Irish, io - me ne scuso - ma dissento profondamente con questa tua visione del corsivo. Il corsivo, come dice il nome stesso, deve "correre", essere veloce. Deve essere la nostra grafia per quando abbiamo necessità di scrivere qualcosa in fretta, prendere appunti velocemente; esigenza che - anche nel mondo digitale nel quale ci stiamo muovendo - esiste tuttora e, credo, esisterà sempre, quantomeno per un fatto di anchor mnemonico: proprio Umberto Eco ai primordi della tecnologia applicata allo studio, criticava gli studenti col vizio di fotocopiare tutto; che era in fondo la stessa cosa che oggi si fa, ancora più facilmente ed estesamente, coi supporti digitali. Ma Eco non ne faceva un gretto motivo di copyright, bensì - spiegava - perché quegli studenti facendo così non stanno imparando nulla. Essi commettono il gravissimo errore di confondere il possesso della nozione con la sua conoscenza.Irishtales ha scritto:La differenza sostanziale è nelle legature. Inserisco il collegamento ad un sito di riferimento per gli insegnati delle scuole primarie americane. Non esiste un solo manuscript - come non esiste un solo corsivo - da un punto di vista di "stile"; la differenza sostanziale, è appunto nelle legature. Ridurle significa (forse) scrivere più lentamente, ma nel tempo mantenere più leggibile la grafia:
http://educationalfontware.com/
E per prendere appunti efficienti, è necessario che essi siano leggibili; ma un appunto scritto maluccio è comunque meglio di un appunto non preso del tutto perché non hai fatto in tempo. Ecco che ridurre il corsivo a un esercizio stilistico è limitativo oltreché fuorviante. Il corsivo diventa uno strumento potentissimo e importantissimo alla base del nostro apprendimento.
Quindi dovremmo discutere su cosa insegnare del corsivo, ovvero quali debbano essere le finalità di un corsivo.
A mio avviso la scuola dovrebbe avere l'importante ruolo di insegnare gli strumenti per "gestire" il proprio corsivo. Dovrebbe dare le basi e i fondamenti per imparare a scrivere in modo veloce, ben legato, scorrevole, e mantenendo nel contempo una leggibilità accettabile. Cosa che, purtroppo, non fa più (o forse, in realtà, non ha mai fatto, almeno non in questi termini).
Quando poi uno ha chiari questi elementi "strutturali", potrà consapevolmente iniziare a personalizzarsi il proprio corsivo per renderlo ancora più efficiente, e trovando il giusto compromesso fra eleganza, leggibilità e velocità.