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Leggo il libro di mario liverani sulle civiltà della mesopotamia. poi leggerò qualcosa su c# siccome devo impararlo

Soffrendo immensamente il caldo (cioè qualsiasi temperatura sopra i 15°, più o meno...), mi sta risultando faticoso leggere perfino questo qui sotto, figuriamoci qualcosa di più impegnativo

L’ordine del giorno, di Éric Vuillard
Una tragedia storica, l’indifferenza ed il distacco dei poteri forti.
L’annessione mascherata dell’Austria da parte della Germania descritta da un insolito punto di vista

"Ivanhoe", 1820, di Sir Walter Scott.
Il secondo rimanzo storico (e forse quello di maggior successo) del celebre autore scozzese, dopo "Waverley", del 1814.
Scott fu il capostipite degli autori di romanzi storici.
Ispirò Alessandro Manzoni nella composizione de "I promessi sposi", che uscì, nella prima versione, nel 1825.

Olivier Bouzy

Jeanne d'Arc et son Siècle

molto illuminante su un periodo storico che tutti credono di conoscere - io per primo - e che invece merita rispolverare.

Da ieri, proseguendo con Gunter Grass (anche se qui fa caldo ... ):

Arrivato a pag 800, quando comincia a profilarsi lo scontro finale e si dovrebbe capire l’esito di quello semifinale (di 27 anni prima), “non c’è l’ho fatta più” e considerate che a dieci anni ho letto due veri mattoni (nel senso di ampiezza e non di fregatura) come Guerra e Pace e I miserabili …
Questo non si regge: è pesante, pedestre, ripetitivo e ridondante.
Fortuna che l’ho trovato alla Coop nel settore dei libri prendi e riporta o ricambia, sarebbero stati soldi buttati.
Mi scuso con i lettori forumisti che l’abbiano apprezzato, ma - come si dice a Roma - “quanno ce vo ce vo”
Cordialità
Polemarco

Polemarco ha scritto: ↑sabato 15 giugno 2024, 12:58 Questo non si regge: è pesante, pedestre, ripetitivo e ridondante.
Fortuna che l’ho trovato alla Coop nel settore dei libri prendi e riporta o ricambia, sarebbero stati soldi buttati.
Mi scuso con i lettori forumisti che l’abbiano apprezzato, ma - come si dice a Roma - “quanno ce vo ce vo”

Se il finale dei film rispecchia quello dei libri, hai letto la parte migliore... una vera porcheria quel ragno/mostro/mutante alieno finale. Nei film la lentezza creava una certa suspence, ma effettivamente un libro rischia di annoiare a morte

Polemarco ha scritto: ↑sabato 15 giugno 2024, 12:58 IMG_0448.jpeg

Arrivato a pag 800, quando comincia a profilarsi lo scontro finale e si dovrebbe capire l’esito di quello semifinale (di 27 anni prima), “non c’è l’ho fatta più” e considerate che a dieci anni ho letto due veri mattoni (nel senso di ampiezza e non di fregatura) come Guerra e Pace e I miserabili …
Questo non si regge: è pesante, pedestre, ripetitivo e ridondante.

Ci sarà pure una differenza tra Letteratura e ... Capisco perfettamente la tua delusione

L’Ultima crociata di Arrigo Peracco, libro molto attuale che aiuta a capire tante cose.

Polemarco ha scritto: ↑sabato 15 giugno 2024, 12:58 IMG_0448.jpeg

Arrivato a pag 800, quando comincia a profilarsi lo scontro finale e si dovrebbe capire l’esito di quello semifinale (di 27 anni prima), “non c’è l’ho fatta più” e considerate che a dieci anni ho letto due veri mattoni (nel senso di ampiezza e non di fregatura) come Guerra e Pace e I miserabili …
Questo non si regge: è pesante, pedestre, ripetitivo e ridondante.
Fortuna che l’ho trovato alla Coop nel settore dei libri prendi e riporta o ricambia, sarebbero stati soldi buttati.
Mi scuso con i lettori forumisti che l’abbiano apprezzato, ma - come si dice a Roma - “quanno ce vo ce vo”
Cordialità
Polemarco

Quand ero pischello feci una scorpacciata dei romanzi di Stephen King, molti anni dopo riprendendoli in mano mi sono chiesto: "ma come facevo a leggere 'sta roba?!"

Nel mucchio alcune cose buone King le ha anche fatte, ma purtroppo più si va avanti col tempo e più diventa logorroico, ripetitivo, ridondante, come un buon calciatore che man mano che passano gli anni mette su chili di troppo e ad ogni dribbling rimane col fiato corto.

In romanzi horror/thriller dove la tensione, il mistero sono tutto questi sono difetti che diventano imperdonabili.

It è carino fino a circa metà, soprattutto la parte di quando sono bambini, ma poi invece di decollare perde ritmo, si ripete, poi lo scontro col "boss finale" (manco fosse un videogioco) poteva essere buona l'idea ma in un racconto breve, che ti spiazza, dopo una squintalata di pagine ti senti anche un po' preso per i fondelli...

Poi lo metti a confronto con Lovecraft, che in tre pagine (dico TRE!!!) ti trascina in un incubo apocalittico (Nyarlathotep).

mastrogigino ha scritto: ↑sabato 15 giugno 2024, 20:47 Poi lo metti a confronto con Lovecraft, che in tre pagine (dico TRE!!!) ti trascina in un incubo apocalittico (Nyarlathotep).

Come mettere a confronto la “buascia” con la cioccolata. Lovecraft è assolutamente inquietante, King è palloso.
Io lessi due o tre libri della Torre Nera, ma non riuscii a finire la serie per noia

WARNING: CONSIGLIO LETTERARIO AD ALTO RISCHIO DI ROTHIANITÀ

Ragazzi, io non voglio sembrare monotematica e/o fissata...
No, okay: marcia bugia. Lo sono. Mi sono infatuata - letterariamente e pure fisicamente - di quest'uomo qua quando avevo sedici anni, e mi mangio ancora le mani di non aver messo il culo su un aereo per andare a offrirgli il mio imperituro amore, tutti i miei beni, la mia devozione sempiterna, utero in affitto e fagiana in subappalto. Forse avrei anche potuto avere successo. O forse no: diciamo che tra i miei tratti fisici non alligna la statuarietà bionda tipica della shiksa.
Accantonando il delirio da groupie, sto rileggendo la sua biografia, e sono giunta alla conclusione che se mai una vita ha meritato l'aggettivo "Rothiano" è quella di Philip Roth. Non fatevi spaventare dalla mole, compratela o raccattatela in biblioteca, perché non vi pentirete.
Sabbath seppellisciti, Pipik ci fa una pippa, Portnoy può accompagnare solo.

Marguerite Yourcenar - Memorie di Adriano
Non male. Essendo in Grecia al momento mi sono immedesimato nei viaggi di Adriano e nell'atmosfera del tempo. Qui sembra di essere ancora in quell'epoca. Approdare su spiagge non battutissime, fare il periplo di Paxos e vedere le grotte e gli strapiombi nel mare con i segni stratificati dei millenni. Le cicale che ripetono i loro versi da sempre. La risacca sulla riva, infinito movimento marino. Bella storia e raccontata bene.

Ho appena iniziato (ma proprio appena eh, qualche pagina) Brick for stone del Prof. Alessandro Barbero, figura che seguo in ogni modo possibile, sempre sul filo dello stalking.