben 2 volte di dover rinnovare gli assegni emessi e di dover avviare la procedura di annullamento per quelli scritti con la stilografica, in quanto non si possono semplicemente strappare, come comunemente si può credere.
Ciò è veramente seccante. E poi come si faceva quando non c'erano le penne biro? Gli assegni circolavano liberamente scritti con inchiostro stilografico.
La motivazione è che non vengono fatti passare dal lettore ottico delle banche, che interpreta l'inchiostro (poi si parla tanto dell'intelligenza dei computer!) come contraffatto. Devo però aggiungere che gli anni precedenti non avevo mai avuto problemi.