eyedropper - nell'uso
Inviato: mercoledì 12 novembre 2025, 0:23
@Mir70
Grazie dei chiarimenti e consigli
Grazie dei chiarimenti e consigli
confermo
riguardo gli alimentatori indiani in ebanite, non c'è dubbio, sono poco alettati, quindi sicuramente sono uno dei punti deboli (quelli che ho sono prodotti a mano da Ranga stessa). Lo dicevo anche nel corso della discussione, che reperire un alimentatore più performante potrebbe essere risolutivo anche su una eyedropper pura. Ai tempi, probabilmente non c'era abbastanza consapevolezza a riguardo. Chissà se oggi un alimentatore moderno potrebbe aiutare? Leonardo monta attualmente degli alimentatori in ebanite su alcune sue penne con pennini size 6, quindi l'alimentatore ha diametro size 6, magari è più performante. Il canale sugli alimentatori Ranga è uno solo.Mir70 ha scritto: ↑martedì 11 novembre 2025, 21:12Forse dalle foto forse non si vede bene, ma sia l'alimentatore alettato della Well che quello piatto senza alette della Sailor sono praticamente asciutti, anche se entrambe le penne sono cariche (e hanno anche scritto per un po').
Quello che intendevo dire è che quell'alimentatore così alettato è in grado di trattenere parecchio inchiostro (lo si può vedere se lo intingi nell'inchiostro o se ci si mette a scrollare la penna).
Da quanto ho potuto vedere delle indiane, le alette dei loro alimentatori mi sembrano in numero inferiore o comunque poche larghe e poco profonde (magari è solo l'effetto delle foto).
Arriverà prima o poi la PLP, e così potrò verificare dal vivo.
In realtà, al contrario di Esme, tenderei a dissuaderti dalla prova![]()
Per quanto riguarda l'aumento di flusso a penna quasi scarica, preciso che mi sto riferendo a stilografiche vecchie e nuove con alimentatore in ebanite e il canale/i capillari esposti (quindi senza un eventuale perforatore per cartuccia), tipo questo:
chcap - 1.jpeg
chcap - 2.jpeg
dove nella prima foto si vedono bene i tre canali liberi e quel poco di inchiostro che ho potuto mettere senza versarlo fuori, nella seconda foto solo due canali rimangono liberi toccando appena la penna: in questa situazione limite, il pennino inizia a scrivere con flusso più abbondante (a volte molto abbondante, a volte rilascia anche una goccina, ma molto. dipende dal numero dei canali, la loro larghezza, la superficie dell'alimentatore e da chi sa cosa...). In queste foto il gruppo scrittura è inclinato di circa 50 gradi
la Ahab ha un sistema di riempimento a pistone, si tratta di un pistone rudimentale, che funziona come una siringa. In pratica devi per forza svitare il fusto per accedere al pistoncino, e tirarlo per riempire la penna. Tuttavia, come dicevi, contiene un tubicino collegato all'alimentatore, e da quel che capisco quando riempi, l'inchiostro sale attraverso il tubicino e poi ricade nel serbatoio del pistone. L'ingresso del tubicino sull'alimentatore è nella parte inferiore dello stesso (c'è un video di Goulet che lo spiega).FabioC ha scritto: ↑martedì 11 novembre 2025, 22:58 Grazie per l'argomento e i commenti interessanti, che stimolano nuove curiosità e anche temibili nuove spese...![]()
Ho un paio di penne economiche Majohn, la M2 e la mini Wancai,
le uso caricate eyedropper ma non le confronterei con le "pure",
sia per caratteristiche tecniche, sia dinamiche.
Credo (non ho provato) che la M2 sia addirittura anche utilizzabile con cartuccia.
Riguardo al "tubicino" di compensazione della pressione,
saprete senz'altro che anche la Noodler's Ahab ne ha uno che si inserisce nell'alimentatore e arriva quasi al retro del contenitore dell'inchiostro,
il quale non saprei neppure identificare se sia converter, stantuffo o altro ibrido.
Forse quella penna è anche utilizzabile proprio come eyedropper?
Nel qual caso il tubicino sarebbe necessario?
Comunque non sarei tranquillo ad usarla in tal modo,
i materiali non mi ispirano sufficiente robustezza e già così la maneggio con prudenza per evitare perdite di inchiostro.
Essendo anche io a mio agio con flussi e tratti minuti e controllati,
non mi attira l'idea di una penna idrante ma sicuramente, come deduco dalle impressioni di voi che le usate e le conoscete,
ci sono versioni eyedropper un po' più timide...
per cui continuo a seguirvi e tengo d'occhio e coccolo il salvadanaio![]()
sansenri ha scritto: ↑mercoledì 12 novembre 2025, 13:10la Ahab ha un sistema di riempimento a pistone, si tratta di un pistone rudimentale, che funziona come una siringa. In pratica devi per forza svitare il fusto per accedere al pistoncino, e tirarlo per riempire la penna. Tuttavia, come dicevi, contiene un tubicino collegato all'alimentatore, e da quel che capisco quando riempi, l'inchiostro sale attraverso il tubicino e poi ricade nel serbatoio del pistone. L'ingresso del tubicino sull'alimentatore è nella parte inferiore dello stesso (c'è un video di Goulet che lo spiega).FabioC ha scritto: ↑martedì 11 novembre 2025, 22:58 Grazie per l'argomento e i commenti interessanti, che stimolano nuove curiosità e anche temibili nuove spese...![]()
Ho un paio di penne economiche Majohn, la M2 e la mini Wancai,
le uso caricate eyedropper ma non le confronterei con le "pure",
sia per caratteristiche tecniche, sia dinamiche.
Credo (non ho provato) che la M2 sia addirittura anche utilizzabile con cartuccia.
Riguardo al "tubicino" di compensazione della pressione,
saprete senz'altro che anche la Noodler's Ahab ne ha uno che si inserisce nell'alimentatore e arriva quasi al retro del contenitore dell'inchiostro,
il quale non saprei neppure identificare se sia converter, stantuffo o altro ibrido.
Forse quella penna è anche utilizzabile proprio come eyedropper?
Nel qual caso il tubicino sarebbe necessario?
Comunque non sarei tranquillo ad usarla in tal modo,
i materiali non mi ispirano sufficiente robustezza e già così la maneggio con prudenza per evitare perdite di inchiostro.
Essendo anche io a mio agio con flussi e tratti minuti e controllati,
non mi attira l'idea di una penna idrante ma sicuramente, come deduco dalle impressioni di voi che le usate e le conoscete,
ci sono versioni eyedropper un po' più timide...
per cui continuo a seguirvi e tengo d'occhio e coccolo il salvadanaio![]()
https://www.gouletpens.com/blogs/founta ... 6dRmRBEtbh
Mi pare quindi in realtà una sorta di sistema a sfiatatoio nel quale il riempimento è azionato dal pistone (non da una pompetta come sulla Duchessa).
La Ahab può essere usata in eyedropper, se togli il pistoncino e riempi il fusto.
...
Ai tempi (si parla di fine 1800) oltre alla mancanza di conoscenze specifiche, probabilmente non c'era neanche abbastanza tecnologia per fare in una produzione industriale lavorazioni complesse come quelle che si trovano sugli alimentatori odierni.sansenri ha scritto: ↑mercoledì 12 novembre 2025, 12:01 riguardo gli alimentatori indiani in ebanite, non c'è dubbio, sono poco alettati, quindi sicuramente sono uno dei punti deboli (quelli che ho sono prodotti a mano da Ranga stessa). Lo dicevo anche nel corso della discussione, che reperire un alimentatore più performante potrebbe essere risolutivo anche su una eyedropper pura. Ai tempi, probabilmente non c'era abbastanza consapevolezza a riguardo.