Non riesco a rispondere a tutti... si divaga sempre troppo
Capisco bene la questione dell'eleganza e del 'codice', ma io mi riferivo al contesto universitario (dove peraltro insegno e collaboro, oltre a fare libera professione); e qui lo strumento ̶ certo non tutto il contenuto di un portapenne intero ̶ è a portata di mano, a volte neanche agganciato con la clip. E' lo stesso che avere il taccuino in tasca, A6 o giù di lì altrimenti non ci entra. E' pure vero che l'abbigliamento all'università è informale, difficilmente ci sarà un docente con una cravatta e le giacche sono tutt'altro che formali.
Dopodiché, per abitudine spesso la penna resta nel taschino anche in altre occasioni, come ai matrimoni, che tra l'altro non sono più occasioni formali come una volta. Anzi, certe volte mi ritrovo l'unico con un abito intero... Detto questo, il mio compagno è un professore di linguistica in un altro ateneo e pure usa mettere la penna nel taschino sia all'università che fuori. Sarà un vizio nostro, questo non lo so, ma è abbastanza diffuso.
I codici stilistici cambiano con l'uso, perché qualcuno dovrà pure 'scriverli', e così il concetto di eleganza. Una volta il frac, abito di massima eleganza per l'uomo, era solo una giacca di campagna; una volta diventato indumento elegante, era da coprire con la giacca da fumo per non farlo rovinare, giacca che si chiamava proprio 'smoking'; poi lo smoking è diventato indumento elegante e a sua volta codificato. Oggi il fazzoletto da taschino è richiesto come parte di un codice stilistico, ma si trascende e ce ne sono di bianchi, colorati, a sbuffo, con fantasie molto appariscenti, oppure non si usano proprio. E c'è chi usa la penna
Forse il giorno in cui mi ritroverò in udienza dal Presidente del Consiglio, metterò il fazzoletto
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