Sono un estimatore della 51 in tutte le sue versioni; è al momento l'unico modello di stilografica che possiedo e quindi non potevo farmi mancare quest'ultima uscita. Onestamente la trovo un po' cara, soprattutto nella versione con pennino e cappuccio in oro che ha un prezzo che non sta né in cielo né in terra, quindi ho aspettato di trovare un'occasione sulla baya e oggi è arrivata, nuova nuova, a una cinquantina di euro spedita.
Prime impressioni di scrittura: molto più fluida delle consorelle più anziane (ma bisognerebbe capire come scrivevano loro da nuove); il pennino medio direi che è un medio moderno europeo, ma non sono così esperto da poter fare confronti con altre stilografiche.
Le modifiche rispetto alle versioni precedenti vanno tutte nella direzione che avrei desiderato anch'io (tappo a vite e cartucce/converter), questo è stato per me un ulteriore incentivo all'acquisto.
Qualità dei materiali più o meno assimilabile alle vintage, con alcuni particolari un po' semplificati, come la mancanza del gioiello sul cappuccio, sostituito da un finto gioiello in metallo che sembra far corpo unico col cappuccio stesso.
Fin qui, quindi, tutto bene (almeno per me
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); se però devo trovare una nota negativa, a parte il già detto prezzo di acquisto, direi che si trova nelle dimensioni: con un'altezza da chiusa quasi identica all'originale (lo stesso dicasi del diametro del fusto), la penna risulta invece sensibilmente più corta sia della prima versione (almeno un centimetro e mezzo, a occhio), sia della MKIII.
Questa scelta non riesco a spiegarmela: sarà stato un motivo tecnico? Me lo auguro, ma visto che l'attuale tendenza va verso un leggero aumento delle dimensioni, rimpicciolire una penna già non grande di suo, non mi è sembrata una genialata.
Foto comparativa: da sinistra a destra, Parker 51 originale, Parker 51 MKIII, Parker 51 (2021).