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Le stilografiche e la Grande Guerra

Note storiche sulle penne stilografiche e sui loro produttori. Aneddoti e curiosità.
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

A Casirati ha scritto: Scusami, Simone: anche le inglesi...
Si, hai ragione, ho usato americane pensando alle marche anglosassassoni, ma ci sono tracce delle Onoto. Le Swan tendo a contarle ancora come americane, il grosso della produzione si spostò in Inghilterra dopo la guerra.

Simone
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sim0161
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Messaggio da sim0161 »

Daniela quel manifesto è meraviglioso!
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Messaggio da Irishtales »

sim0161 ha scritto:Daniela quel manifesto è meraviglioso!
Penso a quante storie simili a quella del nonno di Alessandro possono esserci in una penna di quel periodo. Certi oggetti hanno un carisma particolare, anche quando magari le ritroviamo intatte, perché chi l'ha acquistata in quegli anni l'ha custodita con cura e usata con parsimonia. Ma certi oggetti che hanno attraversato il tempo hanno un carisma particolare, inspiegabile con il solo fatto di arrivare dal passato...
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Messaggio da sanpei »

Per lavoro e per passione, di lettere, cartoline o fotografie della grande guerra ne ho viste a centinaia,
la maggior parte erano vergate a matita, rare le scritte ad inchiostro, oramai seppia e quasi illeggibile,
in effetti case come Waterman, Parker Swan ed Onoto produssero e pubblicizzarono penne per i soldati,
tra le più famose le "Trench Pen" con inchiostro in granuli da sciogliere con acqua, per non trasportar con se infrangibili calamai in vetro.

Ricordiamoci anche che all'epoca pochi sapevano leggere, pochissimi scrivere, chi lo poteva fare, lo faceva per tutti in cambio
di qualche soldo o di sigarette, quindi con una matita od un pennino si scrivevano decine di lettere e la statistica va a pallino.
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Messaggio da A Casirati »

Irishtales ha scritto:Penso a quante storie simili a quella del nonno di Alessandro possono esserci in una penna di quel periodo. Certi oggetti hanno un carisma particolare, anche quando magari le ritroviamo intatte, perché chi l'ha acquistata in quegli anni l'ha custodita con cura e usata con parsimonia. Ma certi oggetti che hanno attraversato il tempo hanno un carisma particolare, inspiegabile con il solo fatto di arrivare dal passato...
Concordo pienamente, Daniela.
E’ stato proprio questo tipo di considerazioni, prima “sentite” spontaneamente e poi sempre più apprezzate, che mi ha portato ad apprezzare tanto le vintage e, in modo particolare, la mia Onoto di 102 anni fa. Certamente non la più bella né la più comoda (per la necessità di aggiustare ogni tanto la manopola posteriore, anche se questo me la fa “vivere” di più, perciò lo apprezzo), ma con un fascino impareggiabile ed un modo di scrivere altrettanto unico (i pennini Onoto d’epoca, prodotti in Inghilterra, hanno davvero caratteristiche ottime).
Considerazioni analoghe, ovviamente adattate al modello di penna ed ai propri gusti, si possono applicare ad altre vintage: nella mia modesta esperienza alla Parker Duofold, alla Sheaffer Balance Premier ed alla Onoto n° 51, ma so già che se ne possono aggiungere numerosissime altre…
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Messaggio da piccardi »

Visto che piacciono i manifesti un piccola panoramica:

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Ringraziate Armando, sono praticamente stati forniti tutti da lui...

Simone
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Messaggio da A Casirati »

Grazie mille, Armando!
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Messaggio da Phormula »

Interessante, grazie!

Premesso che le penne originali saranno introvabili se non a costi proibitivi, per una rievocazione storica in costume, che penna mettereste nel taschino di un soldato? Magari dopo qualche modifica estetica per dare un aspetto vintage. Io pensavo ad una Kaweco.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da A Casirati »

Phormula ha scritto:Interessante, grazie!

Premesso che le penne originali saranno introvabili se non a costi proibitivi...
In realtà, una Onoto 3000 O, originale e revisionata, non dovrebbe costare più di 100€.
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Messaggio da sim0161 »

A Casirati ha scritto: In realtà, una Onoto 3000 O, originale e revisionata, non dovrebbe costare più di 100€.
qui si fa strada una domanda che mi frulla nel cervellino da un po':

Quanto costavano all'epoca queste penne? Intendo non il mero dato numerico, ma un termine di paragone sull'accessibilità all'acquisto di una penna da parte di un cittadino capace di leggere e scrivere, chessò un maestro elementare o un cappellano militare...
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Messaggio da piccardi »

A Casirati ha scritto:
Phormula ha scritto:Interessante, grazie!

Premesso che le penne originali saranno introvabili se non a costi proibitivi...
In realtà, una Onoto 3000 O, originale e revisionata, non dovrebbe costare più di 100€.
In effetti non costano poi molto in confronto ad una penna nuova di oggi. E almeno quelle mostrate non sono neanche particolarmente rare, le 42 sono una penna molto diffusa. Solo che sono alquanto scomode...

Direi comunque che quel che si poteva trovare nel taschino di un soldato doveva dipendere molto dalla sua nazionalità. Per i tedeschi Soennecken, Kaweco o Montblanc. Per gli americani Parker o Waterman, per gli Inglesi Onoto o Swan.

Gli italiani le importavano per cui probabilmente un po' di tutto...

Simone
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Messaggio da Phormula »

A Casirati ha scritto:
Phormula ha scritto:Interessante, grazie!

Premesso che le penne originali saranno introvabili se non a costi proibitivi...
In realtà, una Onoto 3000 O, originale e revisionata, non dovrebbe costare più di 100€.
Teoricamente si. Se dovesse stare in una teca da museo. Nelle ricostruzioni si interagisce con il pubblico e soprattutto quando ci sono scuole, si lascia che i bambini prendano in mano gli oggetti mentre si spiegano loro, per cui molte cose sono state rifatte o nuove. Ovviamente lo si dice, che sono oggetti come quelli che avevano a disposizione i nostri soldati, non gli stessi oggetti. Anche perché a volte qualcosa sparisce.., poi nelle teche ci sono gli oggetti originali del tempo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da Linuxx »

Grazie ed entrambi
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Messaggio da calamaio14 »

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Ho fatto un interessante ritrovamento in un bosco lontano dalle strade. Il luogo è stato frequentato durante il primo conflitto mondiale sia dall'esercito italiano (fino al 1916) sia in seguito dall'esercito austroungarico. Già dal 2006, in quanto speleologo alla ricerca di nuove cavità, ho rinvenuto nello stesso giorno un elmetto italiano e uno austriaco e altra oggettistica. Tornando in seguito nello stesso areale ho potuto rinvenire bottiglie e calamai attribuiti ad entrambi gli eserciti. Recentemente ho trovato una bottiglietta contenente liquido utilizzato per le fotografie di una ditta di Milano la "Ganzini Namas & C." con marchio depositato. Accanto alla bottiglietta ho rinvenuto una penna stilografica tutta nera: sul pennino si riesce a leggere "UHLMANN'S ETERNO" con un triangolo a raggi tra le 2 parole; poco sotto sembra scritto "PANCETH" o più probabile "PANCET14". Credo che il ritrovamento possa avere una certa importanza: confermerebbe che le penne stilografiche venivano utilizzate anche se solo in parte dall'esercito italiano; confermerebbe una produzione Italiano durante, se non prima della prima guerra mondiale. Ditemi cosa ne pensate. Allego alcune immagini a conferma di quanto descritto. Buona serata.
Allegati
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kircher
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Messaggio da kircher »

Bella! Foto del pennino?
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